Una visita al Collegio Salesiano di Messico

Una visita al Collegio Salesiano di Messico Una visita al Collegio Salesiano di Messico A tavola con un vescovo color cioccolata Come il popolo messicano fa il cattolico (Dal «ostro tm ria t o s p art srl « ) CITTA' DI MESSIOO, ghigna, Ho conosch/,ts> un vescovo indio, color cioccolatto, educato in Spagna, fra i più pittoreschi e tipici del Messico. Esso è a capo di una diocesi tropicale, non dirò quale, dove ri va a cacciare il coccodrillo e il puma, o meglio lo era, poiché si è. rifugiato a Messico, lui e i suoi dodici preti, per sfuggire all'ingiunzione del governatore dello Stato dove la sua diocesi sì trova, il quale governatore ha posto come condizione al permanere dei sacerdoti nel suo territorio il loro matrimonio immediato. Monsignore è qui a cercar di commuovere la borghesia di Messico ai casi del suo greggie rimasto senta pastori. Ho già detto che la borghesia messicana, quella d'origine spagnvola o cauca. sica, e abbastanza indifferente alle vicende della Chiesa; tuttavia il Comitato Episcopale di difesa di cui Monsignore fa parte, ha già raccolto due milioni di firme per una protesta nazionale contro le leggi antireligiose. Vietato chiamarsi Veracruz Il vescovo, poveretto, mi ha intrattennto parecchie ore, raccontandomi i guai della Chiesa messicana. Se dovessi riassumere le sue parole dovrei scrivere molte colonne. Dall'episodio di mons. Hernandez, obbligato a portare lo zaino durante la rivoluzione di Carranza, alle condizioni dello stato di Chihuahua che, con 300.000 Km. quadrati di superficie, non ha che 40 sacerdoti, egli mi ha fatto un quadro delle condizioni spirituali del Messico appena credibile... « Si figuri, concludeva, che l'ultima novità governativa è l'obbligo di cambiar nome a quelli che si chiamavano Veracruz!... » Alla fine delle sue parole monsignore, che era venuto a tavola nella casa ospitale che ci aveva riunitij con l'abito talare, lo zucchetto paonazzo, la cintura carmina e sul petto la croce d'oro episcopale con catena, alzò bravamente la sottana sino atta cintura rivelando i calzoni, si mise addosso un impermeabile, lo abbottonò sino al mento finendo di nasconder la veste e gli attributi, si calcò in capo sullo zucchetto, un cappello duro, accese un sigaro e se ne andò per la strada... Così devono fare oggi al Messico i preti per viver tranquilli. Tuttavia sarebbe erroneo supporre che U clero messicano sia completamente a terra. Vi i ehi pretende che la Chiesa bui malgrado le persecuzioni, è ancora uno degli organismi piti solidi e più Ticchi. Si cai-cola che nel 1931 essa abbia perduto 12 milioni di « pesos n {cento milioni di lire) con sufficiente disinvoltura.- Esistono, in ogni modo, al Messico « rocche della fede » che il governo di Cailles non osa toccare, com'è di Puebla, a cinque ore d'auto da Messico, sulla displuviale che divide le acque che vanno all'Atlantico da quelle che scendono al Pacifico. Puebla, chiamata « la città degli Angeli » per le sue 350 chiese, tutte del pesante stile cosidetto « coloniale », è una delle città principali della Repubblica, anzi contende a Guadalajara il secondo posto nella classifica delle città messicane. E' forse la più spagnuola fra tutte, con un suo carattere spe. cialc di grosso centro agricolo! Ha dei bei palazzotti coperti di mattonelle smaltate e s'inorgoglisce di essere stalo il focolare di tutte le rivoluzioni messicane. I francesi ed i belgi di Massimiliano non la seppero prendere {battaglia del 5 maggio 1867, festa nazionale della Repubblica). 11 contegno in chiesa Ho visto a Pueblo^ che ha persino un eccellente Hotel Italia, tenuto da un connazionale, nel suo celeberrimo convento di Ciololù e nella Cappella del Rosario {fastosissima: nel suo tesoro possedeva un enonne smeraldo valutato un milione di « pesos » : quelli di Puebla dicono tfte il tesoro di Rosario ha passato l'Atlantico e si trova altualvtentc a Roma in Vaticano, ma la voce è poco attendibile), come il popolo messicano, cioè l'indio, fa il, cattolico, vale a dire il contegno ch'esso tiene in chiesa. Sarebbe proprio il caso di esumare i comportamenti degli abissini copti nelle ii riebra » misteriose, sulle, montagne dov.de scaturiscono le branche del Nilo Azzurro. Qui c'è il fanatismo puro e qui. esiste pure innestata sulla religione, una folla di barbare tradizioni, delle lontane ma non tramontate idolatrie, li' naturalissimo quindi che i messicani, parlo dei credenti, non vogliano più saperne di chiamare la loro Chiesa, Cattolica Apostolica Romana, ma pretendano di appellarla Cattolica, Apostolica,.. Messicana. La genesi azteca, cinque soli cosmogonici e tutto quello che e rimasto ueìl'oscura coscienza popolare di reminiscenze degli imperatori che fondarono Tenoxtitlan — la Roma del. Nuoro Mondo — e furono cantali dal poeta Nclzahua.leoi.iotl {scusate, ma si chiama cosi), rivive nella religione cattolica messi, cana. Qui si organizzano ratti nelle chiese del Santissimo Sacramento per portarlo a fare omaggio agli idoli di Huitzilipoclitli {il dio azteco) scolpili nelle montagne. Bisogna poi vedere in che modo gli indii si inginocchiano, pregano a braccia aperte, o sentire come ffchit.no durante certe solenni funzioni o ;•• ggio ancora udire come si fucilano le immagini plastiche dei Santi in argento, che non vanno a genio a insorti, saccheggiatori o semplici brigali li. Ciò non toglie che quesiti brava gente faccia sempre delle fini edificanti, e renda l'anima a Dio esigendo tutti i carismi. Insomma il. Messico è il paese dorè si acc.ende un reni alla Madonna di Guadalupa, prima di andare magari ud assaltare un treno. I confessionali sono aperti, i vescovi quando girano in visita pastorale per le loro diocesi bisogna che s'adattino a dor¬ j e a i a n a a r a mir per terra, se congregazioni reNaiose maschili e femminili per rimaner qui si san date aWinsegnamento, monache e fra. ti raccolgono le offerte e le elemosine vestiti in abito civile {ma tutti li riconoscono a prima vista) e le ricevono magari dal Presidente in persona. I Salesiani Vedremo un'altra volta le caratteristiche del popolo messicano, ma intanto si può affermare che la persecuzione del clero da parte degli attuati governanti messicani, è anche un atto di nera ingratitudine, poiché soltanto la Chiesa è riuscita, sino ad ora, ad amneinarsi agli indii e a parlar loro un linguaggio d'amore. Che cosa sa prò. mettere il governo messicano al posto della mirabile r. oram.ai trentenne organizzazione Salesiana formata quasi totalmente da religiosi d'Italia che qui a Messico come a Guadala]ara, Pu.r.bla e Mereglia ha fondato collegi d'arti n mestieri finrenlissimi, che accolgono migliaia di giovinetti, dove gli indii o i meticci, sono in maggioranza? Vassicurazione data dal Co. verno al ministro d'Italia che i padri italiani non saranno espulsi purché « osservino la Costituzione» (U che praticamente significa abbandonare l'insegnamento primario, cioè lutto l'insegnamento impartito ai giovinetti, chiudere ogni chiesa o cap pclla dei collegi, togliere il Crocifisso da ogni ambiente, non parlar mai ai ragazzi di Dio) non garantisce affatto la vita dell'organizzazione. E' slata con profonda tristezza che ho visitalo il Collegio Salesiano di Messico. L'ispettore generale dell'organizzazione salesiana in Messico, Padre Paolo Montallo e il. direttore del Collegio, Padre Angelo Maldotti, erano assenti perchè non osano ancora lasciar le case private che li hanno accolti e tenuti celali nel momento più grave della persecuzione. Chi mi ha ac compagnato nella visita è slato il signor Luigi Franchi, insegnante laico. Egli mi diceva di esser certo che la C.R.O.M., cioè l'organizzazione dei Sindacali Socialisti opererà fra breve la « maiu mise » sui collegi! Si tratta di collegi di futuri artigiani, muniti di laboratori d'ogni specie-, la preda è troppo appetitosa perchè il governo la lasci vivere in pace. Il particolare più impressionante nel vasto edificio del Collegio è la grande chie. sa in costruzione, che doveva essere la più artistica di Messico, lasciata a mezzo. Non si possono più elevare chiese in questo Paese. Dietro l'abside si drizza fra le aiuole un busto di Don Bosco. Il grande apostolo, il servo di Dio è li sorridente, con il suo tricorno in capo, quasi volesse dire che tutto quanto sta accadendo al Messico gli sentbra l'opera di folli! Vicino al Collegio vi è l'educandato Salesiano femminile. Anche le suore sono italiane. Sono vestite secolarmente, la superiora anzi, quando esce, si mette in capo un cappello con una grande rosa scarlatta.^, (t Cosi, non penseranno mai ch'io sono una monaca n mi dice. Tutta questa povera gente, tutti questi eroici educatori esuli in Messico e specialmente i salesiani italiani si rassegnano ora alle peggiori umiliazioni pur di rimanere al loro posto sulla breccia. Fanno un po' la vita dei cristiani delle catacombe-: elevano i loro altari nelle case private che li ospitano, piangono per non potere adorare Iddio in libertà. Le chiese messicane sono aperte al culto, è aperta anche la « chiesa cattelica scismatica » con tre, dico tre, adk rcnli sacerdoti messicani, ma quei templi, oggi specialmente, sembrano cosi lontani da noi; Io comprendo benissimo come un religioso italiano esili a ritenerle, case di Dio autentiche. Dinanzi al Santissimo in solitudine Scorderò difficilmente questo episodio. E' nulla, ma e tutto il dramma della fede romana in Messico. Le otto di sera, la capitale mi sembra banale e tronfia e afoj^ft come non mai. Io sono stanco di udir parlare di esaltazione azteca, stanco del vuoto morale che mi circonda. Mi getto in un'auto, dò un indirizzo. Vado da Monsignor Crespi. La Palazzina della Delegazione Apostolica sembra deserta. Suono lungamente, ncssnnst viene ad aprire, sto per andarmene, quando l'ombra iVnn servo indio apjiare al. cancello. Mi apre e dire qualche cosa che non com.prr.ndo. Entro nell'atrio-. deserto. Chi mi accoglie è una statua di Orsù con le braccia abbandonale lungo il. corpo, .-ttirci dovuto fermarmi nell'atrio, viceversa una voce interiore, come un dolce comando mi guida sulle scale... Mi. sono trovato senza saperto dinanzi ad un. altare splendente di luce e sul quale scintillava il Santissimo. Monsignore, in ginocchio ai piedi dell'aliare, lo adorava in solitudine. Ho visto partire il pellegrinaggio messicano al grande Congresso cucaaislico di Chicago, pellegrinaggio esiguo, poiché solo i coraggiosi hanno osalo partire {si dice che il governo non lascicrà più ripassare il confine). Anzi il suo ca;>o, un influente oppositore del presidente Cailles, e stato arrestato alla stazione, dinanzi ai figli e alla moglie. Fra le guardie ha imposto alla famiglia di seguire il pellegrinaggio. Con i pellegrini è partilo pure per Chicago il signor Saenz, sottosegretario all'Istruzione, fratello del ministro degli Esteri ed ex-pastore protestante, il Saenz va a Chicago per tentar di fare, durante il Congresso, della propaganda anticattolica. Ila con sè molto personale, delle cinematografie che fanno al suo caso e centomila opuscoli contro la Chiesa Romana. Il tentativo di Saenz non è serio certamente c nessuno probabilmente s'accorgerà di. lui a Chicago^ ARNALDO CIPOLLA.