Tragico crollo di un balcone a Napoli mentre il capitano Padovani s'accingeva a parlare alla folla

Tragico crollo di un balcone a Napoli mentre il capitano Padovani s'accingeva a parlare alla folla Tragico crollo di un balcone a Napoli mentre il capitano Padovani s'accingeva a parlare alla folla 9 morti e numerosi feriti — Il fascista dissidente tra le vittime 9 morti e numeroNapoli, 16, notte. Oggi, alle 17, mentre maggiormente ferveva la vita in città, si diffondeva improvvisamente la notizia di un terribile crollo avvenuto in un palazzo di nuova costruzione nel rione di Santa Lucia, e i primi particolari riferivano che nel crollo erano periti il capitano Aurelio Padovani, assai noto negli ambienti fascisti della città, e parecchi suoi amici. Si deploravano inoltre numerosi fcrUi, di cui alcuni gravissimi. La notizia rispondeva aHa ptù tragica delle realta. Ecco I particolari circa il luogo e il modo nel tinaie il terrificante sinistro è avvenuto. Tragica oaeaueffco D palazzo, dova è avvenuto 11 erollo, sorge in via Generale Orsini, 48. SI tratta di un grosso Isolato <U costruzione recentissima, appartenente art un'impresa liigure di cui è direttore 11 cav. Gallo. Fino a poco tempo fa fi cap. Aurelio Padovani aveva tenuto uno studio di rappresentanza, cui si era dedicato dopo 11 ritiro dal fascismo militante, nel pressi di piazza del Municipio. Ma da Qualche mese era passato in un appartamentino del palazzo di via Generale Orsini. Oggi, giorno onomastico del cap. Padovani, un gruppo di amici festeggiava la ricorrenza, e numerosi amici del capitano erano convenuti nel suo studio, mentre Innanzi al palazzo si era anche raccolta una discreta folla di amici, che non avevano potuto trovare posto nell'appartamentino. Tra II pubblico che stazionava fuori del palazzo si notavano parecchi ehauffewt affezionati al Padovani, che avevano recato in altrettanti sydeettrt fasci di .fiori. Il capitano Padovani, commosso da onesta improvvisa manifestazione di 0maggio, si affacciò insieme al numerosi amici, venuti a porgergli gli auguri, alla balconata centrale, che si stende per tre camere consecutive. In una di queste camere è lo studio del capitano; in un'altra, la sala da pranzo, mentre la terza è la camera da letto, dove — particolare pietosissimo I — giace da alcuni giorni ammalata con febbre altissima la' consorte del capitano. La faiiboada 00rea dal « syeaoars > In un attimo, mentre fi capitano Padovani, circondato da una trentina di persone, al apprestava a parlare, per ringraziare gli amtei, avvenne il terribile crollo. La balconata è precipitata in mille frantumi tra un nugolo di calcinacci e di polvere. Intraducibile è la impressione di terrore che ricevette la folla degli astanti. Intanto fra i rottami, le lamiere e le ringhiere contorte giacevano numerosissimi corpi insanguinati, alcuni dei cruali esanimi. Nel primo momento di scompiglio che era succinto alla tragica scena, fu un accorrere confuso, un chiamare al soccorso, mentre dalle adiacenze affluivano sul posto numerosi agenti della forza pubblica, richiamati dal fragore del crollo e dalle grida. Aurelio Padovani, che giaceva sve-1 mcvsslgcctmrvepsspDdm osi feriti — Il fascista dissidmito, fn raccolto e deposto in uno dei rtdecars e l'autoveicolo parti come un fulmine verso l'ospedale dei Pellegrini. In altri *ide cara venivano deposti gli altri feriti. 11 paasaggio degli autoveicoli portanti i corpi dei morti e dei feriti lungo la piazza San Ferdinando, via Roma e via Pignasecca, ha avuto un carattere di tragicità intensa. Gli cfiauffeurs, incitati dagli amici degli sventurati giovani, spingevano i veicoli a corea fantastica sgusciando attraverso le altre vetture, gli autobus od i pedoni. Ed è un vero miracolo se durante ernesta corsa non al sono dovute lamentare altre disgrazie. La circolazione si 6 arrestata bruscamente e la folla ha sostato sul marciapiedi, mentre 1 tragici veicoli passavano seguiti da vetture automobili con entro amici piangenti • disperati. Nel frattempo, sul luogo del disastro accorrevano i pompieri per rimuovere le macerie, mentre cordoni di carabinieri trattenevano l'enorme folla accorsa sul posto. I congiunti del Padovani, in proda alla ptù viva angoscia, hanno dovuto trattenere la loro commozione per non lasciare comprendere alla consorte inferma la triste sorte toccata al marito. All'aspatoi* Frattanto nell'atrio dell'ospedale dei Pellegrini, dove 1 feriti erano stati trasportati, le scan« più strazianti si svolgevano. Molti popolani di Santa Lucia, credendo che tra 1 feriti vi fossero dei loro cari, erano affluiti davanti al pio luogo, n capitano Padovani, presso il quale era accorso il prof. Chiarolanza, non presentava apparenti ferite gravi, ma non dava più segni di vita. In seguito a Iniezioni eccitanti, dopo pochi istanti egli apri due volte gli occhi. Ma tu una breve speranza n Padovani spirava subito dopo tra le braccia degli amici accorsi al suo capezzale. La morte era avvenuta — secondo la diagnosi dei sanitari — per frattura del cranio. La tragedia non era compiuta. Nelle altre saOe, altri feriti, ai quali il prof. Gravina e gli assistenti dottori Ruggeri, Angelini, Tornatore e Guarrei, tentavano di apprestare soccorsi, spiravano. Intanto le adiacenze dtll'oìpedate si andavano aempre più affollando di gente di ogni classo e di ogni condizione eociale: professionisti, impiegati e operai. Per disciplinare l'entrata all'ospedale e per contenere la ressa fu necessario stendere intorno all'edificio cordoni d'agenti. Anche numerosi fascisti e militi della centuria portuaria si recavano immediatamente sul posto per vedere la salma del capitano Padovani, che era stata deposta provvisoriamente nella cappella della chiesa annessa all'ospedale, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sul posto si recarono tosto il giudice istruttore, il viceprefetto, il gen. Baistrocchi comandante la Divisione militare, il gen. Gandiani comandante della Milizia, il questore ed il R. Commissario. i a o o I e 1 ti , , o o I «orti a I feriti SI potè quindi, procedere al tragico bilancio della sciagura II numero dei morti asceni deva purtroppo a nove. Essi sono: Il capitano Aurelio Padovani, deceduto per trattura della base cranica e contusioni in tutto il corpo; Alfredo De Filippi*, per contusioni e fratture multiple; Schiappa Salvatore, per frattura esposta al ginocchio sinistro « commozione generale; Ferdinando Vetere, per frattura del femore sinistro, dell'omero destro e commozione generale; Raffaele Esposito, per frattura del femore sinistro e commozione generale; Salvatore Grasso, per fratture multiple e commozione generala; Giovanni Dall'Aquila d'anni 86, da Cremona. Altri due cadaveri non sono stati ancora identificati. I feriti gravi sono: Pasquale Ruocco; prof. Nicola Ciotti; Francesco Iodice, d'anni 25, con frattura della gamba sinistra e del femore ; Fortunata Decenza, d'ormi 40, con frattura della gamba destra. Oltre al feriti gravi, si deplora parecchi altri feriti più o meno lievi. Gli interrogatori dei feriti da parte delle autorità recatesi all'ospedale dei Pellegrini concordano nel confermare la versione, già illustrata, della sciagura. Uh tatotranma aWon. A. Tarati LH' notizia del terribile crollo diffusa In città verso le 19 dalle edizioni straordinarie dei giornali, produsse la più penosa impressione e suscitò un senso di protondo cordoglio. Specialmente commentata era la tragica fine di Aurelio Padovani, valoroso ex-combattente quattro volte ferito, assai noto a Napoli come fondatore dei Fasci partenopei e quindi per le sue vicende dissidentlstiche. A sera, numerosi amici del capitano Padovani percorsero via Roma e le altre vie principali, chiedendo ed ottenendo la chiusura dei negozi in segno di lutto. Molto probabilmente le esequie del cap. Padovani e delle altre vittime della gravissima sciagura avranno luogo nel pomeriggio di domani. L'on. Augusto Turati, segretario generale del Partito nazionale fascista, ha inviato alla famiglia Padovani il seguente telegramma: ■ Nell'ora del tragico lutto invece che dire paiole di vano contorto, il Direttorio del Partito ricorda di Aurelio Padovani le virtù di eroico combattente e l'onesta integrità delia i'Sua vita civile. Anche se egli si era da tempo allontanato dai ranghi de! Partito, il fascismo non può dimenticale che egli fu un generoso animatore e preparatore della faticosa vigilia. Con animo dolente. — F.to: Il segretario generale del Partito Augusto Turati ». 1]!IIìI|1I

Luoghi citati: Cremona, Napoli