I problemi coloniali

I problemi coloniali I problemi coloniali la seconda giornata libica dell'oli. Mussolini „ Tripoli. 13 Mattini; D Capo ael Goverao. on. Mussolini, ha impiegato i.ut.ta la giornata di ieri nella visi la fJi vari centri r-pansi lungo 31 percorso da iripoli a Zuara. Alla Porta Gargarese ieri mattina alle 7,45 si ó forinola un'autocolonna ai circa 20 automobili, nello quali oltre a S. K. Mussolini hanno preso posto il Governatore, gen. De Bono, l'ammiraglio Siri turai1 e il net>. Ca.vaìlero, il segretario generale dell iovernatorai.o gr. uff. Niccoli, il marchése \ Paohtcci do' Calboli Barone, il comm. Ghia -1volini, il col. Capasso Torre' 'il 'corririi. "S'ior. iBagni il console Tamburinii ilu^zTonmi deli, al sS--n,i.-o del Capo dà Sottosegretàri e del Governatore olire à nu- meiosi Inviati rii «rirvrnaii iiaiiprii t.t\ o«tori KitSSm i, SlSfl! 7^ Attraversata la. belliM-inia oasi di Zanzur, raArtocoionna ha fatto la sua prima breve sosta a Zanzur, accolta oa evviva entiisia- stioi della popolazione, e dei bambini delle scuole che, schierali lungo la. via, salutavano romanamente gridando «Viva l'Italia.t Viva Mussolini ! ». Tina seconda soMa fu fatta a Zavia, che aveva innalzato all'ingresso dell'abitato un arco loraiato con palmo e. recante al centro |'iscrizione: «Salveo Duco». Quivi stava adiattendere un mippo di cavalieri arabi, che con pronta manovra, hanno circondala l'auto-1mobile nella quale si trovava, s. E. Mussolini, qn accompagnandola di galoppo fin sulla piazza dove era adunata tutta la popolazione. Si notava un grappo oi arabi che scilo il baiacrano indossavano la camicia nera, uno degli arabi ha porto in italiano il saluto a Sua Eccellenza, riaffermando tutta la devozione tic-ila. popolazione per l'Italia. Dono una breve visita alla casa del tssìd-.'-nté De Castrò, che ha offerto un rinfresco, 'autocolonna, salutala da vive manifestazioni ha ripreso la marcia, costeggiando, per vari chilometri, magnifici colonnati di palme e orti notevoli per ricca vegetazione: Dopo una breve fermata di pochi minuti a Sòrmah, ove oure era ciato eretto con palmo un arco d'onore, la colonna attraverso ad una steppa desolata si è diretta alle rovine di Sabratha. Sua Eccellenza, con il seguito, ■abbandonate le automobili, sotto la guida del funzionario preposto agli scavi, ha minutamente visitato i recti dell'antica, città. soffermandosi ad emtniTare i risultati dei più recenti scavi, eho hanno pesto alla luce, tra. l'altro, una. magnifica, scoprirà rappresentante una srrande testa, di Giove ed uri prezioso e mi; nutissimo mosaico. S- E. Mussolini a piedi ci ,> poi diretto a. visitare il prossimo svende anfi1e.at.ro, che sebbene alquanto deteriorato a abbastanza completo e rimonta all'epoca nmeriale. Di soffermato ni» ujhuììicjig h —-7—«cavi, che sono dominati dall'anfiteatro. >eiregistri dei visitatori crii ha apposto la ' Di òni'"u"cipò dei"Governo "si è ad ammirare il complesso dogi; firma preceduta dal dèi passato e qu:1 Ritornato in ani; accompagnano dal : bitato di Sabrath, 0 tazzina e ir s,m Tra la Roma jlell'avveniré ». 1He S. E Mussolini, •io, si e recato all'a- jalia porta della, pa-1ndéViale 'erano schierati nuine- rosi -balilla», uno" deiT paligli ha fatto |omaggio .di un mazzo di fiori- V* gruppo di jsignore della colonia si 6 appressato al prime Ministro, e varie di esse celle lacrime aidi occhi gli hanno baciato la mano. Tutta ». popolazione àraba si era schierata a fare Ria applaudendo lungo la via ohe conduce alla stazione, e che Mussolini ha percorso per recarsi alla ferreria ove un treno lo attendeva ner condurlo a Zuara. Un numeroso gruppo di cavalieri arabi, quando il treno, alle Ì2.30 si è mosso, lo ha seguito al galoppo lungo la carovaniera che costeggia la inea ferrata, mentre S. E. Mussolini dal finostrino del vagone salutava romanamente, .o spettacolo era quanto mai caratteristico e suggestivo. 5». É Mussolini ed il seguito hanno fatto colazione in treno. APe l+.l'. il Cano del Governo è giunto ala stazione di Zuara ove st& s-chierata una compagnia dt onore della milizia, che è staa cubito passata in rivista, dal Duce. Dòpo avor;= ricevuto gli omaggi del caimacam uscendo dalla stazione, S. E. Mussolini i h soffermato presso un folto gruppo di bambini arabi, uno dei quali si k a.vanzato e parlando in perfetto .indiano, ha dato i Duce 1! benvenuto, esprimendogli a, nome dei bambini di Zuara. ì sentimenti del piti prefondo atf.et.to e as6teurandolo della loro edeltà all'Italia. S. E Mussolini, che ascolto con la massima attenzione il discorso del bambino, si e con lui congratulato e ha dato Ordini al «merale De Bono di dargli un premio. S. E. Mussolini ha poscia attraversato il Parco d'ella Rimembranza, inginocchiandosi con utto il suo seguito dinanzi al monumento dei caduti della guerra libica. Risalito in automobile il Duce si è diretto alia città. Per più di un chilometro sono schierati ai SS ^rf„,^a M ve?nÌnenm^iSCCalLe che applaudono, con vero, entusiasmo, la donne par esprimere la loro gioia per visita emettono il loro caratteristico acutissimo ululalo, col quale sogliono incitare ala, guerra, i loro nomini. Nella palazzina del Commissariato sono stai ricevuti dal Primo Ministro i notabili del uogo, .il cui capo ha espresso, a nome della regione, i più sinceri sentimenti di lede per Ttalia-o pel Capo del Governo. S. E. Mussoini ha risposto che. dopo Tripoli aveva vouto visitare Zuara perché sapeva, che gli zuarini sono fedelissimi al Re ed ossequenti alle lèggi della grande Italia. Ila .soggiunto che essendo . etorna v leggi dei nostro potente rio proteggeranno la regione ài Zuara per farla forte 0 fejiee. Ricevendo poi i concessionari di rane agricole. S. V.. Mussolini ha detto loro rii com-'dernrlì fra. i migliori degli italiani, perche invece di adagiarsi in mollezze hanno preferito la vita, dura di questa colonia, rne c e, rp''semnré italiane. Il Primi Ministro ha poi arelstito ad una fantasia di cavalieri arabi, cui hanno parto, cipa'o oltri 60') cavalieri in barracano, capitanati rial loro Caunacan e dal Mudir. indoswndo ricchi bomus ricamati in oro. La fantàiia veramente imponente, durata circa mez»;orai è stata seguita da S. E- Mussolini coi massimo interesse. Il Caimacan. terminata la fantasia, « disceso da cavallo, ai e avvicinato al Primo Ministro, e. a nomertei zuarini, gli ha donato uri magnifico cavallo arabo sauro di s noni, portante ricchi liniménti iu .-.rgenifi. uba splendida sella d argento .' una gualdrappa lineine::lc ricamata, in arg.-nto e oro. Gli ba donato altre?' un ricco frustino con manico d'oro cesellalo. racchiuso in un astuccio d'argento che reca Incisa la seguente dedica: . A Benito Mussolini. Sabratha Va pilo, 12 aprile 1926 n, de dica rinetuta in italiano 0 arabo 0 sormontata dal Inscio littorio. S. E. Mussolini ricevendo il dono ha pronunciato le seguenti parole: « Accolto questo dono, pruno porche mi viene dalla, sente, fedele di Zuara, secondo nerchè h un cavallo c lo porterò con me. a. Roma • tutte le volto , he lo monterò mi ricorderò del!:., gente fedele di 7.uaro -. le imnonehte dimosrràKione da partf degh _;ariTij h- accolto le parole del duce, tradotte in berbero ri.-i*nt. interpreto. .Mie ore tu s F. Mussolini col seguito ba. lasciato Zuara in treno spocialc, e.-l ha fatto ritorno a Trinoh. ove fi giunto alle ore 2L sicuro .in- questa tofielTa sara , e i bisogni espansionistìci deU'Italia È^o^'^se^nò^còmunflùe. la pedana. 90fseA amo. 1^^. ^vere più avanti. «ar ^%^&M^^J^^k L'Africa e l'islam Gii ufficiosi contiaiuàito rilievo il viaggio coloniali desumendo dallo, dichiara zio metro i compiti clic, la P" noma. 1.1, notte. a pone- iu grande dell'on. Mussolini, Olii eh 1 l'rimo W\metro i compiti cue. ni politica fascista si mnone di realizzare. A questo riguardo taluni eioro*li accennano a problemi concreti. Coei la Tribuna, a proposito della npr.eseitA di eeoansionc coiouialc di cui 1 Italia, ha Sfioeno ' nel suo editoriale iscrive: .S paria molto di espansione Ebbene, si " ^rr7ni erc"^ sù larira base l'espansione" economica nelle terre africane tue ««se^aSo Esse sono, comunque la SSwa óualé possiamo muovere più $èl%:eTe un sUtema di rapporti ec £« madre patria e lAWca ^.^ff1!^. !r.ana. «sfate. Per occupare, in eeso xm posto j degno della, popisione che. conio potenza oc; cideritale, abbiamo nell'economia generale, ! europea, e mondiale, dobbiamo portare alla : Tnsssinia offlcienza il territorio che. già possediamo, nm abbiamo già, in wtotórifa, una, sia pur Ijniviata, vlià oltremarina. Onesta vita bisogna viverla. ». L'Europa e gli arabi civIliT.raf I Il giornale scrive quindi nhe la preéejMa. di Mussolini in Libia significa incitamento " tutti S giovani, di a tutti j giovani, di qualsiasi categoria. date, aftinché, dedichino le propria ait-ìvitaallo sviluppo ed all'elevazione '«er.noroi.-a idéll'Alrtòa, ohe noi già dominiamo imente. Ed aggiunge: • « Il secolo xx è" destinato a velcro ja so- bizione «ieW-a non meno grave lotta tr.a gli pto«*'èi concorrenti tra loro m Africa, àn ! « S» civilizzati, e pereip\ M''" attivamente nemici degh c>r.cupa.t.crj, dall'altra, in quesv.i accanita ed alterna vi- cend-a offensiva e difensiva vinceranno le no-1 Ieri7(, 0rCi,ir.ma^ rno avranno nortato i nro ggf p^^V il^'S'" malsi lmn gruppo, che più li avranno ornateti de: proprii figli, r.he avranno crealo nei prò prii territori africani un continuativo enovimento ecocointco, che includeranno definii; vernante le ricchezze ed i commerci dei loro potsediimenlj nel sistema deirejconomia gè «orale delle, ihriii&tóie. e del commercio ma. rii.iir.io delta madre patria ». L'organo ufficioso mette in rilievro la w cossiià di iolensificarfi al mostimo la prò pacanda per In formazione di una coscienza, coloniale onde, ingessare alle nostre colo- j rhj niu africane il inondo politico, finanziarlo. scientifico, culturale ed economico in genere^'■ conclude : c Al di fuori di questa realtà attuale, e' da svolgere evi dei-, emerite anche un'azion politica, diretta a diverse e non immediate finalità, e che. spetta esclusi vilmente al Governo ». Il .Gicivnalfi rì'llniiii nota, che il viaggio del- Von. Mussolini rappresenta, il contatto di due correnti di cultura, di traffici e di inteso; ilcontatto di due mondi: l'Italia e l'islaiio: ..-dice che da questo fatto dovrà sorgere la col- la.borazicnc più continuata tra due civiltà. che si fronteggiano dalie, ..pondo ,ie) Medi-terraneo, e si incrociano nella loro opposta eepanftione: l'unti diretta dall'Europa verso tiorito; l'altra tesa dall'O- l'Órionte ric< rienle versò"l'Occidente.'per assorbire le sucogre.iite conquisto tecniche, ed econo- t.-u progre.; miche. .,. , , V giomailc si diSlungà qumdi ad esaimnaro la portata della, lot.'a che. la. Francia 0 1 In- ghiPtioi-ra. sostengono con il mondo sslamic-*.rilevaii.iu ..in- e'..mr*y.i del genere non esb«.tono tra l'Uaìia ed i musuhnan*. potch. le correnti e*pans;ioniistache «osWwe sene vòlte solo a stabilire conianeroi, scambi e la vero 0 aggiunge j amicelaNra'T'ltail tón<iPnz, naturali diinoue la premeva ''li pao^ e di "Italia e l'Islam, portata dateli de.:ae due parti, bisogno • «ssa si svaiippi in uno. nuova vasta e fervida politica eli intesa. Nel centiro del Me- <ih,,J£-a«vV' ve"t" di passaggio dairEuropn a-r"^ri-a ed"' f>*'ì'>-.'.ià l'itomi realizza, già. cecmaàcim'-àa 'e 6toalcamente la funziono 5« f,icròc4ò dèi moìvlo" islamico con quello 1 r" rivUtà airaba con quella oc- ówèmàik Onèsta funzione d«v* ora p^^i "aspètto" cos'nrtivo, atto-o c penna- j nenie... =_ |Un quart!ce orientale r- Roma? R Giornale d'Italia, rileva infine, che, senza dubbio, il Governo considera il problema della, colila.!.orarioiì" italo-ara.ba ed aggiunge: < Noi vorrremmo che questa collaborazione ito.io-a.raba, cristiano-islamica avesse un suo centro di raccoglimeli «lo o di produzione « Roma. Le missioni storiche si creano, non con ile. parate, ma con la. sifteuakisa azione, organizzata 0 comprensivo. A Roma c'è. posto per un imiterò quartiere dei pqpoilii ontentaili, più vasto e ionniito di q.uello che già si va costruendo a Rodi, con scuote, accademie, chiese, società di commercio, magazzini, banche, nelle quali tutti gli aspetti degli scarnili tra l'Occidente e l'Oriente, iranica di mercanzie, plani di lavori pubblici, tentativi di nuove inizialivo. arti, scienze, pensiero, possono trovare una loro immediata, espressione pratica in un'attività quotidiana ». Il Corriere. d'Ito Ha si occupa- invece dal riflessi esteri, mettendo appunto in rilievo l'intere6sàmsmto della starnala estera per il viaggio dell'on. Mussolini. L'organo del contro caitoióco rileva che il mondo ha compreso la tegittilimìtà, delile nostre, aspirazioni coloniali e si hai la misura dell'opera già compiuta d* Mussolina. A proiiostto dei discorsi pronunaUU in Libia, dal capo del Governo, IL Cor riero d'Italia, osserva; . e* questo & hnguagg'jo di un popolo coro nosto di soldato, da cotona e di piomeri. Non è il gridT' delta rapina; è te. parola severa e perentoria de] diritto, che Fon. Mussolini e ben degno di pronunziare in faccia al mon .lo. in nome e per mandato di un popolo, di cui diventa ogni giorno più angu^o e più insulftc-ient.? il territorio. Chi ha interesse a 1 capire, capirà. Neill'Europa. guasta dall ipo- erfeia democratica. l'Italia di Mussolini1, serve i ^tìi-imeite là" causa della pace, poiché la che r-ItaUa vuole ò la sola che abbia garanzia, di stabilità, avendo per fondamenito, non la rapina, ma il diritto ». tM ©ermanSa e B© colonie Dichiarazioai del mioistro Kuelz • I! problema dei mandati io Affrica e le fotiire richieste iedesebc. iSerculo r.Decia.le Della > Stsrapa »1 Berlino. 13, notte. Il Ministro riseli hitcrni. Kuelr. che nel i 1907-190S organizzò nella, colonia adesca, dej- ' l'A-ffrica sud-occidentaile .'. 8i»n.3iusinazione autonoma dei singoli comuni, fa oggi nel Vcrlwrr Toi/eblcJt, a proposito degli ultimi commenti delia, stampa e6tara, una. esposizione programmatica de! problema, coloniale tedesco, nlevamdo die il desiderio di colorito l'Iella Germania non ha. nulla a. che vedere con l'imperialismo e il militarismo, e risponde piuttosto ..1 diritto tédeéco. all'onore tede, c-co ed alla uguaglianza elei diritti della Germanio, con le altre potenze in matej-ia economica, politica e culturale. Riferendosi ad a. cune ci mcUc pi Ulti me menzognera la afférmazione della Incapacità, coloni a.! e tedesca, contenuta nella noia del 19 maggio 1019 dei Governi alleali. Knelz con'Inde: « Dai) punto «li vista del l'uguaglianza dei diritli de! popolo tedesco con gb altri popoli, la Germania ha titoli storici e morali per essere, compresa fra. le nazioni che lavorano per sviluppare colturalmente ed economicamente i paesi d'oltre maie. sappiamo che un cambiamento in nostro favore, non può avverarsi da oggi a domani. L'esclusione del popolo tedesco dal la voro coloniale per semine 0 però impossibile, mentre la partecipazione di c^so viene richiesta da necessiti! economiche vitali della Germania riguardo alle materie prime, ai nuovi mercati e alla sua. popolazione, e ciò/anche nell'interasse dplla Potenze aventi niritto alle riparazioni .-, Le dichiaràiZioni di Kuelz rispoodev.-mo al l'inteivssamento del pubblicò e allo u.-j cor rotiti cir.-a. l'attribuzione di mandati coloniali alla Germania- Ora., da fante bene :nformata si afferma, che siiiora non e s.tata fatta alcuna comunicazione in proposito al Governo tedesco. Anzi, secondo il govèrno, il problema- coloniale sarebbe per era tutt'al-tro cIxìì di attualità. A Locamo è staio riconosciuto ufficialmente alia Germania il diritto murale di ottenere dei mandali colo, niaii ed il ministro degli Esteri Stresemann Èt^iffiléS%r%^ ancora parie della Lega delle Nazioni, sa: rebbe ozioso dira sin d'ora quali soiio i voti coloniali della, Cormahia stèssa.. !■',' post-ibLle. che J fiiiu.ri dibaittitj sì ver.ilù.liij.o in clrcorjlajizn capaci di spostare notovoliuentc fulto it coniiplesso prolilciiia dei mandatiMa una cosa i) oerla, e cioè elio l'Affrica costituirà il campo delle discussioni e che. su dì om^i. volgeranno le richieste < ho. la Germania avanzerà alla Lega dell»' Nazioni, allorcliÉ sarà entrata a. farvi parte in proposito si afferma che ia questione dòvreobe essere dibattuta soltanto tra 11 Reicb c- le potenze alleate- ed associato, poi : che secondo l'articolo U9 del trattato di k " Versailles, la Gcrmama tante, a fs.vore di queste lane dell- Lega dello ifco dominio '" • "'b-' ha rinunziato solin quanto nyanda- Kiorn'. il »io .in La pace con Abd-El-Krim U dilemma : accordi rapidissimi e con» dizioni severe, o vigorosa offensiva, (Servirlo spedalo della « Stampa » Parigi, 13, notte. 6*no siate apportato alcune modificazioni alla partenza della delegazione francese incaricata di recarsi a] Marocco, il generale fprimo dciegiwo trancese, è partito eli ^ *\ ParlEJ **5r Marsiglia, «love si « imbarcato Pl.^iottona. .ul .c-rriero di Algeri, f-opM Olivan, primo delegato spagnuolo w*. msiv.rno all'ambasciatore di Spagna, V!:l :''!',:' ri:-'''yw;' mi'nitra \c-lia. -la Briand) «' Partl,° slama.(ma per Madnkl di dove «si £ nTiJc^^rtT^tì? 'Ì?um»5;-V0D jabCula ct1e «* e,. lK 1 .uaona. Si. suppone che Abd El Krim abbia ricevuto oggi comunicazione dei messaggi che convocavano i suoi delegati alla, conferenza di Udirla, dove, essi potranno giungere fra. un paio di giorni. 1 tre delegati di Abd El Krim sono Sioi Moba.trii'iei'1 Azerkaile (cognato di Abvl El Krim e r-no ministro degli Esteri e della. Manna, dio comandava, all'inizio de], le Ostilità, le truppe presso Te!nari e che. orRattizzò poi la difesa di Ajdìr e fece costruire 1 posm di difesa della, eosta del Riti), Sidi Mónaxnmed Hitmi (cugino di Abd El Krim. che fu prima, segretario « poi sostituto vJ-l ministro della Guerra ed & ora. una. specie di capo di gabinetto ocli Affari Esteril e Sidi Mobanmied i.'ld El Hodv Mohammed ^-Ciheddi (celebra per il suo valore, e ciani sdslsprssneibn9LhnCceepa; sibilo. Però ha soggiunto: * E' da prevedere : che le trattative dureranno parecchie setti'.inane. In quanto alle condizioni di pace spe ci ficai e dai giornali come quelle che sareb| bero offerte dalla Francia e dalla Spugna, ai ; ribelli rihani. si tratta, per diro il-vero, non di condizioni, ma piuttosto dei principali punjij che .serviranno come base nelle discussio ni. Non si possono infatti intavolare del ne- bollano del capo riffanol. Tutti e tre i negoziatori appartengono alla tribù dei Be,n" u- riagcl, della quale Abd El Krim è originario. | ro^l^ n^S^h^^^iohe il Governo francese, farà, di tutto affin- ò i negoziati durino il minor tempo pos- ( jgoziali partendo da posizioni ferree. Bisogna I sempre conservare un margi | ne «. Ja j aieùiii ; so fo/*. , riconó» jleve he ?-iare ai negoziatori la possibilità, di accomodamenti ». A chi gli chiedeva vero che Abd El Krim era. pronto a ere te-sovranità del Sultano. Palnribattuto: « Come volete che si co 1 i..uvi. jj.wum ila- - ine di discussio- ' . assicurare un lungo periodo di paco. E evi- j noscano lo intenzioni di Abd El Krim. e le condizioni che egli accetterà prima che vj sia stata la menoma prosa di contatto?», Infamo, secondo le opinioni che prevalgono 111 questi circoli autorizzati. Francia e Spagna hanno la ferma, intenzione di sbaraz zare il Riff dalla presenza di Abd El Krim; condiziona che infatti sembra essenziale per ficnio eiio. se l'apiiatnra venisse Pisciato It bòro dei suo! movimenti in un paese che egli ita jpinto alla rivolta e che ha trascinato allaPguerra, le ostilità.potrebbero riprendere fra qua .eoe mese. e. 1 francesi egli epagnuo- :W^T?^^^^^tó*e^>' 20 lv ma di nrà a sowroietttre^ tribù nbel- %Vt tribù %%ml*t E' questo un otto indisnensabilo per non orepararsi amare disillusioni per l'avvenire. Se.nza. dubbio, tarilo i francesi quanto gli spaglinoli sono disposti a consentire ai riffàni una certa autonomia locale, ma tutte Je tribù del Riff dovranno riconoscere l'autorità del Sultano. Gasi, non sarà'loro permesso di •entrare in relaziono con autorità, straniero poiché soltanto .il Sultano possiede, questo diritto per tutte le parti, del Marocco. Accetteranno i riflani lo domande della Francia, e della Spagna? Per quello clic concerno l'allontanamento di Abd-el-Kriru. si ritiene che, dietro un compenso pecuniario, l'agitatore riffano consentirà, a partire, dato so. pratlutto che la sua popolarità è considere- |Knni che dovevano cominciare senza indir ck, qi;o scopo di permettere al comando di -, àpnroflttsre -iella buona stagione e di avi.,arv th0 )t ral,0 rjf(ano prèndesse l'iniziativa ! dell'offensiva, sono staie momentaneamente : ésofcpese onde dai'c ai negoziati il tempo di svolgersi. ìs"on bisogna però — ed ò questa l'opinione dei circoli nulitari autorizzati — che sotio il pretesto di giungere ad una pace volmente diminuita in questi ultimi tempi, oPer quello che riguarda, il disaamo delle triluì, è lecito aspettarsi una resistenza, ma se. tate resistenza dovesse persistere, i negoziati di pace cesserebbero immediatamente. L'armistizio che sarà firmato prima delle conversazioni verrebbe allora denunciato, e verrebbe sferrate immediatamente, tante dal lato fran 1tmceso quanto dal lato spagnuolo, un'offensiva j ldecisiva. Tale è la. situazione rial momento attuale; alla vigilia cioè, del giorno in cui i delegai, francesi e spagnuoli devono riunirsi a. Madrid prima dì partir* per Vdjd.ì. E' ovvio aggiungere che lo operazioni contro Adb-el I ?a "cui; secondo" aÙlnTò "tffeTma il"remps" po chi a Fez osano in questo momento sperare), si lasci passare il periodo favorevole per in tavolare un'offensiva vigorosa 0 definitiva contro Abd-cl-Krinj, A partire infatti dal me. se ili Juclio. il e.nJdo a). Marocco è tale chqualsiasi marcia in luoghi accidentati e spesso sprovvisti d'acqua, riesce estremamente r«enosa. Le, colonne iranco-spagnuole non po trebberò quindi piti gettarsi di un 601 balzo sui ripari premici, ma dovrebbero progredire lentamente, melodicamente, laddove, attualmente delle, brigate miste (composta d' truppe vigorose comandate ria capi che conoscono la zona1 potrebbero, in ire o (piatirò giorni, raggiungere la costa <i trovare una nuova base di sbarco, .•\bd\e.l ivi'im ili al .corrente dei preparativi che sono i-bui conijpiati, e rie conosce il pericolo: egli può in poche settimane essere messo deftnitivàmarite fuori causa. E' quindi da temere, che egli | tenti di guadagnare tempo dorante questo • periodo, per lui critico, silo scopo di dar prova, fra qualche mese, di nuova infrànsi Is^nz-i. E' questa la ragione per la quale. ! tanto a Parigi quanto à Madrid. :.i ritiene, he 3 negoziati che e.omincieranno fra. bre 1 crebbe sempre n.'u.o (in perdile umano ed in danaro) che non uria Iucca r.osi^ m fiTffn, davanti ad un nemico . ho non ac cenna a disarmare. j La poittica estera bulgara f-sposta alla Sobrange Sofia. 33, none Mia SobraBjc r-i >• discusso il bilancio del Mirrisi oro degli Esien. Rispondendo agli o nitori deiropposizione, che criticavano j'a ).o ìi'tca de) Govomo, Bouroff ini pronunziato m. discorso, in cui ha fallo rilevare gli sfor 7' fatti dal Governo bulgaro allo scopo" di stringere maggiormente 1 vincoli che legano ira di loro ì popoli balcanici. - La nostra, politica, estera og|i !,.-i detto ■ - porta già i frutti. Noi poniamo tinte io nos-ire speranze noll.-i L<»ga dèlio Nazioni. Se il nostro popolo ciov,-t;.c subire un'altra, de lusione, ciò coiTisponderebbe a! crollo dogli ideali doLPunianiia. La politica bulgara mira ad assicurare l'indipendenza ed il libero sviluppo della nazioni (in una stretta intesa cou tutti i vicini; ed a conciliarsi la. timpatia di tutte le Potenze ». L'oratore ba espresso la sua. soddisfazione nel vedere che tutti i partiti eono d'accordo nelle grandi lineo di onesta politica, di carattere prettamente nazionale, e. ha. concluso dicendo che rumorio nazionale è la. miglioro garanzia del successo di obni politica estera, ed espi unendo la sua fedo incrollabile nella L-cga dello .Nazioni e, la sua liducia. iiell'avvcnire. I.a Cimerà ha. approvalo quindi il bilancio del Ministrici degli Esteri. (Stefani). •♦♦■«iI! pàI t! I tcdmdltdìs\SGtrsaafsngmlgR