Mussolini a Tripoli

Mussolini a Tripoli Mussolini a Tripoli Fantasmagoriche manifestazioni - Imponente Si rivista militare p"Siamo stati grandi nel Mediterraneo e grandi sul Mediterraneo vogliamo tornare,, TRIPOLI, 11, oro 17,35. Mussolini è r.nlrnto oggi in Tripoli in una cornice coreograficamente magnifica. Questa giornata, piena di sole, ha avuto tre tempi : la rivista delle forze militari regolari, libiche ed eritree; la «filata delle forze fasciste, e la fantasia dei cavalieri arabi. — E' la più colorita manifestazione che mi sia slata tributata — ha detto lo stesso on. Mussolini ai giornalisti convenuti a salutarlo. Alle ore 6, mentre un lieve vento agita le bandiere, che sventolano dovunque, e le palme, le truppe indigene si dislocano lungo il percorso dove dovrà passare J'on. Mussolini. Le tribune di piazza Castello sono oltre ogni dire affollate e presentano un aspetto imponente. Il sole incandescente mette scintille sul mare, dove la squadra ha gettato l'ancora, e sulla, storica piazza dove le tribune, adorne di tricolori e di scudi romani, vanno affollandosi di signore, di ufficiali, di funzionari, di coloniali in uniforme, in un mistione di colori vivacissimi. Le truppe indigene, nelle caratteristiche uniformi, sono schierate lundo la riviera deliziosa. Sulla via Azi/.ia sono raccolte le Zavie: ai balconi sono stesi preziosi tappeti e grandi arazzi pendono da lunghe aste, come giganteschi stendardi, che il lieve vento gonfia. Gli arabi sono raccolti a gruppi sotto di essi, nei loro candidi baratxani. sui quali il rosse» dei fez mette come una macchia di sangue. Un canto di gioia., che è una specie di nenia, osco da questi gruppi. Invocano Allah, dimenandosi senza riposo, come per offrire in olocausto al loro Dio la stanchezza del loro corpo sfinito dalla fatica. Le fanfare, costituite in massima parte da una specie di piccolo tamburo di maiolica, di piatti e di pifferi, accompagnano le interminabili nenie che ora l'ima ora l'altra confraternita religiosa cantano in onore del temuto capo, che viene a riaffermare la supremazia italiana. Lo altre Zavie sono raccolto nel fondo della Piazza Castello, chiusa dall'altro lato dal mare, e lo stendardo di esse ò dei più : pittoreschi. Una suggestiva, macchia bianca, e nera è costituita dalla, tribuna dei balilla ed avanguardisti fascisti, la. quale contrasta singolarmente con i colon degli arabi e delle truppe. Sul Lungo Mare Volpi sono schierate le truppe arabe. La numerosa colonia italiana si assiepa ansiosa dietro i cordoni. L'attesa diventa di minuto in minuto più febbrile e più intensa. In certi momenti c impossibile quasi contenere la folla. Lo navi immobili al largo offrono alla popolazione attonito, -un imponente spettacolo di forza c di bellezza. Lo sbarco del presidente è imminente e la folla si fa più attenta ed i volti sono tutti rivolti verso il punto donde l'on. Mussolini dovrà apparire. Le nenie arabe diventanti esasperanti. II saluto del Governatore e del sindaco Hassuna pascià Intanto sulla Cavour avvenivano i preparativi di sbarco, La nave, seguita a breve distanza dalla (Hulio Cesare, aveva dato fondo innanzi al porto di Tripoli starnano alle sette. Subito una squadriglia di «Caproni » e una di « Sva» avevano preso a volteggiare sulle corazzate gettando manifestini di saluto all'oiL Mussolini. Con un motoscafo si erano recati a bordo il governatore generale De Bullo, il quale indossava l'uniformo bianca di generale con la camicia nera, il comm. Niccoli, in uniforme di segretario generale del governatore, il generale Malladrà comandante delle truppe; e il gen. Re Bono aveva porto al capo del Governo il saluto ed il benvenuto in colonia. L'on. Mussolini quindi, accompagnato dal governatore De Bono, dal cornili. Niccoli, dal generale Malladrà., dal sottosegretario ammiraglio Sirianni, dal capo di gabinetto marchese Paolucci de' Calboli Barone, dal comm. Chiavolini, scese in motoscafo dirigendosi al pontile di sbarco, presso il Castello. Quivi si trova schierata una compagnia d'onore formata da rappresentanti di tutte le anni con bandiere e musiche. Ad attendere l'on. Mussolini, presso il pontile, si trovano il sottosegretario di Stato on. Balbo in uniforme di luogotenente generale della Milizia, il vescovo mons. Tórrisia, il sindaco di Tripoli Hassuna pascià Karamanli, il procuratore generale della Corte d'Appello comm. Ravizza, il delegato del Fascio avy. Casaccio, il comandante del porto Grifni, il colonnello Riccardi, capo di stato maggiore, il maggiore Rivolta capo di gabinetto de! governatore, il maggiore Bieche, il capitano Buzzurrini, il lenente Groppado. Appena, il motoscafo attracca al pontile, il cannone tuona, lo truppe presentano lo armi e le autorità si avvicinano al Presidente del Consiglio, che veste l'alta uniforme di caporale d'onore della Milizia, col collare dell'Annunziata.. Dopo che Mussolini ha passato in rivista la (compagnia d'onore, Hassùàa pascià Karamanli, a nome di Tripoli, rivolge in arabo il seguente saluto: « Tu hai voluto mettere piede sul suolo della Tripolltania, ih queéla colonia, che Drofonrìaniente sente già amore per l'Italia, dalla quale attende il suo avvenire di prosperità, per potere, a sua volta, dare alla madre patria i frutti che la buona semente avrà fatto germogliare. Tu, che con il tuo illuminalo Governo, hai reso grande e temute il nome d'Italia nel mondo, tu qui vedrai e tarai. Da te tutto aspettiamo, ai governo del beneaniato Governatore, che ti ringraziamo d^ avere qui mandato a reggere le nostre tuorli, ha capito quali siauo i principali bisogni della nostra terra; con uu amore, nel aualo si scorge l'ispirazione di Dio, mette i'1 suo intelletto, il suo cuore per fare il bene della nostra popolazione. Sia esso benedetto. Ascolta le sue parole ed esaudisci le 6ue richiesto. Egli ti parlerà, come potrei parlare io stesso. Onesta tua visita segna una data di luce nella nostra storia; il 60le, che tu ci norli. non teme ombra alcuna. La felicità ti sia compagna per tutta quella vita, che tu hai consacrata al solo bene della patria, destinata, per tuo volere, ad essere sempre più grande », La cavalcata sul fronte delle truppe Il discorso del sindaco e stato immediata nente tradotto in italiano da un interprete. Mussolini ha stretto la mano ad Hassuna pascla e lo ha ringraziato delle sue parole e quindi in automobile si è recato alla sede del coni indo delle truppe, dove è montato a cavallo. Accompagnato dal governatore De Bono, Ehi rrmskm BftrnMiV dal comandante delle truppe gemerale Malladrà, da tutti i colorimeli!, dal console Bardi, comandante della prima legione libica, dal comm. Chiavolini, dal capitano Buzzurrini, dal console inglese, egli percorro quindi il fronte delle truppe schierate sul Lungo Mare Volpi. Egli avanza lentamente sul magnifico cavallo arabo, coperto dalla gualdrappa rossa, sormontata da! littorio. E' preceduto dagli zaptiè a cavallo, le cui uniformi roseti eri oro danno loro una certa somiglianza coi corazzieri del Re, e da quattro capi arabi, raccolti nei burnus fiammeggianti. Mussolini appare pallido per la commozione. Il lieve strato di cerotto al naso è quasi invisibile. Egli giunge così in piazza Castello. Appena appare, scoppia un frenetico applauso, che dura qualche minuto. Egli avanza ora, solo, sempre a cavallo, e compie il giro dalla, piazza, rispondendo col saluto romano al popolo acclamante delle tribune. Tutte le rmrsbho in-tuonano «Giovinezza». Gli arabi lanciano all'aria laceranti strilli di gioia. Compiuto il giro della piazza egli si ferma al Iato presso il Castello, rimanendo sempre a cavallo, avendo alla sinistra il generale De Bono, alla destra il generale Grazialii, ai cui ordini sono lo truppe clic partecipano alla rivista. Dietro a lui su un'altro, riga, sono, sui loro cavalli, il generale Malladrà, il comm. Chiavolini, in divisa di console, della milizia., il consolo Bardi, il maggiore Rivolta, il console inglese in uniforme ed altri ufficiali. Il gruppo delle multicolori uniformi è di magnifico effetto. Nella tribuna di onore hanno preso pesto li sottosejrroiario on. Balbo, l'ammiraglio Shnonetli, l'ammiraglio Sirianni, con un gruppo di •ufficiali della Cavour, il segretario generale del Governatore della Tripoliia.nia. comm. Niccoli, il marchese Paolucci de Calboli. il comm. Morgagni, il capitello Mameli c molte altre notabilità. Al suono delle musiche comincia lo sfìlamento delle truppe, mentre dall'alto del castello tuona continuamente il cannone. Precede il primo reggimento Cacciatori d'Africa. Segue un plotone di macina, un plotone di aviazione, un plotone di finanza e poi la pi-ima legione della milizia libica, al suono di « Giovinezza " seguite, ria un. plotone di premilitari. Uno stridulo suono di cornette, annunzia lo sfilamento delle truppe di colore. Apre lo squadrone di manovra degli zaptiè — 500 cavalieri arabi, chiusi nei loro baracconi, montati su cavalli bianchi —; segue il battaglione eritreo, che marcia avente n. capo il gagliardetto ed il prete copto; poi gli ascari in corsa, che salutano col calcio dei fucili iti aria e gridando urrà. Ecco i cavalieri del deserte, i meharisti montati su alti cammelli, di un effetto sorprendente : le bande irregolari con i loro capi ravvolti nei 'jaraccaui rossi; ecco l'artiglieria araba someggiata o quella da montagna; poi l'artiglieria camionata, le autoblindate ed infine le fotoelettriche, « il dito di Dio », come le chiamano gli arabi non ancora abituati ni potenti riflettori. Ultimi sfilano reparti camionali del servizio idrico, della radiotelegrafia e della radiotelefonia; le rosso macchine dei pompieri militari a le tanks. Mentre l'imponente sfilata si svolgo, in uria volteggiano molti aeroplani. L'on. Mussolini iia. seguito attentamente, hi sfilata, delle truppe, salutando militarmente i vari reparti, tranne le legione libica, cut ha. risposto tendendo la mano romanamente. Due brevi discorsi! agli arabi ed agli italiani Tiorn vinato io stilati io rito Mussolini si porta, a cavallo dinanzi alla, tribuna, dove sono i balilla e. gli avanguardisti, pcrcorre il fronte sorridendo o salutando i bimbi, che gli fanno ima entusiastica dimostrazione. Quindi si ferma., quasi nel centro della piazza, e, rivolgendosi alla popolazione araba, die si è ammassata «Metro alle truppe, pronuncia le seguenti parole, chip vengono subito dopo tradotte in aralto dall'interprete: « II vostro augusto, grandioso e potente Sovrano, Sua. Marniti Vittorio Emanuele TU, che il sommo Iddio benignamente protegge ed il popola tulio profondamente ama, si. è. degnato ni aiutarmi su. questa terra definitivamente italiana. So che voi siete ossequienti alle leggi del mio augusto signore c ile. Così sia oggi, domani, sempre. Obbedendo all'augusto Sovrano d'Italia, voi sarete proietti dulie sue giuste leggi. Sua. Maestà il Ile e il Governa italiano, che ho l'onore di presiedere, vogliono che questa terra, sulla quale sono cosi frequenti le immortali vestigia di Jìoma, torni ad. essere, ricca, prospera, felice. Che il sommo Dio della pace e della guerra vi prolegga. Viva il He! Viva il lic ! Viva il Ile!». 11 triplice grido viene ripetuto dalle truppe e dalla folla assiepate, nelle tribune e subito dopo si grida « Viva Mussolini ». La cerimonia è finiLta. Le acclamazioni raggi ungano il delirio nieaitne il duce, scendendo da e-avallo si avvia al castello dei Karoimanli, che domina la piazza. Il capo del Governo sale lentamente la scala che mena àll'anitiiea torre, mentre la folla continua ad acclamarlo vivamente, entra nella sala del castello, ove attendono le autorità cittadine, il Governatore fa le presentazioni. Al presidente della Cassa di Risparmio, al direttore della Scuola Arti e Mestieri, al presidente della Camera dri Commercio, egli chiede notizie delle rispettive istituzioni. L'on. Merino presenta al Presidente il prof. Ravagli, capo della « Famiglia Romagnola » che vanta l'alto patronato di Mussolini e che offre una elegante cartella bulinata contenente lo statuto dell'associazione. Infine Tom,; Museoiini, rivolto ai presenti dice: '«Cittadini metropolitani! Sono lieto 'di essere giunto a Tripoli. La giornata odierna resterà incancellabile nel mio ricordo. Voi avete un grave compito da svolgere. In ogni atto della vostra vita, in ogni attimo della vostra giornata, ricordate questo dovere. Siamo slati grandi nel Mediterraneo e grandi sul Mediterraneo togliamo tornare ». Le paiole del presidente sono accolte da un'ovazione. Dal palazzo del governatore l'on. Mussolini, acclamatissimo, pronunzia poi le seguenti parole : «/fallarli, fascisti di Tripoli. Il vostro saluto pieno di entusiasmo mi ricorda le belle, le appassionate adunate della madre patria. Vi ringrazio dal profondo del cuore. Voi siete, qui a rappresentare l'Italia, quell'Italia che il fascismo ha trovato boccheggiante e che il fascismo fa ogni giorno più. prospera e potente. Il mio viaggio non deve essere interpretalo come un allo di ordinaria amministrazione. Intendo che esso sia, come è nei fatti, un'affermazione della forza del popolo italiano (acclamazioni), una manifestazione di potenza del popolo che da Roma ripete le proprie origini e porta il littorio trionfale ed immortale di Roma sulle rive del mare africano. E' il destino che ci sospinge verso questa terra. Nessuno può fermare il destino e soprattutto nessuno può spezzare la nostra incrollabile volontà. Vira il Ile, viva l'Italia! viva il fascismo! Applausi vivissimi. Acclamazioni». La fantasia araba Quindi Mussolini abbandona la. sala c. accompagnato dal seguito, si reca sulla tenrazsa del palazzo, governatoriale, ove assiste allo sfilaincmte della caratteristica, faintasiin. araba. Chi non conosce questa s.iingolarc manifestazione di spirito orgiastico e guerriero del popolo arabo non mio .'immaginare il caos di colore e di velocità, le armonioso discordanze dei meli arieti montati su veloci cammelli e coperti di candidi baracca iti c col viso coparto in moria da lasciare scoperti soltanto gli' occhi; i cavalieri galoppanti a coppie od a. pattuglie/ che, rapidi ed impetuosi, agitano i fucili, le bamdieire, ;e sciabole ed incitavano le cavalcature con grida selvaggie. E' la tradizione niiaffiorente dalle remoto profondità dell'Islam. La. fantasia desta, il più vivo imteresise anche aie! Presidente del Consiglio, che, al Min termine, maiiàtesia tutta la propria soddisfazione. Il Presidente sempre vivanlenite aecla.11 iato dalla folla, rientra negli appartamenti, che gli sano staili assegnati. All'Ippodromo Nel pomeriggio S. K. Mussolini si è recate in automobile nll'ippodrono della. Busetta ove Ila, assistito allo svolgiineimo della gara di steeple-chase militare per la Coppa Musso, limi. La gara è stala, vinta, da tenente dei carabinieri Serranti, al quale, tra gli applausi della nun erosa folla, il Duce.ha personalmente consegnalo il premio. E' bdauiit una carati eristica corsa di mehara Montali da arabi Iti baraccano. Mentre si svolgeva lale corsa sono giunti all'ippodromo accompagnali dall'on. Balbo i sottosegretari Bouzuni e Cavaliere, giunti poco prima a Tripoli in idrovolante. 1 sottosegretari di Slato sono saliti neMa tributa in cui si trovava S. E. Mussolini con il governatore De Bono, e con lui e con gli altri personaggi del seguito hanno lasciato l'ippodrumo Tra i vivissimi applausi della popolazione, per accompagnare il Primo Ministro che si è recato a deporre una corona di fiori sul momimeiilo ai caduti. S. E. Mussolini ha attraversato in aittouiobile tutta la città, fatto segno ovunque a vive acclamazioni della folla, nella quale, spiccavano i baracconi di moltissimi arabi. Dopo avere fatto «leporre la corona std monumento da i avanguardisti, S. E. Mussolini ed il seguito sono scesi a visitare la e.ripla ove trovatisi sepolte le salme di dicci medaglie d'oro cadute nella guerra tripolina. S. E. Mussolini si ó soffermato special monte sulla tomba della medaglia d'oro, signora Rrighenti, caduta assieme col marito maggiore Brighenti durante il lungo blocco eli Taiinina del giugno 1915. Domani il Presidente con automezzi visiterà Sobratha o Zuara. Un'intervista di Mussolini concessa ad un giornale madrileno e pubblicata a Londra Londra, li, mattino. Unii diffusa intervista, concessa recentemente dall'on. Mussolini al dott. Andrea Fieversz, redattore capo per la politica estera del madrileno A.B.C., è pubblicala dal Sunday Times. l,a prima parte, la quale consiste di già noie rievocazioni personali, si chiudo col rilievo dell'on. Mussolini die sulla formazione, del suo cai-attore e delle suo idee politiche hanno influito Nietzsche e il filosofo americano James, ina soprattutto Giorgia Sorci. c È' stato quel maestro di sindacalismo — ha soggiunto Mussolini — die, con le sue teorie sulla tattica rivoluzionaria, ha contribuito più decisamente a formare la disciplina, l'energia e la forza dello coorti fasciste». « Feticcio di un secolo ormai trascorso * A questo punte il dott. Roversz ha chiesto a Mussolini: — Quali sono i risultati pratici del vostro successo? Clio si può dire della libertà? Lai popolazione ò contenta' Mussolini ha replicato: — Guardatevi intorno e non vedrete altro che attività sorprendente, lavoro incessante e industria prospera. In Italia non vi sono disoccupati e la gente guadagna abbastanza per vivere decentemente. Nel nostro paese regnano la pace, la disciplina c la sicurezza. Che cosa può volere di più un popolo? Posso assicurarvi che le masse tono indifferenti alla propaganda dell'opposizione. Ciò che il popolo desidera è lavorare, guadagnare e vivere con agio. Nessuno vuole la libertà con la elle maiuscola, feticcio di un secolo ormai trascorso. Ciò che tutti reclamano è l'ordine e la tranquillità. L'intervistatore chiedo perche mai, se le masse sono in favore del fascismo e del Governo, si temono gli attacchi della stampa di opposizione e non le si accorda completa libertà. — E' vero, — risponde l'on. Mussolini — i giornali di opposizione, anche se godessero la più completa libertà, non potrebbero fare alcun male al Governo fascista Le restrizioni sulla stampa non sono applicate per proteggere il Governo, ma soltanto per salvaguardate il nostro credito all'estero. L'intervistatore accenna alla questione della Massoneria. — Ma l'azione contro la Massoneria — spiega l'on. Mussolini — e contro le società segrete in generale, rivesto uu valore piuttosto morale che politico. Ho sempre nutrito una profonda antipatia verso le società secrete. Non sono mai 6tato capace di comprendere la loro ragion d'essere, in un paese dove i diritti di associazione non hanno limiti. Perchè i massoni nascondono la loro attività? La vita politica dev'essere limpida, trasparente come un cristallo. Tutti coloro che si dedicano alla politica dovranno rivelare nettamente gli scopi a cui tendono. La sincerità dev'essere il fondamento della politica. La durata del regimo o lo imitazioni estoro Circa la durala del regime fascista l'on. Muesolini ha detto:. — Io penso clic il regime fascista, particolarmente in vi6ta di certe riforme recentemente introdotte nelle nostre istituzioni politiche, ha cresciuto in modo considerevole la sua potenzialità. Senza voler fissare una «tata, senza cercare di profetizzare quello che dovrò avvenire in un futuro remoto, io posso affermare che, davanti al fascismo, sta una lunga serio di anni, durante i quali e6so sarà in grado di sviluppare il suo vasto programma di ricostruzione materiale o di rigenerazione morale dell'Italia. Il dott. ltoversz vuol sapere se il Presidente del. Consiglio credo cito altri paesi seguiranno l'esempio del fascismo italiano. — Ho già dichiarato più di una. volte. — afferma Mussolini — che il fascismo e un prodotto essenzialmente italiano. Ciò por alIrò non mula il fatto positivo che la decadenza del sistema democratico c parlamentare può produrre in quasi tutti :i paesi movimenti analoghi al fascismo, i quali potrebbero essere capaci di porre argine alle velleità sovversive dei partiti di sinistra, sia assumendo il potere, sia esercitando la loro vigilante attività di controllo al di fuori del Governo del giorno. Circa il problema della sovrapopolazionc, l'on. Mussolini ha detto: — Dopo la chiusura quasi totale del lerriInrio nord-americano ai nostri emigrami, essi andranno in numero crescente verso l'America latina, specialmente verso quei paesi elio godono il clima temperato delle eoste dell'Atlantico. L'estensione o la. fertilità, di questi territori, il loro ùrgente bisogno di maggiore sfruttamento, le profonde affinità di razza e di lingua fra gli italiani e i popoli sud-americani in parola ci permettono di nutrire le più alte speranze circa il risultalo rii questa fruttifera collaborazione internazionale. I rapporti coli'Austria e eolla Russia L'intervistatore con garbo tocco il problema dell'Austria. — C'è bisogno di ripetere che l'Italia non potrà mai acconsentire all'annessione dell'Austria da parte dejla Germania? — chiede di limando l'on. Mussolini. — Semitiche, a parlo questa, restrizione, noi seguiamo con simpatia lo sviluppo dell'Austria, tanto più che abbiamo largamente contribuito alla ricostruzione, finanziaria di quel paese. Un altro tasto delicato, quello dei rapporti fra. l'Italia e Ja Russia, è toccalo dall'intervistatore, il quale a,llude a dicerie, secondo i ni fra Hoina e Mosca esisterebbe addirittura i,n trattato segreto di alleanza. — Questa è pina, fan Insta I — «sciamò l'onorevole Mussolini. — La. maligna diceria fi già giunte al mio orecchio. E' materiale di ritinto. La verità, è molto semplice. La. verità è che fra. l'Italia, e la Russia corrono relazioni normali e, se vn|pi(\ potei» chiamarle anche cordiali. I,'economia, ilei due, paesi è complementare e ciò favorisce lo sviluppo npilimerciale, che è mollo progredito dopo la firma del nostro trattato. La natura intima, diversa dei due sistemi politici non deve necessariamente impedii» l'esistenza di pacifici rapporti fra i duo paesi. L'Italia ha sempre rispettato l'ordino Interno della Russia sovietica, comportandosi in baso al principio che ogni popolo è libero di scegliere la propria forma di Governo, senza bisogno dcll'ap. provazione di altri paesi. L'intervistatore da ultimo ha espresso il timore di non essere credulo quando avesse pubblicato una così lunga intervista col Presidente del Consiglio. — E' semplicissimo — ita esclamato Mussolini. E preso un proprio rilratto dalla scrivania, vi liti «fritto': .. Da Mussolini a<> Andrea Revcrsz, cordia.lmenté - Doma ». 1Il deSìcato momento deli esportazione italiana L'Industria più colpita è l'automobilistica Roma, 32, mattino. La situazione dell'esportaziotip italiana, nei confronti dell'iiiaspriiniPiito della tariffa doganale francese, tornerà ad essere attentameli te esaminata dall'on. Belluzzo, ministro dell'Economia Nazionale, al suo ritorno a Roma L'on. Be'.luzzo avrà anche colloqui col ministro Ciano, dello Comunicazioni, in mento alla richdesla avanzata ieri dagli esponenti dell'industria italiana por un alleggerimento delle tariffe ferroviarie, che possa poi consentire ai prodotti italiani di affroTiin.re ju meno sfavorevoli condizioni la concorrenza della produzione straniera. Sull'importante riunione dell'altro ieri si hanno intanto nuovi interessatili particolari. Anzitutto va notalo quanto riferisco il Popolo di Roma, secondo il quale la discussione fu airòmatissima: »G!i intorv.'iiufi s'espressero in maniera alquanto pessimistica, imi tale pessimismo non si riferì all'aumento dello tariffe francesi, die fu riconosciuto tale da arrecare danni mono relativi: il vero pericolo, dissero gli industriali intervenuti, consiste mila svalutazione del franco, che purtroppo provoca (il che già in farle fi avvenuto), ima vera invasione di prodotti manufatti francesi, fatto questo che non può non allarmare i dirigenti dell'industria nazionale. Particolarmente colpita appare l'industria auiomobilistlca, perchè già varie fabbriche francesi non solo hanno aumentato le loro esportazioni in Iìalia, vendendo a prezzi inferiori ai nostri, ma vengono anche impiantate, officine di montaggio e di ripartizione nella penisola. Le nostro barriere doganali — aggi misero gli industriali — non possono opporre che un debole riparo, di fronte alla svalutazione del franco francese, che rende possibile la introduzione in Italia di molti articoli, che si producono da noi. «Ma un altro pericolo non meno grave è cosi Unito dalla concorrenza do! prodotti francesi anche su mercati esteri, specie in Levante ed in Oriente o nell'Africa Settentrionale, in Rosari, ove pure i manufatti italiani erano riuse'ti ad imporsi. E" stato riconosciuto che i prodolli francesi vengono venduti in questi paesi a minor ccwto di nuelli italiani. Certo è che l'esportazione italiana oggi attraversa un periodo non grave, ma abbastanza delicato, aggravato dai fatto che quasi tutte le nazioni europee e del mondo hanno rialzato le loro tariffe doganali. L'ultima, ad esempio, ù state la Bulgaria, ove soprattutto i nostri tessuti di lana e di cotone avevano, subito dono l'armistizio, conquistato il primo posto. Ora tale situazione è quasi compromessa, sia per la svalutazione del franco, sia per il fatto elio i prodotti similari francesi, di qualiht finissima, (ad esempio i tessuti di lana di Stro^burcO) pngano lo stesso rìn7ifi delle lanerte -italiane, di rtunh'tà molto infpriore. essendosi la nostra industria laniera socchi!izzata in prodotti di qualità comune, a buon mercato. Ovunque la nostra esportazioup subisce gravi ostacoli, segnatamente al Giannone. clip ha aumentato i dazi sulla seta artifloiale, p gli Stati Uniti. Ovunque si alzano altissime barriere doganali. « L'industria meccanica e siderurgica sono quelle che si sentono maggiormente danneggiate, perchè su di esse pende una errare minaccia. Come è note, la Francia, in conseguenza della guerra mondiale, è divenuta ima nazione siderurgica di primissimo ordine, perchè dispone, in casa propria. deEe due materie prime indisoensabili. ossia il ferro ed 'H carbone ciò le permette e facilita lo sviluppo delta grande industria meccanica " siderurgica in nolo iole, da porla in un'ottima situazione, resa anche più van¬ taggiosa dalla svalutazione del franco, con quanto pericolo delle tadustrie similari italiane e facile comprendere. Alla concorrenza francese vi è da aggiungere quella tedesca e •quella belga. L'industria belga è favorita anch'essa dalla svalutazione del franco e coOKincia a preoccupare l'industria italiana. Quanto all'industria tedesca, è noto che questa si è lanciata nuovamente alla conquista dei mercati mondiali. Essa è divenuta più potente e più terribile perchè appoggiata con ogni mezzo dal proprio Governo, come lo dimostrano le recenti disposizioni concernenti la garanzia dei crediti all'e6tero e la diminuzione dei gravami fiscali che colpiscono l'industria ». ,. . , Questa, in sintesi, la test degli industriali Meno preoceirpati, invece, sempre stami? allo informazioni del Popolo di Roma, si dimostrano i rappresentanti dell'industria agraria: essi osservarono l'altro ieri che, anche nei momenti più gravi dell'inflazione in Germania ed in Austria, ecc., quando il valore del marco e della corona era 6ceso a. zero, essi esportarono egualmente 1 loro formaggi, i loro latticini, le uova, il riso, ecc., e confidano che altrettanto avverrà con la Francia, trattandosi di prodotti dì massimo consumo. . _ . ,„ Allo stato attuale delle cose non è dato =.'iipere neppure dopo la riunione di sabato, quali provvedimenti adotterà il Governo e quanto laTgo ed esteso sarà l'Intervento governativo. ^ Un discorso di Farinacci a Cremona Cremona, 12, mattino. feri mattina, alle ore 10, è giunto a Cremona l'on. Farinacci, accolto alla stazione da tutto le autorità o personalità cittadine e da una folla di molto migliaia di persone con musiche e bandiere. Largamente rappresentati erano puro tutti gli. enti, gli istituti e lo associazioni patriottiche. SL è formato quindi un imponentissimo corteo che, salando per le vie cittadine tra grandi o continue acclamazioni, ha accompagnato 1 l'on. Farinacci fino alla sedo del giornale «Il regime fascista». Chiamato dalle insistenti ed entusiastiche acclamazioni della folla, fon. Farinacci affacciatosi al balcone ha pronunziato un vibrante discorso. Dopo avere ringraziato della spontanea manifestazione di affetto tributatagli, a lui più cara tra quante gli pervengono da ogni parte. d'Italia, l'ori. Farinacci ha riassunto tutta l'opera sua intesa a dare assetto al partito e disciplina alle forze economiche del paese, dopo i tristissimi giorni del 192-i. « In tutto questo grande o fortunate rivolgimento, ha detto l'oratore suscitando una manifestazione indescrivibile per il duce, uno solo è ti vittorioso: Benito Mussolini". Ha .proseguito dichiarando di essersi ritirato per propria ed esclusiva volontà dalla direzione vici partito ■ > che i rapporti tra lui e.i il Duce furono e sono inalterabilmente cordiali. Infine, l'on. Farinacci ha cosi concluso: « Ora ritorno tra le file dei gregari con animo sereno e lieto del dovere adempiuto, ni a vigile scolta perché la compagine del parino rimanga immutata o nulla si perda! di ciò che fi stato conquistalo. Nuovi compi-1 ti si impongono al fascismo. Oggi occorre vegliare all'esecuzione rigidissima di tutte 10 sue leggi, seguire le vie dell'avvenire mirabilmente tracciate dal Duce, che anche con 11 suo viaggio in Artica afferma il nostro diritto a. maggiori fortune ed a nuova potenza nel. mondo ». Un uragano di applausi ha salutato il discorso dell'on. Farinacci al quale la folla ha rinnovato entusiastiche manifestazioni. Uff. Stefani)