Retroscena peccaminoso e di ricatto?

Retroscena peccaminoso e di ricatto? Il cadavere di Cnsteilnnza Retroscena peccaminoso e di ricatto? pLegnano, 10, notte. L'impressione per la scoperta del cadavere del posside.nle Giuseppa (. vi anni un terreno incollo compreso nello proprietà del Cotonificio Cantoni a Castellanza, perdura vivissima 11 corpo dello sconosciuto, che appariva quasi completamente coperto da uno strato di foglie che non 6i potè bene accertare se fossero state distese dal vento oppure accumulate da persona interessata a occultare il cadavere, era in uno stato impressionante. Gli ahiti, composti di giacca, panciotto e pantaloni, ridoni oramai a un tessuto cartilaginose, aderivano al corpo del disgraziato, che giaceva con la gamba sinistra completamente tesa, con la còscia appoggiata alla gamba destra, piegata ad arco. La testa era ridotta a un teschio: le mani, rattrappite e scarnificate, posavano sul petto dello sconosciuto: sulle dita della sinistra erano infilati due anelli, uno dei quali munito di pietra preziosa. L'identificazione Il Colombo mancava da casa di un suo cognato, il signor Tenconi di Busto Arsizio, da circa un mese. Il 4 febbraio, infatti, il Colombo, che abitava una camera indipendente dall'appartamento dei suoi ospiti, era stato visto dalla servitù in condizioni di spirito molto turbato. L'indomani, cioè il 5 febbraio, la domestica, recandosi a far la camera, trovò )a porta spalancata e un grande disordine nella stanza, le chiavi della quale erano 6ul tetto disfatto. Vennero subito iniziate ricerche dello scomparso che — particolare strano — era uscito senza pastrano nonostante la rigida giornata. Le ricerche vennero proseguite nei giorni successivi, senza alcun risultato : allora i coniugi Tenconi, consigliatisi anche col comm. Fabio Vignati, sindaco di Legnano, che ha sposato un'altra sorella del Colombo, ritennero di non denunciare la scomparsa alla Questura, ma di iniziare indagini per proprio conto, affidandone l'incarico al detective Ferrari. Questi accorso ieri sul posto, e visitato il cadavere, si è persuaso di trovarsi dinanzi alla persona del Colombo, anche perchè ha riconosciuto come appartenenti al ricercete gli anelli e il ciondolo pendente dalla catena dell'orologio. Stamane alla presenza del cognati Valentir.o Tenconi e Antonio Rusconi e con l'intervento del maresciallo Origoni, comandante la stazione di Castellanza e del dott. Scitelola è stata rinnovata ia identificazione del cadavere. L'accertamento è stato avvalorato anche da un gioiello d'oro attaccato olla catena in cui sono due fotografie in miniatura, una della madre del morto e l'altra di un nipote caduto in guerra, tale Arnaldo Volli. Poco lungi dai cadavere è stato recuperato l'orologio d'argento antico. Il cadavere non è stato ancora rimosso, perchè si attende l'arrivo del giudice istruttore da Busto. Intanto il detective Ferrari, che trovasi tuttora sul luogo, continua le indagini intese a lumeggiare ia vicenda che condusse alla morte dei Colombo. L'amante di Rescaldina Le ipotesi del delitto, come è stato osservato subito dopo ia scoperta, si basano sulla circostanza che il Colombo aveva una antica relazione con una 'donna di Rescaldina Questa relazione era quasi trentennale e datava da prima che il Colombo sposasse la signora Rusconi, la moglie da cui viveva separato da sei anni, e che abita a Milano. Quest'i donna, che si chiama Rosa Proverbio, si ora sposata ad un carrozziere, morto l'anno scorso. Tanto da maritata ohe da vedova non aveva mai cessato, a quanto si dice, di coltivare i suoi rapporti col Coloni bo. Questa 'donna ha tre figlie, tutte sposate, e fa la sarta; essa aveva manifestato recentemente il desiderio di possedere una casetta. A questo scopo si era allogata in un piccolo edificio di re•ente costruzione, che ella si era impegnata di acquistare dal costruttore. Per far ciò le occorrevano, quale primo versamento, 30.000 lire, ed ella le avrebbe chieste in prestito al Colombo. Il Colombo si sarebbe schermito, limitandosi a concederle piccole anticipazioni. Si pensa da taluno cho questa sua rilutìanza abbia esasperata tanto la donna, da farlo concepire propositi di vendetta Ma an¬ che questa è ipòtesi azzardata e, occorrerà clic siano prima accertato talune circostanze da parte dell'Autorità giudiziaria., giunta sul luogo, per valutarne la consistenza. L'orologio del morto segnava le 12,30. Come si ricorderà, il Colombo scomparve da Busto Arsizio il 5 febbraio, a mezzogiorno. Resta a stabilire se l'ora segnata è quella del mezzogiorno o della mezzanotte, circostanza assai importante per il prosieguo delle indagini. La moglie, signora Colombo-Rusconi, che apprese la notizia dal giornale, ha dato sul carattere e sulle abitudini del marito, qualche notizia interessante. Il Colombo era dedito al vino. L'abuso del bere gli aveva dato una irrequietezza o una agitazione che sovente assumevano forme preoccupanti. Qualche anno fa, egli dovette essere ricoverato in una casa di salute per una forma acuta di alcoolismo. Il Colombo aveva tenuto un negozio di mercerio in via Moscova, 52. Poi staccatosi dalla moglie aveva abbandonato Milano, abitando prima a Legnano, poi a Busto Arsizio, presso il cognato Tenconi. Alle 15,30 il giudice istruttore di Busto Arsizio, il sostituto procuratore del Re e il tenente dei carabinieri hanno fatto rimuovere il cadavere del Colombo dal pantano dove si trovava. Un sanitario na esaminato minutamente i miseri resti; ma per la decomposizione del cadavere non fu possibile accortarè se il cadavere presenti delle ferite. La testa e il collo sono scheletriti. Cosi se il povero Colombo fosse stato colpito al collo da arma da taglio l'autopsia non potrebbe Stabilirlo con precisione, li corpo però non presenta alcuna ferita, in quanto la camicia bianca a righe lilla e la maglia non portano alcuna traccia di strappi ne macchie di sangue. Per ordine del giudice istruttore alcuni uomini hanno scandagliato lungo il rigagnolo dove è 6tato trovato il cavadere, ma all'infuori deil cappello della vittima, rinvenuto ad una cinquantina di metri dal lun-"» dove 6i trovava U cadavere, nulla ò stato trovato che potesse essere di utile elemento per l'autorità inquirente. Il giudice ha quindi ordinato cho la salma fosse trasportata alia camera mortuaria del cimitero di Castellanza. Prima di essere deposta nella colia ia salma è stata fotografata. Odissea coniugala Appena terminata la lugubre bisogna è giunta da Milano Erminia Rusconi, consorte del Colombo, accompagnata dal cognato del la vittima Antonio Rusconi. Invitata dal gin dice istruttore la signora si è avvicinata alle mìsere spoglie e dagli oggetti ha confermato la identificazione. Abbiamo avvicinato la po vera signora la quaie, fra le lagrime, ci ha raccontato brevemente la sua odissea coniugale. Essa ci raccontò dunque che il Colombo era stato per molto tempo l'amante delia Rosa Proverbio e cho essa anzi una volta aveva avuto una questione con la donna, tantoché trascinata dal contegno spavaldo, dalla Proverbio, la Rusconi le lasciò andare due schiaffi. Per un po' di tempo sembrava che la relazione fosse troncata, ma dopo la separazione, per quanto la Proverbio fosse madre di cinque figli, riannodò la relazione con il Colombo. 11 tenente dei carabinieri ha continuato per tutto il pomeriggio le minuziose indagini per poter raccogliere qualche elemento positivo contro la Proverbio, il cognato e il genero. La posizione degli arrestati si è infatti peggiorata nel pomeriggio avendo i carabinieri raccolto alcuni elementi importanti. Il più compromesso appare Costantino Proverbio. Giorni sono, dopo la scomparsa del Colombo, la moglie del sindaco di Lopnano signora Vignati, sorella del morto, indagando per avere notizie del Giuseppe e conoscendo la sua relazione con la Rosa, prima si recò presso di lei e quindi presso il cognato. La Rosa alle domande della signora rispose seccamente: — Suo fratello ora riposa in acquai La Rosa, interrogata, negò recisamente di aver detto tale frase; ma è caduta in contradizioni. Il Costantino Proverbio, elio ■ padre di quattro figli è un uomo dal viso emaciato e dalla barba ispida. Egli si è chiuso in un asso-luto mutismo ed a ogni tratto è colto da tremito.