Un convegno a palazzo Chigi tra rappresentanti degli industriali e delle Corporazioni per l'applicazione delle nove ore

Un convegno a palazzo Chigi tra rappresentanti degli industriali e delle Corporazioni per l'applicazione delle nove ore Un convegno a palazzo Chigi tra rappresentanti degli industriali e delle Corporazioni per l'applicazione delle nove ore Roma, 3, notte. Oggi è avvenuto il primo incontro fra i rappresentanti della Confederazione dell'industria e delle Corporazioni fasciste, per prendere decisioni e accordi in merito al problema della nona ora di lavoro. Sono note le discussioni sollevate in merito all'applicazione concreta del prowedhnonto. Poiché il decreto governativo si limita a consentire la facoltà di prolungare l'orario di lavoro alle industrie che di tale facoltà intendono valersi agli effetti di una maggiore produzione, le organizzazioni interessate sono state lasciate arbitre di stabilir» le modalità per l'applicazione del provvedimento. A questo scopo si è tenuta stamane l'annunziata riunione tra la rappresentanza industriale e quella operaia. fi sonvogno e li comunicato La riunione è stata tenuta al Palazzo del Littorio presso il segretario generale del Partito on. Augusto Turati: vi hanno partecipato gli on. Benni ed Olivetti per la Confederazione dall'Industria e l'onorevole Rossori por la Confederazione fa¬ zcmuvtpcDlnscista dei lavoratori. Essa è durata dalle I 11 alle 12,30: quindi i convenuti si sono iwnti a Pnlnr7n rhici T « rarmresentan- recati a 1 alazzo Lbigi. Le rappresentan- ze, insieme con 1 on. Turati sono state i ricevute dal Capo del Governo. Dopo il i colloquio l'Agenzia Stefani ha diramato il seguente comunicato ufficiale: « Sotto la presidenza dall'on. Turati, « segretario generale del Partito, si sono « riuniti l'on. Rossoni presidente della « Confederazione delle Corporazioni sin« dacali fasciste e gli on.li Benni e Oliveti< ti per la Confederazione fascista della « Industria allo scopo di determinare le « forme dell'applicazione del Decreto sulla «nona ora facoltativa di lavoro. Si è proti ceduto all'esame particolareggiato della «situazione delle varie industrie e delle « diverse condizioni che si possono pre¬ « sentare nella realtà. Si è riconosciuto : «elle l'applicazione di un orario di nove li ore, durante il periodo fissato del Deere- j <w«ic.«, *■««» in mr,Hn ,l« « to legge, dev'essere fatta in modo da «raggiungere pienamente gli scopi previ- ; « sti dal Governo, cioè di assicurare la | ,< ricadere- nel circolo vizioso tra aumento I « dei prezzi e aumento deiì salari. Stabilite, « queste premesse, si è deliberato cu ri-i « mettere alle due Confederazioni interes- m«sate le modalità pratiche per l'applica- « zione delle norme governative. Le due ! « Confederazioni concorderanno e impar-1 «tiranno a tale scopo dettagliate istruzio- «ni alle rispettive organizzazioni dipen- « denti. Sino a che queste istruzioni non « siano state diramate, rimane formo lo | «stato attuale, quale è previsto dai vigen- j ti ti concordati di lavoro. L'accordo è stato ; «sottoposto all'esame del Capo del Go-j« verno che lo ha approvato compiaceli-| « dosene ». j Nulla di deciso sulla rotrìbazfone Questo il comunicato. Gli scambi di idee | iniziatisi stamane, continueranno lunedi, i ve organizzazioni di industriali e lavora-1 tori invieranno ai propri organizzati. ! della concessione della nona ora e di quelle che non intenderebbero servirsene, | ma che, sempre secondo quanto si afterma, di tale questione verrebbe fatto preciso 'cenno nella circolare, che sarà inviata ai propri organizzati dalle due Confederazioni, stabilendo che le aziende potranno ricorrere alle disposizioni del decreto governativo a seconda delle rispettive esicenze. In quante alla retribuzione, si dice in alcuni ambienti che la nona ora verrebbe considerata come ora straordinaria e non come ordinaria, in quanto il provvedimento governativo non ha lo scopo di ragghiligero una riduziopa dei guadagni degli operai, bensì quello di evitare che un aumento di salari determini un aumento del costo della vita. Qualora le maestranze di una determinata azienda fossero indotte dall'aumentate costo della vita a richiedere una maggiore retribuzione, anziché modificare i patti di lavoro, gli industriali offrirebbero alle maestranze stesse la possibilità di ottenere una maggiore retribuzione attraverso l'aumento della giornata di lavoro. Tale questione verrà definita più precisamente nella circolare che sarà, come si è già detto, diramata a conclusione degli accordi. A proposito del quesito, se il salario consueto sulla base del quale si intende calcolata la nona ora lavorativa, debba considerarsi integrato o meno dalla quota caro.vi. veri, sembra che il quesito non sia 6tato trattato, in quanto da parte delle due Confederazioni, corporazioni ed industriali, si osserva che «il provvedimento non modifica il sistema esistente e d'altra parte il provvedimento tende ad aumentare la produ- zione e nel tempo stesso a diminuire i costi ». Formula che abbisogna, evidentemente, di chiarificazione. < Crisi di sovraprodnztono > La nota dell'ufficiosa Tribuna, dando uno sguardo complessivo ai recenti provvedimenti in materia economica e di limitazione dei consumi, dopo avere illustrato le diverse attività governative che a quei provvedimenti si ricollegano, insiste sul i concetto che « la battaglia economica, im- ! Degnata dal Governo, è in strettissima relazione con la politica dei prezzi, tendente ad una deflessione generale di essi. La | nota, dopo avere rilevato che la crisi dell'industria è crisi di superproduzione e continua : « Ricominciare la corsi fra redditi e costo della vita, oltreché essere supremamente demagogico, farebbe esiziale per il processo di assestamento e di equilibrio che e in ano, e sarebbe perfettamente contrastante con tutto l'indirizzof finanziario seguito dal Governo. Occorre quindi invigilare con estrema attenzione sui superstiti tentativi all'evidente scopo inflazionistico, clic possono cercare di aprirsi subdolamente la via attraverso ad inasprimenti di prezzi. Il momento è. duro e I difficile ed occorre che sia seguito da tutte >« forze produttive con la più stretta e sicti ra disciplina, sì tratta, nel tempo stesso, di non allenUire n rlt,mo produttivo, il che si i tradurrebbe in disoccupazione, e di proce i dorè ad un riassetto più economico, con ri dizione dei costi di tutta la produzione per rieqiiilibrarla, con la possibilità di conquista dei mercati esteri e con le imprescindibili nec&ssità del mercato interno ». ' L'organo ufficioso richiama l'attenzione del Governo e delle organizzazioni sindacali sulla molteplicità sia degli impianti che delle industrie dello stesso ramo di produzione, che allo stato attuale il giornale ritiene possa riuscire estremamente dannosa. A questo riguardo osserva: « E' questo il caso di alcune industrie, ad esempio, quella degli zuccheri, per cui, eccedendo gli impianti le possibilità effettive della produzione — il quantitativo delle bar : babieiole è, per esempio, quello che è ed è difficilissimo spingere più oltre la loro pro j azione se non a scapito di altre produzio. 1! avarie - si Ila per effetto un aggravio di spese generali, un aumento nell'importa- ; 7i0ri-e dl macchinari e di altre materie "prt | me, un aumento di cesto della mano d'ope- orrono ad aumeni produzione ed are cioè il disa- I "7, giòrna'le conVh^ndo'si ripromette dal, \-opev.x del nuovo ministero delle Corpoi rnzìoni lina maKgiOT.e disciplina anche nel mjndustria ' . ,„ , „ ., , ! "n attacna doli'* Impero > a De Stefani 1 L'Impero si mostra assai malcontento di un recente articolo dell'on. De Stefani sulla politica dei consumi. I lettori sanno che l'ex ministro delle Finanze è del parere | che la vecchia formula « produrre di più j e consumare di meno » debba essere cor ; ietta cosi: produrre di più per consumare jdi più». Ma è precisamente questa corre| zione che, non essendo condivisa da uno j dei direttori ùelV Impero, offre modo a quest'ultimo di scrivere sul conto dell'on. De Stefani : | . Corn^ si spiega che De Stefani Alberto, i professore ed ex-ministro, non avendo nes- 1 scngitiiTo una formidabile economia ! anche sui pennini dei Ministeri, oggi si ideve doppiano in pochi anni la popolazione II | fascismo ha sempre teso verso un aumenta- - to benessere del popolo, ma non intende fare della demagogia. Soprattutto diffida delle critiche dei ministri licenziati •. Più oltre l'on. De Stefa.ni viene definito il leopardi finanziario ed a lui L'Impero dà questo consiglio- « Si preoccupa molto l'on. De Stefani della politica darseguire. Ma si calmi, si rassicuri e se no vaila tranquillo a passare l'estate in qualche stazione idro e magari fototerapica. Alla politica ci pensano, ne sia tranquillo, il duce ed i suoi collaboratori, ai quali, se pirli vorrà, alla rinfrescata, potrà magari offrire il suo consenso, desiderato evidentemente da tutti gH economisti fuori corso e fuori nazione. P*nsi alla salute ! Dia retta a chi pur. dimostrargli in ogni momento che trli italiani si trovano invece Dio ringraziando! — 6ul limile della ricchezza flstelo-srica ed alimentare, insieme e separate: alimentazione e tisiologia». La sospensione di tutte la ammissioni ai pubblici impieghi Roma. 3. notte. Dal capo del Governo è stato diramato a tutti i ministri il seguente telegramma: € E' mio intendimento sottoporre al Consiglio dei ministri nella prossima sessione uno schema di provvedimento con cui saranno sospese a tempo indeterminato le ammissioni ai pubblici impieghi, ivi compresa qualsiasi assunzione di personale, anche in via straordinaria. In attesa, pertanto, che siano emanate le norme suaccennate, prego LL. EE. di sospendere qualsiasi concorso, che fosse per essere indetto, e di non procedere ad assunzioni di personale ad alcun titolo, fermo rimanendo le ammissioni ai pubblici impieghi conseguenti a concorsi, già banditi e non. ancora espletate. Gradirò un accenno di assicurazione », {SUf.j.

Persone citate: Augusto Turati, De Stefa, De Stefani, De Stefani Alberto, Olivetti

Luoghi citati: Roma