Parigi ha la sua moschea

Parigi ha la sua moschea Parigi ha la sua moschea Dimostrazioni di deputati comunisti contro il Sultano (Serrlzlo spoetale della « stampa >) p ) Parigi, i5, notte. La cerimonia più caratteristica della visita di Mulay Yussuf alta Capitale francese si è avuta oggi con l'inaugurazione delia Moschea di Parigi. Sia dalle 14 di oggi la folla affluiva sulla piazza del Puits de l'Ermitc, dove si trova l'Ingresso principale de!la Moschea. 1 musulmani in • In in io us • si ani; vai» il posso per raggiungere la sala delle preghiere, che in breve fu gremita. Crii europei si raggruppavano nelavasto corthe attorno all'aiuola, interrotta da minuscoli viali di mosaico. La folla aveva già un carattere musulmano; •infatti, non vi orano quasi donne. Lo pochis- sime presenti, erano piuttosto diswetu e quasi vergognoso. .Si trattava di due o tre... infedeli. Lo musulmane parigino si associavano oggi, sonza muoverai oaila prepria casa, alila funzione islamitica, lasciando alle ouropee U compito di rappresontarle. Si'aspetta, sotto un solo- veramente affricano, l'arrivo del Sultano, Infine, preceduti da un clamore assordante, giungono Doumergue ed il Sultano del Marocco, in automobile, scortati dallo squadrone (lolla « guardia nera ». Èssi attraversano, con qualche difficoltà,' 11 primo cortile e quindi salgono alcuni scalini e passano attraverso il cortile d'onore, 'entrando nella sala dello preghiere, dove 1 marocchini si genuflettono al loro passaggio. Attraverso la porta aperta, di cedro finemente lavorato, si scorgono lo vetrate incastrate, la cattedra del « muftì > in legno grezzo, ed uno specchio gigantesco dalla cornice di ferro, forgiato da specialisti di Fez. Tutto intorno, a due metri dal suolo, centinaia di lampade gettano una luce tenue. Rivolti verso la folla, prima Si Kaddour Ben Ghubriz e quindi il Sultano parlano. Le voci gutturali arabe si diffondono nell'atmosfera, ■ Venendo — dice ira l'altro il Sultano — nella nostra qualità di Commendatore dei credenti ad inaugurare l'Istituto musulmano e la moschea di Parigi, esprimiamo i sentimenti dei nostri innumerevoli fratelli, assicuriamo il governo della Repubblica della nostra profonda gratitudine pel concorso, cosi efficace e cosi premuroso, che ha prestatò a quest'opera, di cui ci ha permesso di effettuare la .creazione, nelle condizioni più favorevoli sotto tutti i Tiguardi ». Nella sua risposta, Doumergue afferma, in termini oltremodo significativi, l'amicizia secolare che lega la Francia al mondo musulmano: « Se per caso qualcuno dubitasse della necessaria solidarietà che unisce il mondo islamitico al mondo di Occidente, e se ignorasse le ore tragiche in cui l'amicizia francomusulmana fu suggellata col sangue sui campi' di battaglia di Europa, la vista di questa assemblea, dove la notabilità del mondo musulmano e francese comunicano in una stessa cerimonia farebbe svanire il suo dubbio e rinsalderebbe 11 suo cuore >. La cerimonia termina colla visita della moschea e delle sue dipendenze. Dopo di che, ossequiati dai presenti, il Presidente della Repubblica ed il Sultano risalgono in automobile e rifanno la via del ritorno, vivamente acclamati dalla folla. Un solo incidente, ma clamoroso, si è avuto nel momento in cui il corteo si è fermato dinanzi alla Camera. L'automobile presidenziale era giunta all'altezza del giardinetto che si trova all'angolo del boulevard SalntGennain e del Quai d'Orsay, quando si udì una stridula salve <ll fischi. Erano alcuni deputati comunisti che avevano inscenato la grossolana manifestazione contro l'ospite della Francia. Altri deputati, che si trovavano nel giardino, in atto di protesta, applaudirono damorosaiLente ed acclamarono al Sultano, mentre alcuni redarguivano i deputati comunisti. Frattanto, la folla che aveva inteso i fischi, in preda all'indignazione e per protestare contro i perturbatori comunisti,si lanciò all'assalto della muraglia che circonda il giardinetto della Camera. I più audaci arrivarono alla sommili del muro, ma non poterono passare causa le sbarre che lo ricoprano. I clamori raddoppiarono. I deputati comunisti, in preda alla paura, si rifugiarono nella «buvette» dove furono vivacemente rimproverati dai loro colleghi. Tuttavia, la folla continuando nella sua manifestazione ostile provocò l'intervento della polizia, la quale sgombrò i_din'omi della Camera dei deputati. -~is^>i<" F

Persone citate: Kaddour, Sultano, Yussuf

Luoghi citati: Europa, Francia, Marocco, Parigi