Il mistero del contadino trovato morto in un fosso

Il mistero del contadino trovato morto in un fosso Il mistero del contadino trovato morto in un fosso La Morra, 20, notte. Tutio quanto appariva di misterioso nella morte del disgraziato contadino Costanzo Balbo, sombra definitivamente chiarito. L ai topata del cadavere non è ancora stata fatta, nè i> ancor stabilito che essa venga ordinata, ma si può fin d'ora ri'enero che non si tratta di un delitto. Lé circostanze che consigliiarono il pretore di Era, avv. Scaletta, a non permettere l'inumazione del cadavere del contadino, erano però pienamente giustificato. 11 disgraziato fu — come è noto — trovato bocconi in una cunetta della strada e presentava eclumosi ad entrambe le braccia, una succia di rafliatura al ginocchio, come se fosse stata provocata dal eolpo di uxiia scarpa chio-Ì^^J?,«lmi>lS!^i?,^vS^ÌaJ^«b^^,«®S^°"h^^Ì lo fonte di poco conto, che erano ben mngt dàU'aver provocata la morte del disgraziato. ina che lasciavano supporre lessero la con- seguenza di una colluiiazionc. specialmente lo echimosi alle braccia, per là loro sim metria, diftlcilmante si sarebbero potuta ri tenere casuali. In mezzo a tali dubbi la morte appariva quanto mai indecifrabile. Si trattava di choc nervoso? Di paralisi cardiaca in seguito ad un grande spavento T Il cadavere giaceva bocconi, colla testa in fondo al fossato, come se effettivamente fosse caduto dalia strada che in quel punto fa un brusKjo svolto. A\Ia il cespuglio di robinie spinoso, cresciute sul declivio della scarpata, fiaccato, come avrebbe do- non appariva fiaccato, come ime. "com2 mai 11 X ^Sr&& a casa sua avrebbe dovuto prendere tutt'al- tta strada, si era invece trovato su quella che da La Morra condUM a Santa Maria? Tutto circostanze che naturalmente aumen-tavano i dubbi si trottasse di un «leUtto..puh- bi che m questo periodo, dopo 1 omicidio di Novello, acqmstavano maggior credito, specialmente presso la popolazione. Ma le indagini accurate condotte dal brigadiere del carabinieri Carlo Bonelli, al quale ieri si ò aggiunto il nuovo maresciallo Giaccone, hanno spiegato molte cose che prima apparivano avvolte nel mistero. 1.1 Balbo non era più in condizioni' di là vorare i campi per la sua malferma salute. Tempo addietro si era measo a servizio di uno stagnino cho girava le. cascine a riparare marmitte, secchielli ed altri arnesi da cucina. Ma anche inietta occupazione, pur non molto redditizia non era fatta per lui. Il portare la cassetta degli arnesi e» per 1 viottoli montani, in alcuni punti ripidissimi, lo stancava troppo. Si accontentò quindi di vivere miseramente del reddito del suo co pitale che si concretava in sole 6000 lire de positate alla Banca di Credito di Cuneo. li giorno 9 corrente, cosi risulta dal li Irrotto di deposito sequestrato oggi in una perquisizione operata nella sua abitazione dall'autorità, aveva ritirato 200 lire. Dome-nica mattina di queste no possedeva ancora cinquanta e con queste intrapreso 11 peòjo- grmaggio nelle osterie. Evidentemente lo spc- se tutte perchè alle ore 11,30, quando laiciò l'ultima stazione di quella sua vi/i. crucis, non aveva in tasca che 18 soldi, elio eonse-gnò all'oste pregandolo di fargli credito del- la differenza fino al giorno dopo. Benché ubbriaco, non era allegro. Da tempo mani-Testava ideo funebri, parlava sempre di uc-cidersi. — Mi butto dall'alto de! ponte I — aveva detto a qualcuno; e a qualche altro: -- Vo-•uHbfuti-iaro « mi alto tensione per ™ ^ mnì. no. ! m t.i.^Jf r^1110 .V11^'1'-, • i0-™8"1?!H*S2ia & su0 s^bugio per anìSif.rf".^- y^S, voesino aveva su 1 ",'ÌUni ,S*«8^S?e.a*tlratìil'a: ì0 l,r''fe "Y* al tonti altri - tfùo prendere una pertica, attorcigìiArvi un filo di ferro e con quello agganciare ; fili della corrente elettrica ad restare fulminato. Effettivamente il Balbo doveva esser-' mo!- to infoile?. Viveva solo in una. bicocca, iso- lata sul cocuzzolo di un rotte-, ner giunger- sentiero:. - die popolano fé Lànglie. Non già perche egli fesse senslbite alle bai- - perfino Asti, nonché la Basi- M^_»U%atopèj^a.;jlra, quale si scorge come una^■JSjS?**. di bianco sul colle 'azzurro che ?ÌK?/Ha lH toivtananza. Andava SjJ^M*^ perchè li vi sono molte osterie. , ultime ore che passò in una cantina, aveva detto ai bevitori: „r"w^ompagaaic«m" a casa, non sto bene, ed ho paura. j D1?1 ritennero clic quelle parole fossero dettate daU'ubbiiachezza. Lo conoscevano co. me persona innocua incapace di iar ma,'» a chicchessia e per la eua mitezza gli vc-jevaìio bene e provavano per lui quel telisi Istintivo di compassione che ispirano 1 deboli. Un operaio uscendo si aocompagnò a lui ed al suo fianco carmninò fin dovo la strada si biforca: una strada conduce alla frazione dove abitava il Balbo, l'altra va a S Maria. L'operaio che alloggia in «in casolare di quei pressi .preso per quest'ultima stradeMa il Balbo non andò a casa sua. Forse poco dopo che l'amico lo lasciò si senti wa.e. c tornato indietro prese a sua volta 1» strada del compagno per domandargli s,vcconso. intatti fu trovato al mattino in fondo al focso di quella stessa strada. Un carrettiere che passò di Iti verso le ore ti lo vide disteso, lo riconobbe, e lo chiamò, fi Balbo rispose cou un brontolio: era ancor vivo. Quando più tardi il messo comunale col br:;'a•lieVe dei carabinieri gli si accostarono, e per soccorrerlo vollero voltarlo supino, il disfaziaio mandò un ultimo lamento e solamente allora stralunò gli occhi e spirò. Per la posizione in cui fu trovato, il dottor Grlsotti, elio primo accorso per prestare l'opera, sua, ha creduto opportuno non . non esolu.dere che egli potesse essere morto soffoca-to dal molto vino ingerito, in qiuariio allediverse echimosi e graffiature trovate ni sudcndavero (sebbene — come abbiamo dotto nel punto dove fu rinvenuto il monto i ce-spugli di robinie si trovassero intatti) si po-frebbiTO spiegare col fatto che l'ubbriacoprima di giungere ti quella svolta, può essere caduto, poi essersi rialzalo alcune velti\ cercando sémnre di raggiungere l'amico, che poco prima l'aveva lasciato. Ubbrluco, maUito, in quell'ora notturna, per stradò buie, l'inciampare e cadere deve considerarsi teine mi accadente possibilissimo. D cadavere del disgraziato, in attesa dei'e derisioni liell'Airt'Ti-tà. si trova noiin camera mortuaria dell'ospedale di La Morra.

Persone citate: Balbo, Carlo Bonelli, Costanzo Balbo, Giaccone

Luoghi citati: Asti, Cuneo, La Morra, Novello