Venti ore di dibattito conclusivo

Venti ore di dibattito conclusivo Venti ore di dibattito conclusivo per le 8 ore di lavoro L'accordo raggiunto tra le 5 Nazioni per applicare la convenzione di Washington (Servizio speciale della a Stampa ») ( pLondra, 19, notte Il convegno delle cinque nazioni sulle otto ore di lavoro, si è ufficialmente chiuso alle 2,30 antimeridiane di oggi, dopo un dibattito finale che durò quasi venti ore di fila. La seduta precedente era stata levata essa pure allo due del mattino. I lavoratori del inondo, in cospetto di queste cifre, dovranno riconoscere che i loro incaricati inglesi, italiani, francesi, tedeschi e belgi si sono sobbarcati ad alquante ore straordinarie; ma queste, per una volta tanto, non risultano infruttuose. Infatti, è stato raggiunto un accordo che si incorpora in un regolare comunicato ufficiale, in cui sono riassunti tutti i punti concordati in rapporto col significato degli articoli finora contenziosi della convenzione di Washington. \ I punti concordati Art. Lo — La conferenza ha deciso che la convenzione è applicabile a tutte quante le imprese industriali, qualunque sia il numero degli operai che esse impiegano, eccettuate quelle esercite dai membri di una stessa famiglia. I servizi postelegrafonici veri e propri esorbitano dalla convenzione, in cui però rientrano i lavoratori adibiti alle opere di impianto e di manutenzione dei servizi medesimi. Art. 2.o — £' convenuto che per « ore lavorative » si intendono quelle in cui gli operai si trovano a disposizione dei datori di lavoro, ma esse non includono gli intervalli di riposo contemplati dall'art. 8. Art. 5.o — Si conviene che le disposizioni di questo articolo sono applicabili alle industrie edilizie. Art. 6.o a.—L'espressione "lavori essenzialmente intermittenti » usata in questo articolo dovrà interpretarsi in senso restrittivo. Essa concerne soltanto quelle oocupazioni (ad esempio, portieri, custodi', pompieri di officina ecc.) che non si applicano alla produzione propriamente detta, e che per loro natura sono interrotte da lunghi periodi di inattività, durante i quali i lavoratori non devono sviluppare nò attività fisiche, nò attenzione tesa, ma rimangono al loro posto soltanto per rispondere ad eventuali chiamate. Art.6.o b. — 11 limite massimo delle ore soprannumerarie che potranno impiegarsi ai termini di questo articolo, rientra nella competenza delle leggi nazionali. Si conviene che l'obbligo relativo alle tariffe per ore soprannumerarie, ai termini della convenzione, si applicherà soltanto alle ore addizionali contemplate dall'art. 6 b, ma sarà obbligatoria la tariffa minima del 25 per cento per il lavoro straordinario, come è detto nell'art. 6. Settimana di cinque giorni. — Si accorda la facoltà di formare tabelle speciali per fissare le ore di lavoro sopra un periodo più lungo di una settimana, allo scopo di distribuire le ore lavorative in ciascuna settimana sopra cinque soli giorni, oppure sopra undici giorni per due settimane, intendendosi bene che, in nessun caso, le ore obbligatorie settimanali dovranno superare le 48. Giorno di riposo settimanale. — Qualsiasi ora (al di sopra del limite settimanale di 18) sia richiesta dalla natura della prestazione durante il giorno di riposo settimanale, dovrà essere trattata come vengono trattate le ore a cui bisognerà provvedere mediante la legislazione nazionale sul giorno di riposo, oppure conforme alle disposizioni dell'articolo 6. Ferrovie. — Si conviene che la convenzione di Washington comprende anche il lavoro ferroviario. Qualora l'art. 5 e l'articolo 6 a non offrano disposizioni sufficienti per le esigenze ferroviarie, le ore straordinarie indispensabili potranno essere introdotte sulla base dell'art. 6 b. Tempo perduto durante le vacanze. — In quei casi in cui uno Stato permette che si lavori più di 48 oro alla settimana per guadagnare il tempo perduto in causa dello vacanze (a parte le feste nazionali oppure le ferie senza paga) le ore in parola dovranno includersi nel limite massimo delle ore straordinarie fissate nell'articolo 6, e dovranno essere pagate a tariffa di lavoro straordinario conformemente all'articolo medesimo. Ari. 14, capo primo. — Si conviene che ciascun Governo inserirà l'articolo 14 nella legge che esso farà per applicare la convenzione di Washington. Id. Capo secondo. — Si conviene (provvisoriamente da parte dell'Inghilterra) che l'articolo 14 potrà essere invocato soltanto ne! caso di una crisi la quale tocchi l'economia nazionale fino al punto da minacciare la sussistenza della popolazione. Invece, una crisi economica oppure commerciale la quale colpisca soltanto particolari rami di industria non può essere considerata pericolosa per la sicurezza nazionale ai termini dell'articolo li, cosicché in quest'ultimo caso non sarà giustificato sospendere l'effetto della convenzione. Dobbiamo limitarci ad una delucidazione sommaria di questo documento molto intricato. La questione dalla settimana di 5 giorni è stata sollevata dall'Inghilterra, la cui industria vorrebbe abolire il sabato inglese — attualmente poco produttivo — per surrogarlo con un nuovo sistema 11 quale si fonderebbe sopra la coppia di settimane anziché sopra una settimana sola. In ogni coppia di settimane (ossia in 14 giorni) si lavorerebbe un totale di 96 ore, e l'idea è di distribuire questo totale sopra 10 giorni a 9 ore e un sabato a 6 ore, talché ogni altro sabato sarebbe di completa vacanza, insieme con la domenica successiva. I delegati dei quattro paesi continentali (e particolarmente il capo delegato italiano) hanno insistito affinchè in ogni caso le 48 ore settimanali attuali non vengano sorpassate, e l'Inghilterra ha riconosciuto questo insuperabile limite normale. Circa l'articolo 14.o la Germania tentò di ottenere che lo scoppio di una crisi economica o commerciale in un dato paese giustifichi la sospensione delle otto ore, mentre l'articolo suddetto contempla soltanto il caso di minacciata sicurezza nazionale. L'Inghilterra voleva tenere duro sulla interpretazione più ristretta. La sicurezza nazionale — sosteneva essa — dovrà venire minacciata dall'esterno. E" prevalso un criterio mediano. Scambio dì felicitazioni tra cicche e sandwichs La stanchezza dei delegati al momento della firma venne mitigata dal sollievo di saper l'accordo raggiunto. Il ministoo inglese del Lavoro, attraverso al granaio tavolo costellato di incarti e di tazze di o&f- fé, di mozziconi di sigarette e di piatti di sandwichs, si rallegrò del felice esito e ringraziò cordi1 alinoli te i convenuti per la loro volonterosa coopcrazione. Egli promise di sottoporre senza .Indugio al proprio Governo le conclusioni della Conferenza, augurandosi che tutti i delegati facciano altrettanto. «La questione dello ore di lavoro sotto -il punto di vis l.a internazionale — diss'egli — ha fatto in questa Conferenza grandissimi progressi ». A sir Arthen Steel Maitland hanno risposto per turno i quatt.ro capi delegati continentali. Il nostro raipnresientafiite, conim. De Micheli.-, accennò 'alla utiliià dei lavori ed al loro buon successo. Sussiste qualche divergenza secondaria, che le ratifiche definitive potranno eliminare, aggiunse egli rinnovando l'assicurazione che il Governo di Ironia verrà posto seinza ritardo al convenite delle favorevoli risultanze del convegno. Le conclusioni saranno comunicai^, formalmente all'Ufficio Internazionale, del Lavoro dal Governo inglese, quale promotore della Conferenza. Il cornili. De Michelii-s, nella J~ua qualità di presidente dell'Istituto Internazionale d'Agricoltura, ha conferito oggi con il ministro inglese dell'Agricoltura in merito all'assemblea che «?.i adunerà a Roma n.eH'aprHe prossimo. La nostra dc-legazion-3 partirà domattina per Roma e farà una breve sesto a Parigi. M. P. -*-■$-* Il conio riassuntivo del Tesoro al 23 febbraio Roma, 19, notte. E' in coreo di pubblicazione il supplemento 'alla Gazzella. Cfflciule sul conto riassuntivo del Tesoro al 28 febbraio 1020 : La situazione <li bilancio, al 33 febbraio I92ii, presenta un avanzo effettivo dil milioni ;',37, mentre lineila dell'esercizio precedente, alla stessa epoca, si chiuse con un disavanzo di 187 milioni. In questi otto mesi dell'esercizio si è pertanto realizzato un miglioramento di 524 milioni. 11 détto avanzo di S37 miilloni, conseguito nonostante che al periodo considerato facciano carico maggiori spese por :il!K) milioni, segna un miglioramento di 217 milioni sulla quota dell'avari!-.! risultante dallo stato di previsione iniziale, che è di 15 milioni mensili e nertanto di 130 milioni nei primi otto mesi tlell'esercizio. Al 28 febbrao scorso risultava disponibile, sugli stanziamenti di bilancio, la quota di mi li on l 1,061, mentre, alla stessa epoca dell'esercizio precedente, la. disponibilità era sol tanto ili milioni 775. Dal conto <1i cassa si rileva olie, nei primi otto mesi dell'esercizio, gli incassi delle entrate effettive ordinarie e straordinarie hanno superato i pagamenti por spese effettive ordinarie e straordinarie di 2.79G milioni. 11 fondo di cassa risultò al 28 febbraio di 5.545 milioni, mentre era di 4.287 al SI gennaio scorso. La situazione dei debiti pnbbl.kà •urnsenta nel mése «li febbraio 192G un au'mento di 581 milioni. La circolazione totale bancaria e di Stato ammontava al 28 febbraio a 20.285 milioni, con una diminuzione di 4fi5 milioni sulla circolazione al ai gennaio e con una diminuzione di 1165 milioni 'rispetto alla circolazione al :ìf dicembre 1925.. Gli investimenti netti delle .società ordinarie par azioni nel l.o bimestre 1920 furono di 1.043 milioni, rispetto a 1,123 milioni nel corrispondente periodo del 1925. Le esportazioni del gennaio I92tì, furono di 118 milioni con una diminuzione di 9 milioni rispetto alla cifra del gennaio 1925. Lo importazióni per il 1.0 mese del l'Jtiii, furono, di 195S milioni, con un aumento di 88 milioni, rispetto alle cifre del gennaio 1920. L'eccedenza delle importazioni sulle esportazioni fu nel t.o mese del 192G, di 835 milioni, contro '37 miilioni nel gennaio 1925. Il credito dei depositanti presso le Casse postali di risparmio risultò alla fine di febbraio scorso di 10.340 miilloni. L'ammontare dei depositi amministrati dalle Casse di Risparmio ordinarie alla fine dot gennaio 1M6 era di 12.474 milioni. Le principali Banche I regionali disponevamo ailla line ili dicembre 1925 di complessivi 39U7 milioni, di depositi a risparmio. \ La disc-ccupazione risulto al 31 gennaio 192G di 15C.139 operai, con un aumento di 33.939 disoccupati, rispetto alla cifra segnata al 31 dicembre 1925; aumento dovuto a fenomeno stagionale. (Stefani). La riforma dell'esercito francese secondo dichiarazioni di Painlevé (Servizio speciale deUa « Stampa • Parigi. 19, notte. La Commissione dell'esercito della Camera ha udito il ministro della Guerra, Painlevé, sulla questione degli effettivi e dei quadri nel progetto di rior.gan.izzazjene militare. Nelle suo. spiegazioni sulla riforma militare, Painlevé ha deito che prillila di realizzare il tsorvizio di un anno bisognava prendere in esame il servizio di 16 mesi con una chiamato, di coscritti a 21 anno, incorporando il contingento in tre scaglioni in aprile, agosto e novembre. Il ministro ha spiegato che per arrivare al servizio di un aamo occorreva avere 105.000 arruolamenti volontari invece dei 77.000 che eli trovano attualmente sotto le armi. L'insieme delle truppe formerebbe 20 divisioni di cui 4 coloniali. L'imboscata del Drusi 52 vittime, tra coi due ufficiali • 8 scampati (Servizio speciale della • Stampa •) Parigi, 19, notte. Il ministero della Guerra comunica alcune informazioni complementari sull'imboscata di cui fu vittima in Siria un distaccamento francese. I Drusi — avuta notizia del passaggio del piccolo distaccamento — tesero un'imboscata nei pressi di Nodoha. Le truppe inviate dal comando in soccorso del distaccamento giunsero troppo tardi. I francesi ebbero 45 soldati morti, di cui la metà circa appartenenti alle truppe metropolitane. Due ufficiali (fra cui il comandante Roussel, capo del distaccamento), un aiutante e cinque sergenti si trovano fra l caduti. Otto uomini hanno potuto sfuggire al massacro e sono stati raccolti dalle colonne di soccorso. l|a Un altro vescovo contro la moda femminile (Servizio speciale della « Stampa »> Vienna, 19, iKilte. Il vescovo 'di Linz ha iniziato una nuova campagna contro le audacie della moda femnunile. Egli ha fatto affiggere alle porte dello chiese un proclama nel quai,; è detto che purtroppo nel mondo femminile trionfa oggi una moda immorale ed antireligiosa. Perciò, d'ora in poi, sarà' vietato di entrare nelle chiese a tutte coloro, donne, ragazze e bambine, che non saranno decentemente vestite; maniche fino al polso, e gonne al disotto delle ginocchia. Inoltre gli abiti dovranno chiudessi alle. soia. Le stoffe- ir&snarenti sono proibite,

Persone citate: De Micheli, Linz, Roussel