La traversata di un transatlantico

La traversata di un transatlantico La traversata di un transatlantico 5 Mano. A Genova. Faccio cominciare le operazioni di Imbarco dei bagagli- Alle 4 bisogna sospendere, perchè piove troppo forte. V* 6 Mano. L'imbarco "del bagagli di classe va por la lunghe. A mezzogiorno sono in ordine i verbali : finalmente alle 16 si finiscono quei maledetti bagagli, e si parte. Il cavo del rimorchiatore resta impigliato nell'elica di destra, bisogna ancorare nuovamente; alle 17 siamo fuori, con vento fresco e grosso mare da tramontana. A Genova si è imbarcato il personale 'della stagione di Opera italiana o,l Metropolitan; buoni diavoli tutti quanti, ne ho già portato qualcuno. Ma sonò poco gradita agli altri passeggeri di classe, e prevedo i soliti guai di tutte le traversate con artisti a bordo. Gli uomini hanno tutti la smania di dichiararsi ammogliati, o T... mi presenta una signora che viaggia con lui, come la sua signora. I veri ammogliati, fra gli artisti, fanno invece come noi marinai; lasciano la moglie a casa, e cercano di girare il mondò guadagnando più soldi che possono. »** 7 Marzo. A Napoli. Attrachiamo all'lmmacole.tella. La visita degli emigranti si sbriga discretamente bene. Molte donne e bambini che piangono. Questi mi fanno pena: mi pare di sentir piangere i miei. Ancora una volta, mi colpisce la frequenza delle parole « mangiare » nei discorsi dei nostri contadini, specialmente meridionali. Per essi lo stomaco » una persona viva. Al primo rancio a bordo, cominciano^ «Non ho mangiato niente da quando son partito ». — « Il mangiare mi resta sulla bocca dello stomaco». — « TI mangiare non mi vuole andar prlù ». — Un altro, per far valere i suoi diritti, dichiara: « Aggio pagato cento lire al giorno di passaggio, mò me l'aggio a magna'». . Uu fuochista, Zappala Carmelo, precipita dalla scaletta di ferro B. per uria altezza di circa otto metri sul fondo locale cai " '. E' sbarcato e rimpiazzato. Se la cavo, j, ma si comincia male. **• 8 Marzo. In navigazione da Napoli a New York. Parto alle 11, completo di classe, con 'duemila cinquecentosettantadue teste in terza Pescagione 3i,8 — 24,4, media 24,6. Stanotte, e mi dicono ieri sera prima ancora che si salpasse, sono cominciate Je solite manovre nel Giardino di Inverno. Un americano, certo Hòoty, vi porta tre coriste per divertircisi come nelle «ale riservate di una Wansinn House di Brooklin. Dò ordine che alla sera tt Giardino dì Inverno sia illuminato. 9 Marzo. Ih navigazione da Napoli a New York. Tempo fresco e buono. MlgHa Rio. Do ordine che 11 « Giardino d'Inverno » resti bene illuminato tutta la notte. *** 10 Marzo. In navigazione da Napoli a New York. Tempo fresco e buono. Miglia 238. Meato, miglia 16,2. Faccio chiudere il « Giardino d'Inverno » e dò brdine che siano raddoppiate le lampade elettriche sul primo ponte e sulle passeggiate. Queste americane sono cento volte peggio delle povere coriste. E dire che sono tutte,di Filadelfia, la città del costumi all'antica. •** 11 Marzo. In navigazione da NapoH a New York. Tempo sempre fresco e buono. Però, sole miglia medie 15,9. I macchinisti assienrano di non aver rallentato e dicono5 che sentono forzare la macchina per la contrarietà della corrente, cosa veramente strana in Mediterraneo. Mi avvertono anche di una rilevante perdita nel pressastoppe dell'elice destro. Sempre l'elice destro. S1 rallenta perciò ancora. Dei passeggeri, va hanno raccomandato il signor C. figlio di quella mamma scioccherella che a Genova tutti conoscono, tirato su a corteggiare quelle quattro signore e signorine; ora papà lo manda in America e< per farsi una posizione ». Lo aspettano proprio lui. Intanto ha stretto una gran amicizia con il sisroor Hobly, l'americano del « Giardino d'Inverno ». Ma questo è già ricco, può permettersi di fare lo scemo. Bega alla tavola del medico. Un commensale noioso, fin da.l primo giorno cominciò a voler fare dello spirito su due giovani preti canadesi, eh» mangiano con lui. Questa sera, eijli credette opportuno lutare la frase: «Se castraverunt prò amore eoeiururn », clu dev'essere del Vangelo o di qualche altro testo sacro. I due canadesi gli misero le mani sul viso, dicendo che non intendevano essere prèsi por eunuchi. Meglio per loro. Chiamo quel buon uomo del dottore, e gli dico di dirigere meglio la conversazione alla sua tavola., Allo 14 e mezzo siamo al traverso di l'unta Europa. **• 12-13 Marzo. In navigazione da Napoli a New York. Tempo contrarlo, il piroscafo regge abbastanza bene al mare di traverso. Miglia 394, media 16. Alla sera con tempo foschissimo, pasciamo tra Le Yorge e il Pico, ancorando dinanzi a Boria alle 21. **. 14 Marzo. SI. aspetta per entrare in porto alla 10, Entro con troppo abbrivio, rompendo il juotoijK di destra del molinello. Faccio Ì60 tonnellate di carbone, molto rapidamente. Il cento ammonta a sterline 187.8.11; ma se il carbone lo si calcola, come mi hanno detta a Genova, a 27,6 scellini, ciò porta una differenza a nostro favore di lire sterline 12. Faccio le osservazioni in proposito sul conto e sulla lettera di avviso, ma firmo la tratta lo stesso, senza aggiungervi nulla, fidandomi dell'agente dei Berwind 4, Co. Alle 19.30' ai parto con tempo grosso, per il lembo sud del GuM-Streom. *v 15-16 Marzo. In navigazione da Napoli a New York. Tempo fortemente contrario, miglia 360, media 15,2. Alla sera vento tempestoso da bordo, con piovaschi. Poi il vento gira. E' uno dei soliti centri di depressione, che per ora viene con noi a Ponente. Siccome la nave commina son la bufera, cosi il baricodirechpefigsovoqppiNmchAtalevetrMSPdaluNsslatdcletr3NmtdbvgNtgtdttNtvgcafimiiobugèl i a o l o e , 6 o i ' o a , a ' e e l barometro, dopo essere sceso da 759 a 736 rimane quasi stazionario. Ho in prima due signore, spose da poco, e incinte. Tutte e due sono piccole di statura, stanno sempre insieme. Poverette, vanno a depositare il loro bagaglio chissà dove. Ben maritate, o mal maritale, per ora sono contente. Al terzo o al quarto figliolo lo saranno un po' meno. Oggi, sono state le sole signore comparse a tavola. Pensano anche loro ai loro figli, per questo si fanno coraggio. Tutti gli altri pellandroni e pellandronc non circolano più. »** 17 Marzo. In navigazione da Napoli a New York. Tempo grosso da N-O. con confusissimo mare e piovaschi. Alle 3,30' metto la macchina adagio, appoggiando di una quarta. Alle 8 rimetto a tutta forza, ©sperimentando l'olio di pesce coi sacchetti dentro le condutture delle latrine esposte sottovento. L'effetto è buonissimo; una plaga translucida difende la poppa. Miglia 313. Media 13,7. Siamo in contatto col Lucania dello W. S. L e col Provence della Fabre Line. I! Provence ci avverte che è preso in pieno da fortunale grosso che scende da Nord, altezza d'onde da gola a cresta metri 7,8, lunghezza d'onda metri 156. »*» 18 Marzo. In navigazione. da Napoli a New York. Tempo sempre grosso e piovascoso. Verso sera, il vento salta a Maestro, con grosso e confuso mare. Alle 17,30, rompe sulla prora sfondando il boccaporto. Ballentiamo, rinforzando i boccaporti colle porte di ferro. Dopo si rallenta ancora la macchina per consolidare in un blocco tutte le fascio dei due pistoni. Poi rimetto a tutta forza, per arrivare al più presto al ridosso dei Banchi di Terranova. Miglia 346, media 14,8. •% 18 Marzo. In navigazione da NapoH a New York. Al ridosso dei Banchi il tempo è naturalmente più buono. Alle 4 di mattina sentiamo parlare Cape Baco, che ci previene di nebbia fittissima. Come se non fossimo buoni a conoscerla. Le correnti e le d . viazioni ci portano a dritta. Saliente. Miglia 322, media 13,4. 19 Marzo. In navigazione da NapoH a New York. Dura la nebbia fittissima Alle 3 di notte,, giudico di essere, sulla costa di Barsegat, trovo braccia 27.20.15, e dirigo a Nord trovando 12 e poi 9. Allora mi accorgo di essere sulla costa di Long-Island e metto la prora fuori. Abbiamo lasciato indietro il Provence. Miglia 295, 20 Marza. In navigazione da NapoH a New York: Dura la nebbia fittissima. Giriamo attorno, scandagliando sempre. Alle 6 troviamo lo Shìp tight di Fire Island e dirigiamo per Sandy-hook. Alle 10,30 imbarchiamo il pilota. Siamo alla quarantena a mezzogiorno, al wharf alle 14. Appena firmata la libera pratica, mi getto finalmente in cuccetta, e dorme fino alla sera. 21 Marzo. A New York. Passo all'Agenzia. Il piroscafo percorse in tutto miglia 4250 in 208 ore. All'arrivo il piroscafo è nella posizione di 20,15, ossia si alzò di pollici 4 al giorno. Il carbone consumato fu tonnellate 1328, con una media di tonnellate 115 al giorno. I giri complessivi furono 1.497.835. Bicevo lettere da casa. Tutto bene. #*# 22 Marzo. A New York. All'Agenzia mi avvertono che la partenza è anticipata. Devo prendere 6000 tonnellate df carbone dai Berwind <fe Co., senza toccare poi Horta durante la traversata. **» 23-25 Marzo. A New York. Finalmente siamo sotto carico. •*» 26 Marzo. In navigazione da New York a Napoli; Abbiamo fatto in tutto tonnellate 5745 nelle stive, e tonnellate 1220 nelle carbonaie, più 720 di carico ordinario. Siamo su piedi 21,8 in media. Completi di classe e 977 teste di terza. Alle 13 si parte. Alle 13,30, si lascia il pilota. Tutti i viaggi, ogni volta che sono al traverso di Sandyhook o di Nantucket. mi pare già di essere a casa. Tempo cattivo da S. E. Appena sul mare aperto, muore certa Spalla Vitantonia. Viene da Cleveland (Ohio). Era da soli tre mesi in America e non si sa altro. Chissà se avrà lasciato dei figli. 27 Marzo. In navigazione da New York a Napoli. Tempo contrario. Miglia 272, media 13,9. Mi ritrovo tra i passeggeri di seconda quel medico Bussi che portai già un'altra volta. Era stato nell'Argentina, al «campo »; e là doveva fare molti quattrini, perchè era pagato a lega; più l'ammalato era distante, più erano le leghe, più il guadagno. Pensando forse che nel Nord America ti fossero distanze più grandi, venne a New York con una gran cassa di ferri: voleva subita fare, curare, operare, squartare e guadagnare, come nella pampa. Vedo che ora torna in giù piuttosto malinconico, e col passaggio di seconda. Gli dev'èssere andata male. Miglia 272, media 13,9. »** 28 Marzo. In navigazione da New York a Napoli. Tempo cattivo, con furiosissimi piovaschi da Sud. Miglia 340, media 14,29. La deviazione che aumenta a N.O. ci porta a sinistra II piroscafo essendo basso strapazza e imbarca a poppa. *** 29 Marzo. In navigazione da New York a Napoli. Tempo migliore. Miglia 380, media 16,17. Ho tra i passeggeri di classe, gente arricchita che va a fare un giro al suo paese di origine, del veri cafoni. Prendono i lavandini per orinatoi, suonano l'armonica, e fanno delle partite a scopa con quelle carte napoletane in cui i bastoni sembrano mazze fiorite e i cuori vasi assiri. Finito ti servizio i camerieri devono metterli bellamente alla porta, scuotendo il grembiale come si fa per le galline; e il branco si sparpaglia qua e là, soprat- tup1 mcoavceInpdliactrdtecagmscdelMa1cssctiltdpesMsmgmRplzpfs3f tutto frammischiandosi ai passeggeri di ! ponte, fra cui questi ffenMemen's hanno 1 loro amici. 'O anche parenti. Ci sono dei , mariti in seconda classe, n 'Ielle mogli l coi figli in torca. Cavalleria. Ho a bordo anche il Vescovo di San Domingo che j va dal Papa. Non fa. che parlare delio, ceneri di Coiómbo, che pretende di aver ni nella sua cattedrale. Pasteggia senipre vini di Xeres e di Tmxillo, raffermando che tutti gli a.ltri vini, anche spagno- j i, gli provocano un violento mal di mare. ! + I * * 30 Marzo. In navigazione da New York a Napoli. Tempo buono. Miglia 360, miglia 15,31. Uno dei passeggeri di prima classe, siccome il primo cameriere lo prega di mot- I tersi il colletto prima di sedere a tavola, replica: «Come? Ilo pagato cinquecento dollari di passaggio, e devo ancora mettermi il colletto? ». Lo dice in inglese, per cercare di imporsi maggiormente. #*» 31 Marzo. In navigazione da New York a Napoli. Muore un passeggero di 3.a, Strameglia Sabino, d'anni 22, per nefrite. E due morti! Poveretto, questi s'imbarcò gravissimo, e appena a bordo gli vennero le convulsioni e addio. E' uno dei tanti che dopo essere stato ben spogliato da medici e da compaesani te li imbarcano per farli morire in mare e non pensarci più. Miglia 376, media 15,82. **» l.o Aprile. In navigazione da New York a Napoli. Alle ore sei di mattina, si getta a mare 10 Strameglia Sabino. Alcuni passeggeri di classe, vedendo che il Vescovo di San Domingo pasteggia soltanto a Trusillo, si sono messi a pasteggiare vini particolari; è una gara a chi cerca le marche più singolari. Intanto passano il tempo e il maitre d'Hotel incassa. Sono belle le loro discussioni sulla etichetta dei grandi pranzi. Uno pretende che il formaggio va servito prima del dolce; e come prova della sua competenza, asserisce d'aver pranzato, e di essere stato servito così, presso l'Ambasciatore italiano di Washington e presso 11 Presidente della Pensilvania Railroad. Ma dopo un po' t?i ingarbuglia nella discussione, e dico che al paese suo il formaggio si mangia come antipasto. Un gruppo di passeggere americane, tutte maestrine, che vanno a vedere Firenze e Roma, si fanno insegnare a mangiare la pasta al sugo: e per verità trovano nei loro compagni di tavola del maestri eccezionali. Restano soddisfattissime, e a pranzo finito, stringono a tutti la mano fra grandi risate con le dita sporche di sugo e di pomarola, italian sauce. Miglia 383, media 16,38. •% 2 Aprile. In navigazione da New York a Napoli. Oggi cade la Pasqua. Chissà come la passeranno a casa? Speriamo bene. Il Vescovo di San Domingo celebra la messa, ma si trova che a bordo, l'unico che sa servirla con competenza, è il secondo maestro d'ascia, certo Saglietto Lazzaro, di Porto-Maurizio. Fra tanti salami, ci voleva uno del Porto per servir messa. Alle ore 20 siamo al traverso di Punta Europa, con ondata molto lunga e un po' di foschia Miglia 384, media 16,34. *% 3 Aprile. In navigazione da New York a Napoli. Alle ore 10 slamo al traverso di Tari fa. Un passeggero di terza classe, vero tipo di Tecoppa, ma un po' americanizzato, svaligia quattro emigranti. E' acchiappato. Si trova che due carbonai, due giovanotti colla schiena dritta, sono suoi manutengoli. Il Vescovo di San Domingo vuote visitare gli arrestati per far loro la morale. Parla mezzo in spagnuolo, quelli non capiscono niente. Miglia 384, media 16,34. »% 4 Aprile. In navigazione da New York a Napoli. C'è una vera banda dì ladri a bordo. Hanno rubato anche degli orologi in seconda. Buon tempo, 400 miglia. **# 5 Aprile. A Napoli. Alle 2 di notte, siamo al traverso di Capo Sparavento, entriamo in porto dodici ore dopo, ormeggiandoci alla Capitaneria. Faccio perquisire dei passeggeri di seconda classe, senza nessun risultato. Trovo lettere da casa. Tutto bene. Non scendo a terra. 6 Aprile. In navigazione da Napoli a Genova. Siamo partiti da Napoli alle 16, trasbordando a Genova circa cinquecento emigranti che partiranno per il Sud-America. Tutto regolare. A conti fatti, nella traversata di ritorno abbiamo percorso 4160 miglia in 272 ore, meno 6 per la differenza del meridiano : cioè in 266 ore. con una media di 15,6. ••• 7 Aprile. A Genova. In casa tutti bene. La più piccina non mi riconosce ancora. Questo è il diario di un viaggio qualunque in Nord-America, del Comandante di un transatlantico qualunque. E i Comandanti di transatlantico si possono considerare i più fortunati, tra tutta la gente di mare. i'd'v

Persone citate: Bussi, Cape, Fabre, Fire Island, Horta, Ponente, Saglietto Lazzaro, Spalla Vitantonia, Xeres, Zappala Carmelo