La celebrazione della festa dello Statuto

La celebrazione della festa dello Statuto La celebrazione della festa dello Statuto Le truppe passate in rivista dal Principe Ereditario Com'è consuetudine d'ogni anno, la ricorrènza della festa dello Statuto è stata celebrata con la mista delle truppe del Presidio di Torino, Risoli e Venaria Reale, e. con tese, dei reparti di Aeronautica, Guardie di Finanza e Milizia Nazionale. La città, «'gì-h tutta imbandierata lietamente, ma il cielo non parve dapprima propizio alla, brillante cerimonia che conserva sempre- una speciale attrattiva per il pubblico, accresciuta anche dalla presenza di S. A. R. il Principe Ereditario. Alle 8 pioveva dirottamente, ma poco dopo le nubi furono meno avverse e concessero una tregua così che la rivista potè svolgersi senza interruzione. Le truppe erano schierate lungo il pittoresco Corso Duca di Genova, magnificamente allineate, al comando del gen. Ferrari. Alle 9 precise comparve, salutato dalla fanfara reale, il Principe Umberto, che cavalcava il suo « irlandese » favorito, un bellissimo grigio-pomellato. Lo accompagnavano i Duchi di Udine, di Pistoia, di Spoleto e di Bergamo, il generale d'Armata come Petittt di Rarefo, il gen Tiscornia, comandante :1 nostro Corpo d'Armata, il primo aiutante di campo gen. Clerici ed uno stuolo di ufficiali dello Stato Maggiore. Il Principe percorse —- 'applaudito vivamente dalla folla — tutta la fronte delle truppe che presentavano le armi e quindi andò a mettersi col suo segante di fianco alla tribuna d'onore. In questa avevano preso posto il Duca di Snoleto, la Principessa Giovanna, la Principessa Maria Adelaide, il Prefetto cav. di Gran Croce D'Adamo, i gunerali Asinari di S. Marzano. Da Pozzo, ^egato. Giustiniano Rossi, Chiarie, numerosi altri ufficiali di tutte le armi, il sen. Etna, Commissario straordinario al Municipio con tutti i commissari aggiunti, il questore comm. Chiara valloti, il comm. Gualco, il gr. uff. Uhrenfreund. ecc. Nella tribuna vicina si trovavano i rappresentanti di tutte, le associazioni patriottiche e numerose signore. Il grande viale centrale era tenuto scombro da cordoni di cara bini eri, militi nazionali, guardie municipali ed agenti di P. S. La folla si pigiava sui controviali. I più fortunati avevano trovato un bellissimo posto di osservazione salendo sulle panchine. La sfilata si è iniziala poco dopo le 9.30. Mentre la Randa dei carabinieri suona l'inno reale lo Stato Maggiore apre la marcia, ssguito a breve distanza dagli ufficiali della Scuola di Guerra e dagli ufficiali allievi dell'Accademia di Artiglieria e Genio. Subito dopo la Legione Allievi Carabinieri, in impeccabile formazione, sfila davanti al Principe. La musica del 92.o reggimento fanteria •viene a sostituire quella dèi carabinieri ed allora sfilano le belle truppe da montagna coi muli someggiati, reparti di cavalleria appiedati. ì fanti, una lunga teoria di elmetti grigi e di modeste divise che scorta due gloriose bandiere a sbrendoli, quella del 91.o e 92.0 reggimento, che hanno conosciuto e provato il 'fuoco di tante battaglie- Lo slilainento delle truppe è ininterrotto, come il nastro di un film che si svolga. Passarne gli artiglieri da montagna e da campagna, il Genio, la cui musica va a prender il posto di quella della fanteria, la Sanità, le Guardie di finanza, gli aviatori, i bersaglieri ciclisti, preceduti dalla gioiosa fanfara, portati via come un turbine dallo rapide biciclette, poi il « Nizza Cavalleria « con la fitta siepe ai lancio che sembra spuntare di sull'elmo lucente dei cavalieri. ì reparti di Artiglieria campale e pesante, col traino dei poderosi cannoni prolungati che incutono un senso di... rispetto e di forza sugli spettatori, ed i r.amions con i cannoni autiaerei e le àntóblinflate, gli autotrasporti, la Milizia Nazionale Fascista, suddivisa per centurie, coi suoi gagliardetti, infine i Corpi armati municipali, preceduti dalla Banda che va a rilevare quella del Genio. Ultimi i « premilitari ». comandati da ufficiali della Milizia, gli allievi dell'«Alberéti di Virtù », mielli 'del Collegio N'azionale ecc Tuttai la giovinezza die porta una divida è passata all'ombra della bandiera nazionale, volgendo lo sguardo al Principe Umberto, sul cui volto l'abituale sorriso sembrava (arsi anche più raggiante ; è sfilata davanti alla folla che applaudiva ad ogni passar di bandiera, di « tiarama » e di gagliardetto. La rivista è finita poco prima delle 11, ma il pubblico non ha abbandonato il Corso Duca di Genova finche non ha visto allontanarsi il Principe Umberto e gli altri Principi di Savoia e finché le automobili recanti il Duca di Genova, le Principesse e le autorità che occupavano la tribuna d'onore, non si sono allontanate. mglgptesdnmppncndozSsappnS1lcsdivMgfiagdssiqsdddmral valore, al coraggio, al raratter?, alla virtù, anche ieri nell'aula della Mole Antonelliana ei è svolta la consueta cerimonia, don la consegna dei premi d<=lla Fondazione Camegie, Servate. Torri. Cima, Umberto I, Giordano, Edmondo, « Simula e Sonzini Scaroglio e Strticchi » e del premio di virtù della Fondazione Bainoiti. Il vastissimo elegante salone era zeppo di pubblico, in maggioranza femminile. Drappelli di guardie civiche, di dazieri di pompieri e di Giovani esploratori col vice-presidente cav. Maltese prestavano servizio d'onore. In allo, nella galleria, era la fanfara del -io bersaglieri. Mancava, ieri, la nota caratteristica rielle scolaresche, impegnate allo Stadium.. Nello stuolo delle Autorità che ai posti d'onore facevano corona al Principe Ereditario, molto festeggiato dal pubblico, abbiamo nonato il prefetto cav. di gran croce D'Adamo, con la signora e la signorina. S. E. il generale Petitti di Boreto. S. E. Tiscornia, comandante del Coipo d'Armata, il comandante della Divisione, gerì. Ferrari, il presidente della Deputazione gr. uff. Anselmi. i gene- Oratore ufficiale fu l'avv. Quaglia, il quale rilevò subito che la cerimonia era una delle più alte, nobili e pure che Torino ogni anno celebra per esaltare l'abnegazione, il coraggio e la virtù. In tèmpi in cui — osservò l'oratore — lo scetticismo ed il calcolo potevan far dubitare che fosse definitivamente ailievolito nella nostra gente ogni più alto sentimento, la nostra citià mostrò luminosamente di aver conservati intatti i tesori dello spirito e del civismo, e la cerimonia ne e una prova magnifica. — Questa è la festa degli umili, esclama l'avv Quaglia, di coloro che escono dal popolo, dalle case ignorate e che ebbero in sè tanta bellezza e tanta indurante fierezza cosi da convocare un Principe Sabaudo e tutta 1» città attorno ad essi per esaltarne le Virtù Onoriamo dunque l'abnegazione, il coraggio ilevalore^in ogni loro estrinseca- zione Sia che si tratti di chi si getta nel- l'acqua travolgente per salvare un suo simile sia che si tratti di chi affronw. impavido le fiamme divoratrici, sia che si tratti di chi si intromette a sedare l'umana bestialità irrompente in risse fratricide. Sono sempre, coloro che onoriamo, i donunaton di se stessi ed i dominatori dell'avversa fortuna. E qui l'oratore traccia un rapido prolllo della giovinetta Enrichetta Grigliatti a cui e stato assegnato il premio di virtù e quindi coni-ludo dicendo die al disopra delle ambizioni del calcolo, degli egoismi, sta la virtù che sempre signoreggia gli uomnu col suo fascino immortale. Molti applausi coronano la fine del discorso. si passa quindi alla distribuzione dei premi di cui abbiamo già dato l'elenco,.e le motivazioni. Prima ad essere chiamata e la vedova dell'eroico capo tecnico Vittorio Califfi alla cui memoria la medaglia d argento cart«nt« l'anno scorso è stata convertita in raSfaSia d'oro. Scroscianti, unanini applau•Tsalutano la signora che, accompagnata, da ima su* tenera creatura, riceve dal Principe il &Bsmo augusto di distinzione. "o^Sinrii altri premiati, fatti segno a nartSolari ©nStraawSl dal pubblico. Più g*m%W battimani . accolgono I iranU r.érp'ù segnalati atti di valore (.-: audf e la volt" dell'avv. Vigo, pretore di Cuorgiià ■ de<U pressa» <W. 1»** -P»- miato, grand'uff. Giuseppe Vigo, già alto Magistrato, lo fa chiamare e si congratula con lui, fra gli applausi della folla. Allorché viene chiamata l'Enrichetta (Vrigliatti. assegnataria del premio di virtù, dal pubblico parte un grande scroscio di battimani. La giovinetta, un po' impacciata e si capisce — ma sorridente, si avanza verso Umberto di Savoia. E' un'esile figulina, dall'aria semplice e buona, tutta vestita in nero. Il Principe le stringe calorosamente la mano e le rivolgi qualche parola di compiacimento. La signora Elisa Treves-Treves presidentessa dell'Unione femminile nazionale, le presenta un bel mazzo di rose bianche, e la folla rinnova le acclamazioni. E con questo gentile episodio la cerimonia è finita. Il pittoresco saggio de! dcecimla piccoli ginnasti 11 saggio ginnastico-vocale allo Stadium, degli altieri delle scuole elementari, se in ordine di tempo fu l'ultima delle manifestazioni con cui si celebrò la ricorrenza dello Statuto, fu certamente la prima per concorso di pubblico. Per il singolare spettacolo le ampie scalee dell'anfiteatro si sono affollate per intero; alcuni settori, anzi, erano gremitissimi. Parecchie decine di migliaia di persone vi han preso posto. Una simile adunata di folla' non fu forse mai rista allo Stadium dal famoso concorso ginnastico del 1911. 1,'essere gli scolaretti i protagonisti della riunione, ha richiamato le loro famiglie, che hanno dato il massimo contingente di spettatori. Larga fu nume la rappresentanza dell'esercito, che occupava un intero settore. Dal palco reale hanno assistito al saggio il Principe Ereditario, la Principessa Giovanna, il Duca di Genova, la Principessa Maria Adelaide di Genova, il gen. Clerici, il gen. Petitti di Roreto. il gen. Etna, il Prefetto, il gen. Tiscornia, il gen. Ferrari, tutti i commissari aggiunti al Comune, il comm. avv. Rocoarino. della Società, stadium, il gen. Tappi della Società esercizio dello Stadiiun, il vice-questore comm. Fedele, rappresentanti della magistratura, delle scuole, personalità politiclie. ed un eletto pubblico di invitati, fra cui molte eleganti signore. Al loro arrivo, i Principi sono stati ossequiati dalle autorità e salutato riagli applausi della folla. Specialmente il Principe Ereditario, elio vestiva l'alta uniforme con :s decorazioni, venne accolto da una vera ovazione. Anche un gruppo di garibaldini is camicia rossa, suscitò calorosi applausi, speco dal settore dei militari. Mentre il pubblico affluiva allo Stadium mettendo un inconsueto e carattoristico movimento nei paraggi, i dieci mila, scolari si riunivano in corso Duca di Genova. Alle iT,."50 la lunga, imponente teoria faceva il suo ingresso allo Stadium. sfilajido davanti al Palco Reale. I maschietti indossavano la camicia nera, le femmine erano in divisa bianco. Le scolaresche preceduto dai portabandiera e condotte dagli insegnanti, passano affiancate, a due a due, ed alternando quelle maschili e quelle femminili, 'l'ale disposizione non è scelta a caso, il pubblico se ne accorge poco dopo, quando tutti gli alunni sono schierati nel prato, occupandolo interamente, secondo lunghi plotoni che fanno fronte al Palco Reale. Quella disposizione ha permésso, mediante una semplice c agevole manovra, che maschi e femmine, cioè nero a bianco, si dispongano in linee continue, trasversalmente disposte, convergenti verso il falco delle autorità. I reparti sono agli ordini del prof. Enzo Carli, che pre.nde posto, con un trombettiere militare. 60pra un alto castello di legno. Ad un segnale di tromba i portabandiera accorrono coi Mìssili verso il Palco Reale salutando. La isanàa degli Ali. Carabinieri intona la marcia reale. Tutto il pubblico è in piedi. I piccoli ginnasti si irrigidiscono nell'attenti, poi cominciano gli esercizi, compiuti agli ordini dati col megafono dal prof. Carli. L'immensa distesa dei' fanciulli sì muove con ' movimenti ritmici, ordinati, sincroni. L'esattezza e la simultaneità con cui gli esercizi vengono compiuti sono davvero ammirevoli, e strappano continuamente gli applausi al pubblico. Questi movimenti ginnastici, se di per t,e scoio aggraziali e precisi, acquistano, eseguiti da una grande massa, aspetti ed effetti caratteristici. Non si ha idea, se non assistendovi, di ciò che vuol dire, ad esempio, alzare od allargare le braccia, inchinarsi, piegarsi, saltellare, quando è in azione, come ieri, una reva che fosse il terreno stesso a ballare, a ribollire, come scosso da larghi ondeggia, menti, intonati a una certa qual indefinibile armonia. E lo stropiccio dei piedi, il rumore dei movimenti rapidi e secchi danno luo- go a una specie di vasto sussurrio, che ri- porti, anch'esso all'idea del mare, con suo risucchio di alta e bassa marea... File e plotoni con movimenti da orologio si sciolgono, si sfaldano si ricompongono. Ogni esercizio, si può dire, è salutato da vivi, meritati .applausi. Il diletto del pubblico è ancora maggiore, quando i minuscoli ginnasti compiono i loro 6aggi scandendo i movimenti al suono della musica. Tutte le bande si sono riunite, e con una marcia lenta battono il tempo all'esercito di ginnasti. Da un capo all'altro del prato, come obbedendo a fili invisibili, la massa agisce con movimenti cosi precisi ed eleganti, che il pubblico ne è rapilo. Poi gli scolaretti si appartano da un lato del prato, e in prossimità del .palco.realeprendono posto allievi e allieve dell'Ente Na- I iene ce ne racSuis'.c ieuwuub ..i,»,,..... torizzata dal Partito fascista Come è loto, I infatti, l'inno originano del maestro B.-.nc e . stato da tèrzi alquanto alterato, ed ra s vuol riccmduilo alla edizione p rimila. Il de quadro unico, l'immensa massa che agisci uniformemente. Ora il quadro si è spezze: tato, col vantaggio però che ci sono più nn tivi di interesse e di curiosità. Anche ques'; parte dello spettacolo 6 applauditissima. Hiiornuno in scena gli scolaretti delle elementari, che, sempre da provètti gmna:i, con graziose evoluzioni si portano e si 1densano presso il palco delle autorità, .'al « castello » sale il maestro Pachner, e s to la sua direzione le diecimila voci intonno successivamente l'inno di « Balilla », 1" no idella ■ Somalia 1. e « Giovinezza .. L'eNlto ;, . o e ù o o e a o n a e a ù U e à - Blanc. autore dei tre inni, e il maestrepach-ner. istruttore dei piccoli ranlori. fui no vivamente complimentati dalle autorità unitamente al professore Carli. Poco dopo lo IO la riunione era te-.iinata. I Principi Incoiavano in automobile lo Stadium, salutati da una spontanea, alorosa dimostrazione popolare, e pubblico • scolari sfollavano lentamente. Il banchetto dei veterani L'annuale banchetto dei veteran Ielle battaglie dei Risorgimento ha raccc 0 ancora una volta i gloriosi superstiti in ma breve ora di serena allegria e di conms6a rievocazione. 11 loro numero segna, pc i, tutti gli anni una diininuziòne, nelle lorcaie si apre sèmpre un altro vuoto. Si coni-' .0, con tri- stezza, quanti non hanno più ri omo all'appello; si,rievoca la figura deg. scomparsi; ma la nube di tristezza non à: e in questo giorno occupare le menti, che Ejla vale con tro la legge immutabile. Pure : rimasti vedono ancora, fra loro, i ve&ljj .murati, sono legati ad essi dagli antichi^ ni ricordi, e ni.ìi, ai Iwo occhi, rimarrai, loto il posto g1* occupalo r^>-ii anni predienti dal compagno che r.oti è più I veterani, indòèsan.ti le leu divise ami.:h': dell'Esercito srtrdo e d-vlle Compagnie garibaldine, con tutte le decoraLmi guadagnate sui campi d'Italia. 6i sono riuniti sotto la guida, dei capi dall'Istituto di Propaganda Pro Veterani, in Piazza Statuto. H glorioso Gruppo ha richiamato l'attenzione dei cittadini che hanno improvvisato dimostrazioni di simpatia ai vecchi soldati. La manifestazione Si è. accresciuta verso mezzogiorno quando ì reduci attraversarono la citta, su parecchie automobili ed alcuni camion: vivissimi applausi e getto di fiori hanno seguito il pittoresco corteo. Mèta del breve viaggio «a il ristoiarite del Parco del Valentino dove un lièto banchetto, protrattosi fra le infinite rievocazioni di guerra, si è svolto in un'atmosfera di commovente fraternità. 1 discorsi, infiammati del più alto patriottismo, sono stata aocolti da entusiastiche acclamazioni. Riunione di reduci di FranciaI componenti dell'Associazione nazionale reduci di Francia, ieri, dopo aver partecipato col vessillo alla, sfilati militare, si adunarono in lieta riunione. Erano intervenuti, fra gli altri, il gene.ialc Pentito, già comandante dell'S.a Divisione, vittoriosa a Bligny, il rappresentante del Console francese, signor Martin, i cclonnrili Fusori e Pellifsone del Corpo d'Armata di Francia, il cappellano militare don Somale, ecc. Dopo la distribuzione di alcuni diplomi d'onore fatta dal presidente dell'Associazione signor Berlino, parlò il generale Herruto che inneggiò il cameratismo dei fratelli d'arme e inviò in saluto al Re ed a.l generale Altaricci. già comandante diile truppe italiane ili Francia. Parlarono successivamente il sixiior Martin bene augurando all'unione delle, due. Nazioni latine sorelle e che abbracciò il fenerale Bernini per rendere omaggio al va'ire dei combattenti italiani, il cappellano mimare don Somale, il cav. avv. Giacosa, il signor Bono. La. serie dei discorsi venne chiusa dall'avv. comm. Bardanzeltu che rievocò le glorie delle battaglie combattute per la lirertà. delle Nazioni e de! mondo e che conduse con l'augurio di una nuova salda barilaie concordia è fusione d'ideali tra le Nazióni che. già sono state accomunate nei più cruenti sacrifici. La giornata commemorativi è trascorsa in un ritmo gaio e rnovimentao. Una nota caratteristica era data dai fioi che i cittadini portavano all'occhiello. Erano i fiori della Crociata antitubercolare, offerti da uno sciame di signorine che tanno percorso le principali vie e haun'o da tutti ottenuto l'obolo per l'opera generosa. Gli edifici pubblici e rcolti privati hanno esposto i colori della Palla. In serata tutte 1* caserme, i palazzi governai ivi e la stazione di Porta Nuova unno illuminati.