Tumulto di battaglia sulle colline pistoiesi

Tumulto di battaglia sulle colline pistoiesi La tappa Genova-Firenze del Giro d'Italia Tumulto di battaglia sulle colline pistoiesi vncesaccanogavversarFi 1(Dal nostro inviato speciale) Firenze, 19, notte. Sfe* Ancor* natte alla quando starnano a Genova, siamo giunti alla GaKria Mazzini, luogo fissato per il ritrovo dei concorrenti, prima della partenza per la terza tappa. Ma vl'troviamo già degli « isolati .. I primi arrivati hanno invaso un piccolo «bar» e si rifocillano; chi ai accontenta di un caffè, chi Invece si sostiene con uno zabaglione. Passano ancora del nottambuli che guardano stupiti lo spettacolo inusitato. Altri corridori giungono. Piemontesi, Picchiottino, Buongiovanni sonnecchiano ad un tavolo. Oli «assi» ei fanno attendere: abitudine orinai Inveterata, Albeggia quando arriva Girardengo. al ftuale la piccola folla adunata in Galleria fa un'ovazione. Ancora pioggia Quando Latuada procede all'appello mancano ancora Brunero, Unari, Binda e compagni, che giungeranno poco prima del «via» e verranno multati. Degli arrivati della seconda tappa non 6i sono presentati: Malato, Broggi, Bruni, Vassarelli, Poloni, Meggioni, Messeri e Baldieri. I corridori vengono incolonnati e guidali al Lido d'Albaro. Non piove più e il mare è calmo. Ma verso Portofino il cielo e alquanto minaccioso. Avremo l'acqua anche oggi ? I corridori vengono allineati e dopo un secondo appello ed alcuni avvertimenti di I.attuada, il «via» viene dato alle ore 5,15. Girardengo, Binda, I.inari balzano in testa sulla stradi! che la pioggia della notte ha reso ancora peggiore che all'arrivo della seconda tappa, li passo si fa subito veloce per merito di Linari che, si vede, ha fretta di giungere nella sua Firenze. Attraversiamo i piccoli paesi della .riviera di Levante, ridenti anche con la pioggia che ricomincia a cadere. Arriviamo, con strada orribile, ai primi dislivelli.. Un passaggio a livello ci divide dai corridori, che rimontiamo poco dopo nella ealita di Ruta. Troviamo Bestetti in ritardo e Gremo, che ha rotto il parafango della ruota anteriore. Non riusciamo a riprendere il gruppo di testa. Transitando a Santa Margherita ci avvertono che Linari ha vinto quel traguardo. Prima di Rapallo, su una leggera salita, giungiamo allo spalle dei corridori e rimontiamo staccati Vallazza, Cominetti. Cattai, Dinaie, Bresciani e Roboiti. Picchiottino ò in ritardo per una bucatura. Raggiungiamo il gruppo di testa, che è ora formato da dodici corridori, fra 1 quali sono tutti i leaders; è condotto dal romano Lazzaretti, il quale ci dice con molta convinzione ed orgoglio «he va molto forte. Transitiamo a Rapallo (Km- 31.8) alle 6,20, Fra Rapallo e Chiavari avviene il ricongiungimento del tre gruppi, condotti rispettivamente da Lazzaretti, Picchiottino ed Euri ci ; questi aveva bucato due volte. Da Chiavari a Sestri il passo si fa lentissimo, forse In previsione dell'imminente salita del Brae-" ice, che d porterà a 620 metri sul mare. Appena oltrepassato Sestri, Enrici buca nuovamente. L ' Sulla salita del Bracco lardano la ealita del Bracco sotto una pioggia autunnale, che non da Però soverchio fastidio. La strada sale rapidamente in larghe spirali. Trentadue corridori sono insieme, in lunga fila indiana. Conduce dapprima Linari, poi Gremo, che toglie il contando al toscano, forzando l'andatura. La Ola- si snoda, frazionandosi, e si formano ben presto due gruppi a distanza di 150 metri: Gremo guida il primo, Girardengo il secondo. Dopo un tourniquet, si giunge al punto più aspro eri alto del Bracco. Piemontesi, credendo forse che lassù ci sia un traguardo a premio, con uno scatto improvviso lo passa per primo, seguito da Linari, Brunero, Binda. A breve distanza seguono Picchiottino, GiUi, Menegazzi, Enrici, Girarttengo, Buongiovanni, Panconi, Negrini, Vallana a Gremo. 1 'Passiamo ora in un mare di nebbia, che a tratti ci avvolge. Durante la discesa i duo groppi si ricompongono. Lasciamo i corridori e li procediamo a Spezia. Piove sempre, ma ci siamo tanto abituati che non ce né accorgiamo neanche più. Alle ore 10,13 giunge al traguardo, posto nei pressi di (Porta Sprugola, un gruppo di circa 40 corridori, fra i quali si notano le maggiori ngiare del Giro. Taglia primo il traguardo lo spezzino Ezio Cortesia, vivamente applaudito dal numeroso pubblico che, nonostante In pioggia, al accalca all'arrivo. I rifornimenti avvengono in modo perfetto. Nessun Incidente. Co6l pure le partenze hanno luogo regolarmente, fra gli applausi dei presentì. Dopo Spezia il passo rallenta ancora noterohnente: si marcia a 15 chilometri, ali orai 1 corridori mangiano, s ifermano ai bordi Malie strade per... molivi personali, discorrono: qualche ritardatario, riprende. Vediamo rientrare in gruppo Frascarelli, Terreni ed altri. Le strade sono orribili e molto fangose. [Assistiamo alle esibizioni di alcuni ciclisti Siri luogo che accompagnano i corridori; uno 31 essi cade nel fango della strada e per poco non è investito dalla nostra automobile. Linari vigila... Transitiamo a Sarzapa (chilometri 130) alle 11,15. Piove ancora. Pino a questo momento la corsa non ha avuto alcuna fase interessante, 6alvo il distacco di qualche figura minore avvenuto sui primi diellvelli della riviera ligure e più tardi sul Bracco. Tutti gli altri sono rimasti in gruppo, ma nessuno ha mani l'ostato la minima intenzione di dare battasiia. Crediamo che difficilmente Piemontesi ed i suol compagni di «equipe» tenteranno oggi qualche colpo. Se qualcuno dimostrerà delle intenzioni aggressive, questi sa. rà Girardengo o Brunero o qualcho altro compagno di «equipe». Ma Linari sta con occhio attento, pronto a rintuzzare qualsiasi velleità, da qualunque parte venga E questo è naturale, se si pensa che «Pietrino» vuole tentare di arrivare primo alla sua Firenze. A sarzano il gruppo di testa comprende E8 corridori, guidato dallo spezzino Cortesia, ignito a ruota da Linari, Bresciani, Brunoro Piemontesi, Picchiottino ed altri che non si possono identificare perchè hanno il numero ricoperto di fango. A poca distanza l'uno dall'altro transitano poi numerosi corridori. Molta lolla, nonostante il tempo pessimo, assiste al passaggio. • A Massa, acclamati, passiamo alle 13,15. A compiere i 19 chilometri di pianura che separano Sarzana dalla città dei marmi, abbiamo impiegato un'ora. A Massa rientrano in gruppo Lazzaretti c Dinaie, che erano stati attardati da bucature, Linari e Glrardengojn testa, sono riconosciuti dalla folla, che tributa loro grandi applausi. « Bestetti poco dopo vince il traguardo a nfemio di Pietrasanta. Qui assistiamo ad un tentativo infruttuoso del solo di uscire dalla nuvolaglia grigia. Finalmente non piove più. .Gruppo ancora numeroso a Lucca Il gruppo di testa conta ora 26 corridori, die marciano in lunga Ola indiana sulla banchina. La strada che percoi-riamo è eguale e monotona, come l'andamento della corsa. Poi iO paesaggio cambia. Vediamo prò Mansi sul cielo, che ha squarci di sereno, le colline apuane, che lasciamo alla nostra sinistra, e traversiamo boschi di ulivi. Raccogliamo sorrisi, applausi, fiori offerti da bimbo e ragazzi che ci accolgono festosamente nei pressi dei paesi che attraversiamo. A Massarosa (chilometri 176,300) 30 cornilo ri transitano insieme alle 1,30. Nella «valila che precede Lucca, il gruppo si fraziona. Restano staccati Cortesia e Cattel che si precipitano però nella discesa. Al culmine giunge primo Piemontesi seguito a ruota da Girardengo. Troviamo ora la parte più difficile della corsa, ove forse si darà battaglia ; le colline pistoiesi, che incontreremo dopo Lucca. In questa città nonostante il tempo diven: tato di nuovo orribile una discreta folla di appassionati sportivi si è riversata sul viale di Circonvallazione pel quale transitano i corridori. Abbiamo qui quasi due ere di ritardo sull'orario previsto. • Il prime gruppo transita da porta Elisa alle H.22. In testa e Linari cognito a ruota da- Dlnale; 3.o Picniontrtéi; poi Brunero, Carli. Girardengo ed altri. "TVwchio fora proprio in prossimità della porta, sundti e rifàlc in macchina dopo pochi SamgddrdrcEsrmctadpcrsrsmdmosdinccscreEtsnmtosrblBadpdIsssmnadEQpsPstmsgbPscacdadnendtab a e : i e i o e . i Toscana gentile. Uopo Lucca, si rivela. Sulla suggestiva strudfcciuola, che ci porta a Bagni di Lucca, secondo iposto di rirornimento c controllo, i corridori sono festeggiati, acclamati e regalati di fiori n sorrisi da trioite bello figliuole. Speciulmento presi di mira sono « Pietrino > e Gira. Anche noi riceviamo il nostro omaggio floreale. Poco dopo Lucca, Binda spacca la ruota posteriore. Per un caso fortunato una vettura ufficiale, elio segue, può dargliene una nuova. Egli cambia rapidamente e con un breve inseguimento rientra nel gruppo, die e numerosissimo e continua a tenere un passo molto fiacco. A Bagni (Km. 218,2) ara vi amo alle !5,:i5. 1 corridóri si riforniscono s<?nza troppa fretta e poi tutti insieme, con passo più che modesto, Iniziano le prime pendici dello collino pistoiesi, che culmineranno, dopo San Marcello, a 820 metri. Se si continua a mantenere questa andatura, aiTiveremo a Firenze stasera, alle 201 II cielo si e andato rischiarando; adesso l'azzurro è sopra di noi: le strado 6ono buone; tutto inviterebbe, insomma, a... correre, ma i corridori non sono di questo parere « continuano a tare i modesti. Ammirano forse :il panorama, che ora f> bellissimo. Girardengo cede in salita Improvvisamente, però, il plotone ha un sussulto. Dinaie, balzato al comando, tira disperatamente. Il gruppo si allunga in fila indiana: parecchi cedono subito. Dinalo, fiaccato dallo sforzo, non persiste; ma Enrici, che è alla sua ruota, prende il comando, e a sua volta tira come un dannato. 11 gruppo ormai frazionato: non sono più in testa che sette od otto uomini. Prima di San Marcello Superiore, Brunero con uno scatto poderoso si porta in testa e tenta fuggire, ma Piemontesi, Binda od Enrioi riescono a stare alila sua ruota, mentre Girardengo. GiUi e Bresciani, lentamente si staccano. Alla salita succede un falso piano, e Gira arriva ad avvicinare i fuggitivi, ma Piemontesi prima ed Enrici poi, si mettono nuovamente a forzare e' il novese è staccato definitivamente, mentre riescono a riprendere Bresciani, Pancera a Vallazza. Al culmine della salita Binda si ferma a bere ad una fontana, ma con poche pedalate riprende, mentre Bresciani si stacca. Brunero poco dopo fora ed Enrici si ferma a girare ila ruota. Nella discesa che segup, dopo Oppio, Piemontesi è in testa a tutti, precedendo di qualche decina di metri Binda e Vallazza, che però non resiste. Enrici Intanto insegue e prima della fine della discesa riesce a raggiungere i fuggitivi e passa in testa. Ma nel tumultuoso finale di questa tappa, ohe sembrava dover terminare calma come era cominciata, non sono ancora finiti i cambiamenti e le sorprese. Nel falso piano dopo Pontepetrl, anche Pancera riesce a riprendere. Si inizia ora 1S salita dello Piastre che vede i quattro uomini — Piemontesi, Binda, Enrici e Pancera — uniti sino al culmine. Qui Pancera gira la ruota e fugge con Enric! per la discesa, mentre Binda e Piemontesi sono intenti a girare a loro volta la ruota Poco dopo Pancera fora ed Enrici rimane solo. Il cirlacese però non può restare molto tempo dominatore della corsa, poiché Piemontesi e Binda, gettatisi pazzamente all'inseguimento per la discesa, riescono a raggiungerlo al piano. I tre procedono per un bel tratto insieme, ma prima di Capostrada Piemontesi è a terra con un palmer afflosciato. Binda, visto fermarsi, il leader della classifica generale, forza l'andatura e riesce a liberarsi anche di Enrici, che rimane staccato. Binda solo verso il traguardo A Capostrada' ci fermiamo a controllare t distacohi mentre Binda prosegue tutto solo ad un passo che si aggira sui 40 Km. di media oraria. Enrici transita 47" dopo, e Dinaie un minuto e 3"; poi vengono Vallazza e Brunero assieme ad un minuto e 46"; Linari e Piemontesi passano con un distacco di due minuti e 41". Mentre Binda fila tutto solo verso la vittoria, nelle posizioni retrostanti avvengono ancora del mutamenti. Brunero riesce a liberarsi di Vallazza che vione raggiunto da Piemontesi e da Linari. Nellla piazza di Pistola, nereggiante di folla acclamante. Piemontesi è ancora oppio-, dato. Limami fugge e dopo ìùidiioi minuti di andatura d*i record riesce ad acciuffare Brunero. Da Pistoia sino all'arriwo a Firenze passiamo ira duo filo di appassionata e di pubblico plaudente. Seguiamo per un tratto il campionissimo ohe ha avuto in pianura un ritorno meraviglioso, poi ed portiamo all'inseguimento di prasan:oslndgretatulonFrir:ofanngpgsmbfischvvDb(pKmògsonmiqMGbfmsEnNtmCvaRsSdm6vlM2mCeDftSgCe2Binda tra una folla enorme che lascia un ! lpiccolo spazio disponibile, dove la nostra ! .vettura stenta a passate. Binda continua nel ! suo passo spettacoloso e ben presto siamo alle porte di Firenze tira una confusione denorme di folla vociante, di automobili, di lMrSiaTl ingresso al Velodromo delle| Caseina e accolto da un prolungarto e scrosciante applauso e compie i due giri di pista regolamentari e taglia il traguardo. Dopo tre minuti arrivano Bresciani, Brunero e Girardengo che si classificano nell'ordine. Giungono poi isolati Pancera, Prlcmontesi ed ! Curici. L'OTdine d'arrivo a Firenze è 11 seguente: Lo-Binda, alle 19,20'45" in ore li.3'46'; 2.o Bresciani, a cinque minuti ; 3.o Brunero, a ruota; 4.o Girardengo, a pochi secondi; 5.o Pancera Giuseppe; 6.0 Piemontesi; 7.0-Enrici; 8.0 Negrini; 9.0 Dinaie; 10.0 Picchiottino. Linari gravemente ferito Al Velodromo apprendiamo che Linari è stato investito nelle vicinanze di. Prato da un motociclista e travolto. Soccorso, è etato trasportato all'ospedale di Prato. Era dapprima corea voce che le ferite riportate dal popolare corridore florentìno fossero gravissime. Sembra invece che fortunatamente non si tratti di cosa irreparabile. Si dice tutta/via ohe Linari abbia un braccio fratturata La Genova-Firenze, svoltasi suialbamenite e senza alcuna fase interessante sino alle colline pistoiesi, ha avuto un Anale di gara tumultuoso e drammatico. Come prevedevamo, oggi Piemontesi non ha dato battaglia. A hit bastava di guardarsi dagli avversari, cercando di rintuzzare i loro attacchi senza prendere alcuna iniziativa. Questa doveva necessari amente partire da quelli che avevano interesse di staccare il giovane vincitore delle prime due tappe e leader neUa classifica generale, vale a dire Girardengo e Brunero. » Il Campionissimo non era certamente oggi In una delle sue giornate migliori Ce ne accorgemmo subito stamane sul Bracco, quando cedeva. In salita lasciandosi staccare. Girardengo 6 stato per tutto il giorno accigliato e preoccupato. Quando avvenne l'attacco sulle salito delle colline pistoiesi, non ebbe che una leggera reazione contro gli avversari erte gli davano battaglia. Quantunque in cattiva giornata, il novese potè dimostrare tuttavia la bua altissima classe sul finire della corsa, nel piano- Brunero fu magnifico in salita quando prese l'iniziativa della fuga. Non seppe forse scegliere il momento opportuno per girare la ruota, fluita la discesa. La bucatura avuta In seguito. Univa ner handicapparlo del tutto. Binda raggiante e Piemontesi accorato Binda, il vincitore odierno, ha ben meritata la vittoria. Non ha avuto un momento di debolezza ne in salita ne sul piano. La sua azione è stata sempre facile ed ha risposto in ogni momento a tutti gli attacchi Al traguardo era raggiante. Egli oggi si è dimostrato il migliore. Piemontesi è stato sfortunato. Due bucature avute a breve distanza una dall'altra lo hanno messo in condizioni di inferiorità. Abbiamo visto il giovane campione di BorKomanero all'arrivo. Era accorato. Certamente senza quelle due disgraziate bucature avrebbe potuto contrastimi la vittoria al citti gì icsc. IppdCe2fP2dfvstnrznggrcpddbrBgrgTdhI giovani sono ancora o^'-i meritevoli di plauso. Bresciani, Diaaiie Pancera, Negrini Ifurooo ilei magnifici * gvw» cosabarteat. piando si scatenò la battaglia e non sfigurarono certamente contro i maggiori avversari. Enrici fu ottimo in salita, ma non cosi n pianura, li corridore di Cirio non ha an:ora raggiunto la sua forma migliore, ma slamo certi di vederlo, in questo giro, sostenere un ruolo importantissimo. La tappa si è chiusa colla disgraziata caduta di Linari. Il buon « Pietrino » che sognava di giungere vittorioso nella sua Firenze c che per tutta la giornata aveva lottato con forza e tenacia^ vedeva infranttutti 1 suol sforzi da una stupida caduta che lo obbligava all'ospedale. Questa fi stata la nota triste della lunga e snervante GenovaFirenze, svoltasi su strade in certi punti orribili. GIUSEPPE TONELLI.