La rotta di Abd-El-Krim consolida la posizione del ministero Briand

La rotta di Abd-El-Krim consolida la posizione del ministero Briand La rotta di Abd-El-Krim consolida la posizione del ministero Briand Il capo riffano in fuga dopo arer perduto 22 mila fucili (Servizio speciale della « Stampa ») Parigi, 2ó. notte. La lettera in cui Abd-El-Krim domanda la ripresa delle trattative di pace venne scritta, sabato 22 maggio e affidata in doppio esemplare al capo della missione sanitaria francese nel Riff, Parent. Quest'ultimo partì immediatamente alla volta di Fez. Passando per Melilln, consegnò uno ded due esemplari della missiva all'Alto Commissario spaglinolo, generale Sanjurjo, il quale gli fece dare un aeroplano per permettergli di giungere a Fez più presto che per la via di mare. A Fez, il Parent arrivava la sera del 23 e rimetteva il documento al Residente Generale Steeg, cui era diretta. Questi la ritrasmise a Parigi. Briand, recatosi a passare le vacanze nella sua tenuta di Cocherel, ne ricevette comunicazione ieri sera. I! significalo della mossa di Abd=e!=Krim Stamattina allo 10, il Consiglio dei Ministri, riunito all'Eliseo, deliberava in inerito. Non fu necessaria una discussione molto lunga per concludere che la domanda di Abd-El-Krim doveva venire senz'altro respinta. Si ignorano finora i termini esatti della lettera, ma quello che si sa è già sufficiente per lasciar comprendere che il capo riffano si è limitato a chiedere, in poche righe, la sospensione pura e semplice delle ostilità. Interpretando il fatto, alcuni osservatori parigini vogliono dedurne che Abd-ElKrim abbia con ciò implicitamente accettato le due condizioni postogli a Udjda dai franco-spngnuoli, ossia: la restituzione dei prigionieri, e il proprio esilio. Queste interpretazioni sono superflue e di interesse alquanto superato. Il seiu-o del £esto del Roghi andrebbe, se inai, probabilmente cercato nella speranza ili mettere male fra i francesi e gli spaglinoli. Si sa infatti che la resa di numerose tribù ha portato, nell'ultima settimana, i francesi alla occupazione quasi incruenta di tutta la zona nffana assegnata loro dai trattati. In parecchi punti essi ansi l'hanno oltrepassata, mentre assai meno notevoli sono stati i progressi degli spaglinoli. Abd-El-Krim spera'di speculare su questa differenza di situazione la (piale, a suo avviso, dovrebbe abolire l'identità di interessi che finora ha reso logica e necessaria la solidarietà fra i due governi associati, creando per la Francia un'opportunità di pace da cui la Spagna si ritiene tutt'ora lontana. Ma, se tale è la sua speranza, non è impossibile che nuovi disinganni lo attendano. Uopo 17 giorni di operazioni (le quali, con perdite effettive modeste, data la scarsa resistenza opposta dalle tribù sul fronte francese, hanno portato gli attaccanti all'occupazione complessiva di circa 25 mila chilometri quadrati di territorio su una linea di ltiO chilometri) ò difficile credere che la. diffidenza reciproca possa indurre francesi e spagnuoli a. fermarsi c a deporro le armi. Perchè il calcolo dell'astuto riffano potesse avere qualche possibilità di venticarsi, bisognerebbe che la sua situazione militare fosse ancora tale da. giustificare nei francesi il timore di sciupare, correndo nuove alee, uno stato di cose loro favorevole. Ma la situazione militare e quella politica di Abd-El-Ki ini (che il signor Ponsot, delegato alla Conferenza di Udjda. dichiarava oggi di ritenere rifugiato a Suadan, a una diecina di chilometri dalla costa.del Mediterraneo dopo aver perduto 22 mila fucili) sono tutt'altro che brillanti. Fino o prova contraria è entrata ormai nel comando francese la convinzione di avere a die fare con un avversario incapace di seria difesa. Quand'anche la poca resistenza opposta daile tribù all'avanzata delle truppe del generale Mongin fosse il risultato di un supremo tentativo di Abd-El-Krim per scegliere il minore fra duo mali, facendo cioè ponti d'oro ai francesi per restare da solo a solo con gli spugnatoli, la sola conclusione che s'impone ci che l'ipotetico sacrifizio sarebbe stato, in ogni caso, gratuiti, giacché i francesi, checché si sia potuto dire a Taurirl, non sembrano disposti a rinunziare a valersene pio- ottenere eventualmente vantaggi militari o politici ulteriori. Il calcolo di Abd-El-Krim poteva produrre gli effetti desiderati qualora, lasciati giungere i francesi fino al limite estremo della zona di loro spettanza, cali avesse potuto far loro sentire, con la ripresa di una resistenza valida, che più in là non sarebbero andati so non a prezzo di gravi sacrifizi. Ma a quanto sembra tale non ò il caso. E se tale non è il caso, quale considerazione, potrebbe impedire al generale Mongin di proseguire fino in fondo quella che si chiama ormai «operazione di polizia» e di sbarazzare il Riff da Abd-ElKrim una volta per sempre, pacificandolo stabilmente? Dichiarazioni di Briand e Painlevé Il riflesso di tale situazione lo abbiamo d'altronde evidentissimo neile dichiarazioni energiche fatta questa mattina, dentro e fuori il Consiglio dei ministri, da Briand e da Painlevé. « n Governo — ha detto il primo, parlando coi giornalisti che lo interrogavano — non ha preso in considerazione la lettera del capo ritta no perche questi non rappresenta più nulla, neppure la .sua tribù, a bel ]il Krim è un fuggiasco, che corea visibilmente di guadagnar tempo por fortificarsi ancora su qualche punto, dove tenterà di resistere disperatamente. Se noi ascoltassimo il nostro nemico, rischieremrao di provocare in seguito nuovi e sanguinosi combattimenti laddove le operazioni, (piati sono condotte attualmente, si sviluppano col minimo di perdite. Noi vogliamo profittare dell'atmosfera favorevole per riungere ad una intesa con tutte le tribù della nostra zona ». E Painlevé ha soggiunto: « La nostra situazione nell'Africa del Nord si consolida e si migliora sempre più ogni giorno. E' finita con Abd EI Krim. E' un fuggiasco che si rifugia verso il nord, abbandonando le tribù che egli ha sollevato contro di noi. La nostra politica consisterà n riconciliarci coi dissidenti e a creare nel Marocco francese la vera pace ». Anche il delegato Ponsot, interrogato, ha detto: o La potenza di Abd El Krim e scossa. 11 fascio delle tribù che lo circondano è completamente disciolto. E' un capo di Governo che ha perduto la partita. Le operazioni, da patte nostra, si sviluppano in senso favorevole, col minimo di perdite. Non appena le tribù rivoltatesi precedentemente contro di noi entrano in conlatto coi partigiani che precedono il nostro esercito, fanno subito offerte di sottomissione. L'occupazione continua senza colpo ferire. 11 terreno è dapprima saggiato dai nostri partigiani. Noi avanziamo poi senza spargimento di sangue. Il progresso delle nostre operazioni passa qualsiasi attesa. Le tribù sanno a ehi rivolgersi. Nella misura in cui desiderano assicurare ih pacificazione, esse possono entrare in rapporto col Comando franco-spagnuolo. La pacificazione si fa giorno per giorno. Se occorresse precipitarla, il necessario sarà fallo ». Precisando il pensiero del Governo, il generale. Simon (che presiedette, come ricorderete, la Conferenza di Udjda) concluse: » So si risponde ad Abd El Krim non può essere che per invitarlo a presentarsi ai nostri avamposti per farvi la sua sottomissione personale e lasciarci la cura di offrirgli ospitalità. Bisognerebbe che e:-li riconducesse i prigionieri francesi e spaglinoli, di cui rimane responsabile (e sappiamo che la mortalità, a causa del tiro. <"• fra gli spaglinoli abbastanza elevala). Se si rispónde ad Abd El [trini — e non so se si vorrà farlo — non sii si può diro se non questo ». Severi moniti Sono dichiarazioni che rispondono al più rigoroso buon senso e di cui, meno che ogni altro, vorrà stupirsi chi aveva giudicato oziose e prematuiv le trattative dello scorso aprile. Quand'anche, del resto, Briand e Painlevé, certi ormai di presentarsi in buona postura alla Camera, volessero rinunziare alla liquidazione definitiva del problema riffano, l'opinione dei circoli poi itici che hanno la voce più forte sarebbe lì belja e pronta per rimetterli sulla carreggiata giusta. Ammonisce il Temps; » All'epoca doi negoziati di Udjda si poteva discutere la questione di sapere se Abd Li Krim. nella sua qualità di « capo di guerra » delle iribù rimaste in lotta, poteva affidare un mandato ai delegati che parlavano in nome di quello tribù. Ma og?i egli non I rappresenta più che se stesso, non t> più che un ribelle abbandonato da coloro che aveva trascinato al suo segnilo in una traI erica avventura. Il fatto clic, le uno dopo le Ialtre, le tribù vengono a noi a faro atto di Uottomissione. prova abbastanza che il Roghi ó ormai senza influenza alcuna su di esse, le cito la tesi secondo la quale la sua autorità personale e necessaria per mantenere la coesione delie popolazioni del Hiff è assolutamente falsa. Non vi è unità rlffatia; vi sono soltanto dei gruppi di tribù che banno la loro esistenza propria, i loro interessi particolari, e coi quali noi riamo più che disposii a fare la pace, una volta garantita la sicurezza dei territori affidati alla nostra protezione. n Ma Abd là Krim non ha qualità per intervenire nel dibattito. La pacificazione del lìirf sfusse ormai completarci mie alla sua influenza, uè potrebbe esservi più questione di riprendere il conlatto eoi delegati che egli Inviò il hies'è scorso a Udjda, e ebc non doti lavano il toro mandato ec non da un « callo di guerra », al (pialo le tribù, pel fatto stesso del loro atteggiamento attuale a. suo riguardo, hanno ritirato la loro fiducia. 11 soio passo di Ahi El Krim al quale Francia e Spugnò potrebbero ancora rispondere e quelle eoi quale il Roghi manifestasse l'intenzione ili arrendersi senza condizioni. All'infuori ili ciò. egli non ha più qualità per parlare od agire. Edi porti dunque nella sconfina e nell'abbandono il peso delle sue coinè e dei suoi delitti, mentre i nostri soldati realizzeranno la pace duratura con la vittoria delle nostre armi ». Non meni) perentorio c il monito del Journal ili'" ttcbats: •■ Abd El Krim non rappresimi a più nulla. Non vi o più blocco riffano. Non può più esservi un Emiro del Riff. Vi e un agitatore, dal (piale bisogna sbarazzare il paese. Noi gli accorderemo dello condizioni generose, su è possibile, ina in ogni caso giuste. Nessuna decisione deve essere presa su questo puuio prima che i prigionieri francesi e spaglinoli siano tornati nelle nostre linee, tutti, senza alcmiB eccezione. Delle grandi Potenzi' non discutono con un avversario che possiede degli ostaggi. Abd El Krim sarà tratlato nino avrà trattato i nostri fratelli eaduli nelle suo mani. Egli rispondo di essi sulla sua tesi^. Bisogna, in secondo luogo, astenersi da qualsiasi conversazione appartata. Niente diplomazia sulla pubblica piazza, ma neanche diplomazia ufficiosa ». Evidentemente, non è escluso che su questo tema qualche divergenza di vedute possa prodursi alla Camera, dove dopodomani, con la ripresa dei lavori parlamentari, le pressioni delle sinistre in favore della pace non mancheranno di ricominciare ad esercitarsi. Ma la questione è in ogni caso ormai uscita dalla fase critica, e'il Governo può difendere la propria tesi, quale che sia, senza imbarazzi nò apprensioni. Per tale motivo, nonostante lo fruitole messe in giro da qualche giornale interessato circa la supposta intenzione, di llriand di cogliere l'occasione per ritirarsi, con tutti gli onori delle armi, a fare il Cincinnato a Cocherel, da ieri le I azioni dei candidati ad una successione ministeriale appaiono notevolmente in ribasso. Consolidato definitivamente sul fianco marocchino e temporaneamente su quello cambistico, il Governo non sarebbe più vulnerabile se non sul fronte dell'accordo di Washington. c. p. htltp3gmrgrpspdfzdldTlegtltssipmncj I l s! j ; mpscc.ocli " ^fcg