Tragici punti interrogativi
Tragici punti interrogativi Il fosco romanzo criminale di Chaiillon Tragici punti interrogativi p gUna misteriosa lettera dall'America? Gli&Hllon, ], noi lo. UeoattmiB ttiupnoesionie, suscitata in tu Ita la iVfliLlfl d'Aosta «loita successione di sanguinosa vicende dwi i>i r.icoltleg'amo «ito misteriosa MwmipaKisa. dei Costantino Tibaldi, animava stamane né' vari. paesi, « soprattutto mia a QlvStiQjton, i discorsi dolila ponte, e accendeva te più, disparato diiscussioni Sia oro» ai molli nuntì. itotórrogativi clic la complessa trag*-dia ossi presenta un'esame delTt'autorità- Mli^Dréntó c alla raaitasia e alle chiacchiere noLoolaii. Ad ascoltare qua e li, unsi croccili, a iixtefpcilans questo e quello, a volere andar dietro, Smsartam., a tutto ài vario c muMàlorino vouMteraite, c'era da 'smarrirsi ntì labirinti rielte ipiiii aegroviifrliate HuppcèisinnA, c'era da cwuifondcrto riell'aM.eiTiai.iva doEc ipotesi opposte,. coatraddìttOirie, e ai miportava mline si senso d'aver perduto tanche la traccia di kltie&pU di logica in base a cui sol lamio ogni delitto va consideralo, òsi una siiassionato ricerca dì veitltu.. Un fatto però donrinava. tutte ito coiuvorsaziond, tinello lassomnanc cosi conto MueOte che non lo arano affatto, c s'imponeva sril contrasto delio disordinata discussioni; ini'atCerimaaonic geTnawiie, quasi .unanime, da rtertùni appinzi accennata o nini-inorata, da Mini estpUioitameitte ddoliioirata; e dico subito «?iic tra oolo.ro che la dichiaravano aperta r.rano- persone degne delia migliore «inside. rasfon», autorità del liuogo; questa attorniaztonè: — C'è' chi sa, alì'àniluori dei responsabili, bht sa ,<vuaJiche cosai o tanto; e non. paria* i\ ;« Io bado a far l'oste.» » 'K una persona degnissima, che. mi riprifeva.'ho voluto poitc alcuni rpiesiti; primo: come potowi iiffcmiaire un tal tatto; — secondo: conv» spriogniva, in mia regione cosi 'ch'ile come la vallici d'Ao.ila;, in una popolasìone cosi tìjtoBta e sempre atwniata da retti •sentimenti, questo. fenomeno inusitato, clic sarebbe d'omertà vera « propri;); — terso ; che cosa s'aver.: a dntendere con cruci troppo vago, per guanto molto Tipekito, • c'e chi sa... ?•; • e infine., se anche questa non fos.sn una d.iii.'. tante voci, messa i.n giro.prima rodio suppo.ii.'.iunic, ti°<a«vformait.isi .'irato.! alo di bocca in bocca, div&utata. còme suol diirsi, im luogo cnni-un-'.: deU* chiacchiere dei popolino la, persona in questione, ohe. pur i caratteri del suo ufficio ò itti grado d'essere più addentro clic ogni altro, turw, alla coscienza poii;.io3a,re, ini lijriegava; ■— Ixi parola omertà è eccPrisiva. ft anzi oslsoft^alOTC.r^", lucri rtfci'i'iogo. so s'intenda come ratto deli limoso (JrotiWe di depistare la giustizia, cawnrrcmlo a, coprire 'il colpevolie 0. (sottrarlo all'arresto e al castigo. Si tratta d'airi fenomeno piti semplice: al desiderio di schivare noie. Tifici 6 a coarmisceiua d'un patfeoàira dai faitu. olia Lio aulpril.ii. non hanno Micorà accei'titxto : egli non si presenta, conio rtcvtrobbc. alta autorità a lare la sua denun.zia; e non si presento non par solidarietà con H rcsponsubiii, clw magari esili nou. conosco nemmeno ; ma esclusivamente per scansare noie, per non doveri' subire interogatori. per evitare di esser.; mischiato nell'affare a udir semplicemente come testimonio. .Ciascun Tizio, ih questo raso, sento un po' come l'oste del Manzoni: « lo bacio a tar l'oste... ». li. imt H-roprlo conto aggiunge: — E' affare dell" jriiiKtizia scovare i colpevoli, arrestarli, punirli. Se mi chiameranno, io dirò la verità: ma se nessuno mi chiama in causa, perché debbo io, soltanto porche ho veduto questa; ho sentito quest'altro, ondare ad accatt-armi gratliiioaipi?... — ii in fondo, por qualcuno, i-i tratta anche d'un fenomeno di paura: la paura cho la. propria deposizione, per riferirsi 'solbiffilo o. un partSooiaro. di cui uffli non può misurare rtìmportanzo, il valore nell'insieme dei latti, non eia suffictonte, Jion valga a. mettere i colpevoli nelle mani della giusttiziafi sicché egli tinbia a trovarsi poi ad avere preso l'iniziativa di quella che giudica ima pericolosa denunzia, e i colpevoli restìno tuttavia in liberta, con quale animo ne' suoi riguardi si può facilmente ima«iirare. Dovere degli onesti E il mio cortese quanto assennato inierlocuitariB concludeva: — Creda: ci 6ouo, ai debbono essere panecdn die s,muo cnialche cosa: forse soltanto, ciascuno, un piccolo particolare; ma ohe, tanti particolari mossi insieme, vagliati controllati, potrebbero tutti condurre, conio il supremo desiderio d'ogni inasto, all'acce »cccmcmllmldrsn1nc"pvvrlhacsgaisgtsmnifnc«ldgvgdigdlrdmmszrctssepqgemamTicdIpoiché quassù, lamento della verità. E for dove la gente beve volentieri, vale lil vec chio motto, in vino verilas, l'orsa, girantlo «uialehe domenica sera per questa 6 quella bettola ci sarebbe da cavare qualche cusa... Non butto là queste parole a caso : so quel che mi dico. Tutto ciò coincideva con quanto mi diceva anche il maresciallo dei coraWinierl, Luigi Annovazzi, che alle indagini! per lare luco nella misteriosa tragedia prodiga, fui dal dicembre scorso, tutto sé stesso, con instancairile attività; o che insisteva: —. Bisognerebbe che ogni persona onesta sentisse il dovere dì venire spontaneamente al confidare alle autorità quanto ad essa ri-jSlittasse. Invece.. Domenica intanto, mi si dice, il parroco )<eonardo Groux. rivolgerà dal pergamo a fedeli un ai«pello m questo censo, meitan doli a compiere quest'opera -di civica onestà del coadiuvare voìenter osamente hi tri usti? :£ »el suo arduo c sacro compito, senza preoccupazioni ne esitazioni né tanto meno timori. Per tannare al discorsi che ojrgi si raccocrliovano a Clifitillon, è. .il cììso di rilevare alcune questioni, che venivano più insistentemonito affacciate e discusse. Si tratta ili qual che scandaglio, diciamo cosi, gettato nello molle zone di tenebra della tragedia. K taluno tornava a parlare dcll'carendo delitto di lùmarcse, avvenuto pochi anni fa, o di cui mai non si rtoscArono a scoprire gli autori, li delitto <"! nolo: e anche ieri è stato ricordalo su queste colonne: una mattina, il par ro-eo di. Emmeae, don Imperiali, ili sagre- jstilino e ila fantesca furono ntrovati nella ca- nomea massa orali a eoltodaie. >>x>i>o acce- ' 1ato del ddUtio, la rapimi. Dogli assassini, nessuna trace-io. Ma la. voce publAiea accusi"' cpieli'Alcsaio Giuseppe Pasquettaz, che poi. •! "S dicembre scm-so, sci giorni dopo la scomparsa del Tinaldi, si uccise con un co1jk> di v.ivt0ilT.clla, QuoUcuno, inslstondo sulla colpevolezaa. de) l'asquetitaz ilo quel delitto, vorrebbe ora niilrovare qualche allacolamcnto tra l'iHio e rai'tro tolto. Ma si traila, a quanto ho potuto «ucoerta.ro, di ipotosi cainipate in aria., non sostanziate, naniChA da fatti precisi, tMMremc.no da lindiz.i: ipotesi non giustificato nemmeno da urna vaga verosimigl.ùi.nza Bisogneivbbu snpponv, i>er credere, ai legami tra l'uno e l'altro latto, che attiche il "ribaldi, amico e compagino d'affari del Pasqucilaz. fosso entrato anche lui. in qualche guisa, in quei delitto. Il che è da escludere. Il Tibaldi vive in America ? Una seconda questione — ma forse non molto pili seria della precedente - riguarda la scomparsa del Tibaldi: è certo ch'egli' sia monto, sia otoé stato assassinato? o so invene fosse vivo, ossendo egli rtcsso voluto anil^rsene di sotterfugio dal paese, lasciando famiglia e dffàri? fosse, lui, voluto seoinpanire Questa «traila ipotesi eavebbo, secondò ''.ilo mi si affermava, suffragata da «ina oircosfainza di fatto, oltre a quella dell'i utrovabihtu del cadàvere dello scomparso: da una lettera giunla poco tempi fa dall'America a. un d'Aosta, lottm in cui sin emigrato appunto in America diceva d'avere, incootralo Joggiu il Costantino Tiba.ldi. vivo e vègeto, tatuò vivo e vegeto che s'accompagnava con una bella, ragazza -■ t! lupo per de il nulo, ma non il visto: — d'avergli pariato: <• d'avergli anche veduto il portafogli gonfio di quattrini. .La notizia dell'esistenza, di «.iuc.-,ta lettera sarebbe stala data da un lai AmlirosicciS, ch'ft fotografo a Chaiillon, r-opranàiommato scherzojainento « De Pinedo », pCT la sua. passione... per le corse in motocicletta -- strano origini dei soprannomi ! — Egli oivrcbbe l^Wa Ja lett^Ta in qneslione presso quel d'Aosta, imi ora indirizzata. Ora. pe.r conitrapposlo, altri - -e mi pare con maggiore verosimlsiianza - - sostiene che ila lettera stessa non sarebbe che un trucco, uno tioàltro óaieaiinu preparato dagli stessi colpevoli della, scomparsa e d'CH'uocisione del Tibtildi, per depistare la giustizia: essi cioè avrctiliero tìicaricato qualche oompurc aii America di scrivere la ilcttera in j questione « tuia qualunque persona dei ino- ' gin. la quale poi. tratta in lingo-iuuo o;-.;-a e lassa, avrebbe Higenuamentc, come succede, messii in gini la. voce, mostrata la lotterà, avvalorando quindi, e tanto mcgiliò con la miji ingieuuilii, avvalorando l'ipotesi che il Tibaldi. per ragioni sue ignote, fosse fuggiio, avesse varcato 3'oceanb, so la spassasse con un'amante in Aiiierica. Ori ft compito deTI'.-nitorità. ad ogni modo, accertare se la Icltera veramenle. svisiti; ed ■ovotituahlicnlo nicercarc ahi l'abbia scritto e spedita, e se in buona fede o ad arte. L'a9tra lettera E di un'altra lettera ancora: è questione: di quella ritrovata presso il cadavere desila suicida vedova del 'ribaldi, dell'appiccala Luisa Maria Magnili. Di questa intanto si rileva che, dopo la scomparsa del marito, diede luogo, con la vita che conduceva, con la sua condotta in genere, ai peggiori sospetti. Per un lato si abbandonava ad eccessi di vario genere, come ad esempio quello del bere; per altro lato, ostentava corti giorni una religiosità di cui prima non aveva dato prova, accostandosi pubblicamente alla comunione, quasi a farsene un documento palese d'innocenza; mentre in realtà non riusciva che a mostrar più vivo, più stridente il contrasto con quell'altra sua condotta. E appariva talvolta d'umor chiuso, tetro; ial'altra presa da una nervosa voglia come di stordirsi in eccessi di gaiezza, d nebriarsl, di dimenticare... Ma la lettera trovata presso il suo cadavere, la lettera rivelatrice della sua complicità nella soppressione del marito, come mai fu lasciata da l.i, cosi, a postuma prova della sua colpa? .Non è oscura, non é inesplicabile questa circostanza" E se invece fosse stata messa presso il suo cadavere da qualcuno interessato'.'... Perchè non pare verosimile che i tuoi cosi.plici avessero bisogno di scriverle inielle minacce ricattatorie, c.onienute apuunto nella lettera: non sarebbe stato per biro niu semplice e più sicuro fargliele di l persona, a voce. j ricevuto quella lettera, la quale cosiiluireb- Ala allora, se non avesseini dùnque una postuma, artefatta falsificazione. perchè ella si sarebbe uccisa?.., Questi e Inaili altri ancora sono i tragici punti interrogativi rhe il misterioso delitto iti Chùiillon propone a chiunque io c"sàniini. B.
Persone citate: Costantino Tibaldi, De Pinedo, Giuseppe Pasquettaz, Imperiali, Luigi Annovazzi, Luisa Maria, Manzoni, Tibaldi
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