La seconda requisitoria al processo d'Arezzo e l'arringa dell'on. Della Seta

La seconda requisitoria al processo d'Arezzo e l'arringa dell'on. Della Seta La seconda requisitoria al processo d'Arezzo e l'arringa dell'on. Della Seta Arezzo, 8, notte. Si respira oggi nell'aria qualche cosa di nuovo. E' in tulli un non so che di febbrile e. di ansioso. Ncll'accorrore tumultuoso del pubblico all'udienza, nel nervosismo die si è impadronito degli avvocati, si sente che il dramma sta precipitando verso il suo epilogo. Anche i due studenti, nella prossimità doll'iinrevocabilc giudizio, appaiono emozionati e abbattuti. Assai più Nestore Tursi, meno Carlo Andreonl, che conserva ancora la sua maschera di tranquillila. Ha la parola il sostituto Procuratore generale Pagani. Al principio dell'udienza vi e stata una breve discussione, per stabilire chi dovesse parlare per primo, ma si è itiline deciso che l'avv. Pagani avrebbe avuto il diritto alle, precedenza. Egli inizia la requisitoria avvertendo che dopo le forti parole del suo collega Rossi, su duo punti t-olianto si riprométte di indugiarsi; uno si ri ferisco ad una. obiezione rivolta durante i! dibattimento dal prof.. Falaschi, ai banco del P. M. ; l'altra concerne la fisionomia e la personalità dei due imputati. Disse il prof. Falaschi ad un certo inulto dell'escussione testimoniale clic il P. M. doveva avere una profonda paura della giuria di Arezzo se si ó indotto prima di questo dibattimento a richiedere alla Cassazione, con poca, fortuna, la remissione del processo ad filtra Corte del Meglio. 11 cav. Pagani vuole perciò spiegare la ragioni por cui il rinvio ari altra sedo venne richiesto dal Procuratore l'.c'.ieraji' presso la Corte d'Appello ili Firenze. Non paura, ma coscienza del proprio dovere e profonda scrupolosità. Dono aver esaminate le ligure riell'Audreoni e del Tursi, eli? por lui sono dei colpevoli, l'oratore della legge passa al terzo presumo responsabile, i! ne Martis, il cui nomo è apparso attraverso le dichiarazioni dei commissari Pennella e Do llernardl. Ma all'infuori di questo ipotetiche, deduzioni e di questi sospetti all'alto personali, non vi è nel precesso nessun altro elemento che autorizzi a ritenere rispondente a verità la. esistenza di onesto terzo complice, che fa comodo alla difesa, la quale se ne vale per insinuare il dubbio nell'animo dei giurati. Indugiandosi sul colpo di scena del Tursi, che si confessò unico autore del delitto, il P. M. esclama : — Chissà che cosa é passato fra i due per giungere a questo? Chissà quali pronve.-se sono state fatte al Tursi, povero. dall'Andrecni ricco? A queste pai-Ole Tursi ed Andrcoiii ridono. Il P. M. concludo per diro che i due studenti sono entrambi colpevoli di nv«T colpito barbaramente a pugnalate e con una rivoli oliata Egisto Tommasi. L'oratore invila i giurali a voler negare nel loro verdello il delitto politico, e ia semi-infermità di mente degli imputati. Termina la requisitoria chiedendo giustizia piena e complete. Prende quindi la parola l'on. avv. Alessio nella Seta in difesa del Tursi. L'oratore sostiene elio nell'impresa del treno il Tursi fu trascinato, nonostante la sua riluttanza» dall'Andreoni di cui subiva il lascivo. L'arringa è sospesa alle 21 e l'udienza e rinviata a'domani mattina, alle S precise. Nel pomeriggio é attesa la sentenza. Tenente assolto Milano. 8. notte E' comparso in Tribunale militare per rispondere di prevaricazione, di falso materiale e di falso oer soppressione di documenti il tenerne dal 77.o frutteria Domenico Rossi, ex direttore e amiliInislratoré dello spaccio militare di Chiari il quale, secondo l'accusa, aveva sottratto e devoluto a proprio profitto somme ricavale dalla vendita dei generi dello spaccio celando il suo operalo col falsificare i registri della piccola azienda, facendovi ligiiruie i prezzi d'acquisto in cifre superiori a quelle effettivamente pagate; col distruggere il brogliasso dal quale, secondo l'accusa, sarchi.e risultata con chiarezza la vera situazione della gestione. 11 dibattito ha occupalo due udienze; l'impu. tato ha ammesso che, realmente vi furono alterazioni dei prezzi e delle cifre; ma che tali alter-azioni vennero eseguile per nascondere ammanchi e cali che si erano verificati nelle merci, cosi come le more! stesse erano venduto a prezzi superiori a quelli di listino perdio l'azienda militale non avesse a risentire danno alcuno dagli amiminchi sopraccennati. Tale versione del lenente fu avvalorata dalla deposizione di numerosi testimoni e, mentre il P. M. chiese che fosse affermata, la responsabilità del Dossi condannandolo a due anni e sei mesi di reclusione, il Tribunale lo mandò invice assolto. Presidente: col. Siniscalchi; P. M. : cav. Tei; difesa: fioccarli! e Cavallotti.

Persone citate: Andreoni, Cavallotti, Della Seta, Domenico Rossi, Egisto Tommasi, Falaschi, Nestore Tursi, Siniscalchi

Luoghi citati: Arezzo, Firenze, Martis, Milano