Avvocati, dipendenti statali e industriali nell'inquadramento sindacale

Avvocati, dipendenti statali e industriali nell'inquadramento sindacale Avvocati, dipendenti statali e industriali nell'inquadramento sindacale qRoma, 7, notte All'assestamento sindacale ed alle situa, sioni loculi del partito dedicherà la sua attenzione il Gran Consiglio fascista che, secondo notizie ufficiose, si riunirà il 22 coir, a palazzo Chigi. Anche questa sessione dell'organo massimo del Partito fascista sarà presieduta dal capo del Governo che forse inaugurerà i lavori con un discorso nel quale saranno passati in rassegna sintetica gli avvenimenti interni ed esteri degli ultimi mesi. L'on. Augusto Turati farà quindi la sua relazione sulla situazione interna del partito. Sul problema sindacale si prevedono molte relazioni. La discussione sarà forse impostata in seno al Gran Consiglio dal guardasigilli Rocco e avrà probabilmente largo svolgimento. Sono specialmente attese le relazioni dell'on. Benni e dell'on. Rossoni, in merito alle condizioni delle rispettive organizzazioni e al lavoro di trasformazione e di aggiornamento, che è già in atto, per prepararne l'inquadramento nella nuova costruzione sindacale. Le revisioni degli albi forensi E' noto che in applicazione del regolamento sindacale è stato recentemente istituito il Consiglio superiore forense e si è inoltre provveduto alla nomina dello Commissioni straordinarie, che costituiscono i disciolti Consigli degli ordini degli avvocati c di disciplina dei procuratori per le varie circoscrizioni. Le Covmissioni straordinarie, oltre ad eserciti;.--, giusta il decreto Rocco, i poteri normali del Consiglio professionale, lino a che esso non sia ricostituito, in armonia colle disposizioni del regolamento sindacale hanno altresì la facoltà di procedere alla revisione degli albi. L'argomento fu di recente dibattuto anche in Senato, dove si ebbero in proposito dichiarazioni del ministro guardasigilli, tendenti a precisare la portata dei criteri ristrettivi per l'ammissione nell'albo. Un collaboratore del Lavoro d'Italia ha intervistato il presidente della Commissione straordinaria, nominata per la circoscrizione ài Roma, aw. Todaro, per conoscere i criteri ai quali nella revisione degli albi si ispirerà la Commissione stessa. Ecco quanto egli-ha detto : :«Per comprenderò il carattere delle revisioni alle quali le Commissioni si accingono, bisogna tener presente il diverso criterio al quale si ispira la nuova legge prolesalonale nei confronti della vecchia legge del 1874, nel considerare la prolessioue loa'euse. La legge del 1S74 regolava soprattutto i rapporti dell'avvocato con i propri! clienti e fissava norme, alle volte persino severe, per l'esercizio della professione. La nuova legge Invece eleva la professione forense, in quanto considera l'avvocato come un diretto collaboratore di una delle più essenziali l'unzioni dello Stato: quella dell'amministrazione della giustizia. Fissato questo punto che l'avvocato <"1 il procuratore non sono dei semplici lavoratori intellettuali, ma sono dei collaboratori dello Stato in una funzione che lo ©tato non potrebbe mai delegare, ne viene la conseguenza che lo Stato ha non solo il diritto ma il dovere di accertarsi die tutt' coloro he esercitano la professione forense siano degni di partecipare, sia pure quali coUaboraitori, alla funzione dell'amministrazione della giustizia; e poicliò in questa materia non possono esistete diritti ac- Suislti, ecco la ragion d'essere e gl'i ecopi ella revisione degli alibi, affidata alle Commissioni straordinario Questa revisione poteva essere fatta, d'altra parte, anche dai Consigli degli Ordini, ina, per ragTÒail intuitive e che sarebbe fuori di luogo spiegare qui, i Consigli non sono mal stati in grado di impedire che degli indegni esercitassero la professione accanto alla grande maggioranza del degni. Nei rari casi nei quali il -eerwigtìo di questa o quella città era arrivato lino alla cancellazione dall'albo, e intervenuta in sede di ricorso la Corte d'Appello, la quale, quasi sempre, si è pronunciata in favore dell'epurando. Col nuovo sistema invece, in sede di ricorso, giudicherà non più la Corte d'Appello ma il Consiglio •superiore forense ». • L'intervistato è venuto quindi a parlare «lei criteri politici per la revisione degli albi ed ha detto: " « Per quanto riguarda l'indegnità politica, per cesi dire, essa potrà essere motivo alla cancellazione dall'albo quando si concretizzi in una indegnità professionale, Il puro teorico .di unii dottrina antinazionale, che nella professione non trasporti i propri! sentimenti e le proprie finalità contràrio non solo al regime, ma alla legge, può non essere colpito, ma sarà colpito quegli die, servendosi della professione, invece di far opera di collaborazione nel senso sopra indicato, cerca di attraversare 11 corso della giustizia per far prevalore il proprio interesse di partito «. I dipendenti dagli Enti pubblici Nella discussione sull'inquadramento sindacale interviene pure iti un articolo su Echi e CominciUi il sen. Berio, il quale si occupa dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e scrive: « E' questo un argomento grave e delicato, che inerita tutta la nostra attenzione e. Ciò-non soltanto per le garanzie spettanti al tutti coloro che danno l'opera propria allo Stato ed altri enti pubblici, ma anche per il retto funzionamento dei pubblici servizi. E un fatto che, esclusa ia rappresentanza sindacale, viene a mancare per gli impiegati e' gli agenti dello Stato e degli enti pubblici, quella nuova forala di tutela, che la legge accorda a tu'tc le altre categorie di lavoratori, il che potrebbe portate ad una condizione di inferiorità del pubblico impiego, rispetto al privato, con pci-i.-ibi'e pregiudizio dei pubblici servizi, Gtante la difficolta di un buon reclutamelo del personale. Ecco perché si impone la necessità di prendere il problema in seria considerazione, perchè al difetto della tutela sindacale dovranno supplire le elesse amministrazioni da cui pii impiegati dipendo.no, assumendone esse dilettamente una tutela equa e coscienziosa. Quante ai n:-ezzi con cui attuare questi concetti è questione di pratica e di dettaglio. Per i casi singoli, in quanto possano formare oggetto di reclamo, già esiste, a garanzia dai diritti e dei lesiti imi interessi, il sistemo ilei ricorsi amministrativi e diversi rimedi giurisdizionali • . Il Mondo commentando l'articolo del Berio, dopo avere ricordato che « malgrado sia passato a più fiorente riva non può dimenticare le idee liberali di un tempo », osserva che lo scrittore corre un po' troppo nel credere nlla facilità di questa soluzione «di pratica e di dettaglio » e non tiene forse siifTicicnto conto delle sentenze e di tutta una serie di detteti legge recenti, che esclùdono da ogni possibilità di gravame giurisdizionale, in moltissimi casi, i dipendenti e gli agenti dello Stato. II monito agli industriali Al monito diretto dal Popolo d'Italia agli industriali, fa eco II Tevere il quale si mostra d'avviso che la claase industriale potrebbe collaborare potentemente al risorgimento economico dalla nazione «ol che lo volesse, ma a fatti e non a parole e quindi icontinua: « E* necessario che la classe indusiJiaJe non si crogiuoli nella raggiunta tranquillità e soprattutto non guardi al Governo fascista come gli ebrei al cielo in attesa di una abbondante manna. La classe industriale deve trovare in se stessa le forze che la faranno progredire e migliorare. Occorre intensijfioare e migliorare lu produzione ed a questo non si arriverà che migliorali:!-.' l'attrezzamento induBiriale. Se !e società industriali si «ietteranno su questa via vi sarà un aumento di produzione che certamente si ripercuoterà sul costo della vita in senso benefico I nostri industriali sono portati ari areaiitonaré i loro tene/lei ed invece 11 loro compito e quello di spenderli in miglioramenti delle loro aziende •. 11 fosti' 'scosta conclude che non bastadiredisiRopruntrfotecountasczil'QtindvasolicticondPvEaidgleiPtdmegCccnlrfsrmtspmecGdtapdfs a r o u i e. al o r . a i o n è di essere in Tesola coll'orologio, ma occorre anticipare le ore buono. L'Istituto inicrn&zionale di diritto Alla Camera è stato presentato il disegno di legge recentemente approvato dal Consiglio dei ministri per la fondazione in Roma dell'Istituto Internazionale- di diritto privato. Il disegno di legge è illustrato da una relazione dell'on. Mussolini nella qua.e tra l'altro è detto: <( Le procedure proparalorde relative alla fondazione dell'Istituto italiano e specialmente quelle per la determinazione dei rapporti colla Società delle Nazioni hanno richiesto un tempo non breve. Fssati ora i termini .il tali rapporti, per mezzo anche di apposito scambio di note, si attenda solo l'approvazione del Pagamento per dare vita a qttsll'Istàtoto che avrà sede decorosa nel palazzo Qiustimdani. Cosi al bisogno veramente sentito nel campo della scienza e più ancora noi campo della pratica, di avere un centro di studio e di coordinamento del diritto privato, tanto vasto e. complesso e tanto diverso nelle varie legislazioni del mondo, l'Italia, culla del diritto, rispondo con un'offerta concreta e di indubbia utilità. Dato che l'articolo 34 del patto della Società delle Nazioni colloca sotto l'autorità di questa ogni nuovo onte che regoli affari di interesse internazionale, l'Italia ha volentieri dichiarato, come del resto ha fatto la Francia per l'Istituto di Parigi, che l'ergendo Istituto di l'orna veniva posto sotto l'egida della Società stpssa. E l'assemblea del Consiglio ha mostrato di apprezzare nel suo pieno valore l'iniziativa italiana. I.o statuto del nuovo ente, redatto da apposita commissiono di nostri nisgni giuristi, e. stato approvato dal consiglio della Società delle Nazioni dopo un accurato esame da parto della commissione delle coriPonazionl Intellettuali e delle delegazioni tecniche della Società delle Nazioni, nonché di uno speciale comitato di esperti. Allo schema originale sono stali apportati sodo lievi emendamenti, intesi a coordinere sempre meglio l'opera dell'istituto con quella delia Commissione e delle organizzazioni tecniche della Socetfi. 11 testo dolio statuto, le cui chiare e preciso disposizioni sono contenute nel li airticrji. delimita i compiti dell'istituto, ne stabilisce l'organizzazione, i rapporti colla Società delle Nazioni ed il funzionamento. Tra le lingue ufficiali è messa in primo luogo l'italiana. Per quanto riguarda la spesa occorrente al funzionamento dell'Istituto si prevede che possa contenersi nei limiti di un milione all'anno, somma questa che verrà is-ritta nel bilancio passivo del ministero degli Tìsloii. Natruralmente si avrà all'inizio una maggiore spesa e perciò si propone l'intero stanziamento anche per l'esercizio 1925-26. I,'iniziativa del It. Governò risponde all'amore ed al culto del diritto, che. attraverso i secoli, si sono mantenuti sempre vivi nei nostro paese, porta ad affratellare sempre più i popoli e rafforza il prestigio dell'Ilaria all'estero ». Autorizzazioni a procedere E' stata pure distribuita alla Camera la domanda di autorizzazione a procedere contro l'on. Roberto Forni per i reati di diffamazione e ingiuria a mezzo della stampa. La lettera colla quale il guardasigilli trasmette al presidente della Camera la richiesta del procuratore devi Ro di Novara dice: « Il Procuratore del He di Novara, con nota 1100 del 17 maggio 1926, ha chiesto l'autorizzazione a procedere a carico dell'on. Roberto Forni, querelato dall'ing. Giulio Carnevali, per i reali di diffamazione ed ingiuria: l.o ai sensi dell'art. 395 del Codice Penale, per avere in Novara, il i maggio 1936 e giorni susseguenti, divulgata una pubblicazione a stampa nella quale si attribuiscono al Carnevali fatti specifici e determinati lèsivi del suo onoro o decoro; avere in malafede riportato acouse gravi a carico di un esponente del fasciamo locale, di essere entrato nel fascio solo per arrivismo locale e per divenire sindaco di Novara e commendatore, ecc. ; 2.o ai sensi dell'art.. 395, ultimo capoverso del C. P., per avere, nellea nzidette circostanze di tempo e di luogo e coll'anzidetta pubblicazione a stauipa, offeso l'onore, la reputazione ed il decoro del Carnevali coll'attribuirgli di essere in malafede, di essere entrato nel fascismo per ambizione, di essere fuggito a' giusto castigo solo .perchè non potè essere querelato ». E' stata inoltre distribuita alla Camera la richiesta di autorizzazione a procedere contro l'on. Cavino, fatta dal procuratore del Re di Roma e che ha .la sua origine in un diverbio per ragioni di mestiere avvenuto tra l'ori. Gavina, che esercisce un laboratorio di marmista, e tale Baccarelli Cesilio scalpellino. Quest'ultimo è stato colpito con pugni riportando lesioni e contusioni alla regione zigomatica destra, guaribili entro dieci giorni. D'Annunzio e I' « Osservatore » La cronaca registra pure un accenno polemico deiVOfservatore nomano nei riguardi di Gabriele D'Annunzio. E' noto il telegramma inviato dal poeta ai combattenti di Pescara, clic chiedevano notizie della sua salute. Per rassicurare i compaesani D'Annunzio scriveva: « Non pregato Iddio per me, ma toccate per me tutti i vostri corni di corallo contro la iettatura ». La frase ò rilevata e deplorata dall'Osservatore Romano che scrivo: c Non avvento fermata la nostra attenzione su oneste parole, se del nome di Gabriele D'Annunzio non si fosso abusato e non -:i abusasse tuttavia per accreditare una forma di neo-francescanesimo senza Dio e sen:;a virili francescane, e siamo anche disposti a cercare benevolmente attenuazioni e spiegazioni. Ma la benevolenza urta e si infrange dinanzi a brutali affermazioni tanto disgustose ed empie. Nasco anzi il dovere di insorgere e di avvisare quanti nano traili nella suadente pania del suo misticismo roreog.ì-aiico, e del suo francescanesimo di nuovo conio, die non vi può essere religione senza Dio. non misticismo senza vinti, non francescanesimo senza umiltà di spirito e povertà perfetta. Chi non vuole pregare e citi non sa pregare, non potrà intendere limi tutta la suprema bellezza intcriore, tutta la santità meravigliosa e semplice di San Francesco ». *—*mo-— 1titciaprhaledSJn1niffifotrbeatsèdbdritengugcvsdic1 ufbtst»scnnavspd[vlgSpccvnvrsdtdmINrmplbrI mctdisutmssisvtftd