I medici igienisti per la casa sana

I medici igienisti per la casa sana I CONGRESSI I medici igienisti per la casa sana E' stato detto clic sovente i Con.sre.ssi a,ltro non sono ohe monologhi d'una classe o d'uria categoria di cittadini. E. qualche volta, sarà anche vero. Ma non si può muovere tale appunto al Congresso dei medici igienisti che dibatte importantissime questtani d'alto interesse generale, richiama su ili esse la pubblica attenzione e indica a chi vuol intendere orientamenti e direttive. Dibattito, dunque, fecondo d'idee di dove utili ainmaestìcimcnii possono scaturire. Dopo le importanti trattazioni dei criortii ecorei, il Congresso ieri, sotto la presidenza del prof. Caro di Napoli, ha affrontato gli interessantissimi arfoementi della « Igiene stradale e tubercolosi » e della « Casa e tubercolosi » su relazioni del prof. Corsini di Firenze e del dott. Boni di Napoli. E' risaputo ohe la polvere delle strade rappresenta un pericolo non lieve per i germi patogeni che solleva e che con essa possono penetrare nell'organismo umano, infettandolo. Di qui la guerra che gli igienisti hanno dichiarato alla polvere, guerra che, purtroppo, non ha ancora trovato il suo giorno di vittoria piana. Occorrerebbe — nota il prof. Corsini — eliminare la polvere. Ma come arrivare a questo risultato ? I sistemi escogitati ed esperimentatì, sono parecchi. Su tutti gli altri, per bontà di risultati, appare ancora eccellere quello di coprire le strade di uno strato di sostanza ohe ostacola fòrtemente il formarsi e, più ancora, il sollevarsi del pulviscolo. Catramature, spalmature di sostanze girasse sono sta/te provate, massicciate consistenti rivestite di manto compatto sono già in opera in molte città e. non v'è che da augurarsi che il sistema si diffonda e si perfezioni, non essendo di adeguata efficacia l'inaffìaxnento. i cui effetti sono di troppo breve durata. L'oratore, applaudito, conclude col l'augurio c!te le pubbliche Ammini&tnazion.i tengano nel maggior conto • questo problema, la cui soluzione, oltre a costituire un'utile profilassi e più* un eccellente mezzo per conferire maggior bellézza alle città che l'avrai) saputo risolvere. L'ing. Grablowitz. di Trieste, come tecnico si associa alle conclusioni dell'oratore. Il prof. Maggiora consente col rotatale, ma difende l'inaffiamento stradale dall'accusa di inefficacia. 11 dott. Bari olone, di Milazzo, a conforto della tesi esposta dal prof. Corsini, cita l'esempio di Messina dove, dopo il terremoto, a causa anche della trascurata manutenzione stradale, la morbilità e la mortalità per tubercolosi sono in grande aumentò- li prof. Salavo osserva che oltre alla polvere occorre riflettore ai danni elio i veicoli a motore cagionano inquinando l'aria a mezzo dei gaS che lasciano sfuggire. Vorrebbe, poi che nello studio dei piani regolatori delle città si lasciassero ampi spazi liberi come ha saputo tare Londra e come non seppe fare Berlino- A questo proposito propone il conferimento di-iui diploma d'onore al Touring Club Halia.no per le benemerenze, della sua propaganda igienica stradale ed alberghiera. 11 relatore Corsini risponde agli oratori, dopo di che il Congresso approva le sue conclusioni. Contro il tugurio malsano n 'dott. Bassi, di Napoli, inizia, la sua. relazione 6Ul tema delle abitazioni, svolgendo alcune considerazioni d'indole generale sull'argomento. E' noto per numerosi studi già compiuti in proposilo, la grandissima influenza chi1 stilia diffusione della tubercolosi ha il modo onde ]a popolazione e distribuita nelle case, e le condizioni mtrinsiche di queste. Il tasso di morbilità e mortalità per tubercolosi varia a seconda del grado di addensa meni o nelle abitazioni e della maggioro o minore igienioità di queste. A Parigi un'accuratissima indagine condótta su due quartieri, signorile e moderno l'uno, antiquato e antigienico l'altro, ha dimostrato che i colpiti dal morbo nel secondo erano in proporzione moltissimo più alta dell'altro, fatte uguali tutte le alire condizioni. 11 doft Botti ricorda che un'apposite lejrcre vietava, a Napoli, elio fossero adibiti ad alloggio i cosiddetti «'bassi ». ti isti, scuri tuguri dove, coll'aria inquinata, entravano e dominavano tutti i pathos fletei e morali. Riferisce clic indagini fatte su tre dive,si quartieri di Napoli: s. Ferdinando. Vi-j.i.ria e Mercato, hanno fatto constatai'1 come sia più diffusa la triste malattia là dove minori sono le condizioni igieniche delle abitazioni. II relatore, fatta questa esposizione, nota come sarebbe inutile la denuncia della gravita del problema ove ad essa non seguissero adeguati provvedimenti. Lo scopo linaio «irebbe quello di assicurare ad r-.-ni unità famigliatré d'una casa conveniente per ampiézza e per presidi igienici, evitando ogni sovraffollamento. In altri termini il relatore invera isna politica edilizia attiva che segua il più sirettamen'e Rombile !e direttive dell'igiene, noichanci tratta ili salvaguardare il patrimonio umano della Nazione dil contagio. Il problema igienico qui si complica o si intreccia col l'.robleina economico giacché gli alti prezzi d'affitto ' provocheranno sempre .-"0vT-affoUamenti e minori cautelo igieniche, ed è appunto per confinare i due termini ora •contrastanti che occorre un'adeguata politica delle abitazioni. Affermato, ancora una volta, che In casa sana è il fondamento della lotta ant'luhercola.re, il dott. Rotti propoli" che l'Associazione d<n medici igienisti si faccia pmniotrice di una aerar» ta ricognizione dello stato attuale della qcf.stione onde poter indicare con giusta conosronza i rimedi adulti e conclude dicendo che il problnma attende una soluzione totalitaria ner le fortune del Paese e della razza. Il relatore riceve numerosissime approvazioni. Inizia la discussione l'ing Grablowitz, che «■«serva subito come il problema si.a molto grave, e si possa suddividere in due sot-toyroblemi: le case esistenti e quelle future. Dichiara che. r.raticamente. si deve preferire la casa igienicamente t;en tenuta, alla ,:asa costruita secondo i dettami igienici, ma igienicamente mal tenuta. Perciò bisogna cgavolare alle mas: aie la pulizia vera e completa de'la casa. A'io scopo può servire benissimo la semplideazione dei finimenti delle case, togliere tutto ciò che può essere ricettacolo d'insetti e di polvere evitare tutte le rientranze e sporgenze superflue. Osserva poi che nelle case si dovrebbe curare di collocare gabinetti e cucina in piena luce e che abbiano molta, aria a dir posizione, e nota come anche le case vecchie, con adeguata manutenzione — che doviehbe essere obbligatoria — possano essere messe in soddisfacenti condizioni igieniche. Un'osteria ogni 120 abitanti Interessanti cifre vengono comunicate ?1 Congresso dal dott. Mazzitelli, di Massa. chiamandosi alla influenza deleteria che l'alcoolismo esercita sulla diffusione e sulla mortalità di tubercolosi egli comunica che in un centro operaio ha riscontrato che esisto un'osteria ogni 120 abitanti- Nella stessa cittadina, fatta un'inchiesta nella parte vecchia dell'abitato, risultò ohe 8000 individui formanti 1601 famiglie, occupano 382 case: ogni famiglia, di cinque parsone in media, vive in due camere, di modo che ogni individuo gode di appena 15 metri quadrati di spazio. , ,, . Su 58.000 abitanti, 32.000 vivono nelle frazioni e solo 26.000 formano H nucleo <itladino. Orbene, nell'ultimo quinquennio si ebbero complessivamente nel comune 031 decessi, 387 dei quali appartenevano alle fra rioni e Hi alla città. • In rapporto alla po ralitvonotbediÌ>eSaf2^WSa ^vf\a1 UdounmghpipeOrestdbnelav<• luessapsidocoi D2ridgdmtouCvpppECmcmtBcbdtutnotelerngddnczdrgFcolangcrvDliigcQdsrsgltascslnmfc«dndnlpoldPepnsgdvisadmvpdmimcAaTeedrPez6&^^ìé^l"^càtri8valS^o. Se "però f•r?^. - ' „ ,,,K-r,.j Mio differenziamo la nuova zona urbana, che nulla lascia a desiderare, dalla vecchia, trogiamo che la mortalità, per tisi, in questa, m 8 000 abitanti è 6taia di ini casi, mentre n^lh^ parte nuova su 18.M10 abitanti i decessi furono appena 67 ». Il otttt Pecori, di Roma, si dimostra non maMo oéwuaso dellattendibiliia rielle cifre Muriate sulto mortalità in dipendenza ria'le coSiaioni d'abitazione, a Roma, di . .- staEiSSjBixato Che in due quartieri .!. mono rflversa condizione igienica la inortaliiu era JHXSSr er è allindi indotti a ritenere Srff maggior influenza to . tentila . delia SsTcSe noù to' sua pai-ticolaro .!.=--• -:rione nel riguardi dello spazio e^della^uce. f!?uM^I^«'^r^iSuàrT'airiBienica 'tenuto , delle ^bìteSioni. • 1 itencs a e a , i atchzeoctoUn altro Congressista romano, il dott. De rascalis, vorrebbe si studiasse la possibilità di assegnare, a condizioni di roale favore, abitazioni sane alle famiglie che hanno qualche ammalato di tubercolosi. Pareb-, , tbe opportuno, a suo avviso, creare nuclei rodi case destinate a.i magali. Foise a Roma, «bÌ>p,;tS^coL^ presidente eSTJ?™Un£, ì™e^ZJSS0^^ un ^af&a^^mi00?»^?^^^^?0/1 <=enw d2^?4S?«fcC^S^JeW&ÌS8f d05.ra M- | scWvrÀn£££*r^£t* hP1?^^ * Cas^ *■ '■ zaS«' ™f™;d?n CfK^,£Lla1K?S p?,os5iml 1 sfa questi gruppi di abitazioni. Anche il dott. ■■ in^^«1 Parma riafferma che la casa j ^vfn?ifiHh ^noU,„^i1^tvoiS<?0SÌrl':,u'0 a n\a.ntagfeio della campagna antitubercolare, j (aLe città-giardino Il prof. Sciavo intrattiene il Congresso sul1 Utilità ed opportunità del miglioramento dolle cose veccJiie che permette dì conciliare uno ad un certo pianto il problema economi so con quello igienico. Ricorda ohe in inghalterTa. in questo campo si seppero compiere progressi considerevoli, specialmente per l'attività .e l'entusiasmo d'una donna, Ottavia Hill. Anche in Italia, specie a Firenze, qualche cosa si è fatto, ma non basta. E' d'accordo coll'ing. Grablowitz quando dice che anche la casa modesta si può far bene, ma gli igienisti non sempre trovano negli ingegneri costruttori dei convinti collaboratori. L'oratore ha visto i progetti ohe si stanno ventilando per le città-giardino e dice: « Non <• con le città^giardino che troveremo la soluzione del problema igienico. Prima che ad esse bisogna pensare a dare un'abitazione sana alle classi popolari che ora no sono privo ». Vorrebbe si nominasse una Commissione elle dettasse le norme per la cosfru."«Uè case secondo gli insegnamenti dell liffiene e che queste norme diventassero ol-ibbrratone. Molti applausi significano il consenso del Conpresso a questi concetti, i ..seSi'étario dei Congresso prof. Paloni Da di Roma, ricorda a questo punto le bene itMdmsvtatuucluifiqpfit2Jf«1nz!Ld!e ?ePPB_aoauistare per il risana-1 o' geclUae■ ■ rione alla lotta TnSercoire SoÌErt. ldenza comunica che il gen cittadinii mi- 1 Kgrazia, con un telegramma a nome del Re, del saltilo inviatogli rial Congresso. mento d interi quartieri romani il compi.an to senatore Talamo e propone venga inviato un telegramma alla vedova, proposta che il Congresso accoglie con appi-ovaziond. uopo che il relatore Botti ha risposto ai vari oratori, viene approvato un voto di puauso al Commissario straordinario di Napoli per l'opera spiegata a favore del risa- provalo3 grate " ^^^'VEoi? S^enV^ p!fe« l?Condotti, per Timrrmiamln «tali-. -~n-< | rInfine il dott. Forando legge una sua comunicazione su: « Lo studio pratico per la cura del gozzo e del cretinismo » Fra le varie risoluzioni dol Congresso in marito alla lotta aTititubr-rcolaire, viene votalo anche un ordine del giorno del dottor Barimene, di Milazzo, nel'quale è detto- » H quarto Congresso nazionale d'igiene considerando: die nella lotta contro la tubercolosi. sia ai fini della profilassi che della assistenza, e. necessità aver notizia di tutti i casi, anche sospetti, di tubercolosi: the i.ale sicura notizia non si può avere '■■e non estendendo l'obbligo della denunzia ad ogni caso..senza eccezione; che. d'altra parte occorre circondare di maggiori garanzie legislative, e di opportuni controlli, la figura della denunzia, in maniera che questa non sia mai omessa, o trascurata, in omaggio a pregiudizi, o per false convenienze e cmpczclsSdfmltlll- per false convenienze e dannose compiacenze; plaudendo all'opera ! sdei uoyemo nazionale nei riguardi dell'igie- | Gcladcptfine della previdenza e della assistenza sociale: fa voti: l.o che l'obbligo della denunzia sui esteso a tutti i casi, anche sospetti, di tubercolosi: ?.o che tale obbligo sia gal ramno dahe più severe sanzioni penali ■. i cancellieri e segretari giudiziari Preceduto da uria semplice funzione religiosa, e stato ieri inaugurato il 3.o ConFfvjso. nazionale dei Gruppo fascista cancellieri e segretari giudiziari. Il teatro Raion, dove la cerimonia si è svolta, era affollato uà un pubblico fittissimo. Sul palcoscenico una triplice folta siepe di bandiere e gagliardetti, di altre organizzazioni sindacali, fa cotona ai posti destinati alle autorità. Fra queste abbiamo nettato gli onore ctusvsmcvoli Olivetti ed Imberti, il presidente deli-i I "Deputazione provinciale gr. uff. Ansoìmi. s. j'li. Cascar, presidente della Corte d'Appellò il barone 'Jorello, 'procuratore generale, il grand'uff. Martin.engn del Tribunale, il comm. Colonnello, procuratore del Re il Questore, il colonnello Bollca per il comando nella Divisione miniare, il gr. uff Crosta-Ciu'ti. il marchese Farad di Roma, <n rappresentanza d'd ministrò di Grazia e Giustizia, il Commissario aggiunto avv. Quaglia, l'avv. .Morelli per il Prefetto, il generale l'eroi nella Milizia, il cav. Gazzotti segretario generale dei Gruppo cancellieri. Monsignor Condio, il colonnello casi vecchia dei carabinieri, ecc. Sono pure presenti e festeggiatassiini, i rappresentanti dei cancellieri di Zara. Trento, Trieste e Fiume La cerimonia ebbe inizio con la benedizione del gagliardetto del Gruppo, di cui era madrina la signora Gazzotti. consorte del fcOBretario. Mons. Condio celebrò il rito e «juindi pronunciò un breve discórso tracciando alla svelta un quadro delle vicende stanche dell'Italia venendo fino ai giorni de' dctpo guerra. Terminò dicendo che nei benedire il gagliardetto egli Invocava da Dio la sua protezione per le fortune d'Italia e pcri il suo . i ìov-enio. L'avv. Vallone, fiduciario regionale delle organizzazioni del pubblico impiego ricordò le vicende della classe impiegatizia venendo poi a parlare del sindcalismo fascista. Porse un lordiate benvenuto ai Congressi-iti e terminò formulando i più fervidi auguri per l'avvenire del personale delle cancelle. ne e segreterie giudiziarie. Altro caloroso sanno porse al convenuti 11 cav. Albo segretario provinciale. Parlò poi il cav. Gazzotti che come capo dell organizzazione ringraziò tutti gli intervenuti e dichiarò a nome della classe cha i cancellieri sono pronti sempre a dare non solo il contributo della loro operosità, ma anche quello del loro sangue per le fortune d'Italia ove dal Capo del Governo venga comandalo. Un breve discorso improntato a sensi di viva simpatia per il personale di cancellerie pronunziò S. E. casoU, presidente della Corte d'Appello, che. tra l'altro, dichiarò di ammirare la categoria dei funzionari di Caniullir.ii che chiamò intelligenti ausiliari dei magistrati. Per ultimo parlò l'avv. Quaglia che diede ai congressisti il benvenuto della Aimrijnistrazione comunale e li salutò anche a nome degli avvocati. Tutti gli oratori furono applauditissiml. Tra i battimani e gli evviva la cerimonia ebbe termine, mentre una banda musicale eseguiva gli inni patriottici. J* La prima seduta Nel poiner della corte i rato alla mattina al teatro Balbo, tenne".a Prima seduta. Brano presenti oltre duecento congressisti, dei quali centocinquanta circa erano delegati dei vari Gruppi- La presidenza venne assunta dal cornili, avv. Aldo Lu6ignoli. segretario nazionale della Corporazione dell'impiego, appositamente venuto da Roma. Prima che il Congresso iniziasse i lavori, prese la parola i! marchese Paraci che reca ò fai presenti il saluto dell'ori. Rocco, guaro dasiirilli I minisi!o — dice l'oratore — tieni igf■ i™.r,i/. <„ .„v_ .. Sei o 7c^tS^lM^ *Slfi3^AÌ£&t8Z^1Ì2S&& e , e n e e o a a e. to , ■ grctaii provinciali c tutti i fiduciari"] quali 1 L'on la loro collaborazione i.an fatto si che d-asigilli. II ministio — dice l'oratore — tiene in alta estimazione i cancellieri ed i segretari giudiziari die considera suoi. preziosi collaboratori. L'on. Rocco intende soddisfare, entro i limiti consentiti, i voti del personale e dare alle categorie superiori più largo sviluppo (bene!), lì uiaioliese Paraci conclude ira gli applausi inviando un reverente saluto a Casa Savoia ed al Governo nazionale. Uopo queste dichiarazioni che hanno «us'italo una diffusa impressione di letizia nei Congressisti, vengono iniziati i lavori. Il segretario nazionale Gazzotti espone la relazione moiale sull'attività svoèta dal Gruppo durante la trascorsa annata. Anzitutto rinanu calorosamente il comm. Lucignoli, i fu possibile organizzare il Congresso dove sono rappresentate tutte le 79 Provincie italiane. Accenna poi. il Gazzotti, al progetto di legge, atteso dalla classe, che deve sistemare i servizi e le carriere c dice ohe esso ha già oitennno l'approvazione del Guardasigilli, nia attualmente è arenato nel cassetto di qualche alto burocrate del Ministero delle Finanze, cui spetta pronunciarsi in merito ai fonrli occorrenti per attuare il progetto. Il relatore ricorda come la sua azione è stata an- a cui era fatta segno da , ronsuW^ «btte di avversari soggiunge subito che bisogna anche che ^ classe si elevi da se stessa. «Occorre dimostrare a tutti che non siamo più gli scriba di vent'anni fa Quanto aU'orgàniz zazione, il segretarie se ne dichiara soddi sfatto ed affanna che essa funziona in modo infievolissimo « Tuttavia — continua — hi ^'cpSaYe lenone fua?°e imtaando ì non fascisti ed i seminatori di zizzannia (applausi). Il Ga.zzottl afferma in seguilo che itai le nuove leggi sindacala i funzionari pubMici hanno ottenuto più di quanto potevano dcsider.aire. 11 Gazzotti si accinge a concludere, raccomandando la massima concisione ai congressisti e termina dicendo che il sacrificio e la volontà di tutti gli italiani porteranno l'Italia a quella grandezza che è nei voti di tutti e che non può fallire. Il Congresso :a una grande dimostrazione di simpatia e rlt consenso al segretario, applaudendolo a lungo. Il presidente I.usignoli apre la discussione, 11 cancelliere comm. Fiori, di Roma, saluta Torino, approva la relazione Gazzotti pel quale propone un voto di plauso, ma sog- giunge: . Epurare si. ma non escludere que- gli elementi die se anche non sono fascisti tesserati, danno sicuro affidamento ». Si ha quindi un intermezzo sentimentale. I rap- presentanti Rnrnondint di Fiume, Niezewioh di Zara recano il saluto delle loro città e offrono lo spunto ad una calorosa dimostrazione da narte dei congressisti che, in piedi, acclamano alle città redente. Parlano ancora, in senso favorevole alla relazione Gazzotti il comm. Villelli di Messina, cav. Muti di Venezia. Tonsi di Impella, il quale ultimo, fra l'altro, deplora che vi siano dei cancellieri che permettano negli uffici die avvocati discutano la politica del Governo. Prende poi la parola Luotto. di Torino, rlie riferendosi ad un passo della relazione Gazzotti fa presente la situazione degli organizzati che non hanno la tessera del Partito fascista. li dice: «Noi siamo qui per far opera di concordia e non per espellere coloro che fascistt non sono, lo non sono ancora tesserato fascista {male!) pure essendo da lungo tempo un simpatizzante. Quelli che si trovano neùa mia condizione possono restare qui? ». Queste parole suscitano diffusi mormorii. Si odono voci che rispondono alla domnda dell'orai ore: » No ci chiamiamo Gruppo fascista. — Si, basta l'animo fascista. — 11 presidente ristabilisce il silenzio, l'assem- bica si acqueta e la discussione prosegue. Parlano ancora Devecchi, di Vicenza, Dare di Udine, CipoUetli di Bologna, che vuole vengano chiuse le inscrizioni. n relatore Gazzotti riprende a parlare per rispondere agli oratori. E, prima ohe agli aJtri risponehf a Luotto al quale dice che chi dal 1919 ad oggi non ha ancora sentito il dovere di tesserarsi nel Partito e vestire la , camicia nera dimostra che ha qualche cosa d'incompatibile col fascismo {applausi). Tut- tavin. soggiunge, non abbiamo prevenzioni e \ terremo conto dell'animo di quelli che vo- ' gliono venire a noi». | ,j vni: in rpiartone Gaz- ^H?mia tdLS*lìZ £,^£oli nrendé^a Dar- ' zotti il presidente Luslgnou prenae^a^pd^ con ocnltezza ma con severità Parla poi del n?o<??rò df^sVèmaz one e fa una carica a vecchtò buro^azia «ntrale ji« i^o rrii nnninni la co. ^^^,t^^AilJ?i?ÌL^B^Woé E IconchSdo dice à^1n$fc^to^v« na?teHr>Rtri «1 ronerlSo TJerchè ha consta- 'f^^^^J^SF^JS^AS^^ttato clie i canceliieri hanno lo spirito vera mente fascista e tonnina cosi: «Siamooggi milizia di pace, saremo domani milizia di guerra se mai occorresse». Grandi applausi salutano questa chiuda, dopo di che il Concresso vota un ordine del giorno col quale approva la relazione del segretario Gazzotti che riconferma, per acclamazione, nella carica