Plebiscito epico in un San Marino del Nord

Plebiscito epico in un San Marino del Nord Plebiscito epico in un San Marino del Nord iSor/lzlo snodate della • Stamu» •) o , a i i a o e e e e aee a imti di di oa, rinua u ca ta edo ane. si ti il ni, vinti te Berlino, 0, notte. (L. E.). La storia ft veramente ingiusta: essa lascerà probabilmente nell'ombra, come ha quasi fatto la cronaca, il memorabile patriottico plebiscito cui procedettero di recenti i cittadini dello St-nn di Scimiìmburg-Llpnn: Repubblica e non più Principato, intendiamoci, e nemmeno da confondersi con la morella maggiore Lippe-Dctmold. Un vero peccalo, che oneste Repubbliche siano fatalmente condannale a identificarsi nel nome, con le rispettive Case principesche, ancorché spodestate. La uestn degli Scinutnhiirgo-Lippes! è degna di epopea: ma non basta compiere grandi cose: bisogna anche avere la fortuna d'incontrarsi in un Omero pronto a cantarle, o mettiamo pure In un Alessandro Tassoni. Oui, anzi, preferirei il poeta mostro. L'età delle sanguinoso lotte locali pare tramontata, in Germania; ma l'animo e sempre egualmente fiero. Ce lo prova Schaivmburg-TJppe, onesto sa4) Marino del Nord. San Marino moltiplicalo per quattro — non di più — e con la differenza che non si moria d'alcun omonimo Santo fondatore, nò d'un Garibaldi fuggiasco, ne di una storia millenaria; lo slaterelio. che porta il vanto d'essere il più piccolo, a pai-te le Citta Libere, nella Germania attuale, non conta nemmeno duo secoli di vita nella sua configurazione attuale. Il paese era quasi tutto proprietà del sovrano Adoiro. La casa degli SchaumburgLippe era prima della guerra d'una ricchezza favolosa, maggiore di quella degli Kohranzollern; oltre duecento milioni di marchi. Questo polente sovrano d'un cesi piccolo Stato non sapeva come spendere i suoi quattrini, e oltre ad una nuova reggia fece costruire, nel suo parco, nella capitale Btìckeburg, un mausoleo per sé e. per i suoi, nel quale profuse masse colossali di pietre e di marmi preziosi. Irato ai pa'rii numi, dopo un matrimonio piuttosto morganatico, che lo rose inviso alla buona società del suo principato, il reuccio .spodestato si e. stabilito in Baviera, dove vivacchia con quanto gli è rimasto in seguito ad un'amichevole spartizione dei beni con la Repubblica di Scliaumburg-Lippe: ottanta milioni di marchi, una miseria come mezzo miliardo di lire nostre. Ma benché avessero saggiamente provveduto a spartire col loro ex-signore 1 beni nazionali, i cittadini vlella Repubblica non poterono sottrarsi alla fatalità dt un plebiscito locale: non sui beni dei principi, questo, ma su un'altra vitale questione. Lo finanze delio sta torello non sono prospere, e per rirnottorle in gamba si pensò ad una soluzione radicale : deve lo Kehaumbiirg-Lippo fondersi con la Prussia? Deve lasciarsi assorbire da questa grande Prussia che lo stringe da ogni parte? Sulla caria geografica, in mezzo alia distesa dei tenritorio prussiano, i superstiti staterelll, Schaumburg-Lippe, Lippe-Detmold, Hraunschwcig, che sotto un nome solo comprende un piccolo arcipelago di isolotti territoriali staccati l'uno dall'altro, sembrano una. capricciosa spruzzata d'inchiostro che la Storia abbia fallo schizzare dalla sua penna, impuntatasi sul vecchio suolo tedesco. Scomparse le ragioni dinastiche, difficilmente si troverebbero oggi ragioni economiche o geografiche per mantenere in vita queste bizzarre delimitazioni politiche ed amministrative. Ma dove mettete le tradizioni, il patriottismo della piccola patria locale? Tutta l'avita nerezza ribolli nel petti repubblicani ormai, ma non degeneri: < Lippcsi | — squillava un manifesto dei patrioti cne si preparavano alla battaglia plebiscitaria contro gli annessionisti — l'ora della decisione è suonata 1 Liberi vogliamo essere, coinè furono i nostri pasiri I Difendete l'indipendenza ereditaria, per poterla tramandare intatta ai vostri tigli ! L'aquila prussiana tiene con ferrei artigli ciò che atterra. Il voto d'oggi è irrevocabile. Domani sarebbe troppo tardi per pentirvi. Oggi abbiamo ancora in pugno il nostro destino, ma dopo l'<uuscMu$s la nostra sorte si deciderebbe, senza consultarci, nella lontana Berlino. SciaumburgoLippesi! In alto la nostra bandiera blu, rossa e bianca I Ricordatevi del motto che orna 11 nostro stemma: Noli me tangere ». Per poco la Prussia non era trattata d-a straniero invasore che minacciasse 1 penati. E il partito dell'indipendenza vinse, anzi stravinse, tra il giubilo dei veri patrioti. La libertà sciaumburgo-lippese vivrà nei secoli. Ma in mancanza d'un Tassoni, non si troverà almeno un librettista d'operette per celebrare presso i contemporanei, se non presso i posteri, la gesta del 1926? SUO trvalauchEmetFsbga ddinppaqlehGItssvIldiiodssssvdctttsFfeh

Persone citate: Alessandro Tassoni, Irato, Tassoni