Le relazioni al Senato sull'ordinamento forense e sul Trattato di Locarno

Le relazioni al Senato sull'ordinamento forense e sul Trattato di Locarno Le relazioni al Senato sull'ordinamento forense e sul Trattato di Locarno Roma, 15, notte. E Simulo continuerà domani e probabilmente anche dopo domani la discussione. Restano da discutere i progetti per l'Accademia d'Italia, per l'ordinamento della professione forense, per ia ratifica del riatto di Locamo ed a tiri. Sul progetto par l'ordinamento della professione forense questa sera ò «tatti distribuita la relazione del sen. Roberto De Vito, il quale, dopo aver tracciato i principi fondameliIali del progetti:', dice: - L'Untelo centrale è stalo unanime nello mnmei-lere Ja distinzione delie professioni di avvocato <• .procuratori!, rispondendo essa alle Secolari tradizioni nostre e non avendo la pratica dato luogo a seri inconvenienti. (.MuiTche dissenso si è invece manifestato per la limitazione del solo albo dei procuratori, sembrando ad alcuni che gii stessi criteri dovessero valere per l'intera classe forense, e quindi o libertà per tutti, come parrebbe preferibile, o per tutti le stesse restrizioni, ionie il Governo aveva crigina-riamenle proposto. Ma la maggioranza »! c usa cónto delle ragioni che hanno inde-Uo la Camera ilei deputo-ti ad adotta»?, col consenso del Governo stesso, criteri, diversi, lucidamente es'post.i nella relazione minii-teriulo, o si e convinta che non potendosi lasciare la desiderata liberta, contrastante, con il grave disagici della -lassi! fon-US».! pi-r l'accentuarsi della sproporzione fra il continuo accrescersi di i professionisti e il campo delle loro attività, che tante cause tendono a restringere, sia miglior partito adottare limitazioni per la scia classe del procu.ralori, la quale <•■ la più' sensibile e facile all'aumento. D'altro, parte, la specialità e la maggiore estensione degli studi richiesti in tutti i rami del giure, la necessità di lunga preparazione e di particolari attitudini, le difficoltà e l'asprezza di più rigorosi esami, il divieto del passaggio automatico dei nuovi Iscritti dall'albo dei procuratori a quello degli avvocati, per il solo decorso del tempo, sono tutte cause io quali concorrono a limitare di fato il numero degli avvocati. L'autonGmia dsgSi aflil e la disciplina dogli iscritti « il principio dell'autonomia nella formanone degli albi c nella disciplina degli iscriti ha avuto pure il pieno consenso dell'ljtucio rientrale. Ad alcuni conutionent) l'Ufficio siweo e tuttavia parso che il principio, lodevolmente enuncialo, abbia, nell'applicazione, limitazioni gravi, per le facoltà riservata al Governo, specialmente nei riguardi- della composizione del Consigliò superiore e-dello sciogfimenio dei Consigli dell'Ordine,'....Può dirsi die sia auesto il punto fondamenta]e del disegno di legge. Certamente la natura e l'altezza della missione dell'ordine forense richiedono la maggiore autonomia, ma questa non può spingersi fino all'assoluta ìndipendenza dallo Siato, i cui rapporti tendono ncceissari&mente a svolgersi in confronto di tetti gli Enti morali e di qualunque Ordine professionale. Per le gloriose nobilissime tra dizioni dei nostri Consigli dell'Ordine è da ritenere che assai difficile sarà il verificarsi di traviamenti, ma se per avventura si verlOcaesero, sarebbe assurdo supporre che lo Stato dovesse rimanere inerte e non avesse modo di ristabilire l'imperio pieno e incondizionato (lolla legge. L'ase.irdo e tale che, indipendentemente da qualunque nicciuca dis-posi zinne, io Stato può, anche nei riguardi del Consigli dell'Ordine, esercitare, come ha già esercitalo, la sua facoltà sovrana, tri base ai prineipii generali di diritto. Non vi e concetto di autonomia giuridica enc non sia passibile dell'esercizio di tale facoltà i. R' questione soltanto di limili e di gaTanzic: limiti che non impediscono il consentimento delle finalità proprie dell'Ente autònomo ; garanzie che assicurano da eventuali detersioni delle norme da applicare. I limiti sono ituì. ridotti al minimo indispensabde, mentre per i prineipii generali di diritto il Governo avrebbe sempre facoltà discretive. Dui l'esercizio della facoltà si circoscrive aJPuni'co caso, ben determinato e precisabile, li persistente violazione della legge. Non solo riiindi non si ostacolano in modo a.euno le finalità dell'Ente, ina se ne rende possibile l'effettivo conseguimento giuridico. Né le garanzie mancano, occorrendo preventivamente il formale richiamo all'osservanza delle leggi,' ^accertamento della persistente vioi-azio-ne, il parere del Consiglio di Stato, la solennità del decreto reale, con la conseguente registrazione alla Cori e dei Conti. Né mancano garanzie successive, polendo ogni eocripo"<":ie. i-i coti-i" r/> contro il dpcreio alle Sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato, non sólo per v.'olaai&n: dì legge ma nuche p$r eccesso di noterò, p dovendosi, *ritro si breve Ì»Èrhtne d'i quattro mesi, provvedere alla ricomposizione del nuovo Consiglio. Pfriaata alla maggioranza del.vostro t'iflelo Centrale, non sembra che per tale, parie le deposizioni proposte meritino censura ». n Consiglio superiore fcrertta Jl relatore dichiara poi infondate le preoccupazioni sorte nei riguardi dei Consiglio Superiore, .porche anche qui le ingerenze del Governo sono limitatissime. « Quanto infine ai rispetto dei diritti acquisiti. l'Ufficio Centrale ò unanime nel riconoscere l'opportunità delle relative disposizioni, dovendosi avere riguardo a coloro che già. esercitano la protaosion* di avvocato o di procura-ore, o si trovano in condizioni di avere. .cria iniziata ia pratica forense, o- per aver acquistati d;ri«-ri a particolari facilitazioni per avere nobilmente adempiuto ai più sacri doveri verso ia Patria durante la guerra ». Esaurita cosi brevemente la discussione delle obbiezioni, fatte ai principi: informa, tori dol disegno di legge, il relatore accenna ad alcune osservazioni cui danno luogo le singole disposizioni. Per (pianto concerne la facoltà del Ministro di determinare, ogni armo, il numero dei procura, fori da iuninettere, egli raccomanda che nel prossimo regola mei ito siano precisati i criteri ai quali il Ministro stesso si inspirerà per itine uso delia facoltà medesima, fi relatore con ci udendo dice che i ufficio Centrale è staio unanime nel tributare lode alle prescrizioni le croali tendono a rendere più severa la formazione degli albi e ad accrescerne la dignità, richiedendo in tutti gli aspiranti quella seria dottrina e quella condotta sotto ogni rapporto specehialaraentc illibata, che sono il vanto della cìasse foreu-ìc. Locamo Questa sera a Palazzo Modani» si sono poi riuniti gli Uffici, i quali, previa breve discussione, hanno AominaU» le Commissioni iier l'osarne d|i veri progetti, Fra fi va rilavili imi pi V 1.1 l'Ili i di di Locar- no, ia cui Commissione ò risultata composta dei senatori Casati, Schanzer, Di Rovasenda, Artom, Imperiali, Panzn, Ca.ssis. li progetto per Locamo era staio distribuirò stamane, accompagnato da una relazione ministeriale, clic ricorda succintamente coinè si arrivò alla Conferenza di Locamo e Ja posizione dei singoli Stali, in confronto agii accordi sl.ipuhi.ii. Nella, sua parte generale la relazione dice: « Le condizioni create dai trattati avevano lasciato sussistere cuus>' d'incertezza e d'inquletudiiu: '-In- ostacolavano il pacifico r>\iliif- | po dei rapporti intemazionali in Europa. I contini occidentali erano particolarmente cau- i sa. d'ansie. Occorreva integrare quei trattati con nuovi accordi, liberamente accettati da tutti e tali da offrir..- un modo adeguato di regolamento dell:,- possibili vertenze future, al line di cercare di determinare tra gli Stati europei .un maggior senso di sicurezza c di iriuiquiUitù, clic sì riverberasse nelle relazioni avvenire politiche, economiche^ culturali. A questi -intenti si inspira il Patio di Locamo, che va anche sotto il nome di Patto a cinque. Enso rappresemi!, la. elaborata con'iusione di lunghe trattative, assai complessi' e. spesso difficili, alle quaìì si ricollega in nane notevole la storia dei rapporLi fra. gli stali d'Europa negli ultimi anni, in cui l'IiaP-a. lyi portato un alto spirito realizzatore unanimemente apprezzato. .Nel suo preambolo osso attenua solennemente la necessità di assicurarti la pace nella zona ci»a fu più spesso teatro di conflitti europei, e dichiara l'Intendimento da. parie degli Stalli contraenti ili prestarti garanzie complementari a quelle esistenti. Nei varii articoli che s-eguono esso stabilisce quali queste garanzie debbano essere nei quadro del patto della Società delle .Nazioni e dei Trattati in vigore fra essi, e come funzioneranno onde ia loro applicazione si renda necessaria >•.

Persone citate: Artom, Casati, Di Rovasenda, Imperiali, Roberto De Vito, Schanzer

Luoghi citati: Europa, Locarno, Roma