Le giornate paurose di Pekino

Le giornate paurose di Pekino Le giornate paurose di Pekino Bizzarra situazione quella che si era an- ■ data formando a Pechino sotto la domina, zione del Kuomingciun. Si é detto, e l'affermazione è stata interessatamente divulgata dai marescialli Wu-Pei-Fu e Ciang-tso-Un per propiziarsi adesioni e simpatia in Cina e fuori e giustificare la loro inaspettata alleanza, che Pechino era nelle mani dei bolscevichi. Niente di più inesatto. Certo Karakhan. giunto a Pechino, dopo l'accordo russo-cinese, col grado di ambasciatore, valendosi di agitatori russi e cinesi, sobillò generali, speculò ai fini della politica russa sugli intrighi e sui dissidi dei condottieri, concluse un'alleanza con FengYu-Siang rifornendolo di armi, denaro, munizioni, ufficiali russi istruttori e facendone uno strumento della politica di Mosca. Ma in sostanza, se si tolgono le accentuate e. non gratuite simpatie di Feng-Yu-Siang per la Russia dei sovieti, il Kuomingciun non era e non è bolscevico. E' un'armata come tutte le altre di... proprietà personale dei generali che la comandano e che non sono bolscevichi, ma che, avendo bisogno di armi e di munizioni e non riuscendone ad avere altrimenti, censentivano all'apparente tutela del governo di Mosca. La fallita congiura bolscevica 71 Kuomingciun armata non va confuso col Kuo-ming-tang partito. Nel governo di Pechino vi era un solo ministro, appartenente al Kuo-ming-tang e quando lo scorso mese, in seguilo ad una dimostrazione studentesca, nazionalista-comunista, con. tro le potenze straniere per l'ultimatum riguardante gli incidenti di Taku e contro il governo, la polizia sparò sui dimostranti facendo parecchie vittime, il governo decise di indennizzare solo quelle famiglie delle vittime e solo quegli studenti feriti che non avevano 2>.rofessate. idee comuniste. Alla presidenza della repubblica rimaneva il maresciallo Tuan-scirsui, esponente di Ciang-tso-lin dal quale era stato proposto al tempo in cui il « signore di Mukden » era alleata di Feng-Yu-Siang contro Wu-Pei-Fu. Il maresciallo Tuan, notoriamente antibolscevico, unitamente ai membri del partito anfuisla, che avevano parte predominante nella direzione della cosa pubblica e che rappresentavano l'influenza giapponese, paralizzava nei limiti delle sue possibilità gli intrighi e la propaganda di Karakhan. Il maresciallo. Tuan giunse fino ad imitare la tentala e fallita impresa del generale Cian-Kuin-ming contro il governo rivoluzionario di Cantori. Karakhan ordì un complotto inleso a rovesciare Tuan ed a sostituirlo, con un co. mitato di comm.iss.ari del popolo. Ma la congiura, che doveva confinare Tuan (come il precedente presidente della Repubblica esponente di Wu-Pei-Fu, destituito ed arrestato per ordine di Ciang-tso-lin e di Feng-Yu-Siang), in una prigione, prematuramente scoperta, non ebbe neanche un inizio di esecuzione. Dove non era riuscito Karakhan riusci nei giorni scorsi Wu-Pei-Fu ordendo, fra le quinte della guerra civile e sui margini dell'alleanza con Ciang-tso-lin, un accordo col principale generale, del Kuomingciun, Lu-ciong-lin, per abbattere Tuan e restituire in libertà Tsao Kun. Si afferma che esisterebbe sempre, benché smentita da Wu-Pei-Fu, una alleanza segreta tra il maresciallo di Hankao ed il comandante del Kuomingciun. La cacciata del Presidente della Repubblica La sera del 9 aprile il generale Luciong-lin mise in esecuzione il colpo di Stato concordato con Wu-Pei-Fu. Il quarlier generale del maresciallo. Tuan venne circondato e a sua guardia venne facilmente incorporata nel Koumingciun. Le porle della città furono chiuse. Tuan ed i membri più infiucnli del partito anfu, comprendendo, che la loro vita correva grave pericola perchè Wu-Pei-Fu è un uomo che non perdona, si rifugiarono, nel quartiere delle Legazioni. U Kuomingciun, a spiegazione del suo colpo di stato, diffuse in città un proclama col quale accusava Tuan ed il partito anfuisla di aver scatenata e fomentata ai propri fini la guerra civile, di aver, accumulate sulle loro teste ogni sorta di colpe le peggiori delle quali erano stale la firma dell'accordo in franchi oro, senza l'approvazione della volontà del popolo, ed il massacro degli studenti. Annunciava che aveva liberalo Tsao Kun ed invitato telegraficamente a l'echino Wu-Pei-Fu per restaurare l'ardine e la tranquillità. E concludeva cosi, semplicemente -. u 1 commercianti ed il popolo sono informali di questi fatti e sono pregali di continuare i loro affari ». Il maresciallo Tuan, dalla Legazione francese dov'era rifugiato, spedì dappertutto telegrammi di protesta dic.hUiron'.o ch'egli si considerava, sempre vi tv. denunciando come nulli tutti gli fossero stati fatti dal governo. Ciuwj-t*o-ltn irritato sferrò una violenta offensiva contro il Koumingciun, ei inviò i suoi aeroplani a bombardare Pechino. Nello stesso tempo inviava ?uinacc_iosi telegrammi al suo nffitiirii il'ii in | ■ . e i i a la faccenda e che da una decina di giorni aveva sospesa ogni azione militare contro il Kuomingciun, chiedendo chiarimenti ed assicurazioni. Wu-Pei-Fu si ritrasse, rinnegò la conelusa alleanza con Lu-cionglin, scrisse fiere proteste, contro il bolscevismo, ma intanto circa sessantamila uomini ed alcuni generali del Kuomingciun. entrarono a far parte della sua armata. Il maresciallo Tuan riprese il potere, per due giorni; ma sotto le pressioni ed anche sotto le minaccie di Wu-Pei-Fu, che annunciava di voler tagliare la testa al presidente della repubblica ed ai capi del partito anfuista, si ritirò e si rifugiò, assieme ai suoi amici, e sotto, la protezione delle truppe di Ciang-lso-Un, a Tientsin nella concessione giapponese. La giovinetta che andava a nozze Parecchie volte, in questi ultimi due mesi, la popolazione di Pechino trascorse giornate di panico. Voci minacciose si propagavano per la città e trovavano, facile credito. Si temeva da un momento. alValtro il saccheggio-, non si sapeva bene se da parte delle truppe che la difendevano o da parte di quelle che l'attaccavano. L'incidente di Taku aveva fatto temere, un intervento straniero. Il generale Lu-cionglin, per impedire il passo alle, navi del Fengtien, aveva fatto collocare nel fiume Pehó delle mine elettriche, isolando in tal modo il porto di Tientsin dal mare. I rappresentanti diplomatici videro in queste mine una violazione delle clausole del prò. tocollo dei boxer del 1901 ed inlimarono al Governo di Pechino di togliere immediatamente le mine, obbligando le due fazioni ostili ad aprire il passaggio, attraverso al fiume di Talcu. I cinesi cedettero, ogni intervento straniero fu evitato, ma tuttavia Pechino rimase per parecchi giorni completamente isolata, e nella migliore delle ipotesi sembra che occorrerà ancora qualche mese prima che i servizi ferroviari Pechino-Nankino-Sanghai e Pechino-Ilankao vengano, riaperti al pubblico. Pechino ebbe poi la sorpresa dei bombardamenti effettuati da un aeroplano, del Fengtien, che per alcuni giorni ricomparve, sempre alla stessa ora, sulla capitale a porgerle il suo micidiale saluto. Le prime bombe caddero' presso il tempio del cielo e la prima vittima fu una giovanetta che si recava a nozze, chiusa nella tradizionale portantina rossa. Seguirono le dichiarazioni del Kuomingciun, che minacciava di resistere accanita, mente entro le mura della capitale, trasformando Pechino in un campo, trincerato. Giornate d'ansie e di timori. La guerra si svolgeva apjìena a pochi chilometri dalle mura di Pechino e la città era piena del rombo del cannone e del crepitio tifile mitragliatrici. L'ondata del panico e l'entrata dei vincitori Dopo il colpo di Stato, fu la ritirata del Kuomingciun e il minaccialo ingresso delle armate del Fengtien. Le truppe del Kuomigeiun, riversandosi nella rapida e ordinata ritirata attraverso le vie della capita, le non fecero alcun danno. La ritirata durò due giorni-, pattuglie di agenti armati stazionavano all'angolo delle strade per mantenere l'ordine. Tutte le case, tutte le botteghe erano chiuse. Per alcuni giorni una interminabile processione di èinesi, paventando non i vinti, ma l'ingresso delle temute vittoriose forze del Fengtien, poco disciplinate e facili al saccheggio, trasferì una moltitudine di bagagli contenenti gli oggetti più preziosi, nel quartiere delle Legazioni. I magazzini stranieri si riempirono di merci e di oggetti di valore depositativi dai cinesi, e parecchi cinesi, colpiti dal panico e temendo rappresaglie, si rifugiarono in case europee. Il generale Lu-ciong-lin, preoccupato del mantenimento dell'ordine, rimise il controllo della città al generale Wang-Shi-cen, che telegrafò ai capi alleati pregandoli di cessare l'assedio ed a non inviare le loro truppe in città. Le forze del Kuomingciun partirono mediante treni, automobili ed a piedi, ed alcune migliaia di soldati vennero incorporati nella, guardia cittadina del generale Wang. Il trapasso da una occupazione all'altra si svolse senza incidenti. 1 generali vincitori — non Wu-Pei-Fu e Ciang-tso-lin, che rimangono uno ad Hankao e l'altro a Mukden, donde dirigono, per mezzo di telegrammi e di emissari, gli sviluppi della situazione e discutono, fin nei dettagli, le varie attribuzioni — hanno fatto il loro ingresso trionfale a Pechino, scortati da un numeroso Corpo di guardia personale. Non è ancor stabilita chi sarà il Presidente della Repubblica-, Wu-Pei-fu insiste per la reintegrazione pura e semplice dell'ex-presidente Tsao Kun e del Governo rovesciati a suo tempo da Fen-Yusiang. La città è in mano, di un « Comi- | tato di sicurezza », presieduto dal generale Wang-Shi-cen, scelto di comune accordo fra i contendenti ed insediato dal generale sconfìtto. Qual'è la parte di Mosca in tutte queste ingarbugliale vicende della guerra civile cinese? L'armata Kuomingciun. non è bot¬ ti* min Ji —itrtm si, come le ramate avversarie, 'di armi e di munizioni per le vie di mare, e rimanendole libera solo la via della Mongolia, che attraveno ad Urga conduce in Russia, ha accolto con entusiasmo l'alleanza e gli aiuti della Russia dei Sovieti, che le sono stati offerti dall'attivissimo ambasciatore russo a Pechino, Karakhan. Il generale cristiano Feng-Yu-siang, bolscevizzante in questa fase della sua vita, è apparso lo strumento principale della politica del governo di Mosca in Estremo Oriente. Dietro gli eserciti : Russia e Giappone Con denaro e con consigli russi, FengYu-siang ha svolto il programma della sua diplomazia dissolvitrice del campo avversario e delle sue imprese militari. Il suo esercito è slato armato ed inquadrato da parecchi ufficiali della Russia bolscevica, ma in questi ultimi mesi, per la difficoltà degli approvigionamenti attraverso la Mongolia, è rimasto privo di munizioni. La Russia puntava su Pechino e su Canton. Il suo audacissimo giuoco subisce al nord ed al sud delle battute di arresto e dei considerevoli arretramenti. Di fronte ai rovesci militari Feng-Yu-siang, il più compromesso nelle relazioni col Governo di Mosca, si è ritirato per lasciare ai suoi generali — che non condividevano lutti gli aspetti della collaborazione bolscevica — maggior libertà di azione negli ulteriori sviluppi delle trattative e degli intrighi coi generali delle due armate vittoriose, onde possano più facilmente cogliere o creare tutte le eventualità della confusa situazione. Mentre da una parte il Governo di Mosca, contro il quale si accaniscono gli alleati d'oggi Ciang-Tso-lin e Wu-Pei-fu ritenendolo l'artefice principale delle loro passate sventure politiche e militari, armava il Kuomingciun, lo riforniva di artiglieria e di munizioni, gli organizzava un treno blindato e gli metteva a disposizione degli ufficiali in qualità di consiglieri tecnici, dall'altra parte il Giappone sovveniva e sostiene le armate del Fengtien con aimi, con denari e con consiglieri. Dietro le armate del Kuomingciun e del Fengtien sembra profilarsi l'ombra dell'antica e rinnovata contesa russo-giap ponese per il predominio politico in Manciuria ed in Cina. Ciang-Tso-lin è un esponente dulie ambizioni e delle cupidige giapponesi. Nel suo esercito vi sono pa recchie centinaia di ufficiali russi del vecchio impero czarista sbandatisi e rifugiatisi in Cina dopo i falliti tentativi controrivoluzionari. Questi ufficiali hanno eombattulo con particolare accanimento contro le truppe del Kuomingciun alleale del Governo di Mosca forse anche perchè in questa guerra sognavano l'inizio di una nuova fase della loro lotta contro la Repubblica dei Sovieti. La rivoluzione e la controrivoluzione russa, si sono trovate di nuovo di fronte sui campi della guerra civile dell'Estremo Oriente in mezzo a folle soldatesche cinesi. Così la situazione generale cinese si è andata complicando ed ingarbugliando con l'inserzione di elementi estranei alla Cina. Il lucroso contrabbando di armi e munizioni viene esercitato su larga scala da parecchi stranieri. I generali taglieggiano le popolazioni dei territori occupati per pagare le grosse ordinazioni di armi. Giungono in Cina artiglierie di medio e di grosso calibro^ mitragliatrici, munizioni e parecchi aeroplani, questi ultimi venduti dai francesi. Ogni esercito possiede alcune squadriglie di aeroplani. Ciang-Tso-lin possiede persino sei carri d'assalto e due treni blindati. Ed in questa guerra civile, che ha per grandi strade le linee ferroviarie, i treni blindati assumono una importanza particolare. Oltre ai principali capi della guerra civile, altre minori ambizioni di piccoli capi iranno lievitando nelle regioni lontane ai margini della guerra centrale. Delle loro limitale imprese locali si hanno poche notizie, gli echi delle loro gesta si perdono in mezzo al clamore della guena civile, anch'essi spogliano le popolazioni soggette al loro dominio per arricchirsi e per acquistar armi onde allargare la breve zona della loro influenza. Si afferma che Wu-Pei-fu sia finanziariamente assistito da un consorzio americano e che Sun-Cian-fan vada cercando appoggi nel campo inglese. Karakhan l'ambasciatore Peraltro, con el vittorie di Ciang-tso-Un e di Wu-Pei-Fu la politica di Mosca riceve un duro colpo nella Cina settentrionale e Vambasciatore della Repubblica dei Sovieti, Karakhan, viene a trovarsi in un non lieve imbarazzo. Il maresciallo Ciangtso-lin ha dichiarato ufficialmente al console di Russia a Mukden che egli 7ion riconosce più Karakhan come ambasciatore della Repubblica dei Sovieti in Cina, perchè Karakhan è ricorso alla corruzione per provocare sommosse di studenti ed ha aiutato con le armi Feng-Yu-Siang per scatenare la guerra civile in Cina. Questi atti costituiscano, un abuso della sua posizione di ambasciatore ed una violazione degli usi intemazionali. Perciò — ha concluso Ciang-tso-lin — appena Pechino sarà occupata dagli alleali Karakhan non sarà più considerato come un ambasciatore protetto dalla legge internazionale. Qualche incidente potrebbe sorgere, intorno alla persona di Karakhan ed al suo riconoscimento, tra la Russia e la Cina. Ma per quanto parecchi ufficiali russi bian. chi. che hanno prodigato:'la toro attività nell'armata di Ciany-tso-lin, desiderino vivamente un conflitto tra la Cina e la Russia bolscevica, e qualche consigliere russo che sta accanta a Ciang-tso-lin faccia delle pressioni in questo senso, è assai poco probabile che Ciang-ts.o-lin, che ha sempre davanti gli occhi lo spettro, di Wu-Pei-Fu e delle altre ambizioni di generali che possono rapidamente ingrandire neWatmosfera, cinese dei facili tradimenti. a l o u e o l i o i i a u o a e e a n e l n a e e o è o a e a i . e e a i i i i o . o n a oei n gnoe rr uventura con la Russia. In occasione deU l'incidente determinalo dall'arresto del funzionario bolscevico Ivanoff a Karbine per la questione del ramo ferroviario, russo della Manciuria, arresto che provocò un ultimatum del governo di Mosca a Mukden,Ciang-tso-lin, consigliato dai giapponesi, si mostrò arrendevole e rimise subii» ini libertà Ivanoff. E' probabile che dopo que. sto scacco Ciang-tso-Un si mostrerà più cauto e cercherà di evitare nuovi incidenti con la Russia che lo distoglierebbero dalla sua maggiore preoccupazione di consolidare la su.a influenza non solo, nella■{Manciù-' ria, ma possibilmente in tutta la?Cina.. La moltitudine-assente E il Paese, la Cina popolo, eheja in tanta' scompiglio? Esso sembra quasi estraneo alla guerra civile che lo dilania e lo impoverisce. La enorme maggioranza detta popolazione si disinteressa delle vicende della guerra, ne ignora resistenza quando essa è lontana, depreca e paventa le tue razzie quando si avvicina. Non ha preferenze per nessun capo-, li subisce tutti & li avversa tutti. La popolazione continua la consueta laboriosissima esistenza nei campi, nei villaggi e nelle città; celebra i propri riti tradizionali, accende incensi davanti alle tavolette degli antenati 'ed appare relativamente docile alle trasformazioni che le giungono attraverso al-, soffio rinnovatore della scuola. La guèrra civile è una impresa di qualche centinaio, di generali e di qualche centinaio di politici. Le armate in lotta, forse fatta eccozione per Tarmata del Governo di Canton, non sono l'espressione di un partito o di un'idea politica, ma rappresentano lai.proprietà personale dei loro generali che, aspirano a ritagliarsi una succolenfa satrapìa in una o più province della Cina.. Solo a Canton, l'armata comandata dal generale Cian-Kai-Sek sembra respressione di un Governo Civile e di un partito, politico: il KTMHningtang. /La maggior parte dell'opinione pubblica cinesel rappresentata dalla stampa, dalle studentesche e dalle organizzazioni operaie, aderisce al Kuomingtang, il grande partito rivolvxionario ereato da SunYat-sen. Ma il Kuomfogtang i indebolito da una lotta intestina di tendenze tra l'ala destra e l'ala sinistra. Il Governo di Canton si adopera in questi ultimi giorni per raggiungere una conciliazione su un termine medio. L'estrema sinistra del Kuomingtang, attivissima minoranza comunista che fa parte del partito essendovi stata ammessa, per decisione, di Sun-Yatsen, circa due anni fa, segue i consigli della Terza internazionale, e Va allargando, con un'intensa propaganda, la propria influenza fra le masse operaie. Contro ta propaganda comunisti si vanno organizzando nelle granii città cinesi, dei gruppi industriali e commerciali di resistenza. Finora hanno scarso seguito. Sun-Cian-fan ha dato ordini severi peti impedire la propaganda bolscevica temendo che essa rappresenti il maggior pericolo interno della sua dominazione sulle, cinque province che fanno capo a Nanicino. Tutti i passeggeri cinesi che si trovavano sul treno che mi conduceva da Shangliai a Nankino vennero minutamente perquisiti dai gendarmi di. Sun-Cianfan. Poi dai giornali ho appreso che si trattava di un provvedimento eccezionale adottato dalla polizia in occasione della ricorrenza dell'anniversario natalizio di Sun-Cian-fan. Era il dono della polizia al « signore delle cinque Provincie », sempre timoroso, come del resto tutti i generali cinesi, di un attentalo. « La Cina ai Cinesi » !Nel caos della guerra civile la Cina esprime una combattiva unità di pensiero nel crescente movimento nazionalista, chedomina tutte le tendenze del Kuomingtang, lutti i politici che si agitano intorno, ai generali e parecchi degli stessi condottieri. Sottrarre la Cina alle inframmettenze straniere; liberare la Cina dai « trattati ineguali a ; emanciparsi dal regime di umiliazione extra-territoriale. Orgogli offesi, esasperazioni nazionaliste prodotte, dalla rivoluzione democratica, fervide aspirazioni ad un trattamento e ad una considerazione di perfetta eguaglianza con tutti gli altri Stati civili, ricordi amari di tutte le umiliazioni subite nel passato dalle potenze europee, alimentano la fiamma che crepita sotto la parola d'ordine, « la Cina ai cinesi ». Forse in questo motto d'ordine, la 'Cina in trasformazione, superala la fase della guerra civile, che nessuno saprebbe ancorprevedere quanto possa durare, troverà una base di stabilizzazione e di riedificazione interna, in armonia ai tempi nuovi e all'atmosfera rinnovalrice che vien formandosi sul paese. LUCIANO MAGRINI