I propositi del fascismo parmense e le vicende della Banca Popolare Agricola

I propositi del fascismo parmense e le vicende della Banca Popolare Agricola I propositi del fascismo parmense e le vicende della Banca Popolare Agricola (Dal nostro inviato speciale) (Parma, 26, notte. Gli incidenti di ieri sera, cai^^d^adl- mosu'aztóne di protesta contro U conte.; Luigi Lusignani per la chiusura degli sportelli della Bunoa popolare Agricola, non hanno àyuto strascichi durante la notte, e starnane laspetto della città ora perfettamente celino. Tuttavia alla Federazione provinciale fascista si conferma, che fra! fascisti delia provincia permane grande fermento e che vi e una massa di circa 2o.«X) uomini pronta a riprendere la dimostrazione. Alla stessa tederazione sono giunto numerose adesioni.e molti telegrammi di plauso per l'azione iniziata contro i responsabili della chiusura degli sportelli della Banca popolale Agricola.. Prima di parlare dei fatti odierni o neces-i sarto accennare suceimtaniente alla situazione della Banca Popolare Agricola, dal momento in cui sorsero le prime voci auarmanti, al giorno, recentissimo, della sospensione dei pagamenti e della, richiesta dei concordato preventivo. Breve cronistoria. La situazione è troppo complessa perchè possa essere illustrata in brevi note di cronaca. Una autorevole personalità, appartenente ad un istituto bancario cittadino, riassumeva oggi il suo giudizio con la frase seguente: « Questo affare, ò come una macchia d'olio; stiamo a vedere ». . Le prime voci di allarme sulla Banca Popolare Agricola coaninciarono a circolare quando il conte Luigi Lusignani (principale esponente della Baiica stessa), in seguito alla espulsione dal Partito fascista, dovette la! sciare la presidenza della Cassa di Risparmio, florido Istituto che gode larga, fiducia ed ha oltre 100 milioni di depositi. Una quantita, non ingente, di depositi fu ritirata: e ■ negli istituti corrispondenti si determino un senso di diffidenza manifestatosi con ridila-, ini di- paMite di' creditore diminuzione <iél. fido.''A gennaio si aveva già la sensazione, non autorizzata perù da fatti precisi, xhe le condizioni della Banca erano anormali, che essa vivacchiava malamente, non riuscendo a mantenersi una larga fiducia. La Banca Popolare Agricola ha oltre venti liliali, tra le altre, due, lo maggiori e più floride, a Cremona ed a Piacenza. La situazione di disagio della centrale di Parma, c lo voci di allarmo dlflusesi in provincia e. fuori, venivano a nuocere specialmente alle, due maggiori liliali. Allora da Cremona ^1 tentò «n'aziono di risanamento della Banca Popolare Agricola. Un gruppo di finanzieri cremonesi rilevò la posiziono del prof. Lusignani ed immise nella Banca Popolare Agricola alcuni milioni. Nonostante la immissione di quesio nuovo capitale, la Banca non migliorò sensibilmente 'la sua posizione. La fiducia decresceva, le voci allarmistiche si accentuavano. L'autorità politica credette opportuno prendere in considerazione tali voci c intervenire nell'affare. 11 prefetto, comm. Spadavecchia (in questi giorni sostituito dal comm. Rebua), fu autorizzalo a nominare un commissario di inchiesta. Valendosi del disposto dell'art. 3 della legge co: inunale provinciale che concerne i prowej dimenìi per il mantenimento dell'ordine pubI blico, il prefetto incaricò il doti. Carlo Cec-, coni di insediarsi nella Banca e di compiere ; ctsd»7n~s<£imario^^ caricato della vigilanza olla Cassa di Rispar mio di Parma. Egli si insediò negli uffici della Banca il giorno 14 maggio e fece i primi rilievi sommari. *■ gpsm, . , , cil oonoomato preventivo Cli giorno i8 mattina la Banca sospese • po, : dfomenti e avanzò ricorso al Tribunale chic- tendo il concordato preventivo, intanto due j qfunzionari della Banca venivano fermati dal- ; c1 autorità di p S. : il comm. Renato Veneri, ! des-airettore della Banca (Ora sostituito dai I snuovo direttore comm. Luiselll di Milano), Ite;ii rag. Aldo Benelli, vice-direttore e ragio- ' Pmere-capo. li rag. Benelli, che era a .Milano, j cvenne tradotto a Parma e trattenuto jn une- nstura circa 48 ore; il comm. Veneri soltanto cun giorno, dal mattino alla sera, poi entrain-1 dbi venivano rilasciati. Il 28 il Tribunale accet- cU nc(WìS0 degli amministratori della Banca <? consentiva il concordato preventivo. li ricorso per il concordato documenta la posizione dissestata dell'Istituto. Esso dice: «in Banca versava da tempo in non buone condizioni, uia io stato vero dell'essere non era noto a tutti gli amministratori. Si do vette pertanto, dopo accurati accertamenti sommari, pensare ai ripari e prendere i provvedimenti che si ritennero ani a fronteggiare la situazione, si da permettere alla Banca di riprendere la sua attività. Lo scopo sarebbe stato raggiunto nonostante die nuove emergenze e ulteriori accertamenti avessero mostrato la situazione anche più grave, se da un lato ulteriori restrizioni del credito e dall'altro recenti provvedimenti dell'autorità politica non avessero destato allarme nel ceto dei depositanti e tolta la possibilità di usufruire di finanziamenti già predisposti. I,a situazione contabile ò di lire 33,917,300,07 -all'attivo, di fronte a lire 36,211,609,11 al passivo. Si è per altro riveduta tale situazione contabile con criteri di rigorosa svalutazione, ricavandone quest'altra: attivo lire 21,488.894,03; Passivo lire 29,027,150,94, tolte le partite di giro. La rispondenza di tale situazione alle più pessimistiche prevedibilità, vale a diro alla realtà delle garanzie per i creditori della Banoa, può essere dal Tribunale accertata con sommaria indagine, a facilitare la quale si unisce un elenco dettaglialo delle attività. E' per tanto offerta dalla stessa situazione della Banca una garanzia molto superiore a (niella minima del 40 % voluta dalla legge sul concordato preventivo. Si aggiunge In ogni modo la garanzia di un gruppo di persone, che nel loro complesso rappresentano un'imponente possidenza'e che sono già creditrici dell'Istituto della cospicua somma di lire 4 milioni circa, somma la quale rappresenta un pegno a lavoro degli altri creditori ». La motivazione della Commissione osserva che la Banca è degna dei benefici della legge sul concordato preventivo, « perchè l'interessamento degli amministratori, se pure non tutti, è stato dimostrato con il loro ppisouale ingente sacrificio, e, d'altro lato — soggiunge — la procedura invocala non osi nenia afflitto l'accertamento delle ovctitin\* li responsabilità personali di qualsiasi na- aslttc cupiamo. tura che la giustizia abbia interesse di perseguire ». Il ricorso chiede quindi il concordato preventivo ed è firmato dal signori : littore Rossi, A. Botteri, Alessandro Groppali, avv. Carmi. Dichiarazioni del oonsole Forti Il P. M., prof. Giuseppe Meloni, Procuratore del Re, ha dato parere favorevole a che si Tribunale accogliesse il ricorso, e il Tribunale, presieduto dall'aw. Caboni, ha ammesso il ricorso c ha ordinato la convocazione dei creditori avanti al giudice delegato cav. .Pietro Bertolanl por discutere e deliberarci sulla proposta di concordato preventivo, fissando radunanza al giorno 18 giugno, allo ore 9. A commissario giudiziario fu eletto l'avv. Emilio Baracchini, di Parma, ma egli rinunciò con una lettera in data 22 maggio; fu nominato allora il rag. Angolo Scaramelli, ma anche questi, come ha egli stesso dichiarato oggi, ha già redatto in giornata una lettera di rinuncia. Questa la serie dei fatti esposti in ordm» cronologico e senza commenti. I/e informazioni provengono da personalità molto attendibili di diverso campo. Il fascista Corriere Emiliano, del quale ha assunto la direzione il segretario federale fa lg6dipd scista rag. Raul Forti, console della legione ! Taro, lia aperto ieri, e oggi continua, la sua campagna con attacchi vivaci e accuse pre-1 cise. Nella cronaca della dimostrazione di ieri sera, di cui siete stati largamente infor- j mati, l'organo dalla Federazione inserisce il iseguente commento: « 11 malcostume di uno solo, o di pochi aveva sgovernato la provinola. L'incubo an- che oggi pesava e forse un'ombra è ancora adesso «il cuore di molti che temono ritor- ' ni clte'non avverranno, che non avverranno, : no T;'quanto'è'vero che noi 6iamo fascisti». II giornale pubblica poi le accuse circo- stanziate e intitola la pubblicazione: « Strin- ;giamo una morsa di ferro attorno ai di- sonestl ». Abbiamo chiesto al console Forti il suo pensiero 6iilla situazione e sul carattere del- da campagna-c sul possibile sviluppo della situazione. Egli ci ha risposto: « Di eli iaro nhe rj'iesta campagna di rige- nerazi.me esce dall'ambito di un commento .a un latto eli cronaca nera per assurgere al signiflcato ili una battaglia Ideale fatta in nome del fascismo. Si sappia ancora che noi : non vogliamo [aie alcuna caccia ali uomo. non solo, .ma che e: guarderemo bene dal " permettere acoodàmenti di vecchie scorie e di vecchie formazioni politiche. La campa- glia fascista, condona da fascisti, in nome del fascismo. Si vuole dare un ottimo esem- io di precisa volontà pm-lilciitrlce e nello lesso tempo si vuole dimostrare che l'ani- . in. rifille masse rltna essere interm'etata dalla .'pio stesso ._. ma delle masse deve essere interpretata dalla responsabilità dei gerarchi. Nell'intrapreitdere la lotta condotta apertamente contro una vasta e tentacolare attività sotterranea, io e i miei collaboratori, sapevamo benissimo di dover essere esposti a ogni evenienza e an- ! che al sacrilicio delle rispettive posizioni po-. Ittiche, ma di tutto questo noi non ci ilreoc- . Ci sentiamo 60vratutto squadristi, tali la nostra generosa schiettezza giornale. Difficilmente di un giornale si è potuto dire bene che è un'arma come nel caso nostro. E come temuta 1 Potrei precisarle mille e mille espressioni di vecchie paure che sono venule a piatire alla mia portai Credo che poche volte, e non parlo soltanto di Parma, un giornale abbia avuto una di- tncstrazione cosi vibrante e imponente come quelle che si 60no succedute davanti alla casa del nostro giornale ieri sera e ancora durante la notte. Le assicuro che abbiamo sentito veramente di parlare all'anima di tu*to il popolo parmense. Ma è bene che si 6ap Pia che il dissesto della Banca popoline Agrl cola e le disonestà denunciato non sono che nn epieorlio che trattiamo specialmente per che contingente. C'è ben altro! Mi permetta di richiamare all'attualità una frase signift. cativa : « Poi verrà il bello I ». Vorrei dire i ad esempio, il perche parecchi giornali si sono stretti in una concorde congiura del Silenzio. ' potrà darsi che in merito presto il Corriere Emiliano pubblichi chiari documenti. Ogni puntato, ogni articolo, anche ogni trafiletto, non è che il succo di pacchi di documenti accuratamente esaminati. Per finire devo dichiararle che noi facendo cosi sappia, mo di agire in perfetto stile fascista. Vuole sanere quello che l'on. Augusto Turati mi ha detto? « La purificazione deve essere fatta da ima buona guardia e l'onore del fascismo deve eèsern ben custodito. Slate la buona guardia del .fascismo parmense ». La olita è tranquilla Stasera alle 18.30 1 corrispondenti di giornali quotidiani sonp stati convocati alla Casa del fascio dal segretario federale consoli Forti alla presenza del tenente Attilio CrePas, capo dell'ufficio stampa della Federazione. Un comunicato cosi riferisce sulla convocazione: « Oggetto della riunione è stata la campagna iniziata dal quotidiano fascista nei riguardi del dissesto della Banca Popolare Agricola. E' stato osservato die taluni giornali non pubblicano notizie su questo argomento che non solo interessa la città di Parma, ma va al di là dei confini della stessa provincia, trattandosi di uiia Opera di epurazione e di risanamento di una battaglia Ideale nella quale le persone scompaiono, i corrispondenti sono stati invitati a riferire alle proprie direzioni il desiderio della Federazione provinciale fascista parmense che i giornali, con la maggiore obbiettività, si Interessino a onesta importante campagna che va ojini giorno sviluppandosi con la .pubblicazione di documenti autentici che comprovano quanto essa sia giusta e morale ». La Federazione, e per essa il suo organo, annuncia nuove rivelazioni. Scrive infatti il giornale: < Noi abbiamo accusato, noi seguitiamo ad accusare, e accuseremo implacabilmente senza dare scampo con precisa e fedele documentazione, fino a che 16 accuse non sfocino nel freddo esame della giustizia giudicante >. E conclude: ■ Nel nome del fascismo, per la purità dell'idea, ripetiamo che noi vinceremo in pieno ». Lo. città c tranquilla. Le autorità hanno proso lutto in misure per mantenere l'ordine e garantire la normalità, «■TORI SOAVI

Luoghi citati: Cremona, Milano, Parma, Piacenza