Con la Signora del Baletto Rosso

Con la Signora del Baletto Rosso 911 Teatro di Torino Con la Signora del Baletto Rosso ■ —Nelevie, anzi nella mia via si ammaz■avuno: la rivoluzione Infuriava. Io avevo tifato le tende sulle finestre della mia scuola <a danzavo... — Cinismo ? — No; danzavo por insegnare alle mie allieve e al miei allievi. Ciò avveniva a Odessa nel lOsJJ, durante il terrore rosso. Può sembrare un parallelo romantico, ma la vita istituisse anche di questi paralleli: mentre fuori la barbane imperversava, la mia casa diveniva il rifugio d'una Grazia leggiadra che gli eventi sembravano avere bandito dalle! terra, o per lo meno dalla Russia. — La quarta Grazia, nudila del Ballotto, clic Paride non conobbe. — Converrete clic non era facile perseguire il compito che mi ero ripromessa con la mio ricuoia, in piena rivoluzione. Poiché potete, è vero, tirare le tende, ma i proiettili delle mitragliatrici non domandano permesso. Eppure non avevo paura: la febbre dell'arte mi salvava. Comunque non sarebbe stato possibile rtsistere lungamente a Odessa. La vita, da ultimo, era divenuta tanto impossibile che'dovetti riparare a Berlino. Qui conobbi Boris rtomanoff e con lui fondai questo teatro del Balletti Romantici Russi, che era sempre stato il mio sogno,. Pa pittrice a danzatrice Elsa Kruger — poiché è lei che intervisto nel ridotto del Teatro di Torino — lascia parlare per un momento i lunghi occhi azzurri Bui quali la breve tesa nera del cappello mette una sfumatura di malinconia. La bocca è .perfetta, con lum lieve cenno d'orgoglio al labbro superiore, appena socchiuso, come un labbro influitile. Poco rosso; appena una sfumatura di cipria. Noto, per la cronaca: due Wl di magnifiche perle, grosse, rotonde, egua^ X intorno a ain collo da Leda; un enorme emeraldo all'anulare destro. Le gambe, elegantemente incrociate indicano una statura da principessa, tt-" Kruger I — osservo I — un cognome, se non erro, olandese. — Infatti: mio padre era d'origine olandese; ma mia madre era russa. Io sono nata a Kareov in Ulora'ma. Credetti, da bimba, di diventare pittrice, e mi dedicai dapprima alla tavolozza. Poi il dèmone della danza mi suggerì la mia vocazione. I pubblici di Mosca e di Pietrogrado mi confermarono che non avevo sbagliato. A Lidia Nelidowa, la grande maestra, devo se mi sono perfezionata. Aprii quindi una scuola, che fu presto frequentatissima. Ma io non avevo ancora creato il Balletto Romantico. Questa creazione, a dir vero, nacque da una preoccupazione patriottica, umanitaria o, 6e volete meglio, femminile. Giacché sono la creatrice del Balletto Romantico, usatemi la finezza di credere che il nuo cuore è incline alle tenere sollecitudini. Fu per questa semplice disposizione del mio cuore che temendo di vedere, dopo la rivoluzione, i nostri artisti del Balletto dispersi sulle scene dei music-halls europei, a farvi enumero», li raccolsi intorno a me e creai il Teatro del Balletto Romantico. Cosi si strinsero attorno a me Boris Romanoff, allievo di Michele Fokin ed esso pure maestro del Balletto, le danzatrici Élena Smirnova, dell'ex-Teatro Imperiale di Pictrogrado, e Anna Achbj e il primo danzatore dell'ex-Teatro Imperiale, Anatolio Obukhoff. Cosi potei conquistare la certezza che la nobile arte del Balletto non si sarebbe umiliata in numeri disorganici e in manifestazioni slogate, ma avrebbe formato un centro omogeneo d'arte russa nella vastità e nella eterogeneità delle manifestazioni artistiche d'Europa. Il mio teatro non deluse le aspettative. Avendo avuto l'onoro di presentarsi s;ille primarie scene dei teatri d'arte, ebbe i più lusinghieri successi. Cominciai quindi a comprendere che avevo fondato col lìallctto Romantico una cosa non priva di gusto né di significato. CSeo-romantfcIsmo 0—Infatti: quale differenza stabilisce coi Ballotti precedenti il criterio del Balletto Romantico ? — Il nostro Teatro si chiama romantico, ma sarebbe grande errore associare quesla idea al * flore azzurro » del •lontano romanticismo di N'ovalis. Noi non vogliamo — come fanno molti — esprimere, con cattive danze, sovrannaturali iilofoile di cui nessun pubblico arriverà a capire il significato. HI nostro Teatro non e una scuola di metafisica, ma un teatro d'arto e soprattutto è arte teatrale. Avrete agio di considerale i balletti composii dal mio collaboratore Boris ltomanoff. Non vi troverete nulla di irreale o di ermetico: vi vedrete piuttosto la vita reale, ma illuminata, colorata, irradiala, animata da un sentso di poesia nuova, che attinge le sue grazie e le suo seduzioni anche dai più umili particolari della vita. U nostro Ballotto Romantico sorge dal ferreo carattere stesso dell'esistenza moderna, come un poetico compenso. Più il fumo delle officine, e il fragore della produzione meccanica, e l'urlo mostruoso della sirena moderna si fanno sentire, e più negli uomini sorge un'aspiraaione alla serenità, al riposo dei sentimenti e dei pensieri in un dominio che, pur essendo nella realtà, abbia il fascino della più alta poesia e l'incanto romantico. Ecco lo scopo dell'arte nuova e del nastro Ballotto... — „, che si potrebbe chiamare addirittura neo-romantico. Origini italiane — Precisamente. Ma per giungere a ciò bisogna spogliare il Balletto da ogni concetto di futilità. Mai ti credono ancora che esso non eia che danza. E' ingiusto, oltre che falso. Il Balletto è una manifestazione d'arte complessa': è altrettanto grande — permettetemi l'affermazione — che la musica, la pittura e la sciillltura. Non ha che un difetto : che è ancora giovane. lìsso si riallaccia, è vero, alla tecnica dalla Scuola italiana, alla vostra meravigliosa Commedia dell'Arte ; ma dal '600 al '900 c'è stato un vuoto. Il vero significato di questa forma d'arte si ò palesato soltanto agli inizi del 1900 e quantunque 11 Balletto abbia fatto tenti progressi da rivoluzionare In Europa teatro letteratura e pittura, esso non ha sviluppato che una minima parte delle sue possibilità estetiche. — E di voi, della vostra arte personale, che cosa mi dite? — Non vi ho forse detto tutto, parlandovi del mio Teatro? Io sparisco nella forma che lio creata. E poi... sto per danzare stasera. Mi vedrete. *** Si congeda. Ecco una donna non eguale à tutte le altre. Durante questa conversazione non si è mai guardata allo specchio; non si 6 laccata le labbra neppure una volta; non si è passata il piumino sul volto; non ha neppure intrecciato le dna attuate ad amandorle rosee bel suo superbo vezzo di perle. CURIO MORTARI. cAvcLpebblsasHSlrsfimpfin-McJidnsaèto6cgccspdtcm. crsssppmhltpInsrgmGizgMnfftpvlrrocsmrsslvcGncsRdA

Luoghi citati: Berlino, Europa, Mosca, Odessa, Pietrogrado, Russia