Il "campionissimo,, si ritira dal "Giro d'Italia,, alla 7° tappa vinta da Binda

Il "campionissimo,, si ritira dal "Giro d'Italia,, alla 7° tappa vinta da Binda GIRA^DBNGO Il "campionissimo,, si ritira dal "Giro d'Italia,, alla 7° tappa vinta da Binda Dice all'inviato della Stampa: "Con l'esperienza d'oggi occorrerebbero le gambe di ieri„ SULMONA, 27, notte. In una chiara mattina, festosa di sole e di azzurro, lasciamo Foggia, miesta piccola cittadina che ricorda stranamente con le sue bianche e basse casucede i' paesi libici. Alle 5,35 a Porta Lucerà viene data la partenza al superstiti del Giro, ohe iniziano la settima tappa di questo Giro a passo lento percorrendo un lungo rettilineo di 18 chilometri'.^.ttraverso l'ultima parte del Tavoliere delle Puglie. I comignoli delle piccole e bianche fattorie, sparse nel verde dell'immensa prateria, ci appaiono come fantastici minareti; donne con ampi fazzoletti in capo, presso l'antica porta araba di Lucerà', completano l'illusione africana di (mesto suggestivo paesaggio. Moltissima folla ò sparsa lungo la strada a salutarci, numerosa come alla partenza, ma è una folla che si differenzia da tutte le altre: donne col vi60 semi-coperto da ampie sciarpe, nerboruti lavoratori della terra, montati 6U minuscoli asinelli. Girardengo soffre alle ginocchia Pancera Eliseo fugge e vince il traguardo a premio di Lucerà. Appena fuori della cittadina bucano Balestreri e Casadio. Bresciani cade rompendo una pedivella. Il leader degli isolati 6i affretta nella riparazione ; Lazzaretti si mette a scrutare con grande attenzione la sua macellimi, cercando del guasti che stanno solo nella sua fantasia E' un piccolo trucco per attendere il compagno ed aiutarlo poscia a riprendere il gruppo di testa. Cominetti eoffre per una sinovite ad un ginocchio e si ritira Poco dopo, Balestreri e Montevecchi si urtano e cadono. Girardengo ci chiede notizie di Bresciani e ci dichiara che soffre terribilmente ad un ginocchio. La strada nazionale che ora percorriamo comincia a salire lentamente le pendici dei pre-Appennini della Capitanata, tra un paesaggio quanto mai pittoresco. Il piccolo paesello di Motta, che domina dall'alto la pianura pugliese, vede ancora il gruppo compatto. Tutti i ritardatari sono rientrati. Anche stamane l'andatura è modesta. L'isolato Orioli 6 al comando. Cominciamo ora la pittoresca discesa di Volturara (Km. 52). Appena fuori del paese il gruppo comincia a sgretolarsi leggermente. Girardendo buca. La strada scende ancorai per un buon tratto con ampi tourniquels, ed il novese non fatica a ricongiungersi. Prima della fine della discesa Terrario cade battendo ancora, a; terra il braccio che si era già ferito nella tappa precedente. Dopo, una sosta di forse cinque minuti egli che aveva manifestato il proposito di ritirarsi, cedendo ■alle insistenze, coraggiosamente riprende. Gremo prende il comando del gruppo che è alquanto frazionato. Si iniziia quindi la salita che ci porta al paese di Gainbatesa. Rebotti poco prima di giungere a questo paese buca. Girardengo riuna.no ancora distaccato. 11 gruppo si fraziona ancora, Dopo il paese troviamo una nuova discesa. Ci avviciniamo al « campionissimo » e chiediamo notizie del suo ginocchio. Eglu dice che in salita si sente ad agio perchè l'arto collo sforzo si riscalda, ma quando deve iniziare una salita dopo una discesa fatta a ruota libera soffro terribilmente e non può spingerò a fondo. Il ritiro del « leader » Lasciamo Girardengo e oi portiamo nel gruppo di testa, (iremo, Brunero, Binda e Cortesia si sono staccati ed iniziamo da soli la salita di Jelsi in quest'ordine. Il torinese tira velocemente e ben. presto i quattro hanno qualche centinaio di metri di vantaggio su Pancera. Eliiseo cho precede a sua volta il gruppo condotto da Vallazza e da Bresciani!. Latitiamo Gremo alla sua energica aziono ed aittenddaino Girardengo all'inizio della salita. Ad una svolta, aiuora in distesa, vediamo compatto la maglia tricolore del campionissimo, clic va ancora a muta libera, ma alla prima pedalala una smorfia dolorosa gli putsa sul viso. Il ginocchio devo farlo soffrire terribilmente. Con la gamba destra non può fare alcun sforzo. Percorre ancora un centinaio di metili poi mette piede a tarra. Ci avviciniamo allo sventurato campione e gli chiediamo se intende abbandonare. 11 ginocchio gli si è gonfiato ancora di più e gli dà delle fìtte dolorose. Malgrado le più vive ed insistenti esortazioni a continuare, il campionissimo rimano a terra. Lo vediamo poi, zoppicante, mettersi su', ciglio della strada, In attesa del caahion della sua Casa. — Peccato ! — egli esclama — proprio' oggi, che è una cosi bella giornata, doversi ritirare, dopo aver compiute le prime tappo prendendo la pioggia ed il freddo I Poco dopo giunga l'autocarro della Casa di Girardengo e questi, Uopo avere indossato, un impermeabile, vi sate sopra mettendosi^ una coperta sulle gambe. Per lui il girof d'Italia è ormai Uniti. f Lasciamo il ,. campionissimo * alla sual mula sorte e ci portiamo al culmine della sa-1 lGVnBmcpGvpsaLnefrGpgrbCdncPnsgcp6dstmmhtmpsrtgpaQpcouqpcs—igdpbirfslnsccpcuagdcncntvmssdfnatfzass ^ f f 1 lita di Jelsi, dove passano insiame, per primi, Gremo, Brunero, Cortesia, Barici, Binda e Vo.llazza; a cento metri è Bestetti, ad un minuto Pancera Elliseo, e poi ancora Arosio, Berni, Rossignold e Bresciani, che ha nuova mente bucato, n caldo e la polvere cominciano a tormentaire i corindoni. A questo punto ci passa vicino il camion 6ul quale 6 Giirairdengo. Lo invitiamo a prendere posto nella nostra vettura suDla quale 6i troverà indubbiamente più comodo. Il « campionissimo » accetti e sale in nostra compagnia. Avremo cosi sino a Sulmona un ospite... illustre. Nela discesa, dopo Jelsi, Bresciani cade. Le tri.bodaaionii del leader dei juniores non sono però ancora finite. Poco dopo egli è noio<va.meinte appiedato da una foratura. Ora però Brunero, Binda, Enrici e compagnii, farse a causa del ruth'O di Giianardengo, rallentano alquanto l'andatura, permettendo cosi a molti corridori di ricongiungersi. Della cessata combattività dei corridori apiproflttiiatmo per precederli a Campobasso primo posto di rifornimento. Conversando col campionissimo in... automobile Durante il tragitto interrogliiamo Girardengo. Il novese si assoggetta volentieri allo nostra... interviista. Egli ci spiega che nella caduta fatta prima di ÀvelMno nella NapoliPoggia aveva battuto violentemente il ginoccliào destro a terra; era stato costretto in seguito a compiere più di 120 Km. con una gamba sola per non faticare troppo il ginocchio che gli dava fortissimi dolori. Pur non presentando delle ferita esteriori il ginocchio 6i era gonfiato e sotto alla coscia, all'inizio del polpaccio e precisamente sul tendane presentava un punto dolente gonfio e duro. — Per tutta la notte della vigUia dei! atappa odierna — continua il campuoiuissinio — mi sono fatto numerose frizioni e impacchi, ma stamane quando sono salito in macchina ho capito subito che non avrei potuto continuare. 11 ginocchio mi dava tali dolori che mi immobitizzaiva la gamba. Ed ù un vero peccato, perchè mai come quest'anno mi sono sentito in perfetta salute. Niente dolori alle reni che negli anni passati formavano il mio tormento, un appetito buonissimo ed una digestione regolarisslma. E pensare che per prendere parte al Giro d'Italia ho rinunziato ad un importantilssimo contratto in America ! E Girardengo trae un profondo sospiro, Quindi continua: — Mi ricordo ancora questa tappa compiuta nel 1923 col povero Azzini. Se avessi ancora le gambe di allora, con l'esperienza di oggi vi garantisco che avrei saputo sferrare una bella offensiva. Cosa dire mai? Oggi, quando sono in gruppo in una corsa, nessuno prende l'iniziativa di una fuga o di una caccia. Attendono tutti il là del campionissimo I — E dei vostri avversari che cosa pensate? j — chiediamo ancora al re del pedalo. — Binda c Brunero vanno tutti e due bene '. in salita, ma per conto mio il primo va me-1 glio: e più sciolto, ò più elastico. Capirete | d'altronde cho anche per Giùvanin gli anni passano 1... Giungiamo intanto al controllo di Campo j basso (Km. 117) dove e adunata una folla ! imponente che attende entusiasticamente Gì-1 rardengo. Ma questi, che non ha voglia di | farsi riconoscere, si cala il berretto in testa, I si mette gli occhiali ed alza il bavero del- i l'impermeabile. Ma la voce è già corsa e la i nostra automobile e presa letteralmente d'as- ; salto. Girardengo camuffato Carabinieri e qualcuno di buona volontà cercano di liberarci da quella muta urlante che ci preme da tutte le parti con pericolo per l'incolumità nostra e... della nostra macchina. Uopo qualche tempo riusciamo a farci un po' di largo. Ma tutta quella gente vuole assolutamente sapere quale di noi e Girardengo! Siamo tutti imbaccuccati per difenderci dalla polvere ed il riconoscimento non 6 facile. Per un capriccio diciamo: — Eccolo, Girardengo I — ed indichiamo la nostra persona. Più braccia si tendono e qualche abbraccio giunge a sfiorarci. Ma qualcuno ha riconosciuto il vero Girardengo e tutti si mettono ad urlare correndo dietro la nostra vettura che intanto ha potuto rimettersi in moto. L'n'accelerata improvvisa ci libera del soverchio entusiasmo pel novese. Mentre sostenevamo la... lotta colla folta sono passati in gruppo alle 10,45 una quindicina di corridori i quali, dopo essersi riforniti rapidamente ed abbondantemente, 60no ripartili, seguili a brevi intervalli dagli altri. Campobasso ha preparato per i partecipanti ul Giro d'Italia un suntuoso rinfresco che comprendeva squisite paste allo zabaglione e vermouth. Dopo Campobasso, nessun dislivello sino all'inizio dell» salila di Ilio Nero. Attraversiamo Viuchiaturo e Boiano, ^ull». strada cho serpeggia con frequenti saliscendi, attraverso laDbinrosadlua tenmmmmdtezichbgiapegu' toe saBcaBBsafucenenogicifablraBVai nomscgnuogimroselibivoCdìmpodautedsta st«esBscncliBIlVpesmdeninScsqcpnvqssianairlgB a bella regione abruzzese ridente di verde. Dobbiamo registrare in questo tratto ancora bucature di Bresciani e di Pancera. Quando niziamo la lunga e rapida salita di Rio Nero, che ci porterà a 085 metri, Vallazza passa al comando del gruppo, che è ancora forte di 20 corridori. 11 forte plotone prima si alunga e poi comincia a frazionarsi. I diseredati, che erano riusciti dopo Jelsi a ricongiungersi, dato il passo modestissimo enuto dai leaders, ora si staccano nuovaniente. A Vallazza succede nel comando Gremo, che si mette a tirare come un dannato, ma il torinese è ben presto costretto a calmarsi, vittima del suo troppo impeto. Le nuove gesta di Berni Berni, il valoroso isolato, prende il comando del gruppo dL testa, che è ormai ridotto a soli quattro uomini. Improvvisamene sentiamo alle nostre' spalle un'imprecazione gridata a fortissima voce. E' Enricl che era rimasto distaccato in seguito ad una bucatura e che ora, mentre stava per raggiungere gli uomini di testa, è nuovamente appiedato. E' un vero peccato, perchè oggi egli era in ottime condizioni e saliva con una facilità sorprendente. 11 culmine di questa ripidissima salita è occato per primi da Berni, Binda, Bramerò e Bresciani. Appena si inizia la breve discesa, precedente una nuova fortissima salita, Bresciani e nuovamente a terra per una bucatura, mentre Vallazza, Pancera, Cortesia e Bestetti si ricongiungono a Berni, Binda e Brunero. Improvvisamente quando la nuova salita che' iniziamo 6i accentua, Vallazza ugge, riuscendo ben presto a prendere un centinaio di metri di vantaggio. Binda e Brunero però scattano ed in poco tempo riescono per l'energica azione del cittigliese a raggiungere Vallazza, ed i tre se ne vanno velocissimi con Binda al comando. E' giunta la ase che deciderà della corsa. 1 tre bia.ncobleu non saranno più raggiunti. Binda è veamente magnifico. Sale con grande facilità. Brunero è attaccato alla sua ruota, seguito da Vallazza. Ci .fermiamo poco più altre per contraltare passaggi. Binda, Brunero e Vallazza passano insieme; a cento metri fiegue Berni, a 150 metri Pancera e Bestetti. Dopo una svolta corgiamo Gilli che ha avuto un ritorno magnifico e che si avvicina sensibilmente agli uomini di testa; egli in breve riesce a ricongiungersi a Pancera ed a Bestetti. Al culmine della salita di Rio Nero, Binda, Bruneo e Vallazza passano ancora insieme; a 50 econdi è Derni, a 2 minuti e 30 secondi Gili, Pancera e Bestetti. Al culmine, che è avvolto in una fitta nebbia, segue un tratto di piano seguito a sua volta da una ripida discesa che ci porta a Castel di Sangro {2'j'i Km.), secondo posto dì rifornimento. Nella discesa Brinerò buca, ma dopo un breve inseguimento insce, alle porte di Castel di Sangro, a raggiungere Binda e Vallazza, al quali si aggiunge Berni con un energico inseguimento. Seguiamo, nel tratto di itrada pianeggiane che precede il paese, Bestetti, il coequipier di Girardengo. Vede il « maestro » nella nostra vettura, non vuole sfigurare e si mette a pigiare disperatamente sui pedali. — Se continuassimo a stargli dietro potete stare sicuri di vederlo volare — ci dice il «campionissimo», sicuro del fascino che esercita sul suo affezionato « poulain •. Bresciani piange... A Castel di Sangro transitano Vallazza, Brunero, Binda e Berni;- a 30" Bestetti. Lasciato il paese, dopo un breve tratto di piano iniziamo la dura salita di Roccaraso che ci porterà a 1230 metri. Binda, appena la salita^ si fa ripida, incomincia a tirare; solo Brunero riesce a rimanere alla sua ruota. Il primo a staccarsi e Berni, poi cede anche Vallazza. Binda conduce con yagso sostenuto per tutta la salita, dando l'impressione di essere più fresco di Brunero cho non passa mai ai comando. Giungiamo cosi al culmine di Roccaraso. I due biancobleu *i fermano a girare la ruota e Val-lazza, che ha avuto un ottimo ritorno, ne prefitta raggiungendoli; cosi i tre insieme infilano al piano delle Cinque Miglia. Il Gran Sasso d'Italia 6 di fronte a noi. ancora rlcoipeito ài neve. La strada, bellissima, chi scende al piano ò lunga circa il chilometri, quasi in linea retta. Binda, Brunero e Vallazza spingono velocemente per la ripida e paurosa discesa che porta a Sulmona. Verso la fine vediamo, nel tratto di strada già percorso e che ci sovrasta, sbucare improvvisamente Enrici, il quale deve avere compiuto un magnifico inseguimento condotto con grande lena. Precediamo i corridori a Sulmona, dove, sul viale «li arrivo, è già adunala una folla imponente. L'ultimo tratto del percorso lo abbiamo compiuto in mezzo ad una nera nube di polvere, sollevata dalle numeroso automobili c motociclette che ci sono venute incontro. Poco dopo giungono Binda, Brunirò e Vallazza che tagliano il traguardo nell'ordine, senza impegnarsi. A duo minuti seguo Enrici, poi, distaccati, Bestetti, Borni e Bresciani. Questi, sceeo di macchina, ei met¬ te a piangere. Egli ei dice di avere bucato durante la tappa ben otto volte. I bianco-blu al dominio della gara Sulla Foggia-Sulmona, come già era avvenuto altre volte, si è decisa, si può dire, la gara. Il doloroso ritiro di Girardengo ha permesso a Brunero di passare al comando della classifica. Oggi il bianco-bleu unitamente a Binda, che è apparso il migliore uomo in gara, ha fornito un'ottima prova. Non sappiamo se il cittigliese ha dato tutto quello che poteva dare, ma certamente si è impegnato più di una volta a fondo. Ottima la prova di Vallazza che è stato l'iniziatore della fase che ha permesso ai tre bianco-bleu di giungere soli al traguardo Sfortunatamente Enrici e Bresciani, clic hanno compiuto una corsa magnifica ed in speciale modo il primo, non hanno potuto classificarsi meglio. Dopo la vittoria odierna le tappe future diranno se Brunero è degno di conservare il posto conquistato. Non si può credere che il suo «coequipier» Binda vorrà disturbarlo, ma Enrici e Bresciani, e specialmente il primo, tenteranno di tutto per rendergli almeno difficile la vittoria. Il Giro d'Italia, iniziatosi cosi beantemente, è destinato a finire questa volta monotono? Per lo sport e per la bellezza della gara ci auguriamo 11 contrario. Le classifiche Ecco l'ordine di-arrivo della settima tappa: 1. BINDA ALFREDO, alle 16,15',52", in ore 10,40\52". 2. Brunero. 3. Vallazza, stesso tempo ; 4. Enrici, in ore 10,43',35"; 5. Bestetti, in lO.-Hì'.U" ; 6. Berni, in 10/»8',43"; 7. Bresciani, in 10,51',04" ; 8. Pancera Giuseppe, in 10,51',56" ; 9. Cortesia, in 10,53',22"; 10. Gilli, stesso tempo; 11. Gremo, in 10,53',27"; 12. Lazzaretti, in 10,55',01" ; 13. Be'olchi, in 11,01',11" ; 14. Brivio, in 11,02' e 11" ; 15. Montevecchi, in 11,02',50" ; 16. Rossignoli, in 11,04',38" ; 17. Robotti, in 11,0-1',38" ; 18. Secchi, nello stesso tempo; 13. Casadio, in 11,11',15". Seguono nell'ordine: Persichetti, Cerri, Barberi, Balestreri, Terreni, Cattaneo, Petrarl, Pancera E. Barbaci, Cattaneo G., Bergami, Ferrai-io, Caly, Orioli, Venturi, Gammei, Rossi, Paglietta, Gavinelli, Fazio, Chiesa, Brandi, Benaglia. La classifica generale è ora cosi stabilita: 1. Brunero, in ore 78,42',16". 2. Bresciani, in 78,59',17". 3. Binda, in 79,1',35"; i. Enrici, in 79,33',50"; 5. Vallazza; 6. Pancera Giuseppe; 7. Bestetti. Come si vede, Binda, è ormai a pochissimi primi da Bresciani, che lo precedeva di circa un quarto d'ora. GIUSEPPE TONELLI.