Un magazzino di... smistamento notturno

Un magazzino di... smistamento notturno La "banda dei trapanatori Un magazzino di... smistamento notturno L'arsenale ladresco - Trecentosettanta chiavi false - Un commercio che funzionava regolarmente - Un po' di vacanza - La ripresa del « lavoro » - L'indagine della Polizia ed i nuovi arresti. I.a. banda, di « trapanatori * che facevano cario a quel tale Branconi che, insieme alla moglie ed alla, suocera, eserciva un vero e proprio magazzino di refurtiva, in via Teramo, 3, con relativo impianto per la. fabbricazione di passaporti falsi, ecc., in seguito a successive indagini della Squadra Mobile, si è arricchita di nuovi individui che, come i primi, sono slati tradotti alle carceri.' 11 lettore ricorda coire gli affiliali alla, Bandii, oltreché servirsi della motocicletta, lice il trasporto della refurtiva, usavano pure cavallo e. carro guidato da quel certo Sar.uglia. anch'egli arrestato. Ma non era quello il solo mezzo di trasporto di cui usufruivano, come non solamente via Teramo e via Tarino ejano i locali affittati a scopo criminóso. In via. Tarino. .%, la. Polizia aveva rinvenuto arnesi atti allo scasso ed alla perforazione dei muri. Come già abbiamo detto, il dott. Hainella, comandante della . Mobile », subito penso ebe tutti i negozi svaligiati nell'annata con identico procedimento, fossero stati visitati da questi individui, ed infatti per alcuni fu subito raggiunta, la prova... decisiva. Ma per molte altre denuncio non era stato ancora, possibile raccogliere indizi. Ad esempio peri furti in danno dei negozianti sigg. Beltramo, Kanvoino, ] vai-ri i, Lorio, Saliveto, Cesa, Kòernicli, Cingoli, Girola, erano stali denunciati quali autori delle varie imprese, certi Giuseppe Bosso fu Ernesto e Mario Pozzo fu Ernesto, nonché i due fratelli Manfredini, questi ultimi trovati recentemente, implicati nella, banda, capeggiata dal Branconi. . Tu quell'epoca il. funzionario avea. pure denunciato altri individui comprendendoli tutti nel reato di associazione a. delinquere. Ma l'autorità inquirente non mandò a giudizio che i quattro principali imputati che. furono condannati a pene diverse. Il portinaio della casa, di via. Teramo, dove appunto esisteva, il magazzino principale per la vendila della, refurtiva, tra. i molti elicilii che frequentavano la. casa riusci, a richiesta degli agenti, che gli presentarono delle fotografie, a riconoscere il Saruglia, il Bosso, il Pozzo, ed anche certo Antonio Chiabrando, fu Giuseppe, di anni 35. abitante in via Po, uno di quei tali che il commissario Rarr.ella aveva, denunciato insieme agli altri ladri e che il Tribunale aveva, mandato libero. 11 sospetto che costui, già in relazione coi Bosso e col Pozzo, fosse pure intimamente legato al Branconi, fece raddoppiare le indagini. Il maresciallo Di Pietro, Pezzi, Monti e Vera.rdo, intensificarono le ricerche e riuscirono ad assodare che costui sotto il falso nome di Francesco Borgo, da. Genova, commerciante in automobili, aveva affittato tin dal 19i4 un «garage» in corso Regina Margherita., 171. 11 giorno 10 corrente il fun zionario coi suoi agenti, fece una sorpresa Iin questo locale dove fra l'altro trovò Ire" centosettanta chiavi in parte grezze, in parte lavorate, utensili da fabbro, quali pinze, morse, lime, atte a costruire le chiavi false, due trapani, una pinza americana, di grandi dimensioni per tagliare le sbarro delle inferriate, cinque punto ad elica per la perforazione dei muri, lampade elettriche tascabili, palanchini, insomma tutto un nuovo armamentario per imprese criminose. Nel « garage » vennero inoltre rinvenute alcune casse in tutto identiche a quelle sequestrate nello stallaggio del Saruglia. Da queste constatazioni si delineava già chiaramente un legame fra il « garage », io stallaggio ed il magazzino della refurtiva di via Teramo, 2. Assunte informazioni dal portinaio dello stahDe si seppe che il sedicente Borgo, o per essere più precisi il Chiabrando, si era presentato assieme a due suoi soci, anche essi... commercianti in automobili. Luigi Airigu-ni di Domenico, di anni 36, e Manfredini Dante fu Folicia.no, di anni 25, da. Ferrara» detto '/. bel. sartór. La presenza, del Manfredini nel ' ga-rage » avvalora.va il dubbio che il locale di coreo Regina Margherita aliro non tosso se non una... succursale dei magazzino dei Branconi, come appunto lo era il locale di via Tarino e lo stallaggio del Saruglia. Già fin da. quando il Cliiabrimdo ed i suoi due soci prese possesso de] garage fu notata tanto dail porlinaiio, quanto dagli inquilini dello stabile la strana attività di quegli individui. Essi non lavoravano che alia notte, e cioè dalle tre alle sei del mattino, quando cioè cessa o si rallenta la sorveglianza dogli agenti dell'ordiiue. L'attenzione degli inquilini verune raddoppiata por naturate curiosità. Che razza di lavoro e di commercio potevano lare quegli individui! nelle ore in cui tutti i galantuomini sono usi a riposare? Qualcuno sacrificò qualche ora di sonno e riuscì cosi ad ac- ceri-are clic c ri etti \ amen lo il traffico di quella gonio si iiitensitiea.va. alla, notte. In quelle ore giungeva un carri», citrico di casse nascoste ria aiii.pl copertoni, e traiti iato da. un cavallo. I.p l'asse venivano portate nelil'iulerno, poi il carro partiva. Nelle primo oro del multino, dallo slesso garage, "usciva, una motocicletta, carica di merce, o partivano individui con posanti valigie, (mesta allevila, emiiinci-ala nel lftìi, continuò per tutto l'inverno de] 11)35 e si protrasse tiim ai primi dell'estate, e cioè poco dopo la consumazione dell'ultimo nirto avvenuto in quell'epoca e cioè nella notte fra il 84 e il 25 teiiii iato. " Gli affari rimasero interrotti nei mesi caldi i- anche neU'a.utun.uo. Forse :i lestofanti si erano recati nelle eta-zioui climatiche, per godersi dii un meritalo riposo. Ma. nella notte fra. il :ìl dicembre e. lii] primo gennaio dell'anno in c03"so, il uurutjc tornò a funzionare. Dopo la sosta, il traffico si- intensificò e conimiiporaiieaimente aumenilarono... le denuncio di furti alla Squadra Mobile. 1 negozi, uno dopo l'altro venivano svaligiati, tutti con l'identico sistema: il muro perforato, la merce portata via. velocemente, senza lasciar traccia di sorta. Nel febbraio il (tarane lavoro tutte le. notti; il commercio... d'automobili, andava a. gonfie vale. Ma ad un tratto improvvisa^ mento cessò. 11. locale rimase chiuso notte c giorno, nessuno più si presentò ed i! proprietario dcjilo stabile non manicò di notare che ;id locatario non gli aveva pagato l'affitto. \r parlò qil porti usta, ma attiche costui non seppe dirgli dove, fosse andato a Unire il scdieent.e Borgo coi due suoi soci. — Forse si saranno allontanati da. Torino per altari — egli disse, tanto per dare una sp.icga.zio ne qualsia st. Ma. il falso Borgo, o per chiamarlo col suo nome, il C.hiabraiidn, non era uscito dalla cinta daziaria. Se no avessero chieste inforinazioni al commissario cav. Ba.me.ila, egli avrebbe potuto d.ire cito il sedicente comire'r(ìi.antc di automobili era allogato allo Nuove. Kra. stato arrestato per il. furto di caffo alla ietta o II coltivatore di Yauco ». Il comandante della Squadra Mobile al portinaio del uaragr. mostrò numerose fologralie perchè indicasse, se fra i frequentatori del. locale riconosceva qualcuno. Ed anche questo portinaio indicò il Vittorio Manfjr-.iiTii. fratello del Rei. Sarlor, certo Ercole Novarina fu Lorenzo di 2-7 anni, Giuseppe Bosso. Luigi Arrigo, Pietro Bonardo e pernii., il gattiglia nel quale egli ravvisò il conducente del carro carico delle casso misteriose. Inoltre la mattina del primo gennaio giunse al « garage » il Branconi in persona a caricare merce, sulla sua motocicletta rossa, ed il portinaio ricordò Questa precisa eirco- Istanza, nel. ravvisare la. fotografia di lui. L'operazione di Polizia, aveva ottenuto un completo successo, ma essa non era ancor giunta al suo tèrmine. La ^diligenza delle, ricerche, porto a nuove scoperte. Fra. le chiavi trovate nel « garage » ce n'erano ad csempio due che aprivano una cassetta di sicurezza del negozio Cingoli, di via Perini 2, La refurtiva del Cingoli era stata rinvenuta in casa del Branconi; nel localo di corso Regina Margherita, si trovavano le chiavi, quali maggiori prove si potevano dedesiderare? Dopo lo raccolta del numeroso materiale per scasso, il magazzino della refurtiva, i mezzi di trasporto adottati, ed il molti arresti operati, circa una ventina in tutto, ve ne. era più che a sufficenza per denunciare 1 componenti della banda per associazione a delinquere. E cosi ha fatto il comandante, la Stpiadra Mobile. 11 c/arane scoperto serviva, per l'immediato... ricovero della merce non appena era slato commesso il furto. Di li essa partiva, dopo lo smistamento, per il magazzino principale di via Teramo, oppure veniva direttamente inviata alle fiere nei diversi paesi, o mandata a Milano, una piazza nella quale lo smercio era più facile e sicuro. Sono pure stati tratti in arresto per complicità in ricettazione certo Giuseppe Barilotto fu Stefano di anni 31, da Moncalieri, abitante in Torino in corso Da.nte 8, e la di lui sorella Agostina di anni 3it, presso la, quale furono sequestrati numerosi scampoli che provenivano da. furti operati nei negozi dei signori Balbis. Navarra e Filippini. La Squadra Mobile sta procedendo ora ad un lavoro di coordinamento dei vari episodi che si riallacciano a questa complicata vicenda per presentare le conclusioni all'Autorità giudiziaria. Funzionari ed agenti che si sono prodigati sonza riposo si sentono adesso soddisfati! dell'opera compiuta.

Luoghi citati: Ferrara, Genova, Milano, Moncalieri, Teramo, Torino