Il nuovo ministero Briand ottiene la fiducia della Camera

Il nuovo ministero Briand ottiene la fiducia della Camera Il nuovo ministero Briand ottiene la fiducia della Camera dibattito 197 voti di maggioranza - Malvy, l'ombra di Mata-Iiari e il massacro del *' Chemin des Dames - La insurrezione del Cartello delle Sinistre (Servìzio speciale della "Stampa,,) PARIGI, 18, nrill.0. | La forza delle circostanze ha risospinto oggi Briand irresistibilmente fra lo braccia delle Sinistre. E' impossibile dire quanto questa fase possa durare, condannata tornii a cozzare di nuovo quanto prima contro il muro di macigno dei dissensi finanziari: ma quello che per il momento è fuori di dubbio è die la presenza di Malvy nel Ministero ha reso infinitamente aleatorie le speranze di quanti ne sognavano e auspicavano, per il prossimo avvenire, l'orientamento verso il centro, con esclusione totale o parziale delle sinistre. Aveva Briand calcolato esattamente la reazione parlamentare che seguirebbe alla scelta del suo nuovo ministro desìi Interni? Si avrebbe ragione di dubitarne, giacché la dichiarazione da, iui letta in nomo del Governo, suonò piuttosto come un appello all'unione di tutti i repubblicani senza distinzione di partito, ossia, in altre parole, come un invito dì moderati di tutti i partiti, come un programma concentraziopista. Un programma ribadito Così ha parlato il Presidente del Consiglio : « Nonostante i lunghi dibattili, è stato im- possibile apportare, ada data previste, una soluzione ai problema finanziario. Questo ri- mane dunque davanti al Parlamento, il (.lo- verno che si presenta davanti a voi, conte i troverai precedenti ita il dovere imperioso di assicurare l'equilibrio totale e sincoro del Bi- lancio. Se noi possiamo, come no abbiamo la fenna convinzione, coniare stilla col alio- razione attiva c risoluta delle due Assemblee, il Paese potrà esso pure affrontare senza al- Ianni lo difficoltà di una restaurazione lLnan- • ziaria che è l'obbiettivo di lutti i no:,tri sfar- zi. Fin da ora. noi vi chiediamo di osservate ' una eccezionale disciplina di lavoro, allo eco- ; pò di permettere - prima dello vacanze par- lampntaiH - ti voto dei nrovvedinienti finnii- iiari sei zal .mìo <j ver•^ Ubè ilnno^ibile 1S- b icuraralf ritorna tì^wXl* e 'l'os- di onesto risultato — cito varrà pei' Ja rapidi- , ta con la quale sarà ottenuto - noi siamo di- sposti ad accettare l'insieme delle misuro eia. votate od ammesse - Noi abbiamo fretta di venire alla grande opora di risanamento nazionale alla quale | debbono essere subordinate tutto le direni- j ve della nostra politica. 11 Governo continue- rà, con la volontà di giungere ad un uccor- do effettivo, i negoziati intavolali circa 1 de- "otti interalleati, i qua.lt si presentano sotto asnetti favorevoli. La politica dj accordi in- ternnzionali alla quale la Camera con una grandissima maggioranza e la Commissiono 1 degli Esteri del Senato hanno dato già la loro I approvazione,.. continuerà ad essere quella del ! Governo. Senza mai perdere di visia le con-1 diziotoi della sicurezza du! uaese. ci sfovzeré- ! nto— con una attenzione e.un'azione di ogni | momento — di mettere Une egli antagonismi e di calmare le suscettibilità dei vari popoli europei — come abbiamo .fatto Ieri ancora a Ginevra — con spirilo di solidarietà. 0 di fiducia, e rimanendo nei quadri della Lega dello Nazioni. « Non è- stato disgraziatamente possìbile, nella sessione straordinaria or ora tenutasi, di ottenere l'ingresso. della Germania nella Lega. Ma questo rinvio elio non è colpa di nessuno dei firmatàri (!•:! protocollo di Locarno, non li ha affatto divisi. Essi hanno riaffermato questo fatto' in ima pubblica dichiarazione, che manifesta solennemente la loro volontà di mantenere il Patto e di svilupparne lo spirito. Le nazioni ncn hanno ancora ritrovato il loro completo equilibrio. Lo difficoltà economiche e finanziti rie con lo quali esse sono allo preso, le divergenze di Interessi e dj espirazioni che si manifestano e che bisogna conciliare per assicurare definitivamente la pece, impongono più che inai al Parlamento 0 al .Governo la vigilanza, l'unione, la fermezza dei disegni, la continuità dell'azione. Fedeli allo dichiarazioni del. precedente governo, preoccupati di non eludere le indicazioni parecchie voile reiterato dal suffragio universale, noi abbiamo il dovere urgente, di invitarvi a'decidere, entro il più breve tempo possibile, il ritorno allo scrutinio mandamentale. « Teniamo per validi tutti gli impegni presi dal procedente Governo, in materia militare, scolastica, amministrativa 0 sociale, e affermiamo la nostra forma risoluzione di realizzarli. Importa sopra ogni altra còsa di riuscire. Il paese che lavora ha bisogno di calma e di stabilità. Esso si è impressionato dei disaccordi troppo- prolungati, 0 delle crisi troppo frequenti e vuole sentirsi frovernsto. Noi abbiamo la coscienza delle nostro responsabilità. Facciamo appello alla stretta collaborazione dei repubblicani, e allo spirito di .conciliazione di tutti, per consentire a voi di direte sieie decisi a darei la vostra llducia e il vostro concorso per lo soluzioni che le circostanze esigono e che il paese attende». jLa moderazione e l'imprecisione del formolario, riprodotto e ricalcato — con non grandi differenze — sul formulario delle dichiarazioni de) Ministero procedente, se non erano tali da poter suscitare l'entusiasmo di questa o di quella parto della Camera erano tuttavia quali doveva attenderai quella maggioranza di elementi intermedi a cui il Presidente del Consiglio faceva appello. Ma, perchè lo coso avessero proceduto secondo le previsioni, sarebbe stato necessario che nessun deputato dell'opposizione di destra aprisse bocca. L'attacco che ha provocato il giro a sinistra L'on. Ybamegaray non seppe invece frenare il tumulto di patetico, sdegno suscitato nel suo animo dall'assunzione di Malvy al potere, e ciò modificò sensibilmente le sorti del gioco. Salito alla tribuna dopo una breve dichiarazione supplementare del Presidente del Consiglio, intesa ad accettare lu discussione immediata dello interpellanze relative alla composizione del Ministero, il deputato dei Pirenei disse, dopo di avere rapidamente rievocato il fiasco di Locarno: « Por fare una politica di fermezza e di vigilanza tsarebbe stato necessario costituire un ministero di concentrazione ti di salute pubblica. Ma non vedo nella combinazione attuale la promessa che risponderà al mio voto. La partenza di Renoult, di Chautenips, idi Daladlcr e di Chauvin, il bucolico ma fedele amico di Cocherel, non ci meraviglia! Per assicurarsi una maggioranza alla Camera, è naturale che Briand voglia assicurarsi una maggioranza nel Gabinetto. Ciò che sembra meno spiegabile si è che si cambia il Ministro delle Finanze ogni mese, e ciò che condanna questo mutamento imn sono le mie parole, sono le cifro. Herrlot ha lasciato la sterlina a 92 franchi, Painlové a 120, Briand a 135. Come un ministero potrebbe avere una politica finanziaria quando non fa nemmeno tsu quale maggioranza si appoggiai 11 suo atteggiamenio nel corso delle uhime settima, ne lo dimostra. Talvolta ha trattalo aspramente U.paese, tal'altra lo ha adulato. Quale (ara il eoo atteggiamento verso il nuovo car- teiio. il cartellò comunista clic si forma a Mo alla tnibuna «m pieno tumulto,- eia fatale che Briand fosse iTaUo a cercare 1'appogg.io nelle falangi formattisi gli ini- provvisamente allo spalle. I/e parole che gli'vennero spontaneo allo labbra senibra- lmo infatti non avene altro scopo fuorché auèUo di ranrn-ega-re solennemente le dóchia- 3\zjOJli contj-i,st,e fatte con alt.Tdta.nta so- ,ori„it- „,..,„ ril,in..,. «imita poco piuma. « fon, .ì barriera ray mi annuncia che egli ed i suoi amici mi rifiuteranno la loro ti ducin. lo non 1 avevo nemmeno ioti. Ho co fUtuito liberamente ti Gabinetto, sx» esso non ha 3] carattere di ct.aicciitrazione naztonale chc alcuni desidererebbero, ricordo dio leal Mante ho fatto «li sforzi per ricercawte la *5S*£^ ^sf avevano , .ino-i-i % nulln noteva senararo irti ?.„„*,„, K. r «aia tórte oSri ioTnfn "™ <*J™ Jf^Sgg, Pric1rrerf ad uni tale formula. Io man sento nella nazione francese «p^na corrente che si pretende esi st,,]T m favore dl un Ministero di concen¬ tri igi?». Passando poi al caso Malvy, l'oratore ha soggiunto : Io tratterò con moderazione, ma con fermezza, ìale soggetto. Malvy agli Interni, non ! è più una riabilitazione, ma una glorificazione. Ora, questa glorificazione non si spiega quando si e ricordato il voto di Malvy sulle questioni relative al Marocco e alla Siria e sulla mozione dcll'on. Mitrai che chiedeva la. pace immediata. Signor Malvy, siete sempre disposto a fare la pace senza condizioni con Abd-El-Krim? Io chiedo: — Se un giorno un qualsiasi Gordon Gantùng, emissario di Abd-El-Krim, tornasse in Francia, il Ministero degli intenti gli sarebbe ancora chiuso conte lo fu 11 Ministero degli Esteri'/. Per concludere, la combinazione ministeriale non potrà trovare alia Cantera, una. maggioranza stabile. Vi sarebbe una crisi a breve scadenza, e, in linea definitiva, l'inflazióne da tutti vilipesa, Quanto a noi. la presenza di Malvy ci sembra una sliila e una provocazione. Essa basta perché noi vi rifiutiamo la fiducia clic ci chiedete ». Briand e il Lazzaro cade. lista Pochi minuti di presenza dell'on. Ybaraaogavay alla tribuna bastarono a galvaniiz- della intera parte sùnieitra della Camera un'umica massa di bocche urlanti. RLsa- trazione ' „'Jo |'aCL.io coipa all'on. Ybamnegaray di avere combattuto il Governo facendo « un processo di persone». Il signor Malvy era mio collaboratore, durante la guerra. Ho.tro Ta(0 criè egli aveva ammirevolmente compi,no il suo dovere; mi sono ricordato di c\ò qua.udo lo ho richiamato, « .sono arrivato statico; voi lo compren! deireto senza pena. Mi è stato rimproverato 1 di avere scelto un uomo che é attaccato vio! lenteutente. Gli ho impedito io stesso di sa| lire alla tribuna, considerando che era do j uomo zaj'e reiterilo Lazzu.ro cartclMista o a rifare ! vere de! suo capo di difenderlo Qui, Jtgli applausi uiianimit scroscianti suii banchi della «in,fet.r.a, conipnesi cpiclli dei comunisti, cominciarono a rispondere sui banchi opposti urla © invettive non ■meno concordi. 11 baccano fu iai breve tale che ili preside>nto del Consiglio dovette discenderò dalla tribuna, nonostante gli .'forzi emulai fatti da Hertriot per ristabilivo il silenzio. E, quando la calma fu tornata e l'oratore potò riprendere la paiola, Malvy — nimaeto lino ad allora pallido *;d immobile al «suo banco — aveva j ottenuto dal capo del Governo la più olo| queiii la o convinta riabilitazione che un un ministro nelle sue condizioni potesse desiderare. « Mi avete detto : Vattene! » Appr-csP-ttando come meglio ormai si poteva dogi: applausi cita la sinistra gli prodigava, Briand lasciò presto Malvy per parlare del Ministero e schierarìlo in linea di battaglia quale vero e proprio Miniatoro radicalo contro una minoranza moderala e conservatrice: « Il mio Governo antecedente non era diretto cernirò nessuno: esso voleva raddrizzare le finanze per impedire al franco di ribassare. Ora che è avvenuto? All'alba, nei momento di prendete il trono per recarmi a Ginevra a rappresentare la Francia tra 47 nazioni, mentru l'onore nazionale si trovava in giuoco, mici giorno, freddamente, alle sei del mattino, all'uomo che era il rappresentante del vostro paese, voi avete detto: — Vattene I ». Come era logico, le destre scattarono gridando: — Ditelo ai radicaii ed ai socialisti ! L'oratore stimò prudente di non insisterò e continuò: « Mi .'■ stello rimproverato di avere formato il mio Ministero ira dui' treni. Ho fatto presto — ò vero — perché non era possibile chiedere a 17 nazioni di aspettare il beneplacito della Francia. Ebbene, 6ono pattilo. Partondo, ho credulo di avere agito da buon francese. In quanto alle deliberazioni di Ginevra, se è vero che lo scopo essenziale per il quale il Consiglio della Lega delie Nazioni era convocato non é stato raggiunto; bisogna aggiungere che l'accordo si è fatto tra i firmatari degli accordi di Locarno. Io compirò la mia opera fino al memento che voi stessi fisserete. Il mio Governo non avrà lunga durata, ha detto il s'gnor Ybamegaray.- Tanto peggio... Ma quando, in una situazione cosi difficile come quella in cui si trova il paese, i suoi rappresentanti vengono a dire ad un Governo. « so voi ci date cerio .garanzie politiche noi voteremo per voi » io ho il diritto d'esserne sorpreso, lo credo di aver una certa esperienza dello assemblee. Ora, mai fino a questo momento avevo udito tenere simili discorsi. Vi ì> in questa Camera una maggioranza eletta dal paese. IV dunque normale che il Governo vada a cercare i suoi membri Ira quella maggioranza. Se in questa Camera vi è una maggioranza contro il Governo, si esprima, iàiccome noi siamo all'estremo limito, vi prego di farlo subito, affinchè per lo meno coloro che verranno dopo di me abbiano il tempo materiale di agire. Quello che vi chiedo ancora, è che ciò non avvenga all'alba, perchè non intendo più prestarmi alT5 sedute notturne ». Malvy Lanciato contro ogni ajspettaitiva il Ministèro in questa concezione di rinnovato ca.rtellismo, c riscaldata a.l fuoco di battimani frenetici l'uniionc saura delle sinistre, non c'ena pili motivo di non lasciare parlare Malvy. Il ministro degli Interni salì dunque a sua volta alla tribuna; prendendo pretesto da un'ingiuria lanciatagli contro dall'on. BariUot, e disse: - Il presidente del Consiglio mi aveva chiesto di non rispondere all'on. Ybamegaray ma non posso rimanere indifferente all'attacco perfido ed odioso dcll'on. BariUot. lo non posso lasciar dir che sono resnonsabile del sangue che è stato sparso limante la guerra. E' una parola odiosa. Io ritrovo qui. ancora una volta, l'odio di ceni partili. Quando.ho lasciato il mio paese non ho mai pensato di sovraeceitare gli animi. Ho sop- porlato con coraggio il mio esilio, ma la calunnia da nove anni non. ha mal cessato di perseguitarmi. Non si è trovato un uomo all'Alta Corto per sottoscrivere alle accuse portate contro di me per il disgraziato affare dello Chemin des Dames. Ho dovuto poi — tornando in Francia — percorrere il mio paese villaggio per villaggio, borgo per 'borgo, per dire ai miei concittadini che lo responsabilità che mi si imputavano spettavano per intero all'Alio Comando. « Sono stato accusato di avere consegnato al nemico il piano delio Chemin des Danie3. Ma oggi si conosce in qual modo questo piano e pervenuto all'Alto Comando tedesco. B ministro della Guerra può testimoniarci Questo piano era stato preso fra le carte di un sergente ucciso al fronte. Bisogna dire al paese che se nell'incartamento processuale di Mata Harl sono state trovale delle lettere, queste lettere non sono state firmate da ine, ma da un altro. Si è parlato di sangue versato durante la guerra. L'on. Ybarnegaray diceva che io avevo appoggiato il generale Nivelle. Io 6ono tra quelli che pensarono che l'offensiva di aprile era stata un crudele scacco e fui delegato con l'on. Maginot per comunicare al generale Nivelle la decisione del Consiglio dei ministri. E quando voi parlate di sangue versato, vi dico che nessuno più di me è 6tato economo di sangue francese. In parecchie occasioni ho fai- 10 •di tutto per impedire che il sangue francese fosse versato: all'inizio della guerra ini modo speciale, quando mi 6ono rifiutato AU applicare le misure di polizia contenute nel, carnet B. Non ho chiesto di entrare nel MI-:; iii&tero, Se il Presidente del Consiglio -ritie-, ne che io sonò un ostacolo per lui, può dirmelo ». E Briand pronto : j' «Sarebbe il gesto di un vile, ed io-non lo' faròl u. Malvy, insistendo : • Io dico ai miei amici repubblicani che, per condurre a buon, fine il mio compito, mi occorre la loro fiducia e che senza aver ottenuto questa fiducia io non lo continuerò ». L'ordine dei giorno ed il voto Con queste parole l'oratore — che aveva parlato in mezzo ad un rumore quasi incessante — discese lentamente la scaletta della tnibuna. Ma lo sforzo di volontà fatto per resistere ai clamori ora stato troppo violento, e non appena giunto al proprio banco il ministro fu veduto .piegare il capo e svenire. Fattolo trasportare immediatamente fuorij dell'aula, I-Ierriot sospese la seduta lasciando agli uscieri il difficile compito di impedire ai deputati rimasti a tumultuare di scagliarsi gli- uni contro gli altri. E, alla ripresa, fu ancora una volta Briand che — dopo un-breve intervento di Fabry — rifece, in una rampogna accorata e patetica, la difesa della"vittima dell'Alta Corte: « Malvy è stato condannato per fatti secondari che non avevano nulla a che vedere col tuadimento. I senatori sono stati ingannati con'la calunnia. Questa calunnia lo ha insozzato. Mai si vorrà riconoscere pubblicamente il nostro errore, perchè noi siamo degli uomini politici. Quando ho chiesto la sua collaborazione a Malvy, quest'ultimo iia dapprima Tinutato, invocando le sue sofferenze 0 quelle della sua famiglia. Io gli ho dotto allora: — SI sa benissimo che voi non siete stato un traditore. Oggi é cosa accertata. — « Mi attaccheranno ugualmente » obiettò egli. I fatti gli hanno dato ragione. Sono dunque io la causa del penoso incidente che è avvenuto. Ebbene, vi dico che ho orrore della politica ». L'emozione della Camera, alla line di quest'ultima dichiarazione di Briand, appariva profonda e, oseremmo dire, generale. Le sorti della giornata erano ormai decise. Non restava più se non passare alla lettura dell'ordine del giorno Cazals, accettato dal Governo, ed al voto. E' quanto si è fatto. L'ordine del giorno diceva: « La Camera, stigmatizzando i persistenti procedimenti di calunnia, di cui la reazione la uso contro i repubblicani; decisa ad appoggiare una politica di pace e di intesa intemazionale, di giustizia fiscale e di risanamento finanziario, dà fiducia al Governo per assicurare entro il più breve tempo l'equilibrio del Bilancio per realizzare la riforma militare e le leggi di assicurazione sociale cosi impazientemente attese dalla democrazia, e passa all'ordine del giorno ». Becate intorno le urne, lo scrutinio segnalò 3C1 voti favorevoli e 161 contrari. 11 Governo aveva vinto, come prevedevamo sinò'da ieri" e* vìnto^'eon'"una " dignitosa maggioranza di 197 voti. Ma. una profezia è lecita nel momento in cui gli avversari escono ansanti dal dibattito, questa: —La vittoria di oggi non ci rende molto ottimisti per il domani. Il ritorno di Malvy al potere, pagina drammatica di storia parlamentare (lo spettacolo di un uomo che, precipilato dalla rupe Tarpeia e fatto segno al ludibrio della piazza si vede improvvisamente restituito il diritto di difendersi, risollevato sugli scudi ed imposto di nuovo al rispetto degli avversari) contribuisce al nono Ministero Briand un prestigio non dissimile da quello che il primo Ministero Painlevé dovette all'avere fatto appello a Caillaux. Ma Calllaux, sei mesi dopo il trionfo, veniva defenestrato dai suoi stessi esaltatori. E non migliore fortuna toccava a Painlevé, il quale credeva di aver trovato in lui la pietra filosofale. E' Briand sicuro che la presenza dell'altro esule nel suo nuovo Gabinetto gli darà più valido usbergo nelle lotte asperrime che lo attendono? c. p. Nessun trattato franco - Stalo - jugoslavo Roma, 18, notte. La Tribuna smentisce oggi recisamente — riferendosi agli accenni fatti in propopsito dal Times — che sia stato stipulato un trattato tra la Francia, l'Italia e la Jugoslavia. Intanto, la polemica degli organi ufficiosi sull'esito della conferenza di Ginevra si aggira intorno a spunti antiloeumisti e a commenti di taluni giornali esteri sull'atteggiamento italiano. La Tribuna ribadisce il suo noto punto di vista antiilocarnista 0 antidemocratico, e soggiunge: «E' bene avvertire ili) d'ora che l'Italia, non ha alcuna intenzione di accettare un'ulteriore parlanientoi'izzozione di Ginevra, cioè le « votazioni a maggioranza a-. L'organo ufficioso — replicando poi a un attacco del Journal de Genève in cui veniva criticata l'azione della delegazione italiana — cosi lumeggia l'atteggiamento dell'Ita!La : « L'Italia fascista non ha bisogno di creare uno spirito auti-locarnista 0 aniiginivrino, o di abbandonarsi a pretese esercitazioni diaboliche. No, essa ha parlato chiaro nelle questioni che la toccano direttamente, e lui lasciato che gii altri si agitassero nel groviglio delle complicazioni societarie per raggiungere quella evidenza di realtà che la socialdemocrazia rifiuta di vedere ».