REATI E PENE

REATI E PENE REATI E PENE Ea detrancia della moglie • La fuga di un commerciante • Il caso d'uno spedizioniere. n fonditore Giovanni Posso, abitami* in Croce d'Oro, ì, ohe è comparso ieri per Ifl. quindicesima volto, dinanzi ài giudici, deve i.l suo nuovo infortunio alla... amabilità delia moglie, che egli vituperava e maltrattava. TI Pozzo, infatti, eh*, aveva attentato fante volte alla pace dei cittadini col piti svariati reati contro la proprietà, non poteva soffrire che tra le sue pareti doinestiche regnassero la paco e la concordia; con la moglie aveva assunto perciò un contegno altezzoso e minaccioso, che portava a scenate, litìgi e baruffe, in cui la donna aveva nani. Talmente sempre la peggio, .stanca di questa vii a d'inferno, èssa, nel febbraio scorso, cercò di mettersi al riparo dalle persecuzioni e dai maltrattamenti, ma non trovò altro modo di liberarci dalla presenza del marito che facendolo ricacciare in carcere, dove aveva già soggiornato parecchie altro, volte. Si recò in Questura a fare una brava e dettagliata di.vmincia contro il marito, narrando die ipjesti deteneva in casa, mi arsenale di oggetti, compendio di svariati furti consuma..'i in epoche di poco anteriori. Oli asenti perquisirono naturalmente la casa del Pozzo e tutta, la refurtiva fu scoperta : portafogli, borsette per signora, oggetti d'oro, ecc. TI fonditore, il quale olire ''he dalla, denuncia della, consorte era... rac<ornanda.to dai suoi precedenti penali, fu dichia.ra.to in arresto e accusato di furto. Ieri c comparso dinanzi ai giudici della Sezione vrr. che. per tale reato lo hanno condannato a 10 mesi e 15 giorni di reclusione. Presidente: conte Balladori; P. M.: barone Scalfari); Difesa: aw. Ratione; cancelliere: Chiardola. ♦*# • Giuseppe Luigi Gabbani, già abitante in via Plana, il, si mise due anni fa tu. coni màrcio sema alcuna pratica e senza alcuna risorsa, assistito e sorretto solo da. un suo principio, che non « privo certo di originalità e. di disinvolutra. Affitto un locale ed impiantò un negozio di tessuti, che riempi di merci ottenute a. credito da fornitori di versi Ma in breve, visto che le. cose non andavano ne! miglior modo e che i guadagni mori orano confortanti, applicò quel suo Ringoiare criterio commerciale: liquidò ogni cosa, senza, naturalmente avvertire i credi tori, intascò la sómma che potè ricavare e si allontanò per ignoti lidi. I fornitori, quando s'accorsero che l'avevano perso di vista, si fecero avanti e protestarono; il Gabbani fu dichiarato fallito e contro di lui fu spiccato il mandato di cattura. L'insieme dei debiti che aveva lasciato assommava a -io mila lire circa; ma. data... l'indole e la nortata del dissesto, ai creditori non restava la. possibilità di essere risarciti neppure in una minima percentuale Come conclusione della procedura, fallitnentare e dell'istruttoria penale relativa, .ti commerciante fuggiasco fu rinviato a giudirio per bancarotta semplice e fraudolenta. Al processo, evoltosi ieri, il fuggiasco non si a presentato, non ha. creduto di interrompere per l'occasione la sua latitanza, il Tribunale, assolvendolo dalia, bancarotta, semplice, per amnistia, lo ha. condannato per là fraudolenta, a 3 anni di reclusione. Ditesa: a.w. Morelli. «*• " ieri mattina fi signor Angelo Zambruno, proprietario di una Casa di spedizioni, che ha in via Nizza, .-.ava dirigendo, allo scul" ; i'orla Nuova, le operazioni dei suoi dipendenti. 1 quali dovevano far imboccare ad un cavallo, elio trainava uji carro con puk-ce.lu quintali di merci, il passaggio di corso Sommeillor. L'operazione, normalmente mollo semplice, era resa difficile dal fallò ohe i! quadrupede, prosò non si sa da quali dubbi e da quali panie, si era incaponito a nniT voler procedere oltre. Lo zambruno, poggiata copi-* un muro la bicicletta che teneva per marie pugnò la frusta, .già vanamente usa'11 .. ,unó dei carrettieri, e si diede a pCTonotere energicamente 'l cavallo, ueumvitto di convincerlo a. mettersi in moto. Passò intanto nella località un vigile urbano, la guardia Francesco Governa, che intervenne in favore del... quadrupede maìt-r aneto: _ — Lasci starei potrebbe usare nitri cistomi più umani- „ . -, daAaeagente della forza pubblica. A detta «te gilè infatti, io spodizldriiere. preso dai dopò avergli sferrato un pugno, avrebr volto verso di lui la frusta che con ; veemenza aveva brandita prima cont l.ò Zambruno. pare, non seppe sodrirc richiamo del vigilo e ne. derivo cosi1. 1 tooldente che lo ha portato ieri, per direttissima, dinanzi ai giudici, incolpalo di jl<-Ta«|io ad . ira. avrebbe r: tanta veemenza aveva, mainino. 1» mi» .tro il Al processo, assieme alla materialità del fatto, rieullò anche che lo Zambruno uaci d.illa guerra, (cui partecipa come ufficiale, neflcioVeila'condizionale •■■ delia non iscri zione. . _ Presidente-, cav. Sergi: p favi. Difesa.. a.w. Pavesio. M. : cav. Cotta- Buoni del Tesoro di provenienza furtiva *.s»i, 13. notte. Sono comparsi dinanzi al Tribunale penale di Asti tali Enrico Moretta fu R-a.rjr.asco, di anni 58. da Raàsignana. recidente in Asti; Agostino Sacchi di Pietro, di anni 33, nato a Diano Marina, e residente in Asti; Giovanna Gennaro di Giorgio, da. (".asaliioceto. e residente in Asti: tutti e tre erano minutati di ricettazione. Il decreto di Citazione faceva addebito al Moretta,di essersi intromesso nel gennaio 1925 in Asti fra una signora non identificata ed il Sacchi Agostino, p.er faro acquistare a quest'ultimo tre. Bun- McliLscaprntrctapni del Tesoro, uno da lire 10.000. un altro da i alire 5000 e il terzo da. lire. 1000, compendio pdi un furio consumato qualche tempo pri. lama ad opera di ignoti nel Cunecse, Il Gen inparo, avuti t tre Buoni del Tesoro dall'Ago- sMino Sacchi por la riscossione, andò coin- Pvolio nella stessa imputazione per essersi ado- Bperato per ottenerne il pagamento, in Torino, conoscendone la delittuosa, provenienza (sempre secondo l'imputazione). Lunga e laboriosa fu la istruttoria di questo processo: i tre imputati sono persone assai note nel campo commerciale (specie il Sacchi). Stando a quello che gli imputati 'hanno dichiarato, il Moretta sarebbe un giorno, nel gennaio 1SJ6, stato invitato all'acquisto da parte di una signora sconosciuta, incontrata in Asti al Carie Sport, dei ire suddetti Buuni del Tesoro. Non essendo egli in grado li per il di fare, l'acquisto, aveva messo di Ironie alla signora il suo amico Agostino Sacchi : questi combinò e contrattò l'acquisto dei Buoni del valore di lire, lli.txm per .lire 14.000. DeLla riscossione, dei tre Buoni del Tesoro ricevette l'incarico dal .... ! il Gennaro; questi a sua volta ebbe a co;. 'guarii al principale della Ditta di cui egli era ranpresentanie per Asii, signor Mario Cases di Ulisse, da Mantova, residente in Torino, dal quale ebbe in cambio le lire 16.000. Senonchè, essendosi il Cases servilo dei uè Buoni per il parziale pagamento di una. automobile acquistala a Torino dal signor Emanuele Fiorina. pochi giorni appressò dovette riprendersi i suoi Buoni e sostituirli con denaro flvilinginptòerpvv1lifsrcmCrasso di Torino e ne ottenne il aantWo: senonchè qualche tempo dopo la telefonata di uh conoscente impiegato presso la Banca Commerciale e che aveva prestata la firma di conoscenza per il eambio, lo avvisava che- ' la Banca Grasso protestava l'illegalità della ; operazione essendo i tre Buoni il compendio di un furto, e quindi colpiti da fermo. Di qui denùricie, interrogatoli, istnittoria, e infine rinvio a giudizio dei tre sunnominati imputati per ricettazione. 1 tre imputati cono comparsi alla, udien crlza. difesi : il Sacchi dagli avvocati onorevole | RGrilli e Ca stino, il Moietta dati'a vv. oomm. ' Ballarlo e il Genua.ro dall'avv. on. Baracco. Dalle risultanze del 'procèsso non e sembrato emergere la prova della, consanevoiezza a carico degli imputat.i della provenienza furtiva dei tre. Buon:: m conseguenza di ciò il Tribunale, con la sua sentenva. ha dichiarate" assolti, i tre imputati per insufficenza di prove quanto al Sacchi e al Moretta, e per inesistenza di mito quanto al Gennaro." li processo contro ex.amministratori della Banca Agraria parmense Parma, 13? notte. La pernii Urna, giornata rie! processo per il fallimento della Banca della Associazione Agraria parmense, è siala interamente occupata dall'arringa del senatore Berenini, difensore dell'industrialo Ber.tozzi, per il quale il P. M. aveva, chiesto 1S anni di reclusione. L'oratore ha escluso il dolo nello operazioni lini suo difeso, riferendosi particolarmente al trapasso delle azioni all'anonima. Beri oasi e figli. Ha aggiunto anzi chu tale espediente fu al 'Bertozzi consigliato dal defunto direttore ri ell'i stilli 10 a.w. Tasrdini. il quale ben comprendeva che la. re a. danno, non poteva, ormai, al momento in cui avveniva., che risolversi a. vantaggio delia. Banca. L'oratore ha. efficacemente usaminato 11 periodo nel '.piale le spcculajiom dei Be.riozz; si effettuarono, ponendo in rlievo io eco-po cui si ispiravano, sfeondo il programma, del Beriozzi c de) Tardini, che I rldFslguicrEdg• i:a. anziché torna- j era l'incremento Industriale e commerciale j della provincia. Ha. concluso chiedendo una sentenza di piena assoluzione. udienza idi do.tnai.tina le pan.' presenteranno le. loro memorie e nell'udienza ponveridian's si avrà la se.nt=nia.