Due discorsi di Farinacci a Chieti

Due discorsi di Farinacci a Chieti La vigilia del processo Matteotti Due discorsi di Farinacci a Chieti La toga di difensore offerta dal Fascio femminile a! segretario dei Partito (Dal nostro loo.visa.-to apeoìaie) Chieti, 15, notte, j L'on. Farinacei e giunto a Chieti, in auto- ' mobile dalla Capitale, accompagnato dal Prof. Masi, capo ufficio atam-oa del Partito fascista. Verso Aquila etano andati ad inconirarlo l'on. Troilo e l'ori. Cristini, e all'arrivo e. «.tato ricevuto dalla folla ammassata lungo il nercorso. Nel piazzale del Municipio erano schierati reparti della milizia con musica, e le rappresentanze dei Sindacati e di altre organizzazioni fasciste. In Municipio le sale sono affolluti-sime di pei-sonalità e di auto■rita, L'arrivo «leil'on. Farinacci 6 salutato dal suono dell'inno « Giovinezza », da alala e scrosci di applausi. In Municipio Nell'aula del Consiglio, il sindaco barone Tabassi ha dato il benvenuto al segretario del Partito fascista e l'on. Farinacci ha risposto cosi : «Signor Sindaco! Ringraziando voi, intendo ringraziare tutta la generosa popolazione di Chieti e intendo ringraziare t fascisti per l'omaggio che hanno voluto tributare, non alla modestissima mia persona, ma al Partito che. io dingo, a quella tede e ouell'entusiasmo che sono stati i canisaldi della mia azione. Noi ci conosciamo in un momento in cui forse era doveroso non adunarci. Ma non è possibile — io lo sapevo — dire ai fascisti : non onorate le gerarchie del partito! Io sanevo di poter contare su questa vostra manifestazione, che mi ha profondamente oomnioscio, e giacche ho l'onore di salutare in voi tutto il-fascismo di questa città, ripeto che in quest'ora noi vogliamo la massima disciplina. Tutto il mondo guarda a. Chieti, tutta Italia guarda a Chieti. Noi ci teniamo a poter svolgere questo processo con la massima disciplina e nella massima serietà, perchè noi siamo fermamente convinti che. se un verdetto ci sarà dei giurati, sarà soprattutto contro coloro che hanno per un anno avvelenata la nostra Nazione; contro coloro che credevano forse di trovare a Chieti la tomba del regime e invece troveranno la loro tomba. Per chiesto io rivolgo a. voi oneste, parole, parlandovi anche a nome del Dùce, e gli ordini del duce noi dobbiamo rigidamente attuarli. Un altra occasione troveremo per esaltare il vostro fascismo, che io conosco. Esso è silenzioso e fattivo, pieno di fede e di entusiasmo. Il fascismo abruzzese non 6i ò iniziato nel '19. Il fascismo abruzzese esisteva prima perchè mai in questo vostro Abruzzo è stata insultata la patria. Questo è la terra che ha dato all'Italia l'esercito » (Applausi prolungati). Queste parole dell'on. Farinacci sono state coronate da scroscianti applausi. Dopo la cerimonia del ricevimento e dopo un sontuo. so rinfresco, offerto nell'aula Consigliare del Municipio, il segretario del partito si è recato nella sala del Consiglio provinciale. Durante il percorso, nuovi applausi l'hanno salutato. Egli ha ricevuto anche numerosi omaggi di fiori. Ricevendo la toga Nella sala del Consiglio provinciale il Fascio femminile ed il direttorio dei Fascio di Chieti hanno voluto offrire, a'il'on. Farinacci la toga che égli indosserà durante il processo, una ricca toga tii seta nera, confezionata appositamente .da una ditta di .Milano.-L'aula èra gremita di signore e di signorine, nonché di un gran numero di rappresentanze di Associazioni e di personalità dell'Abruzzo. Molta folla si accalcava nelle, strada, trattenuta da cordoni di carabinièri. La baronessa Erminia Sanità, segretaria del Fascio femminile, ha, consegnato la toga all'oi!. Farinacci. Ha pronunciato un discorso l'on. Troilo, deputato di Chieti. a nome della deputazione abruzzese. L'on. Farina.'*:! ha cosi risposto: i Voi non avete voluto consegnare la toga, all'avvocato che va. a. difendere degli imputati: ma avete voluto dami;, in ritardo, quella toga che ho indossato nelle giornate iristi del giugno (applausi). Saremmo degli Insinceri te non riconoscessimo che, in quel periodo, fu grave il pericolo che coise il nostro partito; molla gente era accorsa, sotto ì nostri gagliardetti a.l momento del trionfo, e si era attaccata ai carro del vincitore, quando credeva, tion di servire il Fascinino, ma di servirsi de' Fascismo. In quel momento grave, nei mese di giugno, vi furono moni che. tennero a. dichiarare che non avevano nulla a cho lare, con la nostra balda gioventù, e che vollero allontanare ogni responsabilità del loro passato fascista. Fummo noi, giovani, noi che non potevamo dimenticare, a causa di un episodio. Jo virtù dello nct-trc camicie n"ro e la meta che ci attendeva; fummo noi clic restammo ni piedi, e ci difendemmo con le. unghie e coi dr-nii, per poter portare il popolo d'Italia all'apogeo della sua grandezza. Si cominciò col dire che si trat¬ tava di un. delitto del regime e del partilo, e che entrambi dovevano scontarne le conseguenze, e the anziché punire i colpevoli si doveva agire cóntro gli uomini del "Governo t contro quelli del partito. Fu allora che, per il nostro atteggiamento fermo e risoluto, furomo chiamati delinquenti, pazzi e ignorami. Se avesse prevalso la tendenza dei nostri oppositori, saie.mmo certamente ricaduti nelie trio ti giornate del '19 e del '20. Ebbene : io, in jetrno di legittima reazione, assunsi allora l'incarico di difendere uno dc-i,-li imputati ckì processo cho si inizia domani, e dichiarai, che il processo non si sarebbe fa.tto né ai regime né. al partito, ma agli oppositori. (Applausi). Indi l'on. Farinacci continua: « Chieti ora risponderà ai rinnegati che oltre frontiera stanno ogni giorno diffamando il nostro meraviglioso popolo e la nostra patria. La storia dirà a tutto l'antifascismo estero che il popolo italiano è forte, e noii piega, ma seconda con devozione il fascismo e il suo duce. Io sono qua per la. letta, vivo di queste soddisfazioni, anche se verranr.o in ritardo ; da esse mi verrà il conforto del riconoscimento della mia azione e della mia opera, lo non ho mai preferito i successi immediati , ma ho atteso che il tempo mi dessi regione. Quando affermavo che la rivoluzióne non poteva rinunciare alla intransigenza, mi si rispondeva: basta! Un conto è difendere una parte della borghesia, ed un conto e faro Jn rivoluzione, ed un altro conto ancora .e ricostruire... Noi abbiamo adoperato il piccouie, abbiamo raccolto i frutti che il fascismo si attendeva. Vi ringrazio di questo vostro riconoscimento, di questo vostro plauso, che mi conforta e mi sprona a proseguirò Imperterrito nei- il mio cammino. Ho dato la mìa anima, e sono premo a dare il mio corpo, per Ja. fede del i-iscismo e per la nostra causa. Con questo programma, senza curarmi degli avversari e degli odi, mi propongo di proseguire innanzi, per il Partito e per la -nostra Italia, e di servirmi seniore deJÌ'intra.nsigonza. \c.i dobbiamo conoscere » la. gloria o Ja vittoria, complete, oonure In morte. Questo e il nostro programma," ques'" è il comandamento di tutti : fascisi'., quee'" rimane scritto ca* nostri ga&liardetti. Chi vuole seguirlo, sia con noi, chi non vuole seguirlo, rimanga lontano. Spetterà a noi soltanto la gloria, di avere dato tutte le nostre energie alla prosperila della patria ». L'on. Farinacci è stato salutato al fine del suo dire da una grande ovazione. Egli ha lasciato quindi il palazzo del Consiglio provinciale tra le. acclamazioni, dirigendosi alla palazzina dove sarà ospite. Lungo il percorso e;!i è stato salutato da nuove dimostrazioni. Gli accusati Com'è noto, trenta erano già gl'imputati coinvolti nel processo che domani qua si inizia. Ma, come anche e noto, la Seziono d'accusa presso la Corte d'Appello di Roma dichiarava non luogo a procedere, per non avere commesso i l'atti ad essi temutati, o per insufficienza di prove, o perchè estinto l'azione penale, per amnistia, nei riguardidi venticinque accusati: mentre rinviava a giudizio, avanti alla Certe d'Assise, Dumfrci Amerigo, Volpi Albino. Viola Giuseppe, poveromo Amleto e Malacria Augusto, per rispondere dal delitto di cui agli articoli 63, 3>i e 365 n. 2 del Codice penale « per avei-e in Roma, nel 10 giugno 1924, concórrendo nella esecuzione del reato quali esecutori o cooperatori immediati, a fine di uccìdere, cagionato la morto dell'on. Giacomo Matteotti a causa delle sue funzioni di deputato ai Parlamento, mediante uno o più colpi di arma da punta e tag'io, vibrati alla region-'. toracica, anteriore lucralo superiore sinistra Il dibattimento, a queste Torto d'Assis», sa.rn. presieduto da) magistrato Danzai; pr'i'. curatore generale sarà il dottor Salucci, come e igiu stato detto. .. cinque difensori si sono costituiti in Comitato di difesa, oistvbuendosi così t compiti: l'on. De cicco, p;ìrro/io del Poveromo, Tara '! quadro compielo del processo, e tesserà, per cosi dire, 'a tela difensiva. Parlerà quindi l'aw. Udo ycechini, difensore del Malacria, c'ie sosterrà la tesi della provocazione grave; l'avv. Leva, difensoro del Viola, tratterà poi tutta la parte . he a favore degli imputali emerge dal complesso delle perizie. Lavi-. Danesi difensore de) Volpi, sarà il sostenitore della, lesi della complicità corrispettiva. Parlerà, lutine, l'ori Farinacci, elio esaminerà il processo sotto il punto di vista, diciamo, potine.): egli intenderebbe cioè mettere a raffronto ì risultati processuali coti quella chi) fu la campagna delie opposizioni, per trarne lineile, conneguetizc che /ria si somo palesate, in forma d'accenni, nei tuoi duo discorei odierni. E. M.