"L'ordine regna a Varsavia"

"L'ordine regna a Varsavia" "L'ordine regna a Varsavia" Nuvole sull'idillio -- Pilsu izki ha scatenato un leone: il popolo polacco Lo stato d'assedio cessato • Come è accolto Moscicki. (33ai nostro inviato speciale) VARSAVIA, 8, notte. Varsavia è tutta imbandierata in onore del nuovo Presidente della Repubblica. Nelle chiese si celebrarono stamane funzioni di ringraziamento. Tratto tratto, qualche dimostrazione di popolo si svolge per le vie, ed al suono delle musiche, negli evviva i si uniscono i nomi di Moscicki e di Pilsudzki. Notizie incontrollabili Da ieri sera è cessa'o lo stato d'assedio. La vita nella capital', ha ripreso il su\\rilmo normale. Il ricordo delle gravi giornate del mese scorso pare allontanato, quasi cancellato. Dal dramma di ieri, appena superato, ci si direbbe avviati verso l'idillio Eppure... In realtà ciò che st è concluso non è che una fase particolare ! della profonda crisi che la Polonia altra- ' versa, e da cui il Paesi è formidabilmente minacciato nella sua compagine statale. i Taluno anzi tende a credere che la crisi, la vera e la pericolosa crisi, cominci ora. ■ Voci incontrollabili parlano di una decisa ripresa del separatismo (o per lo meno dell'autonomismo) nella Posnania. Voci altrettanto incontrollabili accennano a moti rivoluzionari da parte dei contadini ' della Galizia. Ieri mattina, anzi, qualcuno aveva affermato che Vex-Presidente del Consiglio, Wilos, recatosi da Posen in Ga- . tizia per visitare certi suoi beni agricoli, era caduto vittima dei rivoltosi. Non credetti nemmeno il caso di raccogliere questa. voce, che venne poi subito autorevolmente smentita. Ma la cito ora per dare l'impres- 1 sione dell'atmosfera nella quate si vive, at'niosrera'satura 'di"eie lirici té]"con 'pesanti ! nuvole, non si capisce bene se di un ura-1 gidno che stia passando o che si approssima. Crisi politica e disordini Gli uomini di destra insistono nell'aftermare che Pilsudzki ita scatenato, con la sua rivoluzione militare, un leone : il popolo polacco, il quale non si acconcia più, ora ad essere rinchiuso in gabbia. La Tzeczpospolitica, giornale della destra, stamane scriveva: a Lo Stato extra-iege crealo a Varsavia, dà già i suoi frutti » ed informava: « Nella provincia di Kielce, bande armate di contadini hanno saccheggiato sei fattorie, asportando perfino le imposte dalle finestre. Le locali autorità amministrative hanno dovuto chiedere l'intervento della forza militare, e soltanto con l'impiego di una compagnia del 4.o Reggimento di Fanteria, il principio di rivolta potè essere domato. Nella stessa provincia, una banda di contadini, capitanata dal deputato comunista Dziduch, dopo avere saccheggiato diverse fattorie, ha cominciato a tagliare i boschi demaniali. Anche qui il moto di rivoJita potè essere arrestato grazie all'intervento dalla guarnigione di Lublino. « Questi avvenimenti provano abbastanza chiaramente quale sia il pericolo delle agitazioni comuniste, al quale ie autorità non mettono nessun riparo. Dobbiamo ricalcare le orme dalla impotente tolleranza di Kerenski o ristabilire nuovamente l'ordine e la disciplina? Non chiediamo la frusta, minacciata da Pilsudzki, ma una politica forte che risvegli l'assopito sentimento di responsabilità ». Lo stesso giornale, commentando le dimostrazioni degli ufficiali del Ministero della Guerra e della guarnigione di Varsavia damanti al monumento dell'eroe Ponialowski e dinanzi alla tomba del Milite Ignoto {dimostrazioni indette per celebrare l'altro giorno l'elezione di Pilsudzki alla suprema carica dello Stato) che si risolsero in un minaccioso monito agli oppositori del Maresciallo, le qualifica come «trista commedia» e « scena cinemalografican, per concludere poi ironicamente: u E tulli cosi hanno constatato come l'esercito abbia cessalo di fare della politica... ». Il socialista liol.ulnik (ossia il Lavoiatoreì, polemizza riraiiivnlu con la Tzeczposipolitica, rilevando che ieri, a proposito deWatteW ito contro i figli del MaretiìaRo. — Pilsudzki di cui si parlava nella lettera di rinunzia diretta al Presidente della Dieta Jlatay, il giornale della destra affermava che nemmeno nn pazzo avrebbe pensato a compiere tale attentato; mentre ima settimana fa {cioè il 26 mangio) lo stesso gior- naie usciva con un articolo dal titolo: Il dito di Dio. Nel'articolo si leggeva un pe riodo come questo: «... li dito di Dio colpisce lutti i violatori deVa leggi divine e umane. Napoleone 111 non viveva piùquando suo figlio cadde sotto Te zagaglie \uegli Zulù, nel deserto affrìcano. Vlmpe- ratrice Eugenia fu colpita cosi dalia punizione divina... ». Il Robotriick attribuisce a questo articolo la portata di un incitamento alla vendetta politica, e commenta: «E' vero. Anche la pazzia ha i suoi limiti; ma senza limiti sono la bassezza e viltà ». Moscicki: come fu scelto ! I giornali di sinistra illustrano ampiamente la personalità, del nuovo Presidente ', della Repubblica, rilevando (come noi ab- \ biamo fatto già ieri) che egli è soprattutto ! uno scienziato, nolo come tale a tutto il ! mondo; e pochissimo conosciuti come uomo . politico. La sua attività politica si riassume nella parte che egli prese in gioventù I al movimento rivoluzionario polacco. Moscicki fu in quegli anni capo di urt gruppo di terroristi e {come vi ricordavo j feri) fu proprio lui, nella sua qualità di I tecnico e particolarmente di chimico, al Preparare una macchina infernale che do veva far *alta™ la cattedrale russa di ti Governo e con le rappresentanze della Varsavia Ora, nella sua qualità ili Prèsi^ d*"*5 del,a ^pubblica polacca egli parte ciPerà uifìcuilmente domani, insieme con i la | I Dieta e del Senato, alla solenne processione del Corpus Domini. Un redattore del Courier Poranny, legalo da antica amicizia a Moscicki e alla sua famiglia, riorda come il professore lavorasse nella sua gioventù non soltanto per sopperire ai bisogni della famiglia, ma altresì per perfezionarsi nella scienza di cui doveva diventare una celebrità. A questo proposito, il redattore ricorda che Pilsudzki conobbe Moscicki a Londra, e lo ritrovò in Isvizzera e precisamente a Friburgo, professore in quella Università, e sulla via di conquistare la sua fama scientifica. 1 IntervUtato circa, il nuovo Presidente della Repubblica, il maresciallo Pilsudzki ha fatto le seguenti dichiarazioni: « Uno spirito della natura di queilo del professore Moscicki non si lascia mai imprigionare nell'inquadramento angusto di una particolare dottrina. Moscicki è prima di tutto un tecnico. Egli possiede quindi l'abitudine di esaminare iu ogni sua particolarità il meccanismo di un dato problema. Quando io. mi decisi a non accettare l'incarico di presidente della Repubblica, pensavo ad altre candidature. Il mio pensiero si fermava asti nata mente su persone clic avevano una cultura superiore ed erano insieme dotate del sentimento dell'onore e de-lla dignità. Fra 1 vari nomi che si affacciavano alla mia mente vi erano quelli di specialisti e di tecnici, i meglio indicali per la gestione degli affari dello Stato. Ciò che manca il nostro paese sono particolarmente i buoni tecnici, soprattutto quando sono in questione problemi importanti, e quando — come nella presente circostanza — si tratta di determinare i difetti di funzionamento degli elementi della vasta macchina dello stato ». Pilsudzki ha concluso così le sue dichiarazioni : « Coti vivissimo dolore ho appreso che la signora Moscicki, persona per la quale io nutro grandi sensi di ammirazione, ò ammalata, cosicché il nuovo eletto, colto alla sprovvista dalla sua elezione, dovrà, dedicarsi anzittutto alla sua inferma. E' certo con rincrescimento — che io divido con lui — che il Presidente Moscicki sarà costretto, per qualche tempo, ad esercitare lo sue .funzioni senza aver presso di sé la degna e fedele compagna della sua vita », Nel palazzo degli antichi Re li il no co Presidente della Repubblica, dopo uoer reso visita al cardinale arcivescovo di Varsavia,,- Kagoski, ed al mare. sciatto Pilsudzki, era stato invitato oggi dal Presidente della Dieta, Ratay, a un pranzo cui partecipò anche il Presidente del Consiglio, Bartel. E' nolo che il prof. Moscicki presterà giuramento come capo dello Stato, venerdì 4 giugno a mezzogiorno nello storico castello dei Re di Polonia nello Zarnek. Pare anzi che egli non si stabilirà più — come i suoi predecessori — al Belvedere (che è una palazzina che già fu sede dei governatori russi) ma allo Zamek, che quest'anno era stato restaurato ed arredato nuovamente con prezioso mobilio c con pregevolissime opere d'arte che furono già magnifico ornamento e vanto negli anni felici dei re polacchi e che, durante la dominazione russa erano state portale a Pietrogrado donde ora sono ri- tornate, restituite alla Polonia risorta. Dopo il pranzo, il prof. Moscicki e par tilt, per Leopoli, ossequiato alla stazione ria tutti i membri del governo. Egli tornerà domani a Varsavia per prendere parte — come vi ho detto — atta grande, u processione del Corpus Domini che qui, * oltreché costituire una solenne cerimonia, religiosa, assume il carattere di una ma-, nifestazione eminentemente nazionale. Domani .stesso, il Robotnik pubblicherà un articolo del nuovo Presidente della Repubblica in cui questi rievoca ed illustra la figura del primo Presidente detta Repubblica, Narntovicz, suo inlimo amico, assassinato — come è nolo — da un fanatico della, destra set giorni dopo la sua elezione alla suprema carica. Ieri avevo creduto — pure con tutte le riserve del caso — accennare alla voce, che correva specialmente nei circoli della lesiva, che quando il Presidente del Con- sigilo Bartel avesse presentato — come vuote la Costituzione — le dimissioni deiGoverno al nuovo Presidente della Repubblica, per offrirgli modo di scegliere i ministri di sua fiducia, l'incarico della formazione del nuovo Gabinetto sarebbe stato affidato al maresciallo Pilsudzki, che avrebbe assunta la Presidenza del Consiglio, continuando insieme a tenere il portafoglio della Guerra. Ora, questa notizia risulta, oggi, priva di fondamento. Pare invece certo che l'incarico sarà nuovamente offerto a Bartel, il quale procederebbe ad un limitato rimpasto, come si suol dire, del Ministero. Pilsudzki resterebbe, ministro della Guerra, il che è ciò che egli ha dichiarato di volere, soprattutto mirando particolarmente a compiere una vasta ope. ra ricostruttrice e rinnovatric.e dell'esercito. In realtà, egli che ha nell'esercito la base della sua potenza personale, considera che non gli convenga, a nessun costo, distaccarsi da esso per lasciarne ad altri la suprema direzione, e tende invece a penetrarlo sempre più della propria personalità. MARIO BASSI. qr'cm/st/l'snatcccszn

Persone citate: Bartel, Courier, Galizia