Cassinelli

CassinelliCassinelli La polemica ira il deputato ex-massimalista, ii suo chaufieur- e il Partito .. Come cercò di far rir«c!ii:idere in Manicomio uno studente pazzo che voleva attentare alla vita di Mussolini ■ La segreteria del Partito minaccia ia pubblicazione di un'inchiesta e rivela un interrogatorio. Reina. 16, notte. L'aliare Cassinelli continua a interessare la cronaca. La polemica tra rex-deputato massimalista e là direzione del partito massimalista e divenuta più che mai serrata, L'on. Cassinelli, come sapete; nella sua lettera al precidente della Camera ed in una intervista col Giornale d'Italia, ha accusato la direzione del partito di averlo espulso per la deposizione resa al processo Matteotti e per avere sventato «un possibile fatto delittuoso». Egli ha altresì infirmato !a procedura usata nei suoi riguardi dalia direzione del partito, accusandola di avere deliberato l'espulsione senza mo f-imalista suscitarono negli ambienti politici e giornalistici, come vi segnalammo ieri sera, impressione e commenti specialmente per le congetture a cui davano luoho le allusioni dell'ex-dcputato massimalit!u. Qualche giornale si chiedeva cosa fosse il fatto delittuoso a cui accennava il Cassinoli! e contro chi fosse diretto e quale parte avesse in 'ciò il partito massimalista. Il scenario comunicato massimalista Un comunicato del segretario politico del partito massimalista smentiva recisamente l'accusa del Cassinelli, dichiarando che l'origine del provvedimento di espulsione, preso contro di lui, doveva ricercarsi in « una denuncia circostanziata, sporta al comitato dell'Unione socialista romana e confermata per iscritto alla segreteria, da Umberto Uosa, segretario, chnuffeur, nonché sci;inneggiatone del Cassinelli e, malgrado ciò, tuttora al suo servizio ». A questa prima comunicazione del segretario del partito seguiva stamane un comunicato approvato all'unanimità dall'Esecutivo del partito stesso, che diceva: « L'Esecutivo, allargato, della Direzione del Partito socialista italiano, udita la relazione del segretario, visto la denunzia in data 3 giugno sottoscritta dal signor Umberto Rosa, viste le contestazioni del segretario e le risposte dell'aiw. Cassinelli; visto il verbale del Comitato dell'Unione Socialista romana che. in seguito ad altra pressante denuncia del l'osa espelleva l'avv. Cassinalli medesimo; visto 11 ricorso presentato dall'avvocato Cassinelli contro tale provvedimento ; preso atto che 11 Rosa, chautfeur e segretario del Cassinelli, fino alla vigilia della prima denuncia ha potuto riprendere il suo posto al di lui fianco Immediatamente dopo le contestazioni della denuncia stessa; presa cognizione delia lettera ignobile, stupida e calunniosa con la quale il Gassinoli! ha presentato al Presidente della Camera le dimissioni da deputato, dichiara ad ogni effetto decaduto il ricorso alla Direzione del partito e, nella vece di qnjesta convalida e rende esecutiva la deliberazione del Comitato dell'Unione Socialista romana e autorizza la pubblicazione di tutti gli atti dell'inchiesta, qualora essa si renda necessaria, a maggior dimostrazione dell'indispensabilità morale e politica del provvedimento ». Ua'interfista concessa all'* Impera » Intanto l'on. Cassinelli replicava a sua volta con questa dichiarazione fatta olYlmpero : > A nessun altro, meglio ohe a voi, posso parlare della mia espulsione perchè una delle cause principali che hanno portato alla espulsione stessa è stato un' apprezzamento tatto sulla mia persona dal vostro giornale ». Richiesto se intendesse alludere a quanto l'Impero ebbe a scrivere per la deposixione resa al processo di Chieti dal Cassinelli, questi ha risposto: « .Precisamente. Oli apprezzamenti fatti dall'Impero, in quella occasione a mio riguardo, ebbero larga risonanza tra i miei allora compagni di partito, e contribuirono notevolmente a rinfocolare gli odii già esistenti verso di me. Fu allora che i miei compagni deliberarono segretamente la mia cacciala dal partito massimalista e die si iniziò il boicottaggio verso di me. Gli articoli che io mandavo periodicamente ailM varili ! cominciarono da quel momento a conoscere la via del cestino Più nulla di mio fu pubblicato sull'organo ufficiale del partito luassiinailista. Il partito, che oggi va in cerca di recenti pretesi fotti personali aveva rowo qualsiasi rapporto con me Un da allora Si ero. se ben si ricorda, al marzo del corrente anno. Anche nel mio caso come ogni qua! volta si espelle una qualsiasi individualità, il panilo ripete la vecchia manovra; rifugiare dietro un vespaio di vociferazioni personalistiche, fatti ed eventi di ben più vivente portata. Ora io rivolgo ai miei excompagni queste tre categoriche domanda: unziuuio vorrei sayarc se il partito ha o non lift approvalo la mia deposizione a Chieti e «e mi ha o no espulso per avere ritenuta indegna una verità testimoniale. In secondo luogo, avrei piacere che mi si confermasse se è veto che il parlilo non lia inai vallilo pubblicare la smentita alla notizia della mia espulsione, data subito dopo il processo di Cliieti. lutine domando ai dirigenti del Parlilo Massimalista per quale ragione si è attera la data del lo giugno per pubblicare la tuia espulsione, decisa in segreto.fin dal marzo, se nui per nascondere, dietro piò o meno allegra fandonie la ragione vera dell'espulsio■ •: stèssa, il segretario generale del partito MucrihiKilista, Olindo Vernoccld, va cianciando ili i.iizzi.schi, pretesi e fantastici schialfl. Sappia (lutilo coniglio inferocito che io ho :,i,it;i; egregiamente adoperato sia la penna ;,e la spada. Ed il signor Vernocchi non è ii più adatto a parlare di queste cose, dato <i:c egli è da troppo tempo inerte e silenzioso b reagito della moschetteria di Curzio Suti>ert »• Richiesto poi di pronunciarsi sull'attentato, l'on. Cassinelli ha risposto: » Avrei desiderio che se ne parlasse il meno passibile, io ncn ho fawo cne il mio dovere. Desidero però die si sappia che, quando lo preavvisai il partito di un colloquio con alte personalità, allo scopo di internare in un manicomio un folle maniaco, in preda ad idee di allentalo, da parte dei miei compagni si sollevò coiuro di me un'onda di odio e di rancore. Credo di non avere altro da dire. Ad altri spetta di rispondere a quanto ho dichiaralo ». Il fatto delittuoso sventata In che cosa consista il fatto delittuoso, a, cui accennò il Cassinelli e l'azione da lui .svolta per sventarlo è spiegato dal Tevere e dall'Impero. Quest'ultimo giornale fa la seguente narrazione: «Uno studente universitario, maniaco religioso ed antifascista, imbevuto di false ideologie, aveva, attraverso un'interpretazione politico-religiosa della Bibbia, deciso di uccidere il primo ministro on. Mussolini. La mente ammalata, di questo sciagurato lavorava intorno al folle proposito. 11 mancato au tentato ordito dalla Gibson il 7 aprile u. s. contribuiva notevolmente a intensificare nello studente il desiderio di uccidere il Duce. E la mattine del 9 aprile, il giorno dopo cioè la partenza dell'on. Mussolini per la Libia, lo studente s: recava nello studio dell on. Cassinelli, in via Va'.adier, e manifestava al deputato massimalista la sua decisione. Eg.l aveva deciso di rivoltellate il capo del Governo al suo ritomo dal;u Libia, c precisamente allo sbarco, eh', come >i sapeva in rii giorni, avrebbe dovuto avere luogo il aprile, nel porlo di Napoli o in quello di Guarà, n Cassinelli, a tutta prima, cercava 0. MumiiHlum lt maniaco dai suo proponl- mento; ma accortosi subito dell'inutilità del .suo sforzo, decise di impedito con altri mezzi che il delittuoso proposito venisse messo in esecuzione. 11 Co. ein Ili infetti si recava immediatamente presso un'alta personalità del Governo, e denunziava il fatto, narrando i particolari relativi al concertato tentativo criminoso. Cassinelli chiese peni che non si iniziasse contro il colpevole alcun procedimento penale, bastando, a suo parere, il solo internamento in un Manicomio. ■ I,o studente veniva subito "arrestato; e nella perquisizione oberata mila sin abitazione venivano trovate le irrefutabili testimonianze di quanto il Cassinelli aveva annunziato. Fra l'altro la po'izia rinveniva ben 400 fascicoli manoscritti incitanti alla ri- zo, dopo lungo interrogatorio, veniva subito i a a u . . è , . l l n l i a - Internato nel Manicomio provinciale di Ro ma. dove crediamo trovisi tuttora Da inda gini espletate dallo stesso Cassinefli, è risultato come lo studente fosse figlio di nazzi, e avesse dato sempre, anche in seno al parlite nel quale militava, evidenti segni di squilibrio, dovuto in gran parte ella sua mania religiosa. Non è escluso che il folle criminale ninbia avuto, nella preparazione del suo tentativo delittuoso, esperti e interessati con- j siglieri ». La versione di Vernocchi In seguito alle ripercussioni avute daTle dichiarazioni dell'on. Cassinelli, il segreta, ro generale politico del partito massimalista, questa sera, circa il fatto delittuoso, comunica : ni.) Il fatto è stato portato a mia conosc..vi nei primi giorni di maggio, allorquando l'avvocato Cassinelli, venuto nel mio ufficio ad invitarmi al suo imminente matrimonio, improvvisamente mi chieste l'autorizzazione di poter recarsi a conferire col ministro di Grazia e Giustizia, per motivi che egli sentiva il dovere di riferirmi riservatamente. Lo invitai a parlare. Allora l'avv. Cassinelli mi narrò che (e qui dò quanto ha pubblicato II Tevere, perche risponde meglio alla verità) « qualche mese prima, e cioè dopo l'allentato dei 7 aprile, un individuo aveva avuto occasione di manifestare propositi delittuosi analoghi a quelli della Gibson. Si trattava di un folle, affetto da grave mania religiosa, e che si dedicava specialmente alla interpretazione delia Bibbia e dei Testi sacri e che, nella 6ua follia, aveva maturato propositi delittuosi ». Questo giovane, secondo il racconto del cassinelli, circondava il difensore della Gibson di particolari' attenzioni, tanto da recarsi nel suo studio, inviare cartoline e lettere, nelle quali affermava di aver avvito una missione da Dio e che questa missione intendeva compiere. L'aw. Cassinelli, preoccupato che la follia di costui avesse potuto nuocere effettivamente e preoccupato anche della responsabilità personale che, in questo caso, gliene sarebbe derivata, credette opportuno, necessario, avvertire l'autorità di P. S-, la quale procedette all'arresto del folle. Le indaKini e le perquisizioni nell'abitazione di questi, portarono ài convincimento che ei trattava realmente di un pazzo, affetto da mama religiosa, estraneo a qualsiasi partito. L'aw. Cassinelli si mostrò addolorato che la pubblica sicurezza non avesse provveduto, come gli aveva promesso, all'internamento in un luogo di cura di quel giovane, evidentemente ammalato di mente, e mi dichiarò che intendeva andare a chiedere giustizia e riparazione al ministro guardasigilli, on. Rocco, al quale aveva già chiesto un colloquio. Fin qui il racconto del Cassinelli. « 2 o Le mie risposte furono le seguenti — e Sfido il Cassinelli a dimostrare il contrario: — « Hai fatto bene a far togliere dalla circolazione un individuo, che, per la sua follia, avrebbe potuto nuo-ere a tutti. Approvo quanto hai fatto- In quanto alla autorizzazione che io, come segretario del partito, dovrei darti per un colloquio col ministro guardasigilli, tu comprendi come io non possa risponderti che negativamente. Tu sei avvocato, hai bisogno di compiere un atto che deriva dal tuo ministero professionale e che non è politico. Fa quello che credi ». E la cosa fini cosi. E' bene ripetere che questo colloquio fra me e il Cassinelli, avveniva circa un mese dopo l'arresto di quel tal giovane e che. perciò, 11 colloquio col ministro avrebbe dovuto riferirsi soltanto all'internamento in un manicomio e non all'arresto, che era già avvenuto. E' lalso dunque che il Cassinelli sia stato deplorato per quanto fece: è vero invece il contrario; come è falso ohe la sua azione, a me solo nota, sia stata elevata ad .accusa contro di lui. Un documento a Questa segreteria possiede un docun.jnto, che è definitivo: le contestazioni mosse per iscritto al Cassinelli, dopo la denuncia Rosa ». La prima domanda riguarda un colloquio Farinacci-Cassinelli sul processo di Chieti. Le altre dicono testualmente: « 2.0 — E' vero die tu hai avuto rapporti politici e giornalistici con 11 6lgnor Aurelio De Tuddo, direttore dell'Informatore della Slampa (informazioni, interviste ecc), che tu anche recentemente hai dichiarato di non conoscere? « 3.o — E' vero che l'opuscolo su Amendola è stato scritto da un giornalista non socialista (segue il nome) e da te soltanto firmato? « 4.o — E' vero che articoli politici per VAvanti! sono stati scritti da un altro giornalista non socialista (segue il nome) e da te soltanto firmati? « 5.0 — Quali sono stati e quali sono 1 tuoi rapporti col comm. Pogliani? E' vero che tu ti sei adoperato per lui dm-ante il processo all'Alta Corte, con la pubblicazione su alcuni giornali, per influire sul processo stesso? Ed è vero che, in dipendenza di tale prestazione giornalistica e politica, hai ottenuto dal Pogliani favori finanziari? (cambiali ecc.). « 3.o — E' vero che tu sei in rapporti di interessi con altro giornalista non socialista (segue il nome!, il quale ti avrebbe aiutato per una operazione di mutuo di lire 10 mila presso una Banca? E' vero che tu hai concesso a taluni informazioni sul partito, di carattere denigratorio, e hai determinato attacchi contro compagni? ! le sopraddette contestazioni di accusa, la cui I « Ti prego di rispondere per ascritto a tutte i conoscenza è venuta a me, dietro formale denuncia del tuo segretario e compagno Umberto Rosa. Firmato: Vernocchi ». « L'avv. Cassinelli in calce al foglio (e ciò ne garantisce l'autenticità) senti il bisogno di scrivere di suo pugno quanto segue : * Risposto immediatamente per iscritto con lettera a mano il giorno S giugno 1X6. Avvovato Bruno Cassinellii ». Da tutto questo appare evidente che il CassinelM sa di mentire quando attribuisce la sua espulsione « all'azione intesa ad evitare un atto delittuoso idealo, da un folle ». Ma c'è di più. C'è che, nel memoriale inviato a sua difesa, il Cassinelli (che non ha potuto negare i fatti imputatigli e che ha soltanto tentato di spiegarli) sente il bisogno di scrivere quanto segue: « Infine, ove occorra... aumentare le accuse, ti informo che io poi ebhi effettivamente quel colloquio con i\ E. Hocco della cui natura di preavvertii » : dal che si inferisce che l'avv. Cassinelli ha voluto, di sua iniziativa elevare ad elemento di accusa con-] tro sé stesso il colloquio con il ministro Guai'-1 dasigiltì. Questa è la verità facilmente con- \ trollu'bUe attraverso l'esame dei documenti. • che sono in potere di questa Segreteria e | che saranno pubblicati integralmente, qua lora ciò si rendesse necessario, unitamente ad altri elementi raccolti nel corso dell'tinc ideata. Per concludere, affermo che il rìiutifcn*flfl ha gettato scientemente contro 11 partito ed i suoi uomini, una accusa talea « stolta, e malvasia, in rapporto a fatti che erano a conoscenza esclusiva dell'avv. Cassinelli e che nulla hanno di comune con le cagioni morali e politiche, che determinaI rono 11 provvedimene a suo carico. E' evidente che l'avv. Cassicelil ha tentato una vendita ili fumo per orearsii delle benemerenze noi campo avversario ». Segue la firma di Vernocchi. Lo chaaffear : « Ti lascio al tao destino » In un succinto riassunto dei fatti emersi dai documenti pubblicati la Tribuna osserva: « In più, si aggiunge una lettera del Ro sa, il quale, danno del tu nll'on. Cassinelli, dichiara che, dopo l'intervista fatta sul Giornale d'Italia, abbandona il nominato Cassinelli al suo destino. Come si vede, poiché Von. Cassine!!! ha fallo affermazioni diverse in un documenio pubblico e ufficiale, quale è la sua lettera di dimissioni, spetta a lui chiarire •. . XcUa lettera, cui allude la Tribuna, inviata dal Rosa al Cassinelli e pubblicata dalla Voce repubblicana è detto: « Dopo fintervista apparsa sul Giornale d'Ilalia di ieri sera e la motivazione delle1 tue dimissioni da deputato, non mi rosta, i altro che lasciarti definitivamente al tuo | destino. Saluti ». I giornali poi raccontano che due mesi orsono l'on. Cassinelli si univa in matrimonio ad una signorina torinese Maria Cappuccio. Il deputato massimalista invitò al ricevimento di nozze all'Hotel de Russie, i dirigenti deputati del suo partito, ma nessuno di ewd aderì all'invito. Da onesti fatti i giornali desumono che il Cassinelli ero, inviso al partito. In alcuni cenni biografici dell'on. Cassinoli, l'Impero rileva la combattività di lui r. scrive : « Nemico dei con federalisti ((vedi D'Aragona e compagni) Bruno Cassinelli, leader del la parte intellettuale dei massimalisti, ha sempre mirato al rinnovamento e allo svecchiamelo del socialismo e caldeggiato ia necessità di dare le redini del partito nelle inani dei giovani. Per questa sua tendenza modernista, scevra di ogni ipocrisia di setta, il deputato Casslneili ho sempre trovato nel suo partito e negli altri t aggruppamenti so- "'democratici, diffidenze, odii, rancori, la ?.u.al LS&™0 <*>ecialc massima- is^^„^nv,?"^n^ . Regime fascista infine scrive: « \ noi — e diciamo noi per alludere al nostri lettori — interessa sapere a solo titolo di curiosità se l'on. Cassinelli, a Chieti, ha deposto il falso oppure ha deposto il vero, ricoprendo le male arti dei quart.irellistl, rpiin'ii compiendo opera di tradimento a danno dei suoi compagni di fede. A fll di logica si dovrebbe ritenere per verosimile la seconda ipotesi, altrimenti l'on. Cassinelli avrebbe potuto essere denunciato per falsa testimonianza e la sua condanna sarebbe servita ad annullare l'Impressione che suscitarono al processo di Chieti le sue gravi rivelazioni. Si dedurrebbe ancora una volta la malvagità e la mala fede dei nostri avversari i quali non esclusero alcun mezzo disonesto per tenere viva la macahra farsa inscenata su Matteotti. Questo volevamo dimistrare. Null'altro. L'on. Cassinelli non è giovane che si scoraggi ner cosi poco! Egli è C06l abile e svelto nelle sue capriole politiche che non è da escludersi che, quanto prima, possa essere preso in forza da qualche altro partito! ».

Luoghi citati: Chieti, Libia, Napoli