Ragionamento in circolo chiuso

Ragionamento in circolo chiuso eorsa al protezionismo Ragionamento in circolo chiuso I lettori Inumo visto i sui punii sui (jouli gli esportatori nostri, riuniti a IIonia dulia Confederazione generale fascista alci commercio, limino condensati i loro desiderala, di fronte ;iU';iinumilo del 30% della, fjiriffa, doganale francese, soprattutto rispetto all'acuirsi generale dclln. concorrenza estera sui inerenti intcririazionali. La diminuzione, non forte ilei resto, delle nostro esportazioni trova innanzi tutto Una.-spiegazione nell'andamento dei prezzi, quale appare da ima statistica elabori ila ilni il Federili Ilcservc Board » degli Slot! I." ri iti, prendendo conte punto di partenza dei prezzi all'ingrosso (gli unici che interessano per il commèrcio internazionale' (lucili del Itili, posti ugnali a 100: per del in monelli inizimi. ilii;tf<mlii'k 19m 1925 dicembre 1894 1925 Siali Titilli Iii'.-liiltcriii Svizzi'rii ( ei ninnili l'raueia •1 Lilia Coinè si vede ilicato un 157 ITO IVO l.'.l liVO ls*ili ICi'.i i;>7 liJ ir,:i 7 tu i:>? liti ini I3I ir>u i:>:i 157 L'i li! l.'jfl i due paesi in cui si è vcaunionto in moneta interna, ossia in carlo, sono la Francia e l'Italia: per ragioni diversissime, però, come dimostra la traduzione di questo movimento in lire e franchi oro. Espressi nella valuta internazionale, i prezzi francesi scéndono velocemente del 13 mentre ciucili italiani salgono del 5 %. Le cause sono dovute ujla diversa politica monetaria, l.a Francia ha sviluppato l'inflazione ed i prezzi delle merci fabbricate all'interno sono precipitati più clic proporzionalmente all'aumento di quelli delle merci importate dall'Estero, in Italia, invece, In rigorosa ■politica, di controllo monetario flottata nella seconda metà dello scorso 1925 dal conto Volpi ha elevato i prezzi interni verso il livello internazionale; e se gli effetti per la esportazione non sono stati nia.gr giori, ciò è dovuto al fatto, per noi molto benefico, che nel contempo i prezzi internazionali andavano scemando, sicché l'avvicinamento riusciva più agevole. I dati americani giungono, conte si è visto, al dicembre 1925. Da allora il movimento dei nostri prezzi all'ingrosso è stato, nel silo complesso, verso la discesa, conformemente all'andamento internazionale- Con minore velocità clic all'estero, per lo cause che già indicai su queste colonne, soprattutto per i generi di largo consumo, La stabilizzazione del cambio ci permette di sfruttare in pieno lo diminuzioni dei prezzi dei prodotti stranieri: mentre, |>ei generi ottenuti e consumati particolarmente all'interno, i prezzi sono assai più lenti a ridursi al livello in cui si trovavano nella prima metà dello scorso anno, antecedentemente cioè alla peripezia monetaria del giugno-luglio, li' in causa del peso statistico di questi generi, che l'indice generale nostro, il quale nel marzo 1925 stava a 623,80, sali rapidamente a 687,86 in luglio; e nel marzo scorso è stato di 6i0,30, ancora superiore all'indico di dodici mesi, prima. Da questa rapida anàlisi sorge unii, prima conclusione evidente. Stabilizzando la moneta, i nostri prezzi sentono, e sempre più sentiranno rapidamente, tutte le oscillazioni del mercato .internazionale. : se i prezzi esteri diminuiscono, non abbiamo più il peggioramento del cambio che ne paralizza gli effetti, circondando il mercato interno di una ovatta clic non lascia giungere i fenomeni esteriori. Ad .ogni discesa di prezzi sul mercato internazionale corrisponderà un aumento di domanda interna e quindi di importazioni: sicché le industrie italiane, per difendersi, debbono riacquistare l'elasticità necessaria, mentre sinora l'artificiosa difesa data dalla lira avariata — c che ad ogni eccesso di importazioni si avariava di più - - permetteva loro di irrigidirsi hi una posizione statica. A mano clic il cambio si fa rigido intorno nd un punto dell'oro, la produzione interna deve essa divenire, elastica: e questa necessità apparirà imperiosa qunn<!■! il Tesoro, dalla « managed currcncy » oggi io vigore, fiirà l'ultimo passo col ritorno ;ill'automaticità del libero cambio aureo. Porcile, allora, le oscillazioni del cambio saranno pagato tutte — come avviene oggi per qualunque altra merce — da quej privali che operano sulla valuta., cioè (lai produttori e dai consumalori di caiiibio, Pai eie.' consegue conio rapprcsenli un errore logico il chiedere oggi a! (ìovorno ulteriori difese doganali, per la conti'fiddiziou clic noi consente. Essendo assurdo pretenderò ohe, moni re. si segue con tanta logica u con tanto vigore la politica di cdiisnlidiilueiitii della lini, se ne vogliano paralizzare gli effetti con una politica di protezionismo oltranzista, olio impedisca allo merci di muoversi e rialzi lini una nui.no quel muro, che la. stabilizzazioni! del1-! lira sta sfaldando con l'altra mano mattone poi' mattóne. A questo stesso tipo illogico di misure si deve uscii vere la richiesta sesta degli esportatori, pò;' la adozione di una. tariffa doganale iiutoiioina finche in Malia, « per correggere le condizioni di sfavore ili alcune industrie e per difendere il commercio italiano da eventuali successivo niiini'fosliizioni del protezionismo straniero». Giù ebbi occasione di rilevare che, elevando del Ciò |i( propria tariffa autonoma, la francia non ha peggiorato la situazione compurata dell'Italia rispetto alle altre nazioni; elli;, por quanto riguarda i generi che noi esportiamo colà e che non vengono fabbricati da ditto francesi, il dazio ó soprattutto una hnposla di consumo pei cittadini francesi; che. per le merci con cui noi concorrevamo in Francia con quelle similari prodotto anclic colà, noi eravamo già espulsi e danneggiati non dui dazio, ina dal precedente tracollo del franco. Gli industriali nostri, in fondo, hanno riconosciuto questo verità e hanno dichiarato di essere, impensieriti più che altro dalla c.oofiorrcoiza che in, Italia, c soprat¬ tutto sui increati neutri, può filivi In produzióne francese tinello, dura la svalutazione del franco. Ora. viene fatto naturalmente di chiedersi quitte mai aziono benefica eserciterebbe una tariffa autonoma su questo doppio ordine di fenomeni: il peggioramento del franco e la concorrenza francese nel campo internazionale. Per il primo fenomeno, se inai, sarebbero più logici dei dazi « compensatori », i quali avrebbero il doppio vantaggio pratico di variare automaticamente col peggiorare della valuta straniera e di colpire solo le provenienze francesi e non quelle di tutti gli Stati, il che rovescieri:libo tutta una situazione di equilibrio, laboriosamente cinquistata attraverso ai trattati. Quanto iti secondo fenomeno, poi. la possibilità., con l'autonomia, di elevare la difesa doganale, tenderebbe a rincarare i prezzi interni: il che non sembra precisamente il nùgliur mezzo logico per aumentare le nostre esportazioni, giàcombattute dai bassi prezzi francesi ! In un caso solo si verificherebbe questo fatto: ossia, por quei rami industriali italiani por cui apparisse possibile di addivenire ad un sindacato di produttori (tipo Consorzio produttori zucchero), il (piale aunicnterebÌx> i prezzi ni consumatori italiani, per far loro pagare le spese di un « dumping » all'estero. Se è questo che si vuole, lo si dica, e allora discuteremo. Il fililo è che il tracollo del franco costituisce un fenomeno transitorio, su cui gli interessati in Italia menano gran baccano per tirare l'acqua al loro molino. Quando poi il franco fosse ritornato nd una altezza più normale e più consona al grado di ricchezza, e di potenza, produttiva, della Francia, l'elevamento del dazio italiano resterebbe... E' per ottenere questo scopo ideale che si enunciano sciocchezze del calibro di quella che <■ le imposte interne di consumo, dello tasse di lusso e sugli affari sono stati applicati in Francia in aggravio ai dazi doganali »: o che, non pagano anche i francesi — produttori e consumatori — queste taisseV Ma il problema, da. studiare è assai più vasto e generale, e non bisogna inai stancarsi di prospettarlo nella sua vera luce. Forse il 1926-27 vedrà il risanamento generale monetario di tutta l'Europa: ed il caso francese, toccandoci nel vivo, ha ridimostrato come tale, risanamento roppre- j senti un vero interesse di carattere internazionale, perchè i rapporti economici sono oggi più di prima cosi generali ed intrecciati, che il danuo di un mercato costituisce ima minaccia per tutti gli altri. Ma il male si è che se nel campo monetario questa sensibilità, internazionale si è creata grazie alla guerra, che pose tutti gli Stati di fronte ad un fenomeno la cui natura mondiale è ormai penetrata in tutti i corvelli, per quanto riguarda invece le altro merci questa, coscienza del legame dogli interessi economici cosmopoliti si è venuta piuttosto affievolendo che rinforzando, senza riflettere ohe i ragionamenti che si fanno per l'oro valgono per qualsiasi altro bene. L'Italia si trova oggi di fronte ad un problema vitale : trovare dove collocare j quella, provincia di più die i suoi abitatori i lo creano ogni anno, al netto dalle morti: e approssimativamente il grande assillo che torturò la Germania, sino al 1911. Dire che siila soluzione di questo formidabile interrogativo concorrerà in guisa preponderante lo sviluppo della produzione interna, è enunciale unii mezza verità, e l'esonipio tedesco co lo ha. dimostrato. La verità completa sta nel diro che la popolazione viene assorbita in modo de Unitivo solo dalla produzione che si afferma mediante la riduzione dei costi. Quella invece che momentaneamente si accresce coti la I protezione doganale assomiglia all'iniezione di caffeina per sostenere il cuore: raggiunge ìjro tempore il suo intonto, ina non guarisce il cuore e lascia indebolito il resto dell'organismo. La protezione — ripetiamolo ancóra una volta dopo... Adanio Smith — non crea il capitale: se e così l'orlo da attirarne molto dall'estero, aggrava la situazione futura, quando bisogna esportare interessi ed ammortamenti. Per di pili, essa immediatamente aumenta i prezzi e quindi fa diminuire i consumi: e l'importante non è solo il produrre, ma il produrre c vendere. Prima del conflitto mondiale, la protezione potò venire sopportata dall'Europa per 36 anni — dal I87S al 1911 — perchè non era eccessiva, i prezzi erano bassi rispetto agli attuali anche espressi in oro e sopra tutto perchè abbondavano i consumatori por eccellenza, che sono dati dalle classi medie, allora poco gravato da imposto e con redditi relativamente comodi. Eppure, malgrado tutte queste condizioni favorevoli, dal 1908 in poi la lotta economica, per lo sfogo crescente di una produzione, il cui ritmo era accelerato dalla artificiosa difesa doganale, si crii fatta ansimante e spasmodica. La Germania, che esportava con metodi brutali privi di ogni « economie chivulry », aveva industrie bisognóse sempre più di capitalo e di crédito e soffocava per la pressione della popolazione, crescente, sicché il suo grido era che l'Inghilterra possedeva troppo spazio nel inondo, mentre essa non sapeva più dove collocare i suoi figli. Dal Treilschkc in poi, tale era la parola d'ordine d'oltre Peno. Gggi la situazione stessa si è allargata in tutta Europa, ma con queste singolari aggravanti : l.a Le classi consumatrici medie sono state più di tutte decimate eco. uoiniciTniente dalla guerra; 2.a Non riesoonu a riaversi con la necessaria sollecitudine, perchè il caro della vita e lo enormi imposte assorbono per intero la loro capacità di risparmiare; 3.a La guerra ha concentralo molte materie primo fondamentali, sicché la divisione internazionale del lavoro è tecnicamente una necessità indeclinabile. Per dare un esempio, il giorno in cui l'accordo franco-tedesco per le rotaie ed alcuni altri generi si sia esteso a tutta la siderurgia di prima, e di seconda lavorazione, cosa, diverranno lo industrie affini del resto dell'Europa intera.?; 4,a Vicevers;', questa divisione del lavoro internazionale, od almeno intcr-europeo, tanto indispensabile anche per l'economia, «li capitale, si è allontanata, come non mai, sotto la. pressione nazionalistica di tifiti gli Stati e Sta torelli che la guerra ha ricinto di nuovo barriere. Cosi noi abbiamo lo spettacolo di un protezionismo demografico, vietante lo immigrazioni, e che rende peculiarmente gravi per tutti le conseguenze del protezionismo delle merci. A mano che lo conseguenze di una simile situazione si sviluppano con l'andamento inesorabile dei fenomeni meccanici, gli industriali europei non. vedono che un rimedio: aumento di protezione por moltiplicare la efficienza ed occupare gli nomini, a costo di triplicare, quadruplicare i » doppioni ». i quali già. dal 1910 in poi davano tanti pensieri agli uomini di riflessione che no misuravano le conseguenze nel campo economico e politico: e nel contempo il linguaggio economico assume dovunque una. terminologia bellica clic dimostra il pervertimento del pensiero. Ed è un fenomeno generale. Chi si prenda il gusto di sfogliare i giornali inglesi, francesi, belgi, svizzeri, italiani, tedeschi, vedo una, tale identità di ragionamento, accompagnata, da una cosi perfetta consonanza di parole, che pensa, basterebbe che un articolo venisse contemporaneamente Irndotto in tutte lo lingue, por dare a tutti i lettori l'espressione del pensiero... nazionale, u mi ogni maggioro chiusura, di un mercato, il concorrente non pensa se non a rafforzare hi serratura del proprio, per... favorirò l'esportazione. Produrre per chi, vendere dove? Sarei un ingenuo se esprimessi la. convinzione che la via più sicura per uscire da una situazione di questa natura, imtrcbbo essere, trovati» von lo difficoltà, minori dagli industriali stessi europei, in una serio di conferenze. Forse l'azione decisiva, potrebbe toccare all'uomo di Stato di; genio, il quale intendesse, i' fenomeno con an'uno romani, cioè, in questa materia, col ritiì ampio senso di cosmopolitismo. ATTILIO CAB IATI.

Persone citate: Porcile