La prova di un grande campione di boxe

La prova di un grande campione di boxe La prova di un grande campione di boxe ossoaenovncoreranè virtuale detentore di due campionati europei Milano, 2i. mattino. La fiati ione di Milano ha avuto un successo (male forse non era prevedibile. Poiché tra Mario Bosisio e Bennto Devos non si doveva di idi-n; di uri primato ■ assoluto, spensava che il pubblico non avrebbe trovato •molivi; sufficiente per sentirsi allettato al punto da sborsane la tangente d'ingresso aVelodromo, invece e avvenuto il contrarioPùbblico ovunqub: quindicimila circa sono stati gli spettatori presenti. E questo perché sii e capito il valor-i del combattimi'nto tra i due campioni d'Europa. Come lo hanno capilo oltr'Alpo, perohò al di là dei confini sguarda a .Mario Bosisio come ai più interessante e al piti pericoloso nostro pugnatoreebbène ni può dire subito che Mario Bosisio ha saputo far tanto da essere degno di questa alta considerazione. La prova persuasiva e probativa che si atICTwliiv.i l'ha data; nessuna ombra piti susuo valore può essere proiettata, nessuna reticenza può essere formulata a suo riguardoIl cosìibattimonto meraviglioso Se dovessimo diro dei vari combattimenincll'criRri'! in cui si sono succeduti, dovremmo parlare per ultimo di quello di Bosisio ma n(-: non accontenteremmo i lettori — sopraitutto <iueili che erano con noi nell'arena del' Motovelodromo Sempiane — e non saremmo neppure sinceri con noi stessi. Icombattimento tra Bosisio e Devos — dei dupiù brinanti campioni! d'Europa — ha preso liei rino ritmo vorticoso pubblico e combattemi, ed Jia latto ili tutte quella folla ìmponente una messa di uomini proda dolilo spasimo e della frenesia. Bosisio nel crescendo impresso alla lolla ha trascinato con sé tutto il pubblico: il ritmo del combattimento non avrebbe consentito neanche in sulla fine apili tlcmmatóeò mortale di starsene quietoSarebbe stato chiederò l'impossibile. Pensale it sesso gentile, numeroso come non mafinora, ha preso parto alla contesa con una viv;n iià insellila o diciamo puro con una passionai', tà insospettata. Nel frenetico urlaredegli Incitamenti a Uosimio, ncll'agitare dcappelli e fazzoletti, le signorine e le signor.hanno avuto la loro parte. L'inverosimile è diventato non solo verosimile, ma realtà. E se si [icn^a che in preda all'entusiasmo più Mi braille era pure fra gli altri spettatorNiccodunii, la r.ui maschera facciale eloquontiissiina, ri siamo preso il guslo di osservare per |iiù ripreso — noi mulinino dello che idelirio ha Invaso tulli. flosisio che all'ottava ripresa era partito alla riscossa in maniera superba, confortato da quell'entusiasmo che saliva al cielo, ha compiuto il prodigio. Le ultime due riprese sono siale quelle clie hanno dcoiso del combatti incuto. Di fronte a un Devos sicuro di sè e dell'esito — il belga non metteva in dubbio prima della contesa di riuscire vincitore — Br-i.-io ha ratto sroggio di una sicurezza ammirabile e soprattutto di una intuizione che non abbiamo mai visto in lui. Il « nuovo » Bosisio Abbiamo osservato l'italiano in altri combattianenti: egli e sempre stato un avaro di■siributore delle proprie energie. Fosse Ja posta che non lo allettava guari (bisogna ricordare che quando egli, divenne campione d'Europa dei medio-leggeri tale era già prima di salire sul ring) fosse la classe degli avversari die egli conosceva presaa.poco prima ancora di iniziare la battaglia, fosse la tattica suggeritagli ila! suo menage..— sta di fatto che Bosisio s'impegnava nella lotta soltanto a gradi e con un criterio identico tutte le volte. Si manteneva guardingo e in riserbo all'iniziò per accelerare verso la line. Ma tanto per ricordare un episodio dei più importanti, questa tattica gli costò il titolo di campione d'Europa neprimo incontro 'con Hobin. Il mastino di Anversa tenne tosta al nostro campione nel serrate velocissimo e grazie al vantaggio iniziale potè ottenere il giudizio favorevole. Ieri Je cose sono procedute in maniera ben diversa. Di franto a un Devos aggressivo sin dalle prime battuti', Ilcsisio- ha reagito deciso. Colpito dopo vanti secondi ila un potente swing alla taccia 0 scattato, pronto, ed è passato alla controffensiva. Sanguinante anaso per un forte crochet del belga, trovò nedolore che l'avversario si studiava di rendergli vieppiù acuto, >o stimolo alla lotta. lBosisio, noto solo come combattente parsimonioso e calcolatore, ha sfoderato le unghie sin dall'inizio. Si temette per il poi. Avrebbe egli saputo reggere Jino alla fine'.' La risposta è superflua poirliù per tutti ha risposto iverdetto dei giudici. E da quello che fu l'equilibrio per i due terzi del combattimento si passò alla fine al nono suo vantaggio. Indiscutibilmente. Burnston stesso — mcnat/er del belga — non si nascondeva durante rincalzare violento dell'italiano, ohe quel ragazzo era una rivelazione. E Burnston devo essersi compiaciuto che il suo destreggiarsi abbia salvato ufficialmente a Devcs il titolo di campione d'Europa. Un re senza corona Salvato? Noi affermiamo che Devos dopo 'la seminila di ieri ó cume un re senza corona. Tutti ì requisiti necessari a rendere valido ii combattimento per il titolo dei pesi medi sono siali osservati: giuria internazionale, arbitro neutro, benudggio regulamentare Soltanto d peso non era secondo prescrivono le norme internazionali. Questo — si 6a — non per volontà dell'Italiano. Quando dopo la vittoria su trattini a Devos in proposto un incontro coi campione d'Europa dei medio-leggeri, il belga o Bua-Sion si mostrarono entusiasti dell'idea. Devos si sente iti grado di ingaggiare la folta con qualunque peso medio d'Europa. Ma quando si trattò di fissine sulla calda tanta sicurezza, si cercarono i cavilli, si diceva di si menile pràticamente, si con'dlicevano le trattative per farle abortire: ai ostchtuva ia più compietti sicurezza mentre si cercava di mettere la spalle al sicuro da qualunque eventuale sorpresi, E si ricorsa allora alla scappatoia del peso. Quella fu la trir.cta entro la quale Devos mise ai riparo dagli assalti altrui il prezioso scettro... Fiu qui le sottigliezze del causidico Burstun per conto del belga Devos. Ma por gli sportivi, anello so cosi inni è per gli articoli del regolamento dell'U.B.l., lo cose non si fermano a questo punto. E proprio perche il peso era tutto a favore di Devos: questi era più pesante dell'italiuno di due chilogrammi e mezzo. Su questo terreno dunque la situazione era favorevole al belga il quale — ecco l'ironia — trincerandosi dietro u questa condizione di miglior favore, si è salvato dal verdetto sfavorevole del gi udici. 11 gioco — ripetiamo — agli erfclti del regolamento è valido, ma lui coscienza Devos di essere ancora il migliar peso medio d'IiuiiS!»a.? Dopo il responso di Auifunno, il suo giudice, che lo dava pari a Bosisio, e quello di Bernsteiii che ha dato otto punti di vantaggio all'italiano (e. Bernsteiii non si lasciò dominare dal pubblico, perche non si peritò di dissentile e di non curarsi delle proteste degli spettatori) noi non sappiamo come possa Devos essere pago di essersi salvato per una scappatoia di regolamento. E' evidente elio ora Mario Bosisio ò il vero campione d'Europa di due categorie. Questo fatto sul nostro continente non ha riscontro — se non erriamo — che nello performances del medio-massimo Carpentìer. il quale non trovò in Europa nella categoria superiore alla sua chi lo sapesse battere. Questo, ben inteso, prima dell'avventura con Battling SilU. Bosisio salperà fra poco per l'America del Sud ricco del nuovo trionfo che fa di lui in questo momento uno dei pochi uomini su cui il pugilato europeo può fare fidanza per vittorioso attenuazioni in cospetto dei pugnatori d'oltre Atlantico. La bolla prova di Bonjglia Dopo il successo riportato da Bosisio mette conto di diro qualcosa intorno alla prova di Bonagliu il cui combattimento ha interessato il pubblico per alcuno fasi drammatiche e il Bonaglia stesso per quello che può aver imparato. Alonzo più che un incassatore è sembrato uno schermitore. Avvertito che il torinese è di solilo aggiessivo sin dalla prima ripresa, il negro ha offerto alle scariche di Bonaglia come unico ber. é i o l l . o é a i ; o a l . i o a l e o o o n l . : i a e, i ; è E ù i e l o o a e o — e a e a a e n a n a l n o o d l l i e e l r saglio le br;iccia. Attraverso la sua guar-dia non si potava passare: guanti o gomiti costituivano una muraglia contro cui si in-rrangevano tutti gli attacchi dell'italiano, che si è trovato poi, ogniqualvolta Alonzo è uscito dalla sua ermetica chiusura, un braccio sinistro enormemente lungo, puntato in avanti. E con quello Bonaglia era te¬nuto a bada Capi alfine il torinese cliei era giocoforza cambiare tattica: su una Anta poteva colpirò al «solar plexus» il negro che andava a terra per C secondi. Bimessosi in piedi non riprese più la lotta con la gagliardi a di prima: forzata la guardia difensiva il compito di Bonaglia si presentò più facile. Veiso la line della settima ripresa un colpo alla gola decideva Alonzo a rinunziare. All'inizio infatti dell'ottavo round egli desisteva. Bonaglia ci è parso migliorato e soprattutto irrobustito. Qua e là però si sono ancora intraviste certe mende che la scuola e l'esporieuza faranno scomparire. Leone Jacovacci ha promesso in sull'inizio più di quanto ha mantenuto. Ha cominciato con tanta baldanza il combattimento che alla fine della seconda ripresa Egrel pareva definitivamente spacciato. Con un occhio semichiuso veniva sballottato per il ring secondo il piacerò del suo avversario, il quale poro per la troppa precipitazione — a cui forse non va disgiunta la colpa di una eccessiva sicurezza in sè — portò a vuoto una quantità inverosimile vii colpi. E si 0 visto cosi Egrel riprendersi e contrattaccare: malconcio com'era trovò la forza e il coraggio di battersi con maggior fortuna nell'ultima ripresa più che nella prima. Garzena ha fornito la prova che da lui si attendeva. Il « maestro », che durante le prime riprese fu tenuto in rispetto da Bonelli, itila fino era padrone della situazione, o l'allievo di Pelroselli dovette accontentarsi di una onorevole sconfìtta ai punii. Coinè si vede, neppure la * speranza » Bonelli è riuscito a inquietare il campione italiano dei pesi leggeri, che da tre anni non ha trovalo ancora in Italia colui che lo ha saputo dominare. Di certe esagerazioni Abbiamo già detto dell'affluenza notevo- lissima dei pubblico, del successo sportivo ii finanziario deUimpwsa — successo cheCarpegna meritava — favorito dal bel lem- po; dovremo ora dire del successo... dei he- crotori, ohe tanto per ingannare il tempo in attèsa del combattimenti si sono dati allo spaccio di notizie catastrofiche. Figurarsi che era dato morto addirittura Girardengo. Qualche individuo a cui non dove far di- E allora si pensò anche di comme- retto un certo spirito lugubre, ha messo in giro la notizia della caduta di Girardengo a cinquanta chilometri da Roma. Una curva, uno slittamento e la vettura della Giuria eccola là pronta a commettere lo scempio. Ferito. Poi ferito gravemente. Poi morto. La notizia veniva confermata nientemeno che da... San Siro I Come si vede, fonte più autorevole non si sarebbe Potuta trovare rnorare il defunto. Per poco il megafono non propose due minuti di silenzio. Poi si incominciarono i combattimenti e i discorsi e i rimpianti furono troncati a mezzo. Ripresero tra un combattimento e l'altro. Verso la fine arrivò la smentita, sotto forma dell'ordine di' arrivo della Roma-Napoli. Il « defunto » aveva vinto la tappa. Caspital E... con tanti auguri a Girardengo. Vien fatto di domandarci con quale criterio e con quale proposito si spargono notizie cosi balorde. Certe esagerazioni e certi gusti dovrebbero essere pauimonio solo dei deficcnti... -Ma poiché le cose non sono andate come a qualcuno è piaciuto inventarle, non c'è da augurare al campionissimo che tanta stoltezza si traduca in altrettanta serenità. E ritorniamo alla cronaca delle varie contese. Quattro sole, ma bene assortite e interessanti tutte. L'inizio dei combattimenti Con puntualità quasi cronometrica salgono sul ring Garzena e Bonelli. Il primo accusa Kg. 61,10(1 c Bonelli Kg. 61, Arbitro è il cay. Balestrieri. La Iona ha un inizio non troppo movimentato. Poi, man mano che le riprose si succedono, Garzena prende il sopravvento. Bonelli, che non la cedo per foga, difetta ili scienza pugilistica. Garzena si rivela più scalilo; tuttavia Bonelli riesco qualche volta a colpire il campione d'Italia. Verso la line però Bonelli c più provato di Garzena, che schiva quasi tutti i colpi che gli porta il suo avversario. La vittoria di Garzena non solleva discussione; qualche applauso qua c là, senza eccessivo calore Si attendono uomini più famosi, dai quali il pubblico attende maggiori sensazioni. Salgono ora sul ring Bonaglia e Alonzo. Il negro, che o alquanto bruCib 'di. vi^o, è armonico invece ne'lla muscolatura. Dispone poi di due braccia di lunghezza rispettabile. Lo speaker annuncia i seguenti pe6i: per Bonaglia Kg. TS/iX) e per Alonzo Kg. 74,--!00. Dirige il signor Zanati. 11 primo ad attaccare è Bonaglia, ma la guardia del negro o cosi ermetica che tulli i colpi del torinese arrivano sulle braccia. La prima e la seconda ripresa sono pari, malgrado l'energica offensiva dell'italiano. Nel terzo round qualche sinistro arriva a segno, ma la pronta reazione di Alonzo neutralizza i colpi del nostro rappresentanteDurante un contrattacco nel round seguente un largo swing di sinistra coglie Bonnglia alla mascella; il torinese va a terra per ■ lue secondi; ma si riprendo tosto. Tuttavia .il negro dimostra di avere un corredo di 'astuzie t'iitt'altro che indifferente. Alonzo poi sfoggia degli arresti di sinistro meravigliosi. Due iippoicutt nella quinta ripresa toccano Bonagliu, clic incassa bene. Ma in una. furiosa reazione ii torinese tocca forte alio stomaco e Alonzo va a terra. L'arbitro tarda a contare perchè crede si tratti di colpo bosso, ma infine si decide i! scando i secondi fino al sei. Aìouzo si rialza e attacca vigorosamente. 11 gong inette fine alla lotta. Nella ripresa successiva entrambi riprendono furiosamente, senza che tuia qualunque superiorità si delinei a favore dell'uno o dell'altro. Nel settimo round Bonaglia è più preciso: tocca con un bel jnb alla gola e chiude la ripresa in suo favore. Durante l'ottava ripresa la lotta è condotta in prevalenza dal torinese: Alonzo si dlrao.de e contrattacca raramente. E' visibile che è a disagio. Quando il gong suona per il nono round, il negro non si muove dal suo canto. Bonaglia ó in mezzo ai ring e attende inutilmente clic l'avversario gli vada incontro. Si grida e si vocia in attesa... di una decisione die viene comunicata dal »tetuiuer del negro. Non ne può più. E l'arbitro allora alza il braccio al torinese e lo proclama vincitore, nienire del pubblico parte applaude e parte commenta, alquanto stupito dall'improvviso ritiro che è dovuto evidentemente agli effetti del «jab» portato alla gola. Jacovacci-Egrel Non appena Bonagia e Alouzo sono discesi, salgono Jacovacci (Kg 73) ed Egrel (Kg. 73,200). I due si sono già incontrati altre volle ; questa dovrebbe essere la beila. Dirige il combattimento il signor Bianchi. La prima ripresa è a favore di Jacovacci, il quale dopo aver schivato i colpi di Egrel lo colpisce con un preciso swing alla mascella, accusato visibilmente. 11 secondo round vede ancora Jacovacci in vantaggio: il mulatto colpisce più volto e duramente Egral che si difende coraggiosamente. Dal sopracciglio sinistro cola il sangue che gli vela la vista. Dopo una scarica al viso, Egrel sembra battuto: ma si rifugia in clinch, riprende fiato e là fine del round lo ritrova all'attacco. Nella quinta ripresa Jacovacci è padrone della situazione e conduce come vuole il combattimento. Egrel va a terra per un colpo alla carotide e per poco non cade fuori dalle corde, ma è testo in piedi e ricomincia. 11 pubblico applaude calorosamente tanto eroismo. Sesta ripresa: Jacovacci, che ha iniziato velocemente il combattimento, è ora meno,sciolta ed Egrel resiste ia maniera, yeram&a- ' te ammirevole. Non diversa fisionomia ha 14 ripresa che segue: sembra che ad ogni col po di Jacovacci, Egrol debba dichiararsi vin to, ma è sempre in piedi e l'inizio del round successivo lo vede ancora aggressivo. E ag gres6lvo, è ancora a sprazzi durante la ripresa. Scatta all'offensiva ma Jacovacci continua a dominare e a cercare invano Jl modo di finirla. Egrel è a terra per 2 secondi» e poi subito in piedi. Walker che fa sangue dalla bocca (pei? un colpo di gomito, dice il suo menager), fa il forcing a tutta andatura..., ma Egrel no» cade. E malgrado che l'ultimo round sia tatto come un indiavolato entrain dal mulatto, questi non può mandare al tavolato il suo avversario, Tuttavia il largo vantaggio acquistato durante tutte le riprese lo fa proclamare vincitore. Jacovacci deve però imputarsi l'imprccisiono che gli ha fatto portare a vuoto parecchi colpi. Il successo di Bosisio Siamo ora al clou della riunione. Compaiono sul ring i due campioni. Applausi calorosi salutano l'uno e l'altro. Devos saluta Bosisio con una cena superiorità. Bosisio a sua volta saluta jl pubblico calorosamente. I proparativi sono compiuti velocemente. E Bernsteiii fa iniziare il combattimento. Assaggi o poi subito una mischia violenta. Devos tocca Bosisio al viso con un potente swings. L'italiano risponde subito con una scarica, bloccata. In un corpo a corpo Bosisio si fa riprendere dall'arbitro. Il pubblico non gradisce il rimprovero e protesta e Bernsteiii sospende il combattimento. Tornata la calma fra il pubblico, si riaccende la lotta tra l due atleti. Verso la fine Bosisio ha una leggera prevalenza. Seconda ripresa. Bosisio è più sicuro di sè e attacca con decisione. Tuttavia un destro di Devos fa sanguinare il naso all'italiano, che colpisce, per risposta, con due swings U belga, il quale a sua volta lo ricambia dt egual moneta. Terza ripresa. Il combattimento si mantiene vivacissimo ed equilibrato. Inizialmente è in vantaggio Bosisio. Verso la fine però un netto crocliet di destra colpisce Bosisio che reagisco violentemente, ma i colpi sono jn sruB1 pai.te bloccati, Quarta ripresa. Bosisio è decsamente len ciato: egli investe Devos che è sconcertato eri è colpito più volle al viso e allo stomaco, Schermaglie a metà ring e poi Bosisio rl parte e colpisce .-incora. Anche il quinto round è nettamente a favore dell'italiano, La sesta ripresa è pari: il che non vuol di re rlie la lotta languisca. Devos blocca e con- trattaceli bene ed eguaglia il gioco offensivo di « Mario ». La settima ripresa è ancora per qualche poco favorevole all'italiano. Ottava ripresa: il belga è meno preciso e soprattutto meno ordinato. Si fu cogliere troppo frequentemente d'incontro. Sono visibili i primi effetti dei potenti pugni dell'italiano che ha il vantaggio. Nona ripresa. Bosisio è sempre più aggres sivo : i suoi attacchi hanno per la prima volta il potere di sconcertare il belga che sfugge la lotta e si fa inseguire da Bosisio, che colpisce ancora ripetutamente. E questo fatto che fa scattare il pubblico, il quale inizia il coro d'incitamento che andrà sempre più accentuandosi. La vittoria Decima ripresa. Bosisio è ancora in vantaggio: Devos non riesce più a tenere in rispetto l'italiano che lo colpisce più volte di sinistro. L"n jab raggiunge alla gola Devos che rsponile con una scarica al corpo bloccati. Il round è pari. Undecima ripresa. Devos parte alla riscossa, ma Bosisio lo argina e lo contrattacca. Le grida del pubblico sono al diapason. Il belga cerca invano di fermale l'irruenza dell'italiano che colpisce di sinistri» e di destro. Il compassato Devos è sconcertato. La sicurezza delle prime riprese è scomparsa, mentre Mario attacca più violente^mente che all'inizio. Bosisio e il pubblico avvertono che in questo serrate sta la vittoria e mentre sul ring il campione incalza, il pubblico tutto è in piedi urlante. Ultima ripresa. Si ode appena il suono del gong: Devos scatta come una belva ma Bosisio lo arresta e si difende e contrattacca con tulta l'energia. Per venti, trenta secondi Devos è sopraffatto. II tempo non passa più. Il belga colpisce ancora. Bosisio risponde immediatamente e su di un suo attacco finisce la lotta. 11 pubblico attende trepidando. Vincitore? Non si osa pensarlo. Breve attesa. Bornstcin va nell'angolo di Bosisio ed alza il braccio all'italiano. Vincitore ! I Tutti gridano, tuiti applaudono, tutti vogliono essere presso Bosisio, che è portato in trionfo. Devos, nel suo canto, non batte ciglio. Più clie preoccupato, sembra stupito. E n'ha ben donde, egli che n*i paventava cosi sorprendente avversario. Burston stesso non protesta. Fa qualche timido accenno alla possibilità dei match nullo. Ma sottovoce» Ecco un altro che è stupito. Come noi, che non credevamo a tanto. Ma poiché la realtà bella è quella che abbiamo appresa or ora, ci uniamo agli altri e applaudiamo a Mario Bosisio, due volte campione d'Europa.