Giovanni Brunero di Ciriè vince il XIV Giro d'Italia

Giovanni Brunero di Ciriè vince il XIV Giro d'Italia Giovanni Brunero di Ciriè vince il XIV Giro d'Italia Binda a! primo io nell'ultima tappa Verona-Milano Brillanti prove dei campioni della vecchia guardia: Roboni e Gremo (Dal nostro Inviato speciale) Verona (.i saluta lietamente. |.a giornata donicntiOalò pr.nneti : la presenza eli nuniferosl appassionati clic si radano allo Stadio a porgere il saluto e l'augurio por l'ultima faic.-i al concittadino Bresciani. Ut matti-nata . • larrtplda e bellissima, festosa ili stile e di | gluco, c'i: allegria nell'aria ed ai:.."-'ria negli nomini, che s'approntano all'ultima fatica pur raggiungere la mela desiderata: Milano. I piti liori sono i discreduti che oramai Vedono coronali dal successo i loro sforzi ed loro sacrifici, Eppure tra tanto Imoruumorn c'è un'ombra di malinconia. Ci eravamo ormai abituati alla vita zingaresca del gini e ci eravamo affezionali alla nostra carovana. A Milano dovremo abbandonare una cosa e l'altra. In tulli i distacchi vi e sempre un po' ili tristezza Co qualcosa di nuovo... Alle 5,35 i 40 superstiti del giro - mai ve ne furono tanti - iniziano tra molti applausi la la.a c ultima lappa. Una turba di ciclisti e notouclisti i.i si mette alle calcagna sin dai primi i-liilomp.tii. Sarà una giornataccia, jn tutti i paesi se ne aggiungeranno degli altri Qucsii entusiasti ciclisti ci obbligano a illusene frenate od a continui richiami e grida. Dopo <",astelnuovo Veronese, il Garda ci aj>pairc in tutta la sua bellezza. 11 cielo, durante il breve cammino che abbiamo compiuo, s'è andato coprendo di leggere nubi. 11 solo 4 scomparso, ma il paesaggio che ci ci'i'-conda non e per questo meno bello e suggestivo, il passo del gruppo, ancora compatto, è discretamente sostenuto, ma si capisce dall'animazione insolita dei corridori, dai dialoghi che a-vengono tra questi e le veture al seguito, che qualcosa di nuovo c'ii nell'aria. Orioli e Lazzaretti bucano, ma riprenderanno più tardi. Transitiamo a Desenzano che malgrado ora mattutina è molto affollata e prendiamo lo sl.ri.dule verso Lunato, abbandonando e coste Boi Garda. Poco dopo, Remi urta nella ruota di Rossignoli ed i due corridori cadono, ritenne Bergami, che segue vicinissimo non tuo evitare di cadere sui duo. Dal groviglio delle macelline Bergami e lìossignoli si rialzano subito senza danni, ma Barn si attarda vicino alla bicicletta che ha la ruota anteriore danneggiate, lamentandosi per ima larga escoriazione alla gamba. Il valoroso isototo, aiutato da alcuni presenti, cambia rapidamente la ruota, e dopo una sommaria disinfczione alla gamba contusa risale in macchina e si getta all'inseguimento con una smonta dolorosa por lo sofferenze che gli dà la ferita. Attraversiamo Brescia, Rovaio e Palazzolo senza che multe di .notevole avveri ara EC si toghe... il debutto di un collega torinese al seguito, noto compelente in materia ciclistica, che inforcata la bicicletta di un appassionato si mette per una decina di chilometri a condurre il gruppo a oltre 30 all'ora. Cose da ultima tappai poemsmtmdfdtgclascdspi gi mPOnrplnlrdldscnasBBdsRSbsmlvIl Palmer di Orioli A Bergamo, (Km. 118,0 è posto il primo controllo e rifornihiento. Transitiamo, men- dBrli1dbtre'srsvolèe"HT,vKt"; ^T'S,.?^; psvolge la rivista, per lo btamito. Il | tpgrtuppo. al gran completo — anche Beni ed Orioli sono rientrati — si rifornisce senza soverchia fretta ed\ inizia lentamente i primi leggeri dislivellU 11 cielo che si è andato sempre più oscura4do, incomincia a regalaircl una pioggerella Une che speriamo consigli la turba... di automobili, motociclette c biciclette che continuano a seguirci tra una nube di polvere, a... ritornarsene a casa A Calo)zio, Gremo si aggiudica quel traguardo a premio. In seguito bucano Bergami e Caly. Il più provato,dalle bucature è oggi Orioli: egli vede afflosciarglisi il quarto tubelare, ohe era anche l'ultimo elio aveva oi scorta. Imprecando alla mala sorte, il diseredato 6i accinge ad attendere una vettura ufficiate che gli fornisca ima gomma nuova; ma questa tarda a venire, passa in quel momento un ciclista cdii una nuova fiammante bicicletta da coèsa. Orioli, prega energicamente l'appassiorteto di cedergli uno dei suoi tubolari. Questi »kwliia un po', ma poi, da buon sportivo, finisce coll'accoaisentire a prendersi il palmei inservibile ed a dare uno dei suoi ad Orioli, che può risalire poco dopo in macchina', e gettarsi all'insegdunento. Alla prima salita ardua clic da Ricino ci porta ad Asso, attraverso a bellissimi boschi resi malinconici dalla pioggia e dalla nebbia che lentamente cala dai monti che ci circondano, Tecohio si prodiga al, comando. Sotto 1 energica azione dell'Isolato, incominciano a staccarsi le figure minori, poi Berni, Rossignoli, Gremo che buca, Giltì, Cortesia Ben presto non restano in gtuppo che undici uomini: Tecohio, Barbato,iBestetti Bresciani, Pancera, Brivio, Robotiil Enrici, Brunero, Binda e Vallazza. Tecchio buca II disgraziato corridore non riprenderà più Nell'ultimo tratto di salita e Barbato che prendo il comando. Malgrado lai discesa sia compiuta velocemente dal gruppoi Gremo riesce, gettandosi audacemente nelv- curve a rientrare. Sulla salita del Ghisaili Alla discesa' fa seguito un fato Brivio, un diseredato che porta idi caratteristico paio di mutandine... tagliale da un vecchio largo paio di calzoni di velluto non regge all'andatura. Ha dato tutto qhelio che poteva dare, ed ora, poveretto, è... liquidato Anche Barbato, che dice di soffrir* molto l freddo, è obbligato a staccarsi, ei dere terreno. Alla leggera salita eh Gremo, Robotti, Pancera e Brescian 'azione di Brunero, perdono alcune di metri, che però non tardano a stare. Quando la ealita si accentua, Ri ni è appiedato da una bucatura. Raccomandiamo la calma al disgraziato campioni, che febbrilmente s'accinge alla riparazione.^.enre Pancera Giuseppe si accoda al grlii.po coU'eviidente intenzione di attendere 11 Compagno d'equipe, e ci portiamo all'iniziowela più dura salita della giornata: quella di Magreiio, che ci porterà in 6 chilometri lna Madonna di Ghisollo, a 754 metri Tutti i corridori mettono piede a terra gir-are la ruota. Avviene sulla non li strada che inizia la salita, un po' di im_ igliamento. provocato dalle automobili de, appassionati che generano, come semp: molta confusione. I più danneggiati sono Vallazza e Bestel1 che devono passare tra le macelline, ritaa dando a mettersi in azione. La salita ò subito durissima: Brunero assume decisamene il comando, seguito dalla sua... ombra:1 Binda. L'azione del ciriacese è poderosa. Per un tratto, Robotti, Enrici e Cremo riescono a seguirlo, ma poi lentamente si staccano, mentre Vallazza e Bestetti seguono più lonano. Non restano assieme che Brunero e Binda: a ciriacese e. sempre al comando. La pioggia è diminuita d'intensità; la strada che percorriamo è bellissima. Abbiamo da una parte le roccie, e dall'altra un basso muro che._ protegge il salto a picco sul lago. Brunero, continuando nella' sua azione che ci rivela sempre più la sua magnifica forma di grlmpeur, riesce ad aumentare il distacco bu Robotti ed Enrici. Un magnifico « anziana » La corsa che sta compiendo l'anziano Robotti è veramente ammirevole. Sale con una foga giovanile- quantunque la sua pedaiuta riveli lo sforzo, la fatica non riesce a fiaccare questo magnifico rappresentante di un'epoca ormai passata. La strada continua a salire fortemente, gotto di noi sono lo nubi, che ci lasciano vedere attraverso a qualche squarcio, il magnifico panorama di quel ramo del lago, che ci ricorda Manzoni ed il 6uo romanzo. Alla prima erta faticosa, succede ima serie di leggeri saliscendi sui quali B' ida si decido finalmente a tirare, rilevando al comando, per breve tempo, il coequipier Brunero. I:'. questo tratto, Robotti ed Enrici, riescono ad avvicinarsi, ma quando l'erta si *a r.uo/amene ripida, Brunero si assume ancora una volta il compito di rendere difficile il ricongiungimento agli inseguitori. II culmine di Madonna di Ghisallo (Km. 201,3) è raggiunto alle 13,45 per primo da Binda che riesce con una breve volata a staccare di 40 metri Brunero. Seguono: a 10 secondi Robotti, a 20 Enrici, ad un minuto e 45 secondi Vr7'azza, poi Bestetti a breve distanza. A quattro minuti e 50 secondi: Bresciani e Paiicera che hanno raggiunto Gremo, il quale ha nuovamente bucato. Nella ripida discesa ohe segue e c.jc ci tdccssPdrbJpnrvtdadndubnndfsBstdldldgtcHcsvGdgsspddddM57Ga1BAa1Ga1MU1,213gcntclc( . | giungersi porta ad Asso prima, ed a Erba poi, Itobotti od Enrici riescono a raggiungere. Brunero e Binda. I quattro si alternano al comando, marciando a veloce andatura, ina non possono impedirò a Vallazza e Sestetti di ricon' (.remo a Ganzo buca la terza gomma della giornata e deve alien/loro una vettura ufficiale, avendo esaurita la scorta. Bresciani e l'ancora intanto, compiono uni mirabile inseguimento. II veronese, r-lic sa j di èssere preceduto da VaUazza, spinge a fondo, sostituito a tratti da Pancera, che si dimostra velocissimo. La leggera salita dopo Erba, vedo immutale le posizioni nel sestetto di testa, che giunge a Como (Km. "32,7), secondo posto dt controllo e rifornimento, alle 14,49. V'erto l'ultimo traguardo Uno mimili dopo vi piombano Bresciani e l'ancora. Seguono a 5" Gilli, a 10" Cortesia, a 1030" (iremo. I due bianco-neri si riforniscono rapidamente e riescono a ripartire dal controllo a meno di un minuto dal sestetto di testa. Continuando neL brHlantLssimo inseguimento Bresciani e Pancera riescono ben presio a piombare sul gruppo. La strada, leggermente in discesa, coiisi glia i corridori a mantenere un passo soste mito. Si ha fretta di raggiungere Milano. Passiamo Seveso s. Pietro affollatissima. Oramai siamo vicini alla méta e crediamo non avverranno più mutamenti, ma a Saronno Pancera buca. La « guigne » pare proprio voglia accanirsi sull'equipe di Bresciani, l'ancora cambia testamento il tubolare, ma nou riuscirà più a riprendere prima del Velodromo del Sempione, dove è posto l'arrivo. La pioggia è cessata, ed un timido raggio di sole fa capolino tra le nubi. Passiamo per le strade di Milano affollatissime, e precodiamo i corridori al Sempione, dove, nonostante, il tempo incerto, numerosa fQUa è convenuta, i corridori acci amatissimi entrano in pista con Vallazza al comando, che ha alla sua ruota Bestetti, Binda e Brunero. Al secondo giro Vallazza retrocede e Besletti passa in testa, seguito nell'ordine da Binda, Brunero, Robotti, Enrici, Vallazza e Bresciani. Sul rettilineo opposto ai traguardo, Binda produce il suo massimo sforzo riuscendo a superare Bestetti, mentre in curva Robotti supera Brunero passando all'interno. S-ii! rettilineo finale, le posizioni non cambiano nonostante un ottimo ritorno di Bestetti. Binda e Brunero sono applauditissimi, mentre si recano vicino al camion della loro Casa, sul quale sta scritto, in segno di vittoria ed a caratteri cubitali... n Norge ». Il più dogno dalla vittoria II ti.o Giro d'Italia, è finito con la vittoria di un atleta della vecchia guardia: Giovanni Brunero, che ha trovato nella più lunga ranrlonnée che si svolge attraverso je 6trade delia penisola la forma dei suoi giorni migliori. 11 forte e modesto campione di Ciriè si è reso degno della vittoria, attraverso a prove combattute con generoso animo. In lui, pronopacammo il vincitore del Giro, dopo la prima tappa. Ci era piaciuto, tonto in salita che sul piano, e lo vedemmo monto sempre a rin- tuzzare gli attacchi degli avversari. Fu lui die, sulla salita di Radicofani, iniziò l'attacco che doveva fiaccare quel magnifico atleta che 6 Domenico Piemontesi. Lui ancora che sferrò l'attacco sulle salite delle colline pistoiesi, e poi ancora 6u quella di Gelsi nella Poggia-Sulmona, che doveva segnare il ritiro di Girardengo. Nelle due ultime tappe lo redemmo prodigarsi in salita come il più battagliero dei giovani. Modesto e taciturno Jo si direbbe a volte un atleta freddo, senza passione. Ma la sua è una maschera che non rispecchia l'animo di combattente gene, roso e forte. Ancora nell'ultima tappa, ha voluto dimostrare di essere degno della vittoria e sulla lunga e dura salita di Madonna di Ghisallo seppe staccare tutti i 6U01 avversari, fuorché uno: Binda, il campione dai mezzi eccezionali. Da Brunero, dominatore della corsa dopo il ritiro di Girardengo. non si poteva certamente pretendere una combattività che non solo non gli avrebbe giovato, ma avrebbe potuto anche danneggiarlo. Nella Udine-Verona, e nella Verona-Milano, invece, Giovanni Brunero, lasciando da pai-te ogni calcolo, volle la battaglia forse soltanto par una dimostrazione della sua forza. Ed è per questo, ripetiamo, che Brunero è stato il più degno di vincere questo Giro d'Italia che, iniziatosi brillantemente, è finito monotonamente per la mancanza di avversari. Binda è certamente in una fonila spettacolosa, ma la sua condotta di corsa non può desi uve l'ammirazione, come non desta il delirio delle lolle. Binda ha un unico grande difetto: non vibra e nella battaglia non è generoso. E' matematico e geometrico... tutto calcolo. Bresciani si è in questo Giro d'Italia, accaparrate le simpatie di tutti gli sportivi. Ha lottato forse più contro la guigne che contro gli avversari, ma nella lotta ha messo tanto ardore e tanta, passione che è diventato una della figure più simpatiche del Giro. Enrici si è dimostrato non lontano dalla sua migliore forma, che gli permise già un anno di vincere un Giro d'Italia. Due... vecchi campioni ritrovarono in questo Giro ìa gioventù passata, che 6ervi d'esempio ai giovani d'oggi. Due modesti e simpatici campioni che, dopo aver già brillato di vivissima luce si accontentarono della modesta divisa dei diseredati: Robotti e Gremo. GIUSEPPE TONELLI. Le classifiche Ecco l'ordine d'arrivo delta 12.a lappa: « l.o Muda Alfredo alle ore 16,49,58 compiendo i 2tS Km. in ore 11,14,58 alla velocità media di Km. 25.601 all'ora. 3.o Bestotti Pietro a Ili ruota; 3.o Roboni Michele a 1 macchina»; 4.o Branero Giovanni; 5.0 Enrici Giuseppe; 6.o Vallazza Ermanno; 7.o Bresciani Arturo-, tutti in gruppo; S.o Gilli Battista in ore 11,20,56; 9.o Cortesia Ezio alle 11,27,57; 10.O Rossignoli Giovanni alle 11,28,44; ll.o Gremo Angelo alle 11,34,4; 12.o Balestrieri Gino a 1 macoliina; 13.o Tecchio Antonio alle 11,38,4»; 14.o Beoiclii Virgilio alle 11,38,58; 15.0 Barbera Cesare alle 11,41,35; 16.0 Fassio Giacomo alle 11.41,58; 17.o Casadio Giuser*pe alle 11,44; 18.o Pancera Giuseppe alle 11,44.15; 19.o Lazzaretti Romolo alle 11,48,41; 20.o Cerro Enrico aiie 11,48,41; 31.o Montevecohi Antonio alle 11,50,47; 2S.o Brivio Umberto alle 11,50,47; 23.0 Arosio Mose alle 11,51,23; 24.o Cattaneo Alessandro alle 12,1,50; ,25.o Barbati Pietro alle 12A1; 26.o Rho Au3usto alle 12,53; 27.0 Bergami Arnaldo alle ì.8,2; 2S.o Porsechetti Marco alle 12,10,55; 29.o ^iuicera Eliseo alle 12,11,26; 30.o Cattaneo iusepipe alle IS.22,50; 31. o Berni Umberto 'lo 12,32,7; 33.o Venturi Antonio alle 12,3437; o Giammei alle 12,46,19; 34.0 QrioH alle i3,17: 35.o Gavinelli alle 133,19; 36.o Pedrall 13,7,1; 37.0 Paliotta alle 13,9.4; 38.o Caly 13,12,22; 39.o Chiesa alle 13,20,54; 40.0 pai alle 13,29,42. ilo l'ultima tanna la classifica, generale cosi stabilita.: Brunero hi aie 137,55,59; Zà> Binda, .37; 3.0 Bresciani, 138,50,40; 4.0 Vallazza, 17: 5.0 Enrici, 139,11,56; 6.0 Bestetti, f>9; 7.o GlHi, 139,58,51; 8.0 Gremo 138,: 139, 139, 141 i«,l»57; 9.0 Robotti, 141,37,38; lO.b Cortesia, 1+1.5117; ll.o Lazzaretti, 142,43,58; 12.o Pan?fr2 AWusanpe, 14234,18: 13.o Balestrieri, 143,iOJo: 14.0 Montevecchi 144,28,49; 5.o Berni, l*Ì3-27; l«.o Brivio; 17.o Rossignoli; 18.0 le«cb*; 19.0 Casadio; 20.o Persiche**!; ai.o Barbe*; 22.o Bergami; 23.o Beclchi; 24.o Cerro; K.0 Pancera Eliseo; 26.0 Cattaneo Aiessandro427.o Terreni; ì.o Venturi; 29.o Arosio; SO.o C.àfU; 31.0 Rho; fl.o Caly; 33.o Barbati; 3+.o Giatoinri; :i5.o Pedi-ali; 36.o Paliotta; 37.o Cattane/ 40.0 Chi La V 1 Giuseppa: 38.0 Gavinelli; 39.0 Fassio; opya del Re a Savona Savona, 7, mattino. Organtefcta dalla Società Ciclistica Fulgor, si e %olta la corsa per la quinta coppa del Re fcfej- j dilettanti di terza e quarta categoria, tti percorso dei 180 chiloaneitri comprendevk savana, Piana, Cortemilia, Canelli, NizzaA Acqui. Sassello e Savona. Sotto gli scrosti ddia pioggia quaranta conconrntl iniziarono la gara ad andatura veloce. Arrivarono; 1.0 Errante Libero della C. l'ulgorldi Savona aQe ore 17,24, che compie i 180 fchjiometri del percorso in ore ( 41 ; ila media otaria di Km. 26,730; 2.0 Via- i j rftngo Amelio del Pedale Astigiano ad una macchina ; 3.o Ver.raiti Francesco della 86.a legione dotta milizia, ili Liw.ua a mezza macchiina; i.o Dell'Arsala Decimo, id. ad ima macchina; 5.0 Levaggi Lorenzo della Seat di Genova a due macchine (primo della i.o. ealegoria) ; 6.o Rivella Battista dell'U. S. f-iTiellese ad una ruota; ~.o Scasaro Giovanni della. Seat di Genova a. tre lunghezze (secondo della 4.a categorìa); s.o Bacchia Kn« mio del Pedale Carpigjano allo 17,26'; 9o sborsi Edoardo dell' n. s. Cunollesc alle 17,37 (terzo dolila 4.a categoria) ; 10o Terzolo Armando, id. a ruota: n.o Biggio Angelo (iena SCat di Genova; 12.0 Bruzzone Angela nella S. C. Fulgor di Savona; l3.o Alfieri Mario della Seat di Genova; 14.o Lagone l-rancesco d^ir IJ. S. Madrina di Imperia; lo.o I.anfrodi Vincenzo della scat di Genova: occ. ecc. La magnifica coppa del Ito per i corridori :iiR2-Iit> flai-siflcati nei primi dicci è quindi vinta dal) Unione Sportiva Canellesc eoa i coiindori Rivefla. Torzolo c Sbersi.