Il Principe Ereditario a San Mauro ed a Lanzo per solenni cerimonie in onore dei Caduti

Il Principe Ereditario a San Mauro ed a Lanzo per solenni cerimonie in onore dei Caduti Il Principe Ereditario a San Mauro ed a Lanzo per solenni cerimonie in onore dei Caduti a i a o e ò a n i a e o e u t o è i l l i o ¬ San Mauro, 14, mattino. San Mauro Torinese ha festeggiato ieri due avvenimenti che rimarranno come episodi !uminosi nella sua. storia: rinaugurazlojic del monumento ni suoi caduti nella grande guerra. <• la visita del Principe Ereditario, che alla cerimonia ha portato solennità c splendore. Il monumento Stilla via principale, presso l'entrata dei! ìmese, in un punlo ove, sulla sinistra, il Po viene a lambire la strada, impedendo da quel lato la. costruzione dello caso, esiste un largo ontodo spiazzo. Ivi è 6ta.to eretto il monumento, proprio sul margine del fiume. L'acqua lambisce lo robusto costruzioni di fondamènta rese necessarie dal contatto dell'acqua. La spesa, perciò, è stata rilevante, la popolazione ha fornito i mezzi con generosa liberalità, con slancio patriottico, purché il monumento sorgesse in luogo adatto. E veramente otìso si presenta in modo mirabile. Lo sfornilo delle acque e del verde delle alle pianto che coronano la riva opposta del fiume, e, lontano, il fantastico scenario dei monti, inquadrano magnill-camente e danno vivo risalto all'opera d'arte. E' questa dovuta allo scultore Giacoinasso. e si ispira ad un semplice, efflenec motivo. Un soldato, robustamente piantato sulle gambo, stringe al petto la bandiera, simbolo della, patria, in atto rli difenderla dal nemico. L'alloggiamento della persona, l'espressione maschia del volto, sul tinaie corro un'onda di stlt'zno o corno di sarcasmo, riproducono a meraviglia il valore e la tenacia del nostro soldato, uscito vittorioso dalla lunga, estenuante prova. L'esecuzione, adunque, ha perfettamente corrisposto all'ideazione, ed il monitmento è riuscito veramente degno, in artistica veste, del suo altissimo scopo civile. L'inaugurazione è avvenuta alle 10,30. Ma il paese è stato in movimento ed in festa tln dalle prime ore del mattino. Fu una vera festa ili popolo. Imbandierati gli edifici pubblici o tutte le case, specialmente quello della, via principale, che datino l'impressione di una fantastica, smagliante fioritura. Davanti iil monumento, sul Itilo opposto della strada, fi sialo «retto un ricco palco, in velluto e oro, destinato alle principali autorità, e, ai larti, duo altri palchi riservati agli invitati ed alle autorità minori. Verso le 10 la località si movimenta, si affolla. Giungono in corteo, procèdute dalla banda di San Mauro e da quella di Bortoni-la, le rappresentanze coi vessilli, venuto dai paesi circostanti e anche da Torino. Sono in tosta i parenti dei caduti che prendono posto davanti a.l monumento, ingioino coi due garibaldini del luogo, in camicia rossa, Castaldi e Pilone, e col veterano Archetto. Torno tomo si dispongono le scolaresche, le rappresentanze. Presta servizio d'onoro il plotone del militi locali. E' pure prosento una larga rappresentanza mi.litare. 1 portabandiera, numerosissimi, si dispongono alla baso del monumento, costituendo una pittoresca corona di vivaci colori. Più indietro, da ambo i lati, trattenuta da cordoni di carabinieri, è la popolazione: un nereggiare di folla raccolta ed impaziente. Balconi e finestre sono tutti gremiti in modo inverosimile. La benedizione Intanto i palchi degli inviUÌti sono andati •uffulluncfosi, e sono giunte le autorità. Moriamo fra queste il Prefetto con la sua signora, il vescovo moiis. Uartolomasi indossimi" i sacri paramenti, circondato dal cloro localo, fra cui il prevosto teol. Gai'ino, il teol. Righini, ecc.. il conte Buffa di Porre: o per il Municipio di Torino, l'on. Bagnàsco, il conto ing. Orsi par la Federazione pro- zpvrrsvpVinciate fascista, il consolo della milizia ISneità, il colonnello Gunzi -presidente del cu-1tutina, il segretario comunale Umberto Vela, l'avv. Cangili! in rappresentanza delle corporazioni, ecc. Si notano pure i podestà di Bussoli; no, Castagneto, Pavarolo, Baldissero, Montani.,, S. Raffaele, Sciolze, Gassino, 1(1valba. Cinzano, ecc. Puntualmente-, alle 10,30, un triplice « attenti » di tromba annuncia l'arrivo del Principe Ereditario accompagnato dal gen. Clerici e da due ufficiali d'ordinanza. Mentre egli e ossequiato dulie autorità e prende posto ul centro del palco d'onore, le bande acclamazione. c ì intonano la Marcia Reale, e la folla gli (rii e • a ! llraPP°, che, lo ricopre. Il vescovo c I Impartisce .la ^benedizione, quindi o . ae o no, uni a, e eoel e, e r rngi sernt. e ilo rm, rdi rm' le. ma t, er — — o. — e •. g. ea nlle o) o) 33. — he. buta la prima, entusiastica Poi si fa silenzio. Mons. Rartoioniasi, alla testa del clero, si dirigo al monuménto. Viene abbassato il castrense pronuncia un" breve discorso, fervido di fedo di patriottismo. .Questo bronzo e questo marmo — egli esclama — prendono la parola per voi, popolo di San Mauro, e dicono la vostra riconoscenza, di questa e delle future generazioni, por coloro che perirono sul campo della tragedia e della .vittoria. Bronzo e marmo parlano anche in nome dei morti eroi, e dicono che noi saremo maestri dell'avvenire se saremo discepoli del passato, so sapremo agire e pensare nella scia di quel luminoso esempio che essi, i morti, vi hanno dato». Il discorso di mons. Burtolomasi 6 accolto da vivi applausi, cui si frammischiano te note dell'inno al Piave. I discorai Parla poi il colonnello Gunzi, « quale presidente del comitato delle onoranze, quale cittadino di San Mauro e quale vecchio soldato ». Egli ringrazia ir Principe della sua augusta presenza, ringrazia in lui Casa Savoia, sempre presente alle opere di patriottismo e di elevazione civile. Egli affida al podestà di San Mauro il monumento, cosa sacra al culto od alla venerazione delle generazioni presenti e future. L'aw. Dovis, podestà di San Mauro, a nome del paese prende in consegna il monumento. 11 conte Orsi, a nome dei fascisti anziché vane parole, reca la promessa e l'assicurazione che la gioventù d'Italia vuole essere degna del sacrificio compiuto dai nostri eroi. Parla da ultimo l'on. Bagnusco, oratore ufficiale. Sarà anch'egli breve, dice, perchè ritiene che la migliore orazione ufficiale di queste cerimonie sia il minuto di silenzio, in cui, a fronte china, lo spirito rivede e rivive la gigantesca, luminosa opera -.empiuta dai nostri soldati. Noi, piccoli e poveri uomini, non possiamo degnamente esaltare quell'impresa, quell'epopea, quando tutto un popolo, pur trovandosi materialmente e- spiritualmente impreparato alla tremenda fatica, tuttavia, per mano dei suoi iigll eroi, ha saputo raggiungere la vittoria, raggiungere i suoi destini. Questi monumenti al caduti hanno una ben alta significazione. Voi, Principe, siete veramente quello che prende in consegna i monumenti; a voi viene e si Ioga lo spirito dei nostri morti, perchè ne siate il continuatore, il realizzatore. Erede di quella gloriosa Casa che ci ha data una grandezza civile e storica, voi completate questa grandezza, rinvigoritela, portatela all'altezza delle aquile romane) ». L'on. Bagnàsco con la 6tia indovinata orazione ha riscosso nutriti e lunghi applausi. La corona dol Principe La bella e patriottica cerimonia sì avvia al termine. Le scolaresche, sotto la direzione degli insegnanti, cantano duo inni in onore dei caduti, che il pubblico sottolinea con particolari approvazioni. Quindi il Prin: cipe si reca presso il monumento, mentre ì vessilli si inchinano a lui. Egli depone al piedi del soldato di bronzo una corona di alloro, da lui offerta, e che reca, sul ticco nastro azzurro, la corona reale e la lettera U. Altre corone vengono deposte sul basamento del ricordo ai caduti Prima di allontanarsi il Principe si intrattiene alquanto con i parenti dei caduti e coi vecchi garibaldini, ai quali tutti stringe la mano, rivolgendo gentili parole. L'atto di squisita, nobile cortesia dell'Erede al trono' commuove visibilmente coloro che ne 6ono direttamente onorati, non solo, ma anche tutti i presenti e la grande folla. Perciò quando egli, salutato dalle autorità, salo sull'automobile per allontanarsi, ai suo indirizzo va un lungo, vibrante, spontaneo scroscio di applaon,. che dice tutta l'ammlra-wà t£ tianrto zione, la riconoscenza e la devozione del popolo di San Mauro. La bella, indimenticabile cerimonia, ha avut'o termine in Municipio, dove allo autorità intervenute è stato offerto un signorile rinfresco. Nel pomeriggio lo autorità assistettero alla sfilata dei Sindacati o alla caratteristica rivista delle barche della Corporazióne tkìla pesca, organizzata dal cav. Voltolino. Le barche, adorne di bandiere e festoni, erano cariche di pescatori, che cantavano inni. Hanno ancóra parlato alla popolazione festante il cav. Voltolino, il podestà, avv. Do vis, l'on. Bagnàsco, il conte ing. Orsi, per il Fascio, il capitano Mario Gobbi, degli arditi, in sorala poi San Marno fu tutta illuminata gaiamente. Ili La d