La ciminiera sul formicaio

La ciminiera sul formicaio Quattroccntotrcntascl milioni di cinesi La ciminiera sul formicaio (Dal nostro inviato speciale) HANKAO, aprile 102B 'I SUiiate quasi al dmlro geografico ed economico della Cina, al- punto di incrocio, 'delle due più grandi strade commerciali, ■quella, fluviale e quella ferroviaria, che taglierà verticalmente la Cina, per la lunghezza di tremila chilometri da Pechino a Camion, quando saranno compiuti i rimanenti 250 chilometri del tronco ferroviario Hanhao-Canton, le tre. popolose città ge'melle sviluppatesi sulle due rive del Janqtseklang e del suo affluente Jlan sono destinate, quando cessato il franare e le spo. Dilazioni della guerra, civile la Cina intraprender A la grande marcia nel campo economico, a. rappresentare, l'agglomeramento più importante della Cina di domani. Il ricco mercato Già ora costituiscono, insieme, U pi» foU io nucleo cinese. Hankao, la più moderna 'c la più europeizzata, con la. serie di par 'lazzi delle ricche concessioni inglese, francese, giapponese e delle ex-concessioni russa e tedesca, conta circa un milione di abitanti. Di fronte ad essa, sull'altra riva del ÌJangtsc, la prettamente cinese 'città murata 'di Wucianq 'conta seicentomila abitanti; e di fianco ad Hankao, sulla riva destra' dell' Ham, si stende la città cinese di Hanyung con mezzo milione di abitanti. Ma delle tre città Hankao appare la-più favorita dalla sua- posizione e la meglio addestrala ed. attrezzala allo sviluppo dei traffici. Wuciang eoi suoi cotonifici ed Hanyang con le sue. industrie. metallurgiche promettono di svilupparsi nel campo industriale, mentre Hankao, pur essa feconda di cotonifìci, diventerà il grande 'centro di smistamento delle merci di importazione c di esportazione, il grosso mercato di acquisii e di vendita delle provthcic centrali della Cina. Hankao accentra il tè che le. giunge dall'Uupè, dall'Human e dal Kiangsi; le pelli che le giungono dalle più lontane regioni della Cina; i diversi prodotti di esportazione del Selciaan, dell'Hnpè, dell'Honnan e dell'Human; i prodotti di importazione che le giungono, per le diverse Provincie phc fanno capo ad Hankao, dal porto di Shanghai o direttamente- dai porli americani, inglesi, giapponesi, e. tedeschi. Perchè i tedeschi ritornati in Cina, dopo la guerra, compreso, l'importanza economica di Hankao, hanno istituita una linea diretta, men. filr. dell Amburgo America. IÀnie da Hankao ai porli mediterranei ed ai porti tedeschi Una delle più belle zattere galleggianti, che servono per gli approdi dei piroscafi ad Hankao reca le sigle dell'Amburgo America Linie. Ed i commessi viag. giatori. tedeschi continuano ad affluire in questa città coi loro vistosi campionari, cercamo punti di appoggio nell'interno, prò. muovono iniziative, associandosi a capitalisti cinesi, hanno costituito fra l'altro una fabbrica di cemento ad Hanlcao ed una ad Itciang, hanno aperte delle mostre, hanno rappresentanze e vendite per tutta la loro multiforme, produzione dal: materiale elettrico ai prodotti chimici, dai pianoforti agli automobili. L'impulso industriale La densità delta popolazione cinese, la abbondanza della mano d'opera a buon mercato, la- laboriosità e Vintelligenza delle maestranze, l'accentuato spirito di organizzazione e. di imitazione dei cinesi, l'imponenza dei consumi, promettono un considerevole, futuro, sviluppo industriale del paese. E' questione di tempo, di pacificazione interna, di eliminazione delle guerre civili-, ma l'avvenire della Cina, lanciata sulle grandi strade delle industrializzazioni, non par dubbio. Il desiderio è già grande, ma. l'inizio è ancora lento per i timori, a le esitazioni determinate dalle guerre civili che agitano minacciosamente la superila?, del. paese. Tuttavia le fumanti ciminiere, che scorgete a Wuciang vi dicono che. in questa città sono sorti dieci cotonifici con direzione esclusivamente cinese e con un un capitale complessivo di quindici milioni di taeli, che circa duecento e sessanta milioni di lire italiane. Ad Hawjang trovale le industrie siderurgiche, con quattro allifonti, che occupano seimila operai senza contare le parecchie migliaia di operai occupali nell'estrazione e nel trasporlo del minerale di ferro e del carbone destinato a questa officina. Vi è pure ad. Hanyang un arsenale, militare, con macchinario tedesco ed americano, che occupa cinquemila operai. Le industrie eleltriche hanno già preso un notevole sviluppo. In centonovanta città cinesi sono sorte, della centrali elettriche in gran parie per l'illuminazione pubblica e privala. La luce, elettrica e salita anche nel lontano Kansù. La Cina dispone, e assai più. disporrà con, una maggiore conoscenza e valorizza-ione del suo sottosuolo e con. la costruzione di ferrovie che rendano meno costosi i trasporti, di vaste ricchezze minerali: miniere di. ferro dcll'Hupe, dcll'Anhwei, dello Shantung e della Manciuria; giacimenti carboniferi del feeti, della Manciuria, del VUonan e dello Shansi; miniere di munga nesc de "Human, del Kuungtunii, del Kvoan gsi e t l Kiangsi; giacimenti petroliferi del Siki ina, del Kansù e. dello Shensl sono già in corso di sfrullamento redditizio, quantunque, (atto per la maggior parte con mezzi inadeguati. L'incubo demografico La mano d'opera ciàèse abbonda. Nede tirelle viuzze di Wuciang e di Hanyang il ■ formicolio della popolazione assume aspetti allucinanti, lu ogni città cinese, sui grandi fiutili, nei villaggi, dappertutto vi i-olfctóifi.Je si^tlamìo. delVadJenfa'mmtQ demografico. SI prova «* ««fiso di ttanchetxa e di incubo di fronte a questa, pitta vopolnxione che pullula su un territorio troppo povero per tua. Si teme quasi, di interrogare il futuro per intuire se una grande catastrofe decimerà questa troppo abbondante popolazione o te està, in attesa di sbocchi emigratori, creerà una grande iiiduttria che scenderà in lotta, a prezzi di concorrenza, con le merci giapponesi, europee ed americane non solo m Cina ma tu tutti i mettati dell'Asia. Il pericolo giallo potrà pmbaìnTmente affacciarsi prima della fine di questo secolo in tutta la tua imponenza di « pericolo economico ». La Cina, un giorno, non solo potrà bastare, a se stessa ma farà apparire le tue merci anche tut mercati esteri. Vi sono cifre che rendono pentoli. Vnltxnxa statistica postale, la migliore in mancanza di altri precisi dati statistici, attribuisct^ alla Cina una popolazione di 436 milioni di abitanti disseminata- su un'area di & milioni e 278 miglia quadrate. (L'Australia con un'area di circa tre milioni di miglia quadrate è abitata- da soli cinque milioni e settecentomila abitanti). Questo immenso accrescimento della popolazione cinese è avvenuto nel corso degli ultimi due secoli. Le statistiche pubblicale dal China Year Hook dicono che nel 1662 M$ Cina contava ventun milioni di abitanti,mei 1710 ventisette milioni, nel 1753 centotre milioni, nel 1762 ecntonovantotto milioni, nel 1792 trecentosette, milioni, nel 1885 treeentosclla.mtascile milioni. La terra tesoreggiata Con la sua odierna popolazione di 436 milioni di abitanti la Cina è prossima a raggiungereste sue estreme possibilità, di sostentamento per la sua numerosa e già assai povera popolazione (a Pechino vi so. no circa centomila mendicanti!). Le campagne tomo coltivale come un giardino; nessun pezzo di terra viene trascurato; si cerca di trarre dati'agricoltura il maggior reddito impiegando il maggior numero di braccia; il riso viene dappertutto trapiantalo affinchè nei primi quindici o venti giorni occupi poco spazio e poi offra un prodotto più abbondante; gli alberi ed i prati non trovano grazia presso i coftitialori cinesi preoccupati di tesoreggiare tutti gli angoli di terra disponibile. Solo le tombe, spesso circondate d'alberi, sparse a milioni su lutto il territorio - cinese in mezzo ai campi, talora poco lontane dalle abitazioni, sono lembi di terra considerati sacri-, è il tributo che ogni cinese paga, con sacrificio della propria esistenza sottraendo dei terreni alla coltivazione, al culto degli antenati. 'Tutto viene utilizzato. Nelle tlradc di Wuciang si incontrano contadini che hanno compiuto parecchi chilometri- di strada per venire a raccogliere le immondizie, occorrenti alla concimazione dei loro campi. Dei contadini recano delle latte di petrolio, cariche di escrementi, bilanciale sulla spalla all'estremità di una canna di bambù. Nelle, campagne, dopo le pioggle, i contadini raccolgono il. fango lungo gli incavati margini delle strade e lo ridistribuiscono mila loro terra. Nulla va perduto nell'economia agricola cinese che deve assolvere, con accorte e in Inule cure, il problema di sostentare una sovrabbomdamtc popolazione. Nelle città la popolazione è frazionata in una moltitudine di minute industrie dell'artigianato. In molte strade ogni cupo famiglia è capo di una minuscola officina. Nella botteguccia di pochi metri quadrati si lavora e si vende. In ogni botteguccia vedete cinque o sei cinesi: guadagnano poco, qualunque sia la loro abilità, perchè la concorrenza è grande ed il lavoro a mano; con strumenti primitivi, richiede un lungo Impiego di tempo, ma gli sforzi complessi di questo comunismo famigliare riescono a far risolvere,- spesso molto magramente, il problema dell'esistenza. La piaga devastatrice Iti queste condizioni la massa esuberante della popolazione può trovare solo uno sbocco nell'emigrazione e nelle, industrie. Ma l'emigrazione delle genti gialle è paventata ed esclusa dagli Stati Uniti, dal Canada e dall'Australia-, Non rimane ai cinesi che lo sviluppo industriale ostacolalo e ritardato dalla guerra civile, dagli arbitrii delle signorie militari, dalle vessazioni e dalle estorsioni dei generali e ilei mandarini, dai timori delle soldatesche. La guerra civile paralizza lo svilujrpo della Cina e pesa sul suo bilancio. Vi sono in Cina venti armate indipendenti una dall'altra o unite da temporanee alleanze, sei 0 settecento generali ed un milione e quattrocentomlla soldati. La guerra che occupa il piano centrale è quella che si svolge al nord, che ha per obiettiva la capitale e per esponenti principali i marescialli Ciunq-Tso-Lln e Wu-Pei-Fu. Ma vi sono altre guerre fra provincie e Provincie, cioè fra generali e generali. Ed in parecchie Provincie vi sono generali che aspirano alla conquista del potere, provinciale. Proprio in questi giorni Tarmala dell'Human, che comprende cinquantamila uomini, si è scissa in due partì. Un generale, che si pretende in. rapporto ed in accordo col governo di Canton, ha occupato Changsha, città di mezzo milione di abitanti e capitale dell'Hunan, cacciando vìa il precedente governatore. K la guerra è incominciala fra 1 generali dei due partili militari. Pechino, dove le armate alleate del Fengtieu sono entrale nei giorni scorsi per purgare la città dal bolscevismo che in realtà non è mai esistilo, è in preda alle soldatesche che commettono ogni sorta di violenze e di taf>eriG:.sullla '^IlOlasione. Con le diìcipli. naie armate del KuxKQuigciun è uscito dalla città Cordine e con le vittoriose armate, di Ciang-Tso-Lùi e di Wu-Pei-Fu è entrato \ il disordine. Le più vessate popolazioni dei J dintorni di Pechino* cercamo scampo in cM. j tà dove trovano gli abitanti pieni di ango- j sciose apprensioni. Le rapine e le estorsio. i ni consumate, dalle, soldatesche vittorin.ic. ■ non si contano più : Ciamg-Tso-Lin ha. spe. < diti minacciosi telegrammi per richiamare i suoi generali, e le sue tru.ppe al seneo della disciplina. La. pena di morte è stata j istituita per i furti e per le violenze com- \ pinti dai soldati. Ma j disordini continua- i no ed in. tal modo le cosiddette truppe an- \ tiboìsceviehe compiono, nella tormentata ! capitale, la maggiore propaganda, a favore del bolscevismo. Per ampia zona, brugo lo. j Uvea ferroviaria Ilanl-.an-Pcehino, le po- '■ polaztoni sono in continue Inquietudini per ! le violenze che vanno commettendo le er- i ranH bande, di soldati. Intanto in una deelna di arsenali cinesi \ si lavora a produrre armi e munizioni. Proprio ieri hanno traversalo trionfalmen- ; le Hanyang sei cannoni Krupp da 75 labbricati in quell'arsenale. Fucili Hauser, mitragliatrici e cannoni Krupp vengono fabbricati negli arsenali di Hanyang, di Canton, di Shanghai e di Honan, Mentre la Cina ha bisogno urgente, di assestamento, la. piaga militare corrode le sue ritorse, sperpera le migliori energie, dissipa ricchezze, spoglia le popolazioni inermi; paralizza i traffici. In gran parte delle Provincie cinesi i generali, per procurarsi dei denaro, ordinano la coltivazione dell'oppio, sulla quale impongono grotte tasse. Qui si ritiene che la guèrra civile principale avrà alcuni mesi di sosta, ma nessuno saprebbe prevedere gli ulteriori sviluppi delle ambizioni e delle cupidigie dei generali. Taluni ritengono che la Cina si dibatta in questa crisi per non aver trovato finora un capo, altri invece sono del parere che me ha trovato troppi e paragonano la situazione politica cinese a quella dell'Europa medioevale. Vi sono, è vero, eredità del vecchio regime, dei condottieri che si disputano freneticamente il dominio della Cina, ma vi è anche, pegno sicuro di rinascita, l'imponente movimento scolastico, la rimmevaztone del pensiero cinese con gli inmesti della scienza e della moderna filosofia europea, la trasformazione di un mondo che si viene elaborando sotto la cor. ■feccia della guerra civile, ed al di fattoi di essa, vi è un partito ed un programma politico e sociale rappresentato dal Kuonxing tang che va acquistando terreno. Vi sono nella Cina d'oggi motivi di sconforto ma anche, molti promettenti motivi di speranza. La nuova Cina intravista dai Missionari / missionari, che tono in contatto con le popolazioni cinesi e che sono in grado, per la conoscenza del paese e della lingua, di comprenderne gli atteggiamenti e gli sviluppi, riconoscono che una grande trasformazione è in corso. Nuove idee, nuovi pensieri, nuovi propositi animano le scuole, trovano un campo fecondo in quell'intelligenza che esercita una predominante Imfluenza sulle vaste <: dense masse di popolazioni analfabete e che sarà laclasse dirigente di dotuani. La nuova Cina si va elaborando nella scuola e nelle più colte classi della popolazione cinese attraverso il prisma, della civiltà europea ed americana e sotto l'impulso di un crescente nazionalismo. Vi sono dei missionari che dubitano che la Cina possa trovare una durevole stabilità nella pace di uno Stato unitario. « La Cina — dicono — è troppo vasta per essere governata da un potere centrale; parecchie provinole sono troppo lontane dalla capitale; la Cina non e uno Stalo, ma un continente. L'imperatore, «figlio del Cielo», poteva dominare, altravtrr. so i governatori responsabili davanti a lui e col suo prestigio, questo immenso paese. La vecchia dinastia mancese (l'ultimo imperatore ebbe lo scorso anno confiscati i beni ed»i titoli ed oggi è il semplice signor Pi-j) è definitivamente scomparsa dalla scena. E Improbabile, dato l'impulso delle idee democratiche, che una nuova dinastia possa sorgere al posto dell'antica, quantunque si vada attribuendo questo ( proposito al maresciallo Wu-Pei-fu. (Nei giorni scorsi un giornale inglese di Hankao consigliava Wn-Pei-fu di trasferire qui la nuova capitale della Cina). Forse la Cina, perchè possa ritrovare la propria traiujuillilà, dovrà rompersi in diversi Stali indipendenti o federati fra di essi. Già la Cina non si presenta più. da oltre dieci anni, come, un'unità politica : le Provincie, e specialmente quelle più lontane, vivono in piena autonomia e si disinteressano di quanto avviene a Pechino. Le province lontane dalla capitale sembrano dei nuovi Stali in formazione. Se la Cina di domani non troverà un compromesso in un sistema federale repubblicano, è probabile che si presenti divisa in diversi Stati ».. Le precisioni, su un terreno scosso dalle, guerre civili, sono sempre arrischiate. Ma non sono arbitrarie le constatazioni dei molti sintomi della trasformazione che va maturando e che promette alla Cina giorni e tempi migliori. LUCIANO MAGRINI ,gpsnssmpnr

Persone citate: Ciang, Hauser, Hook, Krupp