La triste avventura d'una dattilografa sulla strada di Superga

La triste avventura d'una dattilografa sulla strada di Superga La triste avventura d'una dattilografa sulla strada di Superga (Corte d'Assise di Torino) (Corte dAssVischi Pasquale non è nuovo aWe armiLe sue esercitazioni le lece all'epoca della occupazione delle fabbriche in veste di guardia rossa dei tempo. Poi ha avuto la 6ua crisi d'anima, e si staccò dal Partito, in nome del quale aveva militato, con armi c bagaglio. All'epoca del tragico episodio alla Carrozzeria Garavini, quando si sparò dalla fabbrica sulla via. uccidendo un carabiniere e ferendone parecchi a.Uri, il Vischi fu visto (sono le carte processuali sull'episodio che parlano) passeggiare armato in servizio di pattuglia sul terrazzo della fabbrica. E fu coinvolto in quel brutto fatto sotto una serie di gravi accuse. Stette ón prigione 6el mesi eppoi fu assolto. Più tardi cambiò obbiettivo : non più politico, ma amoroso. Però gli spari ci furono sempre. Vischi Pasquale è infatti colui clic la mattina del io s-ottombre 1925 tentò di uccidere una giovane dattilògrafa, certa Bordone Rina, mentre dalla propria abitazione si avviava, per un sentiero, alla stazione superiore della funicolare di Superga, per salire sul treno e recarsi al 'lavori a Torino. Veniva affrontala dal Vischi, che conosceva da due anni, e da costui ferita con due colpi di rivoltela al caipo e ripetutamente percossa anche col calcio dell'aima, pugni al capo ed al dorso, e fatta ruzzolare per una ripa in un tirato sottostante. Fu una scena spietata. In seguitò il Vischi, che aveva rivelalo la propria intenzione cmicida anche colle parole: « Ti ammazzo, ti ammazzo! », essendo prossimo 11 sopragglnngere d.i varie persone, si dava alla tuga per i boschi e andava a costituirsi alle carceri giudiziarie di Torino. All'ospedale san Giovanni, ove venne Immediatamente trasportata la Bordone Bina, vennero riscontrate ferite d'arma da fuoco alla regione temporale e occipitale destri*. Altra piccola ferita lacero contusa le venni? rintracciata nel lobo dell'orecchio destro, oi tre ad abrasioni ed escoriazioni al dorso. Tali lesioni guai irono complessivamente nel termine di giorni quaranta, ed il perito ritenne che le ferite d'arma da fuoco, in numero di quattro, fossero costituite da due fori d'ingressi o due d'uscita, prodotti da due colpi «parati contro la Bordone Bina, e che 1 tramiti dei due' proiettili 6iano stati esterni alle cesa craniche. Escluse che vi sia stato pericolo di vita. Anche al Vtòchi nella visita passatagli alle tjarceri il giorno dopo la sua costituzione, venne riscontrata luna ferita lacero-contusa alla mano destra lì perito giudicò, non inverosimile, che la ferita fosse stata prodotta da un colpo improvvisamente ed inopinata, mente partito dalla rivoltella, che il Vischi Btava sparando impugnando l'arma colla mano sinistra (il Vischi è mancino). La Bordone Bina, interrogata subito dopo il latto, ammise dì aver conosciuto il Vischi Pasquale, attltante a Sassi, da circa due anni, quando ti medesimo si recò a Superga per eseguirvi l'impianto della luco elettrica, e che costui le aveva più volte manifestato la propria simpatia, ottenendo sempre da lei delle ripulse. Disse che era poi rimasta sette od otto mesi senza averne notizie; ma che dalla Pasqua 1925 egli aveva ripreso a frequentare 11 buo banco nel giorni festivi, fermandosi a discorrere ed aiutandola a disfare 11 banco, Tenendo ricompensato da lei con un bicchiere di vino. La dattilografa, abitando a Superga, teneva nei giorni festivi un banco di vendita, fuori dalla propria- casa, per comodo dei gitanti. Affermò però che il suo contegno era sempre stato freddo verso di lui, perchè tale individuo non le piaceva essendo sordo e mezzo stupido. Espose che la mattina dei 10 settembre, mentre, come al solito, si recava a prendere la funicolare per portarsi al lavoro a Torino, incontrò per vìa il Vischi dietro un albero, e che ella si mise a correre inseguita dal Vischi, il quale la fece ruzzolare giù da una ripa, colpendola ripetutamente, mentre tentava di alzarsi, con pugni al capo e al dorso, profferendo le parole : « TI ammazzo, ti ammazzo », e sparandole contro tre colpi di rivoltella, dal quali restava colpita al capo. Successivamente la Bordone dichiarava che 11 Vischi aveva bensì voluto regalarle la propria fotografia, malgrado essa l'avesse rifiutata, aggiungendo che questa era rimasta in un armadio dove 11 Vischi l'aveva deposta e che trovasi tuttora colà coperta di polvere. Ammetteva pure che durante la lunga assenza (elica un anno e mezzo) del Vìschi, questi aveva inviato presso la sua famiglia due cartelline illustrate in occasione del suo onomastico. Spiegò che il Vischi non le piaceva, cosi per il suo tisico, come per le sue idee, perché era un sovversivo già più volte sottoposto a procedimento penale per reati gravi da lui commessi. L'amore par la politica... Infatti da un rapporto del Commissario di P. S. di Borgo Po - Torino - e dal proprio certificato penale, il Vischi risulta prosciolto da sentenza di questa Sezione d'Accusa, in data 27 agosto 1921 per i reati di eccitamento alla guerra civile, di formazione di corpo armato e di collocamento di bombe e tubi di gelaiina, perchè il fatto non costituisce reato, e per i reati di sequestro di persona, di rapina e minaccia a mano armata e per duplice concorso in mancato omicidio di pubblico ufficiale per insunlcenza di prove. I.a ragazza aggiunse pure die il Vischi si vantava di poter commettere qualsiasi delitto, perche sapeva sempre cavarsela, dato che sapeva fare ben? la parte dello scemo. Asserì che i! Vischi non trascurava occasione per rendersi beneviso e che il 10 agosto 1925, essendosi il padre di lei fatto male cadendo, si era recato fino ali" Madonna del Pilone in cerca di un medico, rifiutando ogni compenso. Suo padre, anche poi di recente, ad una domanda del Vischi per ottenerla in isposa. aveva opposto un rifiuto, Invitandolo a smetterla di corteggiare la figlia. a l'amore per ls donna La ragazza narrò che l'8 settembre 1925 il Vischi, dubitando che essa si sarebbe recata nella serata alla festa di Baldissero. alla quale era stata invitata in sua presenza, sali a Superga e si recò a casa loro col pretesto di dare notizia di un alloggio vuoto in regione Sassi, del quale i Bordone facevano ricerca, e si allontanò dicendo di dovere trovarsi a Sassi per le ore 22. Invece, mentre cs6a più tardi si trovava in Bnldlssero tri una osteria, eolla madre e un certo Vergnano Umberto, amico di famiglia, col quale aveva danzato sul ballo pubblico, si avvicinò il Vischi, che l'Investi con ogni sorta di improperi!. Ella fece finta di non conoscerlo, ed il Vischi, dopo averla guardata, 6enza più profferir parola si allontanò. Soggiunse che, intimorite dal contegno del Vischi, decisero subito di ritornare a casa, facendosi accompagnare dal Vergnano, ina che giunte a metii strada, furono raggiunte dal Vischi, il quale, dopo avere fatto allontanare il Vergnano, le fece una scena di gelosia c colpi con un schiaffo sua madre ; dopo di che esse si allontanarono rapidamente senza più osservare il Vischi, raggiungendo la propria casa. Affermò poi che la mattina del giorno io, quando improvvisamente il Vischi le apparve dinanzi, disse: € Eccola qui ! lo l'ammazzo, còsi et?sa non 1a.rH più l'amore con nessuno, dato che non vuol farlo con me ». Il Vischi, che ha 2fi anni, e stato rinviato alle Assise e ieri si e presentato ai giurati coll'assistonza dell'avvocato Za. La ragazza ei * costituita p. C. coll'assistenza delT'avv Giordano. Una perizia de! prof. Carrara lo ha dichiarato poco intelligente, tua completamente responsabile. Uà ragazzo per una Otite purulenta subì vario opera/inni ed ù affetto da sordità. All'udienza tu perciò xntto uscire dalla gabbia e avvicinato al banco fweeidenziale. Ha dichiarato che la ragazza o aveva Illuso e che sparò In un momento di passione amorosa. La ragazza ha raccontato la sua fristt> odis■ea soffermandosi sulle circostanze da noi aopra esposte. Ha negato di essere stata l'amante del Vischi o di averlo illuso. E' lui he al Illuse per alcuno semplici cortesie rievute. Ha narrato infine le scenate di cui nsieme a sua madre furono oggetto al loro itorno da Baldissero. E impressionò il raconto della ragazza circa la violenza patita alla vecchia madre da parte dall'energumeOk il quale il giorno precedente con uno schiaffo, di cui portò 11 gonfiore per alcuni giorni sulla guancia, le ruppe un dente. La Bordone si tolse 11 cappellino e mostrò le cicatrici prodotte dagli spari. Bertoglio Luigi fu presente al fatto. Udì prima uno sparo, poi delle alte grida e vide una ragazza venirgli incontro, seguita a bre. ve distanza da un giovane, che impugnava una rivoltella, tenendo il braccio teso verso il capo della giovane in attitudine di eparo. Trovandosi esso stesso esposto al tiro dell'arma, si buttò giù dalla ripa e vide che anche la donna ruzzolava, inseguita sempro dal giovane, che impugnava l'arma In attitudine di sparo, e successivamente udì un nuovo sparo. Vide poi il giovane luggire attraverso 1 boschi. Qualche teste, tra cui il brigadiere dei carabinieri, ha deposto che effettivamente la ragazza aveva del corteggiatori. Ma ù la sorte questa di tutte le ragazze un po' piacenti e non è detto che la loro sorte sia invece quella di essere prese a rivoltellate. Comunque si è ammesso concordemente che erano corteggiatori platonici. Bertoglio Francesco, depose che 11 Vischi frequentava la caso Bordone e talvolta vi prendeva anche i pasti. Varctti Francesco e Toso Virginio, madre della ferita, hanno raccontato l'incidente accaduto la sera dell'8 settembre nella osteria di Baldisse.ro, ed il Varettl udì che il vischi, uscendo, minacciò la ragazza dicendole: « Sta certa che ti aggiusto io», od il medesimo soggiungere: ■ Non ho mal creduto a quanto mi si diceva, ma ora sono convinto anch'io ». La ceiosia ed il resto La Toso ammise che durante la discussione colpi leggermente al viso, con una mano, il Vischi, e che costui, dopo averla cojpita con uno schiaffo, offri quale risarcimento la somma di lire duecento, da essa rifiutata. Dice i nifi no che il Vischi insisteva, che loro torto era stato quello di non averlo avvertito Uolla gita a Baldissero, al che essa rispose, che non •dovevano chiedergli il permesso Negò che in figlila fosse fidanzata od amoreggiasse con altri. In istruttoria, l'imputato parlò pia di quanto non abbia parlato in udienza. Ammise che alla di lui proposta di matrimonio la ragazza rispose sempre con ripulse, ma assicurandolo però di non amare altra persona, perchè non intendeva ancora sposarsi. Il rifiuto lo rese geloso, temendo che la Rina avesse impegni con altri, ma le dichiarazioni di liei lo rassicurarono. Dubitando che essa si recasse alla festa di Baldissero, dove si era invano offerto di accompagnarla, vi andò .por sorvegliarla. Notò die la ragazza si mostrò seccata ned vederlo e la scorse mentre chiacchierava e scherzava con cerio Umberto Vergnonc. La segui al ritorno verso Superga e la vide abbracciata al detto giovane. Adirato, affrontò la Bina, che era in compagnia della madre, oltreché dell'Umberto, e foce allontanare costui; ma durante la discussione fu colpito dalla madre con uno schiaffo, al quale rispose con uno schiaffo diretto alla Rina, ma che andò a colpire la madre Bordone. Successivamente, nell'impeto dell'ira, buttò in aria il portafoglio e svenne, cadendo n terra, dove rimase non sa quanto tempo. Giunse a casa, In Sassi, allo ore tre del mattino, già meditando la vendetta. 11 giorno stesso si recò a Torino, dove acquistò una rivoltella, queJUi che servi nel fattaccio, e non fu più rinvenuta. Narrò di averla comprata in tin negozio di armaiuolo di via Milano, presso Porta Palazzo; ma quel negoziante ha negato di avere venduto una rivoltella al Vischi. Da Bandissero tornò a Superga e passò la notte in un bosco presso la casa Bordone, in attesa dot mattino, per faro il coilpo. L'assettò intatti il mattino seguente, seduto sul ciglio della strada, che sapeva porcorsa sempre dalla ragazza per recarsi al lavoro, e poiché ella gli ripetè che non sapeva cosa farsene di lui, le sparò un primo colpo al capo, poi tentò spararle un secondo colpo, ma l'arma glt fece ripetutamente cilecca, finché il colpo partì improvvisamente, ferendolo alla mano destro. La colpi ancora ripetutamente al capo col calcio dell'arma, poi fuggi verso Torino, attraverso ,i boschi, buttando Tanna In una località, che non ricorda, d«l bosco stesso. Alile ore 11 si costituì al carcere della nostra citta, dicendo di aver ucciso Ha 6tia fidanzata, perchè credeva di averla uccisa. Aveva fatto, come afferma l'atto di Accusa, tutto quanto era necessario per ucciderla. Se ora essa sopravvdvo è per un caso fortunato. Esaurite oggi le testimonianze, questa mattina parlerà il giovane patrono vii P. C, avv. Giordano. L'imputato è difeso pure da un altro giovane, l'avv. Zo, come si è detto. Battaglie di giovanil Dopo la lotta tra i due innamorati, la Botta tra 1 due. avvocati. Ma questi si batteranno con armi metaforiche. L'accusa sarà sostenuta, dal P. G. aw. Andrei» che. fra •tanta gioventù bollente, porterà la pacata narola della legge giusta. In serata si avrà il verdetto. M.