Gli scambi commerciali italo-russi

Gli scambi commerciali italo-russi Gli scambi commerciali italo-russi Dichiarazioni di un agonte soviettista L'introduzione delle cambiali sovieltistiche Roma, 11, notte. L'alito giorno è giunio a Poma il nuovo appiosenlaute commerciale dell'Unione delle ltoDubbliche sovieitistc russe, il quale e stalo già ricevuto dal capo del Governò « dai miti islri delle Finanze e dell'Economia, il rappresentante soviettista ha fatto alcune dichiarazioni alla Tribuna sullo importazioni ed esportazioni ilatu-russe, e sul programma che si propone di svolgere in Italia nel 1920. « Le proporzioni del giro degli affari italorussi nel 1925 sono superiori di parecchio a quelle degìi anni precedenti, lo non posso fare, delle cifre esatte, perchè una parte dei -raffici è stala passata al 1926; quindi 60lo al mese di aprile potranno aversi dati esatli. Nello scorso anno noi abbiamo importato in Italia grano, carbone, antracite, bozzoli, prodotti petroliferi ed ulta non grande quantità di diversi altri prodotti agricoli. .Noi abbiamo acquisitilo in Haliti automobili, camions, impianti di stazioni elettriche, accessori per aviuziouc, tessuti, limoni, aranci, prodotti chimici o pelli. 1 nostri acquisti tono stati effettuati presso le. più grandi industrie italiane, Ja cui produzione gode di fama europea e che possono dare prodotii standardizzati. Le nostre merci sono stale acquistate da grandi Ililte e da istituzioni di Stato. So non che gli industriali italiani nella vendila dei loro prodotti,-per ragioni clic non mi spiego, non si mostrarono disposti ad accordare quelle concessioni di credilo in uso nello relazioni commerciali internazionali, o Je natiche, non seppero influire su di essi, ciò che sarebbe staio olile nell'interesse del paese. Perciò noi fummo costretti' a ricorrere all'aiuto di organizzazioni commissionai ie, ciò che indubbiamente aumentò per noi il prezzo delle merci e diminuì il proiuio degli Industriali italiani, Io spero che quest'anno noi tratteremo secondo i metodi normali europei. « Per quanto mi è. dato giudicare da dichiarazioni intese da me nei Ministeri c negli ambienti commerciali, i compratori furono soddisfatii dei nostri prodotti, della nostra correttezza, dei termini di consegna e delle altre condizioni contrattuali. In ogni caso non abbiamo perduto neppure un solo compratore, non abbiamo avuio da fare ne con arbitraggi, né con Tribunali. Per ciò che riguarda la qualità delle merci italiane da noi comprale ci si può considerare soddisfalli. » Condiziono fondamentale del mio programma sarò l'Introduzione dille cambiali sovicttiste negli affari normali di commercio Quest'unno noi vogliamo comprare in Europa detcrminato quantità di merci per forti somme; certamente .la maggior parie di queste compera sarà effettuata, in quei paesi che lavoreranno per noi. sulla base dei prezzi normali mondiali e che accetteranno incondizionatamente le. nostre cambiali. Questo sifilitica che se in Italia quest'ali no non si creeranno condizioni di credito per noi accettabili, io non avrò uè il diritto uè la possi biliià, presso il mio Governo, non solo di nu mentalo il nostro giro di affari con l'Italia ma di conservare il livello di quello del J'flnnn scorso. Quanto ol programma soslan zittle degli scambi, posso dire che noi siamo interessati all'acquisto in Italia di quei prò flotti iodns'i ia'i che comprammo l'anno scoiso. inoltre noi vorremmo aumentare notevol mente le vendilo tu Italia dei nostri prodotti, ciò elio sarebbe senza dubbio interesse del consumatore italiano ». Circa la possibilità per l'Italia di concessioni petrolifere, il rappresentante russo ha dotto : •' A questo propesilo debbo richiamare la vostra' attenzione sui terreni petroliferi che noi abbiamo sul Mar Nero, sullo .Stretto di Kurlu-, <> specialmente sulla sponda orientale del Caspio. Mi sembra che. per tutta una serio di ragioni. l'Haliti potrebbe avere speciali interessi ad ottenere proprio quesle concessioni, ed io sono convinto che nell'Italia attuale, che si distingue per il notevole progresso Industriale e finanziario, si troverebbero denari ed uomini di iniziativa che potrebbero realizzine oneste concessioni. Il no. *dro ambasciatore, Kergenzec, che è presi <!enle della Commissiono per lo concessioni in Italia, ha già avuto occasione di richiamare l'attenzione dei circoli italiani sulle possibilità petrolifere dell'Unione russa ».

Persone citate: Poma