Il processo di Palermo

Il processo di Palermo Il processo di Palermo pL'arringa dell'oli. Brezzi ad oggi (Dal nostro inviato speciale) Palermo, ss, notte. Oggi l'udienza è aperta In anticipo a mezzogiorno preciso. L'aula è già allottata da oltre un'ora. C'è, naturalmente, la solita molmudine, fra cui abbonda il sesso femminile, il quale, contrariamente alle sacre abitudini siciliane, diserta in questo processo il focolare domestico per la Corte d'Assise. Le signore hanno invaso perfino i banchi della Corto, cosi che il Procuratore Generale, il Presidente c il cancelliere, per arrivare al loro posto, devono aprirsi il varco in mezzo alla bellezza ed alla grazia. Ha la parola U più anziano dei patroni della Parte Civile, aw. Bròggi, del Foro palermitano. L'oratore afferma anzitutto che il delitto orrendo ha commosso tutta la Sicilia, ma non l'ha macchiata. Gli Imputati non appartengono al mondo siciliano, ma al mondo criminale. Il delitto siciliano è tutraltft»: secondo l'avv. Broggi, risponde ad un sentimento di passionaità. E' il delitto che Pietro Mascagni ha rivestito di note indimenticabili nella • Cavalleria Rusticana a. Il delitto, del -quale debbono rispondere 1 cinque imputati, ha come base il tradimento. L'uccisione del Sereno iu premeditata, perchè la morte del rapinato era condizione necessaria per la impunità, dei rapinatori. Sereno, superstite, avrebbe rivelato la casa ove la rapina venne consumata, e Pietro Velia, ideatore del crimine, sarebbe stato il primo a finire in prigione. Velia non merita alcuna scusante. E* già fortunato. La civiltà lo salvò dalla forca; la natura lo salva dall'ergastolo. Sarebbe troppo se dovesse usufruire di altre fortune e della clemenza dei giurati. Egli ha già beneficiato di una «sentenza di clemenza. Fu vana generosità. Se i giudici avessero allora dato una condanna severa, proporzionata al delitto, non avremmo avuto l'assassinio Sereno. L'oratore, dopo aver parlato delle prove, eh© accusano senza scampo il Velia, parla di quelle che gravano sull'imputato Ventimiglia, di cui la Difesa ha ricordato che fu riformato alla visita militare. Ma ha dimenticato che più tardi, nel 1916 richiamato alle armi, si rese co.pevoie del crimine di diserzione di fronte al nemico, per cui veniva condannato all'ergastolo. Anche lo « chauffeur • Baiamont* è colpevole Fu invitato subito dal Velia stesso, che indubbiamente 40 conosceva uomo di omertà e «jchaùffeur » sicuro. L'aw. March esano uno dei difensori del Baiamente, Interrompe, ma il presidente avverto il difensore che avrà tempo più tardi, di ben confutare l'oratore di Parte Civile. L'ultima parte deH'arrinea dell'aw. Broggi è dedicata aHe due donne, che chiama il fulcro del delitto. Giuseppina Velia era coricata a letto perchè era. ammalata. Aw. Ltdon/ni della Difesa: — Non è vero. Aw. Campo, da Parte Civile: — Non interrompa il collega quando parla e dice la verità. Legga r interrogatorio reso in istruttorie. . ... Aw. Lidonni : — Disse che stava poco bene Aw. Campo: — Dunque, era malata 1 Perchè interrompe in questo modo 7 L'aw. Brezzi, rivolto all'aw. lidonni: — Questo è l'unico argomento che lei ha in favore di Giuseppina Velia? . Aw. Broggi: — Lo vostre interruzioni non mi smontano. L'essenziale è che Giuseppina Velia, quando arrivò il Sereno, era in letto e che si alzò appositamente per trattenerlo insieme alila cognata. , , L'oratore prosegue dimostraiwlo la colpevolezza delle due donne nell'orrenda macchinazione. Anch'esse dovranno seguire la sorte degli altri delinquenti. E conclude: — E' impegnato l'onore di una regione; il prestigio della giustizia. Una sentenza pietosa pota provocarla il padre; una sentenza severa la darete voi, 0 giurati, adempiendo ad un preciso dovere con coscienza inesolaMìe. ' Segue l'aw. Leone Marchesane altro difensore di Carmelo Bai amanite. Questo imputato, contrariamente u quanto, prescrive la nuova procedura, ha potuto valersi di quattro avvocati. Questa è dunque la quarta arringa di difesa di colui che l'aw. Conterno ha definito il turpe monatto della macabra impresa. L'aw. Marchesano esordisce: — «A morte, alla forcai » ha gridato la folla, quella folla, che, esalta senza ragione, che abbatte senza giustizia. Jn guardia dai sentìmenti popolari, che troppi sono i delitti dalla folla commessi. L'oratore afferma che mentre Velia accusa un poco tutti, non accusò mai il Badamonte, e lo stesso Ventimiglia, per scagionarsi dàlie tremende colpe non fece mai il nome del Baiamente, mentre il Baiamionte fin dal primo interrogatorio in questura parlò chiaro e sincero, come colui eh : non aveva commesso un reato, mettendo la giustizia sulle tracce del VénUmiglia la cui presenza nella famosa automobile era stata taciuta dal Valla. L'oratore con-molto calore ed abbondanti gesti spiega la portata della irregolarità, riscontrata nel litoretto di servizio del Baiamonte nella giornata del ii gennaio, irregolarità che mirava, secondo il difensore,- a mascherare una truffeUa personale dello chauffeur a scopo di maggior lucro e non a mascherare il trasporto del cadavere ad Altavilla. Alla line della sua dimostrazione l'aw. Marchesano con voce tonarne esclama rivolto all'aw. prof. Lidonni : — Sono riuscito a spiegarmi, professore? Aw. Lidonni : — Benissimo 1 lo credo, caro college, che tu saresti un ladro perfetto!... All'uscita doll'ovv. Lido-lini il pubblico scoppia in una clamorosa risata. Il difensore proseguendo nella sua arringa si propone di dimostrare che il Baiamente non potevu accorgerei del macabro fardello perchè si trattava di una comune cassa da biancheria c ohe egli non fu mai davanti all'autorità reticente, ma sincero e quindi i giurati debbono asattfvr-rJo. L'avv. Marchesano cosi concludo: — Questo misero spettacolo di dolore di esseri che si avviano ad espiare le coivo commesse, come nella bolgia infernale, e ben triste. Io li vedo tormentati e tormentatori ombre che furono uomini che piangono 0 pregano. Tra essi uno solo non ha il dovere di piangere e di pregare: è il BaiamoTitQ che oggi attende il giudizio dogli nomini, cosi come domani attenderà 11 giudizio di Dio. Dopo la fine dell'arringa dell'aw. Marchesane l'udienza è rinviata a domani. Domani l'udienza si inizierà nella mattinata alle 10, intendendo il presidente che per sabato 1 giurati pronuncino il loro verdetto. Domattina prenderà la parola l'avv. Brezzi deJ Foro di Alessandria c por la sua arringa di Parte Civile vi è molta aspettazione nel pubblico. e. m. I nostri centralini telefonici portano 1 numeri: 40-946 Direzione e Redazione — 40-945 Cronaca Giudiziaria e Sport — 40-847 Uffici bel « Seguendo la Cronaca > — 40-948 amministrazione

Luoghi citati: Alessandria, Palermo, Sicilia