Parfi in commedia

Parfi in commedia Parfi in commedia r. Ven'auf.uuiio, com'era solilo. Anna Mw.*■ andò a passare qualch". N\mpo dalla rella m aggi ove, placida. vHnva n\i* ani.va in provincia. - Mi riposerò tiri poco - - rliasc. Kra «lei stanca della, vite t.iiUa esteriore c ond^ns. olio «xMKhtoeva, da din; anni, cio-i i quando :;i era Sjjdsat*: spettacoli, Jli, sporl.... O almeno diceva di osto stanca <•. aospirava con aria depressa. T primi giorni si trascino pigramente •v la casa iu vestaglia e pantofole, manucchiando biscotti e marmellate, facendo terminabili sieste sul saffi c i ni.nitt emulisi con la soreilbi, a frasi aoudfcé, tra 30 sbadiglio e l'altro. XJji vero riposo, a casa era piena di ombre fresclio c rr•iger.in.ti o. la piccola ritta intorno, bian . «, sjkmziosa, parava doti volesso destarci inora, dall'ardente nonno'enza dell'estate. Ma, ai primi d'ottobre 1 villeggianti dieserò dalle vigne, della collina, le case jrirono i loro occhi cIiìtjbì, le vie i Unirlo suonarono di qualche passo frettoloso. La oordl» disse ad Anna Maria: - ■■ on vorrei che i mici nuovi vicini ti desìi» fastidio. Ho dato loro l'abitudine di mire qua quasi ogni giorno. Ma tra, se on hai voglia di. eoncfcorTi, -noti farti emnncno vedere. Anna Maria chic», pigramente: — OVx-s arsone eono; — Persone per Tiene rispose la norella - ma modesto. H padre 6 raaeslrro di sevo •., la madre una buona massaia. La 6.liuola ò sposata a nn impiegate d*il Mv ■ icipio e al figliuolo fa l'nltìmo nnno di eco. Ha diciott'anni. Anna Maria li per lì .non deciso nulla, la quando i. vicini vciiucsro e sostarono nel •ardinetto, alzò cautamente ima cortina ella finestra e li guardò. Vide un. uomo ali ima piccola barba bianca, una «lanetta anziana con un grembinle nero: gen5 ordinaria, pensò, e foco una smorfia. Ma oi. sopraggiunse il figlio. Ah questi valeva 1 pena di essere guardato!... Era roagnicamente ascile c bullo, con la tèsta bruna, ou la fronte altera e un aW>andoi.io di ìuciullo in corisa novale de.Ua sua potenwi... .Anna Maria lasciò ricadere la cortina si affretto in camera sua dove si votili j uno dei suoi abiti migliori, mise lo sue elle scarpette scollato, ni pittino <• si ornò capo di forcine scantillasnlii, si poso rulla ceca il suo sorriso più benevolo e si schiarì i voce per renderla più morbida e si «geliva. Poi scuso iu giardino. E cominciò a evitare le sue varie parti a seconda i!clispirazione che le veniva dall'atteggi amen- 0 dogli altri: tenera o rispettosa coi vecbi, leggermente sostenuta e malinconica ©1 giovanetto, che la guardava in sileuzio oine si guarda una vision;! che si teme di eder svanire da un momento all'altro; e colie sempre, ella fu giudicata una donna hiantevolc, veramente affascinante, una lonoii ecceaionale. E chi più di tutti si «siivi uso di questo fu, naluialmcnte, il gioìne Aldo, il quale, con l'audacia dei lindi, tornò la ^cra stessa, dopo cena, jk>tando in dono, conio un giovine Bacco, un esrino di grappoli mera\dgliof.i. Anna Maria, abituate, da parecchi giorni d'ande-re a lette presto, moriva di conno : ufrtavia, poiché la sua parto l'aspettava, 1 alzo languidamente, si chiuso le spalle ratio una. sciarpa di 3eta, e propóse al gioine di far quattro passi, sotto la luna, ì tolto la lima, nella Btradicciuola deser•i. accanto al bollissimo timido adolcsccii- quale, parte si poteva recitare tm non nella, romantica della donna delusa, mal ? »ri r,at-a. e. incompresa "... vTe-n e che S.nna Maria feasr una don.» a ■rcprianiente falsa. Ma non era semphc:i avena in se, come tante donne hanno, un aisterioso istinto di attrice, un fatale tasuto di commediante, clic faceva di lei un assieme di parecchie donne artificiose e le tnvjediva di essere una sola donna vera. E >er questo ella seguitava a stare sui marini della vita, dicendo frasi da romanzo e aeendo gesti da cinematografo, parlando ell'amorc corno non l'aveva mai [trovate e nalizzando un dolore olio non aveva mai cntito. Ella viveva conio si vivo in sogno, 'ale a dire, relativamente; ma in quanto d amare e a soffrire non sapeva neppure i dove a cominciasse. E poi le sue diverse recitazioni dipende ano in gran parte dall'interlocutore che asteneva la scena con lei. Col marito, per stempio, uomo d'affari, senza sottigliezze ^ecologiche, che badava soltanto alia sua «eilezza e alla sua salute e ci teneva a provederia di bello vesti e di ghiottonerie squiite, ella era una donna qiiìeta, soddisfatti, allegra, un po' maliziosa, proclive a ivertirsi anche agli spettacoli alquanto ralg&rucci che lo divertivano tanto, lui. Ma un un giovane come questo Aldo, in. una ora gràvida di profumi, tra lo pietre niitorìose di una strada deserta, la parte risedeva che Anna Maria parlasse poco, a Vasi dolci e speziate, come per uno storimento improvviso, che sospirasse molto, he sentisse tutto il peto di una vita sbadiate, e che versasse qualche lacrima «vs nata ma visibile... Non era una parte leggera no comoda c nnai bisognò ripeterla tutti i giorni per atto il tempo che Anna Maria restò dalla orella. Una parte che alle volto durava ire e ore e la lasciava stanca morta, con e braccia e le gambe come spezzate, tutta Topreasa da quel desiderio selvaggio e ardente di innamorato fanciullo, che le aveva Alitato disperatamente intorni... Non ne poteva più, quando il marito farunatamente venne a prenderla. Dal volto mortalmente pallido e sbigottito che Aldo fece alla notìzia, apparve chiaro che egli aveva ciecamente creduto a ogni più ieve sospiro di lei ; si era illuso che fosse ormai separata dal marito e decasa a vive» per sempre con la sorella. Quel volto ■paventoso di doloro si aggirò per la casa nai ricordo di tutti e disturbò anche lei mentre faceva ftettolosamente e lietainentote valigie, con l'energia improvvisa dell'attrice che chiude una stagione fmtfcnosa ma estenuante. — Ohe «osa pretende?... — ella si cinese daando te spalle —. Che cosa gli ho proroeshoX.^ Per nn flirt qnakmqnc ha da farmi rne&a faccia disperata come se non volesse rtscà&rmi andare con mio marito?... E alla stazione, lo salutò amabilmente, fxedda e gentile, sempre come un'attrice eòe al momento della partenza pensa più ^jjjj ammiratori che troverà nella nuova BSdMWS di quanto s'occupi degli amici d>e laeóa i«dl:anì 11. Queicfaf. giorno d«po, la soaella scrisse fH Aana ilari* che iì gim'ine Aldo si er» .«i sentiva in ogni sua timida o rifervo la parola un rimprovero occulto e terribile. Anna Maria era tornate allora da passeggio; aveva una pelliccia nuova, un cappellino civettuolo e. un paccbet.to di marrona giacca infilato nell'indice inguantet,,. J<a tavola era lielanionte apparecchiat-i, nome ili consueto; il marito, aspettandola, leggeva con aria soddisfatte il listino di Borsa. Ella, che aveva letto la lettor» per le scale, buttò il eappello e la pelliccia sul canapè e senza passare in camera a ravviarsi, sedette con aria abbattuta a tavola, di faccia al marito. . — Ohe cos'haiì — egli le chiese allarmilo. — 'l'i «muti male? -•- No — olla rispoft" con voce eofforiata. -- Ma si è. ucciso quel giovane, pa^ quel ragazzo che tu avrai re ri* in eri te notate in capa di mia sorella... .Vii... sì, mi pare... Non «e ne. ricordava più: era un uomo totalmente assorbito d?i suoi affari : -— Si e ucciso... — Oh poveretto... Egli si mise a mangiare, poi s'interruppe vedendo che. ella non toccava cibo. — Non t'impression."re cosi, Anna. Maria - - le disse — Se si c ucciso i- sogno che non aveva la testa a poste. — O che qualcuno glie l'aveva fatta perdere... • - olla rihattò in tono tragico. - Quanti diranno che è per oolpa. mia! • - Tua? Ella pensava: qui. cerio, avremo una wsctm di gelosia : egli ballerà, in. piedi fn rihomdo, mi prenderà, pe.r le opali?, mi scuoterà foraennatemente ; i,-» cadrò iu crve.nimento... Si pentiva già come venir jnetio: un freddo strano nelle. ven«i la gelava, qualche goccia di .sudore le spuntava alla radice dei capelli. Era. pallidissima, (piasi livida: avrebbe recitalo la parte ». meraviglia. Quasi le tarda.va che cominciasse: ardeva d'impazienza. Si alzò con gli occhi fiammeggianti, -li fissò come folle in quelli del marito, si ravviò i capelli a pieno mani come se volcs3e strapparseli in un gesto drammatico. • - Mia, mia !... 1! marito si alzò e le pose, le mani sulle spalle, ina per obbligarla a sedere. Poi le fece una carezza sui capelli. K le disse: • Clm diamine. ! N«ni li ho mai vista così. Ti riputo : noti lasciarti impressionare. Clic colpa puoi avere se quel ragazzo si era innamorato di te? Ci vuol altro! Anch'io ero innamorato di te, ma so tu fossi sfata maritata e te ne fossi andata con tuo marito, mica mi sarci ammazzato!... E rise, bonariamente. La scena era mancala. Tutti e due presero a mangiare pian piano e il marito empì più volte il bicchiere della moglie di un pesante vino color oro, che serjxiggiava nello vene come sangue caldo e sembrava colmare il cuore di oblio e di allegrezza. Anna Maria non volle tuttavia rinunciare a difendersi: l'indomani si mise un bell'abito nero, si coprì il volto di una veletta fitta, indossò la pelliccia nuova che la rendeva così maestosamente bella e partì di mattina presto. La sorella non l'aspettava : quando se la vid* davanti all'improvviso si coprì il volto con le mani. © si mise a piangere. Anna Maria buttò la pelliccia sul canape, ma tenne il cappello e sollevò la veletta al disopra della bocca che apparve stirate da una smorfia o da un singhiozzo. Così, di profilo, col capo un po' inclinate, quella veste nera e la pelliccia larga c abbandi.v .uata intorno a.se come una belva silenziosa, «ra la perfetta immagine della donna l'alale che attende senza paura il castigo delle sue colpe. E la sua bocca era il rosso fiore del male, pieno di occulta e terribile vita. La sorella non la rimproverò. Non fece che piangere e balbettare' povere parole che tentavano di descrivere l'orrore della cosa: il fanciullo riportate a casa con la testa fracassata da una palla di rivoltella, l'inebetimenlo dei vecchi; il padre che non poteva più far scuola e non alzava più il capo, cahiniiuaiido, la madre ohe non usciva più di «ramerà e gomeva giorno e notte come una creatura ferita... Oh che cosa, che cosa atroce ! E perchè ?«Pe.r una donna che si era divertita a fargli girare la testa!... A. quest'accusa che aspettava da tento tempo, Anna Maria acattò in piedi e sollevò del tutto la veletta. Nell'impeto della parte il suo volto si fece bianco come la cafeiua. Ella si aggirò per la stanza, si fermò davanti alla finestra, alzò la cortina, guardò fuori nel giardinetto, dove egli le era apparso per la prima volta, così raggiantemente bollo e romanzesco da illuminare tutto- intorno a sè di una luce tragica e fatale. Guardò la casa di faccia dove egli era rientrato con la testa fracassata e i suoi lucentissimr occhi spenti... Poi, senza salutare la sorella, scivolò fuori della stanza come un'ombra spezzate dal dolore; trascinando dietro di se l'enorme pelliccia come una belva silenziosa, al guinzaglio. E per andare alla stazione prese la via più lunga, camminando lieve e trasognala nolo in apparenza, tendendo l'orecchio per sentire se qualcuno al suo passaggio ai sporgeva a dire : — Per lei, per lei si è ucciso !... Poi nel treno, sola in uno scompartimento, si sentì stanca, pesante, soffocata da un tedio immenso che la schiacciava: il male delle attrici, estenuate dal continuo logorio dei nervi. in. Non poteva liberarsi più da qnolla pesantezza, da quel tedio acliiacciante. Passava le giornate sulla sua seggiola a sdraio, sbadigliando fino a l'arsi venire le lacrimo agli occhi, senza appetite, senza desideri, senza volontà, senza pensiero. Clio cos'aveva? Non lo sapeva, sembrava ohe non volesse saperlo, lasciandosi andare adagio adagio in quell'apatia sormolonta e misteriosa fino ad annegarvi. Infine cedette alle insistenze del marito e ti lasciò visitare dal medico, il quale la dichiarò incinta. Incinta ! Ecco tutti i malesseri spiegati. Il medico annuì col capo, benevolmente; e il malato, rosso di gioia, andò ai suoi affari stropicciandosi le mani. Anna Maria si sollevò a mezzo sulla seggiola a sdraio. Era sola, intorno a lei ora il silenzio delle cose immobili e deche, o pur testimoni di ogni nostro minuto di vite. Era sola e ùuàula : chiudeva in sè il figlio futuro: un figlio che poteva, un giorno, superbo di bellezza e di giovinezza, pazzo d'amore, uccidersi per una donna che recitasse come avava recitato lei. Sentì in se uno schianto infocato come ac la morti- e la, vite insieme l'avessero stretta in un solo amplesso Vide finalmente il dolore pc \t pére* rolbs, ebbe daventi *fH oeeh? in tatto il erto orrore la beila testa insanguinata dello scomparso, le te3te canute e tremanti di disperazione dei genitori rimasti. Balbettò parole supplichevoli, pianse lacrime atterrite, teso le braccia a difendersi dai mille mostri invisibili e silenziosi cho sedevano là intorno in paziente attesa, nella paco apparente delle cose : i presentimenti, le a.ngovo.jc, i doteri materni . Era sola e, senza che. ùessuan l'aiutasse, sentiva di entrare finalmente, con inenarrabile spasimo, nella verità della vita. CAROLA PROSPERI.