La Confraternita acefala

La Confraternita acefala CREPUSCOLO 8EWDSITA La Confraternita acefala i i i . o l e a e i i ore il ui a cal aenta Dal nostro inviato speciale GIARABUB, marzo. Citi ù oggi il capo della Sentiste? La risposta a questa, domanda, la semplice indicazione di colui che concentrasse oggi in se i sommi poteri dell'istituto, come • avveniva ai tempi dei Grande Senusi 0 del Mandi, chiarirebbe, data, là costituzione gerarchica dell'istituto rt&^so, di carattere nettamento autocratico, e ci preciserebbe il suo attuale orientamento politico, la possibilità, d'una maggioro o minore transigenza, e di qua! genere, in eventuali trattative e compromessi, e insieme le possibilità di resistenza contro nostre ulteriori' pressioni : tendenze insomma c potenzialità della Senusia.. Ma alla pur tante» elementare; legittima domanda, non è risposta. E non è risposta, per la fondameli, tele ragione che oggi, la Senusia, un capo regolarmente riconosciuto, effettivo ed efficiente, non l'ha. Questo istituto, che fu già tutto, dall'origine ai giorni elella massima potenza, del suo più fortunato splendore, per tredici lustri, tutto coordinato accentrato consolidato vivo nella'persona del capo, o:.'gi è esattamente acefalo. La questiona della, successione del Mandi, provvisoriamente dilazionata prima con la reggenza di CJialed er-Rifì, temporàneamente sopite poi con l'assunzione al potere di Alimed cse-Scerif, s'è riaperta, quando questi, cinque o sei anni or sono, ha lasciato la Cirenaica per l'Hegiùz, delegando la potestà su lo zùtiio affricarfe e una specie, di luogotenenza generale della Confraternite, al cugino Mohàuimed ldris, il figlio maggiore ilei Màlu.li, colui che ite sarebbe in renila il legittimo successore. Ma, a. parte che già quando Ahmed esc-Scerif nnicfdrva a. questo pur condizionato trasferimento di potori, il potere stosso, centrale era sminuito c compromesso dall'ai]* lonomia acquistata negli ultimi anni da tale 0 lai altro gruppo di zàuic, in bile o tal altra regione — esempio caratteristico le zàuic del Fezzan, amministrato ' da Moliàmined el-Aàbed, fratello minore di Ahmed esc-Scerif, con assoluta indipendenza economica e politica, e con indirizzo e azione molto spesso in deciso contrasto con quelli generali della Confraternite ; — a parte ciò; l'avere poi anche Mobàmmed ldris abbandonato la Libia, per stabilirsi in Egitto, mostrando di preferir d'assai all'inaccessa, mistica capitale eli Cufra la cosmopolite e gaudiosa capitole del Cairo, ha reso sempre più manifesta, tangibile, e con tutto il decadimento che essa comporto, la vacanza della sede papale della Senusia. Cosi, con tele vacanza, si è sempre più approfondita e aggravata quella crisi, dell'istituto scnusite, di cui dicevo nella mia precedente lettera; il regno d'un uoino-plo Quando. 1! Màhdi moriva, improvvisamente, nel 1902, la Senusia, se non, aveva ancora, acquistato e {ondato il vagheggiate impero, dai confini occidentali dell'Egitto e del Sudan a quelli meridionali del Marocco e al lago Ciad, era giunte parò a fastigi di potenza, prima e poi insuperata'., In Asia, essa si era solidamente affermate nello Hegiaz e nello Jemen,' e ramificava floridamente nell'lrak; in Persia, nelle Indie, ti quattro preziosissimi doppi portelli di finestra, di legno di sandalo scolpito con squisito gusto c rara perizia d'arte, clic adornano nell'interno la tomba del Grande Senusi, qua, nella zàuia di Giarabùb.sono stati, coinè altra, volta dicevo, offerti dai senusiti dell'India, e portati da una missione speciale, in devoto pellegrinaggio). Li Affrica, la Senusia era potente in Egitto, in Tripolitania, in Tunisia, in Algeria, nel Marocco; e se non penetrava che scarsamente il Dar-Fur e ì'Uadài, già si espandeva cou crescente fortuna, nel Tibesti e nel Borcu; e aveva, si può dire, vero e proprio regno iu Cirenaica, e soprattutto nell'intera regione che oggi prende nome di Sahara italiano, dal deserto Libico al Fezzàn, da Cufra a Ghal, dal paese dei Tehbu a quello dei Tuàreghi. Era. allora una potenza, veramente, la Senusia; e il sogno d'impero, genialmente e grandiosamente concepito dal Mandi, o cui soltanto la morte di lui doveva mozzare l'ali, già vittoriosamente spiegate, non appariva troppo lungi dalla realizzazione. Ma il vecchio e quasi cieco Chaled erRili, che assunse la reggenza della Confraternita, per la minore età del primogenito del Màhdi, Moharumed ldris, il quale non contava allora e-he quattordici anni, era uomo assai più di religione che non di politica o d'armi. Per nli anni che tonilo il potere, sn governò l'istituto con umore o pietà, ne trascurò però, coinè era mila sua indole c nella suo, educazione prevalentemente ascetico,, gl'interèssi materiali, temporali. Venerando pasturo d'anime, fu politicamente un poveruomo; e si può concludere di lui che, avendo meritalo il paradiso, il suo paradiso di Maometto, rimane tuttavia una tigura destituite d'interesse storico nelle vicende della Senusia: se non se per questo riguardo: ch« il suo, diciamo, papato segna l'arresto delia fortunosa ascesa temporale della Confraternita, e il principio della decadenza. Tanfo vero: quando s'ha in mano un ente statale, una potestà sociale in genere, .non basta essere uomini dabbene u di buona volontà,; c l'essere soltanto teli, implica deficienza propria, c ridonda, a danno della collettività. Gli -Avvenimenti di quégli anni costituiscono una serio di sconfitte .per la Senusia: nel Deeerabre del '002, il fallito attacco di Bir Alali, condotto dal marocchino Sidi Ahmed Ahu Agitila, che aveva riorganizzato i fanatici Tuàreghi, e il successivo contrattacco e la decisiva vittoria dei Francesi — Sidi Ahu Agitila e tutti i suoi più fidi aehuàn morti sul campo — danno il tracolle! all'espansione e all'influsso senussita nel Canem; indi I!avanzata francese a sud del Borcu e nell'Uadài, che culmina con l'occupazione di Abesce, il 2 Giugno 1000, respinge anche da questo regioni e preme anche da questa parte la Senusia; uieulre, da oliente, • 1 rinfrenabile marcia int*lese nel. Sudau, nel Dar-Fur, che la contrasta e la minaccia.' Oramai, tra il '010 e 1*11, la Senusia è presa in un cerchio di potenze, avverse, che le si va sempre più stringendo d'intorno, e che le si chiude poi, a mi tratto, tutt'in giro, eliminandole 0 sbarrandole pur gli ultimi possibili sbocchi, cou Jo sterco dell'Italia in Liniu. la storia d'una successione A Chaled er-Riii, morto appunto, pare, qualche mese prima cìie noi iniziassimo l'impresa di Libia, succede il Saied Ahmed esc-Scerif nen Mohàmmed es-Senusi, figlio d'un fratello minore del Malvy. La sto' ia eli queste successione è tutt'aL.o cho e! i-ira Perch?i il nipote, e non il [•■:...<> Si

Persone citate: Chaled, Perch, Saied Ahmed, Sidi Ahmed