Colloquio tra Avezzana e Briand sull'accordo anglo-italiano per l'Abissinia

Colloquio tra Avezzana e Briand sull'accordo anglo-italiano per l'Abissinia Colloquio tra Avezzana e Briand sull'accordo anglo-italiano per l'Abissinia (Servizio speciale della a Stampa ») Parigi, 5, mattino. Venerdì scorso il nostro ambasciatore barone Romano Avezzana si è recato al Quai d'Orsay, dove ebbe un lungo e cordiale colloquio col ministro degli Esteri Olì. Briand. Una nota comunicata dal Quai d'Orsay precisa la. portata del passo compiuto dal rappresentante dell'Italia. Essa dice: n Vambasciatore d'Italia è venuto ad in. trattenersi col presidente del Consiglio sulla questione dell'accordo anglo-italiano relativo all'Abissinia. Il barone Avezzana ha dichiaralo ufficialmente all'on. Briand che, con questo accordo, gli interessi francesi in Abissinia non erano ne contestati ni minacciali. Il trattato del 1906, intervenuto tra l'Abissinia, la Francia e l'Italia, ha i>er iscopo di rispettare l'indipendenza e l'integrità dell'Etiopia ed il presente accordo si ispira precisamente agli stessi principii. Per quello che concerne le stipulazioni di ordine economico, queste non recano alcun allentato al regime della porla aperta in 'Abissinia. In tali condizioni la continuasione 'delle polemiche di slampa tra giornali francesi, inglesi ed italiani non rispon. derebbe alla situazione. Questo problema, fonte pure un certo numero di questioni mediterranee, fanno oggetto tra i Governi francese ed italiano di un amichevole esame. Vaccordo anglo-italiano è slato d'altronde depositato a Ginevra al Segretariato della Società delle Nazioni ». Mussolini passa in rivista la Milizia Colloqui a Palazzo Chigi Le riunioni per nona ora noma, 5, mattino. Ieri mattina ì'on. Mussolini ha passato in rivista le truppe della milizia fascista, i cui reparti erano schierati lungo il viale della passeggiata archeologica. 11 capo del Governo era atteso dal generale Bazan, capo di 6tato maggiore dera milizia, dal sottosegretario di Stato on. Bonzani e contr'ammira' - *o Sirianni, dal segretario del partito fascista on. Turati, col vice segretario cmmi;. Ichiorri, dal Governatore di Roma, sen. enionesi, dal comm. Italo Foschi, segre_-lo della Federazione fascista dell'Urbe, .dal generale di San Marzano, comandante 'onerale dell'arma dei carabinieri, dal ge^ierale Ghersl. della Regia Guardia di Finanzia, dai generali Plzzaro, comandante interinale della Divisione, Grossi, capo di gabinetto del ministro della guerra, e da tiume- ÌIrosi ufficiali delle varie armi. Per la milizia 'erano ancora presenti il generale Varini e pt generale Ragioni, ispettore generale dei '{reparti speciali, e il capo Mestato maggiore a-- BLJKUbl S7S-n-w"-**r —~ —■ — V— posole Massa e i generali Catanzaro e Fu ÌAllo 10,30, accompagnato dal 6uo segretaIo particolare grand'uff. Chiavolini è giunto n. Mussolini, accolto con gli onori militari v^al suono della marcia reale e dall'inno iibvinezza ». Il primo ministro, accompai . óato dal generale Bazan e dal generale VaM e dalle altre autorità presenti, ha pas*to in rivista ogni reparto, che ha salutalo i i voce. Terminato lo sfllamento il primo | tetro ha fatto chiamare a gran rapporto ' officiali, che gli 60no stati presentati dal ■.arale Varini. Il capo del Governo ha ;im pronunciato le seguenti parole: «eignori ufficiali: Direte alle camicie nere fero cono contento di loro, non solo perchè P w\flc> sfilato in modo impeccabile, ma per- Iììg sentito che il loro morale è altissimo 8 ch'esi sono sempre più neri di adempiere al loro compito, che è quello della difesa del regime fascista. Comunicate questo mio comacimento aUc legioni; e a voi voglio dire Je penso, dando i mezzi necessari, di. remIre sempre più efficiente la milizia, dal pun«I vi.', vista militare e politico. La milizia non può perdere e non perderà mai il carattere col quale è nata con il quale vive e col •quale deve vincere. Voi vedrete che, come è mio costume, queste parole saranno seguite e anche precedute dai fatti. Non è ora di discorsi. Ufficiali delle camicie nere: Viva 1 -y il fascismo. A noil ». » L'on. Mussolini si è compiaciuto alila fine I con il generale Bazan per il contegno dei i legionari e ha dato ordine al generale Va[ rini di compilare un apposito ordine del giorno per tutti i reparti passati in rivista. I Anche al console Poggioli ha dato l'ordine di compilare un ordine del giorno per la sua legiorw. 1 Dopo la rivista l'on. Mussolini si è recato | a Palazzo Chigi, dove ha avuto vari colloqui ed ha ricevuto una rappresentanza del partito fascista e dell'amministrazione della provincia di Potenza. Un lungo colloquio l'on. 1 Mussolini ba avuto col Ministro Federzoni, / si è trattenuto oltre un'ora col capo del /Verno. !Oggl saranno riprese a palazzo Vidoni le I .^unioni fra i rappresentanti della Confederartone dell'industria e quella delle Corpo- Ìhaionl, per l'applicazione dei recenti provWentaentt governativi e particolarmente per sretare le modalità per le 9 ore. Saranno •liobabilmente entro oggi o domani diramato '■>. (elative istruzioni, presieduta dall'on. Marracino ha iniziato Svari ita, commissione per la riforma della Età sulla espropriazione per cause di pubp» utilità, lavori Inaugurati dal ministro n presidente Marracino ha costituito, i alla commissione stessa, un comitato ,„jto del comm. Giaqutato, consigliere di .azione, del professori Ferrara, Grifone Cagano, del comm. Blamente e comm. ti, del ministero dei IX. PP. L'ufficio di jnteria è diretto dal sostituto procuratore ile della Corte d'Appello comm. Local è composto degli aw. Tommasi, Giu. Laanpls. La commissione deve eia■ U progetto- di un codice sui fini della >.4à privata, nell'interesse dello Stato. _icando le disposizioni vigenti, inquanila riforma tende a determinare l'azione dello Stato nel senso che la. proprietà privata debba servire, in determinate circostanze, come .mezzo per fini collettivi rappresentati dallo Sialo. l,a commissione ha diramato una circolare alle Associazioni perchè diano il materiale necessario, le eventuali proposte, istanze e memoriali, ohe possono servire nella elaborazione della riforma. Rappresentanze delia provincia di Potenza ricevute dall'ori. Mussolini Roma, 5, mattino. Il Capo del Governo hi ricevuto le rappie senlanze dei più autorevoli consessi del Partito e dello Amministrazioni deIJa Provincia di Potenza, tirano presenti ^. E. D'Alessio, segretario hulerale, con i componenti della Federazione provinciailo fascista on. Loreto, aw. Enrichèlli, ing. Rovelli, aw. Andrena, il prefetto gr. uff. I tea le, j| presidente del Consiglio provinciale comm. l'adula, ed il presidente delia Deputazione provinciale gr. uff. Pacilio, la contessa Adele Cadolino, presidentessa delJ'Associazioti" niailri e vedove, i! segretario delle Corporazioni sindacali cav. Berti, il sindaco di .Mcin comm. di-it. Colucci, il comm 13 ila uro segretario particolare di S E. D'Alessio. L'on. D'Alessio nel presentare al Capo del Governo l'omaggio dei presenti, interpreti del sentimento dell'intera regione lucana, ha espresso la più riva gratitudine della regione per l'impulso di opere veramente feconde, clip, sotto la guida del Duce, viene dal Governo nazionale por la resurrezione economica della Provincia. Ha soggiunto che ove ti Due? non lo avesse vietato, avrebbero i rappresentanti di Basilicata portato a lui, con le spighe di grano la. prova tangìbile ilei lavoro produttivo che. corrispondendo al monito lancialo dall'alto, anche gli agricoltori di Basilicata hanno svolto per l'incremento della produzione agraria., ottenendo risultati che smentiscono la convinzione in altro tempo diffusa che la Basilicata non fosse suscettibile di un ,ir.igliore avvenire. Ha concluso esponendo 11 vivo desiderio di tutto il fascismo e di tutto il popolo di Basilicata di aver? la visita del Duce come ineora^giamenio a proseguire nell'attività di modesta collaborazione alla grande opera di bene clic il Governo spiega per Iti polenza avvenire della patria. Il Capo del Governo si è dichiarato lieto di veder le maggiori rappresentanze della Basilicata ed ha sentito con vivo compiacimento che si lavora e si produce, esprimendo l'augurio che questo fervore di attivila sia proseguito 6enza stanchezza fino alla mòta definitiva. Ha ringraziato dell'invito di visitarp la provincia, ma ha dichiarato che poiché il regime avrà lunga durata non vi è urgenza di stabilire date in cui la visita possa compiersi, tanto più che la visita alla Basilicata deve necessariamente connettersi con la visita ad altre città meridionali, mentre il Capo del Governo non ritiene opportuno, per le gravi cure di Stato, di assentarsi lungamente da Roma, e ritiene di dover dare l'esempio della più rigida economia evitando qualunque occasione ohe possa fornire motivo a sj>ese non strettamente necessarie. L'on. Balbo commemora Pisacane al Dal Verme di Milano Milano, 5, mattino. Ieri mattina, alle 10, al teatro Dal Verme, l'on. Italo Balbo ha commemorato Carlo Pisacane. Sul palcoscenico erano numerose le autorità, fra le quali il comm. Arnaldo Mussolini, gli ognorevoli Maggi, Lanzilio, Torrusio. L'on. Balbo dopo la commemorazione si è recato a presenziare alla cerimonia della posa della prima pietra delle case popolari degli operai dello stabilimento Pirelli, a iMirabello, fuori Porla Nuova. Erano presenti il prefetto, gr. ufi. Pericoli, don Merini, in rappresentanza dell' arcivescovo, il senatore Pirelli e numerose personalità. Dopo la cerimonia ha pronunciato un discorso d'occasione l'impiegato Carenano, delta ditta Pirelli. Accolto da don Girardi, die faceva gli onori di casa, l'on. Balbo ha visitato la Casa dei ciechi di Mirabelle, percorrendone le sale e i laboratori. L'on. Balbo è quindi partito per Varese, per una manifestazione fascista. Per l'esenzione dalle tasse degli agricoltori oolpiti dalla grandina La risposta negativa del ministro Alessandria, 5, mattino. 11 senatore on. marchese Luigi Borsarelli di Rifreddo, che a suo tempo ebbe ad inieressarsi per ottenere la esenzione dall'imposta di R. M. e di reddito agrario per quegli agricoltori che sono stati colpiti dal flagello della grandine, ha ricevuto dal Ministro delle Finanze la seguente risposta: « Da legge fondamentale, che regola l'applicazione dell'imposta di ricchezza mobile, ed i decreti che più particolarmente disciplinano l'imposta sui redditi agrari, non contengono alcuna disposizione che consenta l'abbuono dell'imposta stessa per infortuni atmosferici. I redditi agrari di ricchezza mobile, insomma, come tutti gli altri redditi ino. biliari di natura incerta e variabile, sono soggetti all'alea della loro maggiore o minore produzione, senza che questa possa influire a variare, in favore della finanza o in favore dei contribuenti, le somme accertate agli effetti della imposta, se non sia trascorso il periodo del quadriennio o del biennio dall'accertamento, periodo die. rispettivamente per le due parti, è fissato dalla legge 2 maggio 1007, n. 222. Perciò il desiderio dell'onorevole interrogante, e cioè quello di disporre l'esonero dal pagamento della imposta sui redditi agrari per le zone colpite dalla grandine, non può essere esaudito in quanto vi ostano tassative disposizioni di legge le quali, allora consentono che una imposta inscritta a ruolo venga restituita, quando siasi verificata la distruzione totale del cespite produttore del reddito. Tuttavia i singoli contribuenti hanno nella legge stessa sufficienti mezzi per tutelare i loro interessi. Infatti, ove il reddito venga occasionalmente a mancare, oppure venga a prodursi in misura inferiore a quello accertato agli effetti dell'imposta, i singoli interessati possono, se sca-' dufo il biennio di legge, chiedere, dal l.o maggio al 31 luglio di ciascun anno, la revisione del loro accertamento agli effetti dell'imposta per l'anno successivo. Firmato: Il Ministro Volpi ». Tragedia tra pazzi a Brao (Servizio speciale della • Stampa ») Linz, 5, mattino, per mancanza di spazio, nel manicomio di Bmo, furono messi assieme nella stessa cella, due pazzi pericolosissimi, certi Tomaia e Swoboda, i quali da un certo tempo non avevano dato più segni di irrequietezza. A mezzanotte, però, lo Swoboda, svegliatosi, incomincio tt ruggire come un leone. Il Tomola, impressionato, incominciava a ruggire anche lui: quindi i due uomini si saltavano addosso azzannandosi ferocemente. Quando gli infermieri riuscirono a separarli, lo Swoboda era già morente, colla faccia, il collo e le mani sbranate da colpi di unghia e di deste.