La Francia, la Piccola Intesa

La Francia, la Piccola Intesa La Francia, la Piccola Intesa e l'azione diplomatica (Servizio speciale delia a Stampa xi Il dìtScoTiso di Nincic. alla SoUpcìua viene ntasera lungamente commentalo dal Temps, il cui articolista politico ho evideateineaite registrato con un senso di molestia le voci eqfse negli ultimi1 tempi (su giornali tanto italiani che francesi) relativomente agli «sforzi diplomatici del gabir netto Mussolini por attòrare la Piccola Intesa fuori dell'orbita Oc-Jl'iidìiienzn francese, e verso quella dair-jiifliiensa italiana; e cerca quindi evidantcmottt'B — in ogni manifestazione Parigi, ?e, notte, [ync dc-1 pensiero ocgU UQBiìriJdi governo di Belgrado — sintomi atti alrassioura.re, e indizi utiVi a far conoscerò iil vero senso della loro politica. L'organo Irepubblicano — che ei dichiara sodUiefat- itissimo deil discarso dei ministro ju«©sJa<ro '- comanda col notare chT^oS di ..farei im'idea adeguata di tutta l'ira- Lportanza che ebboro le visite di Nincic a IRoma e a Pna-iai ». Ma aggiunge subito (dopo una serie di considoraaic-ni che tradiscono il desidori-a di ridurre l'iwifxsrT tanza d«13a prima dolle due visite, eloft di quella a Roma) : « L'opinione pu&MSeu si e abbandonata a tele pronosilo alle interpretazioni più cojitTaddìWrric e — non ter.omlo conto che defili interessi particolari di queste o di quo.] Governo, di questa o quello poìUtioa — ha volalo attribuire ai passi ufficiali di Nroek un curattare e una portato che non poKivai«d avere, dato l'orientamento tradisuonai; flegli sfeirzl del Governo dil Belgreido, e eli obbiettivi nlu sicuri del regno serbo-croato- Bloveno. Per ogni i:onio imparziale (che con- i«^deri i falli nel loro pròprio valore) è e.v <l«mte che neesun'aJitra gronde infli-entra p^1trebbe offrire aile nazioni dulia FiccoJa fjnesa le stesso garanzie dell'asnictzia delia Francia ohe è asvoìutrumrn'c rlistniereseaia, e che non mira a twésuna «.emonia in un d*«vdnio nei quatto raziono dot tre paesi altoati deve potere svE&jamarsi l!'>cjram-jniì9. per la buona garanzia della pace e la difesa del diritto nei quadro dei trcitiati esistenti ». I patti orientai! di Locarno Ciò che i giornali, cui alludemmo più sopra, mettevano i.n diiliirio era per l'ap-pnnto la superiorità di queste garanzie franoesd rispetto n quisHo che un'altra po- lanza medJr!,errnin'»a. avreJAe potuto, o po- trebbe ofirire, alla P'k-«ila fju.e»a. Ma, po- lemizzando con guaste dottrina di conio recente, ntyla e uiva4fl«ita dopo T^ocanio, 53 Temps prociirn om dS dàoostirare la poca spsteanSyfiiln d«9o. ir** ch-o» wrr°Whe fare &'< Locarno un eontmsKOKKo dell'tneipienvdisinrteresse franoese vurra PoqtriMbno e ì problemi del vicino orierate : « Colutro che <v-.rcaTio di far arometteue eh la firme dr«!i aocordi di I fatalmente per ectnscipiEjiz io deii viTX'otì die unttìcot! ■Picfoia trincea, s; in(sfcnnafio coinplMameirte, e gU evenir! non iardertMino a dimostrar* il loro errore. Anzi, ft noifci logica deste cose rfie queste relazioni fiduciose — ohe h*inno cosi era-ndemente uontrilmito fino arf ora a rendere più saliia la pace — si sviluppano eemTrre ftìft co! favore donò, thiov cslrcotaamze. ùòamo lieve avere n un rallentamen- «« la Plancia alia |iB F*.uu:ia e Ja L'icooia lut.-sa li anno eguàlanente per ot)b)w*Svo il njainoTdmonlo dljla pace «lilla base dei trattatì urmati co- me conclusione della viMtnia degli Alleati, ija Francia e la Piccola Intesa: l'nma e l'altra fedeli allo'spirito e alla lettera dei trottati, lrrt*ndono ostacolare qualsiasi ritorno all'ogtimoniu tedesca nell'Europa centrale, «gemonia che avrebl^e por sicura conscguenXH la ripresa per conto deUti Germania, di un movimento rihe coetituireblie una grave cninaccia per l'ecpiilibrio euro|ieo in geneTale e per l'eri ìtepsa Indipendente della Ccimolovacchl», d«Mn imroslavtn e della Romania in particolare. ìjì PVcola Intesa non è esctu&r dn^li Accnni-i di Locarno, poich'i la Cecoslovacchi a ne fa parte, in seciirto alla mia convenzione di aridi ritto con la G^nmarnta; poiché la Polonia, di cu.i sono noie le amichevoli reJazioni coti ta Cecoslovacchia., Al Romania e te lagosa 4a. ne fa parte essa UipT» {• la Francia le ha ò;uo In sna gaTanfM tm la oonvenzlciii* di arbitrato con la Germania). ttè devesi dfmeiniea-e che la Fremete ba volMto e saTirlo ottenére che Ut pace tenarie fosse campletaita dalle «arunsie di aàcureH» par i nostri Attoatt deU'Ktiropa centrele die risultano nnl«iralmonte dalle conwwton't artitera» fra W Jleic*i e la Polonia Me une parte, il Rflloh e Ja Cecnpiovucchla SeVeitra .. L'accordo italo-jugoslavo E dopo «vare proceduto a guasta dimo bjtrazeotw e avere rilevato — a boom intenditore poche parole — che « questa slitta rione di fatto. c*i e una manovra oidi qua tòt relitte faJaajie, rovinerebbe anticipa.aior-u-; . .ujaMttf politica che potesse tep.-one a tentar d* stacmie la Francia dalla r>ioocl* Tntetìo e if indr»holire la fkbKia eh n di .'ini.-.';..'- ir .:»ccse », il fedele tp.iefsfa [portavoce degli uomini che — da. più o meno vicino — dettano alla politica estera francese le sue direttive costanti, afferma ancora una volta il desiderio dei Quai fi'Orsay d'i poter farsi animatore e porno vitale di un sistema -ili pitti! reciproci, centro-ortentali, in cai l'Italia fos«e parte e non mancipio. « Quello clic vuote la Francia è che il patto racldoniale fila comnìi-Jato poco per volta d# una serie di accordi particolari, il cut insteme costitnlrèbbe allora un solido sistèma "i scnonfciavqle assistenza, che potrebbe d'are J msotwma gl'Europa — sotto ferina diversa lia mirata ctimcmle di e'icuraEza die le ai av«;ybe cj.sflte-r.ito il protpcsllo di Ginevra I se "ssse stato jrat*ftcato e applicato. Ci* non i D»*6 dwv:' ««"bra a nessuno; ciò non potreb' b0 «5*»t**f «» oaHuseSo ner nessuna .politi ™™ìc}n™mia °* ™™*«"™™* '■ L h,proc1!* la *>v* » dente I duoIe' Tmma dl fi!nire 11 'emps 1Ti™te: tre■ptzpdcndvd« Si ò voluto insinuare che "e/icxirdo italojiiposla\o (che tu nreso In consiaerozione al mpnitfnt» della visita di wncic a Roma) costitnirebbe in realtà, da port-^ deU"ltalia, un toJitia'tiTo s»o»ft3mentó df»3a Piccola Intesa, crediamo che ciò sìa mi errore, e che occorra iaviace oorisidorare con rata patta qualsiasi accordo che possa essere concluso — bc-a.-hc nulla, sia ancora acquisito tino od ora — fra Roma e Belgrado, ondo conwuetare ..(/ri un trattilo di wamtìievote garanzia (con obbiefhi presisi e limitati) Il trattato dì anriclzia concluso nei 1924 tra i due paesi. E' po^sitiUo cijéi sericndo lo nviSn-ppo che assu ! meranno i hógoziaU, qat^eto pragt-tfo giunga i ad ini accordo a tre fra Pariti, Roma e nel i grado; ina crn-dìo che <=1 può fnere per cer- t cpn•Sasecsmcdpctmmv | 1 i j j 1 I 1 \ ! to si è ciie il moirienio si arwtdna In cui sarà necessaria dwe una conolusione ci ne^ozint: intavolati de piti di qufli:rro anni tra la Francia e la Jugoslavia por un accorilo identico a «piello che ci vincola alla Cecoslovacchia e èpe, cornr Si sa. comporta una clausola di scoinòievols garanzia per il mont'-'t'iiiieriio dello stata quo territorialfl creato dal tratati » L'ultimo oapoverso doAÌ mette di ricos'ltviire a gran viene, , con pazienza ma con metodica fe-'I ancia, esentando fu Belgrado ner assicu- rarfi, men^ imt^e formali, il controllo 1 ri-Mia notiti"*, iurroslava i ^ , PiaSwaS e GiiSa'gSCS «S Grecia i~~«ì™*^. f-„b^t__ j„ tmnno iasoteto ixOgrado |i n f tu'f do > : k • ft,i avi >l Belpratic, 36, notfe. j i! genitale viusltras ha lascialo ieri Bel•agtdn, pare, alia volta di Pprigt. fin Ralt-Taio è partito tinche l'ox-Re (lloivto di Grucia, Sulla iorgio e I " anale si sarebbe rapato a Bucarest, > porfetuwi aonconutaute deli'ajc-Rj $tot i di Plasttras si nvnre^no mone tpotflsi. i I , , _ liùi. j coli r'Ohtici che il Presidente uol Colsi . ; Bl fft-lS"© di R&8B¥y SStBeSllitO ! (Serrlzlo speciale della • Stampa «1 Parisi, 26, notte. Un gaamalo tra i più accaniti centro i! Ministero, VEcho de Pitm, aveva annunciato stamane che si assicurava noi clr- a a a a a a h e 1 U mOmOntO Opportuno per •>-r,,H.Vnt/,Tn™rlr> il rriorinle -jr» ' Jrucl»ntcmente n giornale ag- j ó che non si aveva nessuna ; £lio avova ricevuito «lai Miroistro dspli Intorm Malvy una lettera di dimissioni, e che aspettava il momento opportuno per pubblicarla F giungeva però conferma o smentita ufficiale defila cosa, ma insinuava che a ministro del Commercio, Daniel Vincent, o quello dell'Agricoltura Giovuiuri Duraii-J, e infine «1 senatore Marraud erano in predicato per raceooltere la succcsalone di Malvy. Una nota ufficiosa, prendendo atto delle voci contraddittorie ct\c oontinuano a circolare nefrH ambienti parlamentari sulla partenza da Parigi dei ministro degli Interni, assicura ohe nessun fatto nuovo si è prouo'.to, né poteva predarsi. Malvy è partito per il mezzogiorno della Francia in eaaruito a un consiglio formate del suo medico, ma con l'Intenzione di ritornare a Parigi entro una diecina * giorni Perchè Malvy abbandoni le sue funzioni bisognerebbe ebe il suo medico ritenesse necessario un prolungamento de* riposo ordinatogli, elfi ohe — almeno per il rtsoernento TwTi r^jTTvbìa TrE-c-5ssario. ^ <v<- L'Argentina e ia Lega delle Nazioni Buenos Aires, '20, notte. Un ;u'«r,..i'-;io del roverno al Cotugrasso citlede una il alsioiii- rapida circa !«• ratifica doU'adt^icav- dell'Ardentina alia. Lega delle Staziono, raitiUt» clic, è indispensabile per poter acoettare rìJivito a collaborare v I <• C.om- j ;

Persone citate: Daniel Vincent, Locarno, Mussolini, Parisi