Animata seduta alla Camera

Animata seduta alla Camera Animata seduta alla Camera per la discussione del Bilancio degli Interni Roma, 30 notte. Tribune discretamente affollate. Presiede il vice-presidente on. Acerbo, cho alla 16 precise dichiara aperta la seduta. Al banco del Governo sono gli on. Mussolini, Di Scalea, Teruzzi, Carusi, D'Alessio. In principio di seduta fon. Cerri commemora l'ex-deputato Riccardo Ceci. D'ALESSIO FRANCESCO, sottosegretario di Stato per le Finanze, all'on. BarbielliniAmidei, dichiara che il Governo, nella imprescindibile necessità di difendere la nostra valuta, ha concesso, dopo precedenti proroghe, una definitiva proroga al 15 luglio e 21 agosto p. v. per 1 risconti delle tratte in valuta italiana su acquirenti esteri di nazione a valuta preziosa e nei paesi del Sud-America, a condizione però che le tratte siano coperte da merci effettivamente esportate. Al Ministero del Tesoro non sembra che debbano verificarsi i temuta pericoli per la difficoltà del finanziamento dell'industria esportatrice, poiché il finanziamento potrà ugualmente avvenire da parte delle banche che potranno scontare le tratte in valuta pregiata. Tuttavia, quando la proroga sarà per scadere il Governo valuterà le condizioni del mercato e. se necessari, saranno attuati nuovi provvedimenti, sui quali nulla può annunciare per evitire possibili manovre di speculazione. In seguito a breve discussione vengono approvati tutti gli artìcoli del bilancio delle ooloruii', di cui ieri era stata esaurita la discussione generale. H bilancio degli Interni . Si inizia la discussione del disegno di legge, staio di previsione della spesa del Ministero dell'Interno per l'esercizio finanziario dal l.o luglio 1026 al 30 giugno 1927. GEREMICCA: — Esamina il bilancio esclusivamente dal punto di vista tecnico. « Anzitutto por quanto riguarda la sicurezza dell'ordine pubblico — osserva — ò inscritta in bilancio una ingente somma' per l'organizzazione del nuovo corpo di polizia un augurio die essa sia soprattutto dedicata a funzioni di prevenzione, diminuendo cosi le spese, ora assai forti, di repressione. Tale opera di prevenzione, riguardando ogni espressione di vita sociale, potrà efncaceinento contribuire a diminuire il fenomeno doùoroso del continuo aumento della delinquenza minorile e femminile; cosi pure nei riguardi d-ella prevenzi /ne della penitenza abitualo converrà procedere ad una riforma della lesge iti P. S., soprattutto per quanto concerne il domicilio coatto o l'ammonizione. Nò per una completa ed efficace opera di prevenzione può trascurarsi quella massa di individui specie minorenni, che sono ancora fuori della delinquenza propriamente detta, ma vivono ni un'atmosfera di vizio che può da un momento all'altro trascinarli al delitto. « S'impone perciò il problema dei riformatori governativi e privati i cui sistemi debbono essere corrutii perché possano assolvere pienamente la loro funzione educativa. A epiesto proposito c'è da lamentare che .sia scarso il numero delle colonie agricole, mentre tali colonie costituiscono la forma migliore di prevenzione della delinquenza minorile. Difatti la colonia agricola della Casa di correzione di Varese, ha dato fino al 90 % di emendali tra i minori ili essa ricoverati. E perciò la racccanando in modo particolare aUo cure del Governo Ma ciò che importa ò di affrontare coraggiosamente il problema della delinquenza minorile, con 1 istituzione del codice della Magistratura par i minorenni ». Gli enii io.-aii Venendo poi a parlare dell'organizzazione degli Enti locali e del loro controllo, l'oratore ritiene che l'Istituto del Podestà possa essere esteso a tutti i comuni, tranne le grandi città. Dice che prima di procedere ad ogni altra riforma è necessario ed urgente provvedere all'assestamento finanziario dei Comuni mediante un assetto stabile dei tributi locai!. Non è esatto che le attuali condizioni finanziarie comunali, dipendano dalla tendenza spendereccia delle ammintistraztonl; il che non è esatto, dato che in rapporti dell'antc-guerra, le spese attuali sono contenute ia limiti assai ristretti. Se potesse qui farsi la storia della tinanza italiana, qi'esti confronti sarebbero importanti e si potrebbero mettere in rilievo notevoli mutamenti. MUSSOLINI: — La faccia. GEREMICCA: — Si andrebbe troppo per le lunghe. Ciò che imporla e di eliminare i disavanzi e impedirne il ripetersi. Il disavanzo completivo assomma oggi a circa 200 milioni; ad esso non può provvedersi con nuovi tributi, che costituirebbero un ri1 medio peggiore del male. Bisogna invece adoltare provvidenze radicali. I Ministeri dell'Interno e dell'Istruzione dovrebbero cosi accollarsi il servizio degli interessi per i mutui conti-atti dai Comuni per le opere igieniche e scolastiche. 1.'unificazione di questo servizio troverebbe di pei- se stesso una diminuzione dell'onere degli ammortamonti. Un altro rimedio fondamentale sarebbe il completo passaggio dell'iscrizione cle:-icntare allo Stato cui potrebbe corrispondere un passaggio agli Enti locali >'d istruzione media.. Comunque, è nei-ossario escogitare i mezzi atti a sistemare una volta per sempre lo finanze .locali. D'ALESSIO, sotto:-egreta-io alle Finanze: — n Governo ha già provveduto per le finanze dei Confimi. nsricsprsAdlrdtusdbrmemmddass—bccCpsmispttrm e l i i i e i o e i e : nGEREMICCA rileva da ultimo l'opportunità di sancire una vera e propria responsabilità dei segretari comunali per quanto riguarda la forma degli atti amministrativi, in modo da semplificare tutto il sistema dei controlli, o conclude riaffermaneio la necessità' di dare un assetto definitivo ai Comuni perchè possano sempre più contribuire al raggiungimento dell'attesa mèta che il fascismo si propone (Applausi e congratulazioni. Applaude anche Con. Mussolini). GENOVESI si occupa dei pubblici Archivi, di cui segnala l'alta importanza, affermando la necessità di meglio sistemarli perchè corrispondano più adeguatamente cille esigenze degli studiosi Pubblica Siourezza BARBIELLINI AM1DEI, rilevando che astato proposto un aumento nelle spese per la pubblica sicurezza, dichiara che non è con un maggiore stanziamento di bilancio che si può assicurare un miglioramento di tale delicatissimo servizio. F." invece indispensabile conferire agli agenti di pubblica sicurezza, attraverso la riforma della legge, una maggiore dignità, che ne elevi il prestigio e ne renda più rispettata la funzione, in modo che essi possano imporre, in ogni momento, l'osservanza della legge. « Questo —■ dice l'oratore — non lo affermo per faro della demagogia, tanto più che io con gli agenti di pubblica sicurezza ho avuto spesso da fare prima del fascismo e dopo il fascismo ». ALDO ROSSINI: — Prima, durante e dopo. BARBIELLINI Amidei, rivolto a Rossini:' — Mentre tu prima e dopo il fascismo ti barcamenavi. ROSSINI: —- Ci vorrebbe allora la pubblica sicurezza marittima (Ilarità). BARBIELLINI proseguo, dicendo di ritenere conveniente, in occasione della riforma dei Codici, riesaminare tutto il sistema delle pene, affinchè l'efficacia loro intimidatricn sia convenientemente .aumentata. Ad ogni modo occorrerebbe, sull'esempio del sistema inglese, istituire il giudice eli polizia, per l'esame di tutte le contravvenzioni alle leggi di pubblica sicurezza, sottraendolo alla competenza del Pretore dinanzi al quale gli agenti spesso hanno un trattamento non confort me "il prestigio della loro funzione. F. ir,R'7.ÒNI: --• Io ascolto ed imparo. BAillilELLINI Amidei : - - Io insisto, onorevole mi'iis'ro. sull'ar-soliita necessità di riformare la legge di pubblica sicurezza, iti modo che gii agenti possano avere la forza indispensabile per prevenire ogni forma di attività sniecrata contro il fascismo dai suoi oppositori larvati o palesi. ISO mila lire per la paia di morta Sempre a proposito di riforma dell'ordinamento di P. S. — prosegue l'oratore — basterebbero 100 mila lire per introdurre in Italia la pena di morie. l-'EDERZONI : — Problemi cosi gravi e complessi non si risolvono su due piedi (approvaziuni). L'on. BARBIELLINI si dilunga a parlare della pena di morte presso gli altri paesi e della necessità di applicarla nel nostro. Accenna ancora una volta alla riforma degli agenti di P, -S., riforma cho dove essere prevalentemente di ordine morale. FEDERZONI: — La riforma è allo studio. BARBIELLINI: — In quanto alla nostra lotta contro gli avversari devo rilevare che l'odio degli anti-fascisti ci dà la misura del valore degli uomini tìel fascismo. Ho detto in principio che l'on. Rossini si barcamenava. ALDO ROSSINI: — Quando qui si era tri pochi contro l'estrema sinistra, io non mi barcamenavo BARBIELLINI: — E" vero potò che poi, due anni fa, siamo stati aache più in pochi* FEDERZONI: — C'oro anche io con voi. BARBIELLINI: — Non lo contesto. Dicevo the noi amiamo tanto più gli uomini del fa* seismo quanto più essi si attirano l'odio de» gli anti-fascisti, e se il ministro degli Interni facesse qualche atto che tale odio gli attirasse, i fascisti, in coi -oc'iso, gli centuplicherebbero la loro a!" ione. Incidente Fé- 'i-Barbiellini FEDERZONI: — I.a mia coscienza non ha bisogno delle sue approvazioni fra un epigramma e una allusione (a queste parole deU l'on. Federzoni la Camera applaude). BARBIELLINI: — Molti di coloro ohe ap. plaudono, nei corridoi faranno poi della mal. dicenza [inulti deputati urlano a queste parole dell'on. Karbielllni). MAGGI, rivolto a Barbiellini : — Non ti eW. vare a giudice. MAZZUCCO: — Ma bastai BARBIELLINI: — Io rispondo delle ntt azioni. MAZZUCCO : — Anche noi rispondiamo delle nostre azioni. BARBIELLINI ribatte a Maggi o a Mazzucco: — Ho 6empre risposto delle mie azioni. Mi sono limitato ad esaminare ii bilancio. FEDERZONI, rivolto a Barbiellini: — In se. Hutto ad una deliberazione del Partito, alla quale io fu estraneo, ella non ha firadito un trattamento di riserbo tenuto nei suoi riguardi dii dipendenti dei Ministero desìi Interni. BARBIELLINI : - On. ministro, ini permetta. Non intendo affatto esorbitare dau «asinai del bilancio. „ FEDERZONfc — tó lavora, per SU

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