Tutti gl'imputati della Banca Sconto

Tutti gl'imputati della Banca Sconto Tutti gl'imputati della Banca Sconto a o n . — n i Roma, 2, notti. Le tribune, quando allo 10, il Presidente dell'Alta Corte, senatore Zupclli, apre l'udienza, sono quasi lune vuote. Pi sa che stamane ed ossi l'Alta Corte sarà riunita in Camera di emisi?;io c pertanto l'attesa del pubblico non è più rivolta al dibattimento, ormai finito; si attende con vivissimo interesse là sentenza. IS jirosrdeirìa ai « giudici » Gli avvocati e gli imputati sono ai loro con- Vili UTTUblMI Vi «il miti LI iu.ii duuu u.l iuiu V.wii. éUueti posti; mancano il cornili, Pio Perroae, e „„„„-■.,,„-; „ r™,,, „i,«Si.„nimn „„,„,., - ! ammalatosi e Coppi, questuiamo già.aroma. i i ri e. e a. a e e e o, a lato d'influenza, olire agli altri imputati che non hanno mai partecipato al dibattimento. Il cancelliere comrn. Fontana, fa l'ultimo appello dei senatori presenti, che sono quelli che dovranno giudicare definitivamente. Essi sono i seguenti: Agnetti, Amerò d'Aste, Bellini, Ueltrami, Bergamasco, Bergamini, Berio, Bianchi Riccardo, Biscarctti; Bocconi, Bollati, Bonin, Brandolin, Brusati Ugo, Campello. Canovai-i, Carissi.no, Caviglia, Ch'imeni, Dalloliu Alfredo, Del Bono, Ili Bagno. Di Stefano. Di Trabia, Fadda, Ferrerò di Cambiano, Ferri, Fradeletto, Garofalo, Giardino, Giunti, Grandi, Greppi, Guidi, Imperiali, Ltii signo!:, Mango, Manna, Marchiafava, Mai riotti, Martinez, Martino, Stayer, Mazzoni, Michetti, Montrosor, Mosca, Mosconi, Nicolis e i ;ri"RoWaiit " Pànsà"'Pantano Pellerano Pore J». 'JSJHSii S Rest^Paifavicino 'Rossi * \ o i a a o n a i, o n n e i , i e iae stori. Sorniani, Squittì, Stoppato, Suardi Thaon di Revel, Toriouia. Triangi, Valenzano Valvassori-Peroni, Vigilimi, Vigoni. Terminalo l'appello dei senatori che dovranno giudicare in Camera di consiglio, il sen. Zupclli, presidènte, avverte elio il dibat{ i ti mento" è ormai espletalo in ogni sua pane, i Egli dice : | — L'Alia Corte si riunirà in Camera di con.si-'lio e l'udicrzn sarà quindi riaperta p-"r la Iattura del dispositivo della sentenza. Il sen. Zupolll ringrazia quindi tutti i I membri dell'Alta Corte che hanno partecipato I alle sedute ; ringrazia il P. M. comm. San' toro, dicendo : — Egli ha assolto al suo compito valorosamente. Egli aveva un compito doloroso per! che ora il pubblico accusatore, che doveva ; come il chirurgo (rugare nella piaga purulenta, ed egli ha assolto il suo compito con jsloicilà, tranquillo e sereno, per la sanità i pubblica, lungrazio pure la difesa, la quale 10 stata sempre deferente verso la mia perisona. Io perù ho delle attenuanti da chiedere. ; Sono staio a volle duro, ma ho indossalo I per poco la toga, e sotto di essa troppo spesso traluceva l'acciaio di una sciabola e l'aspe t | :,f d»r^;u !^^rre^t ti. l!o sf,ill;ll.,:iC0 e quindi molle volto in que- a- Sfaiun sfmo apoàrso un po' duro; ma questo! a non cla ,ieile mie intenzioni, lo ho voluto i. „e n Ulbumn,enl0 6i svolgesse con quella a serenità e compostezza che si addice al più r- , tribunale dello Stato {vive approvazioni i- > dci semlori deUa dlfesa e del p. M-) Qucst0 S I c<wmi>tto è staio raggiunto ed io sono soddi- ^! ! riatto, e ringrazio lutti ancora una volta. p ì li dibattimento dunque è chiuso. Il pubblico t - Hainme8so nelle tribune mezz'ora orima r a o nho l'udienza sia riaperta. Gli avvocati sono pregati di lasciare il loro numero telefonico poiché saranno avvertiti a casa mezz'ora prima che l'udienza si riapra. Il senatore '/.upelli avverte quindi che l'Alta Corte si riunirà per pronunziare la sentenza . in Camera di consiglio alle ore 10,30 ed alle a j 10,20 toglie la seduta. o 1 /»_,_____ A- *»___!_n_ - «n Camera di Consigio I Lntrati in Camera di consiglio 1 membri i \ ^^^^^ &^o\Z a- ! coi sen. questore Di campello, che funziona a- | un po' da maresciallo di questo singolare n i conclave, tutte le porto esterne di accesso a o-1 J}™}?™?*^ tì^.„^X^u rXl°T} 11 del Senato montano la guardia 1 Reali Cara- 11 blnleri. Nell'interno tutti gli accessi all'aula a n- sono sorvegliati da Carabinieri in alta uniforme, l^e precauzioni sono severissime. I e giornalisti fin da mezzogiorno si sono riuniti l- I nella sala preparata per loro dall'ufficio di questura al pianterreno accanto all'ingresso e pi.i11Ci,priie ui' Palazzo Madama; essi comuni- n. e e omi oe aa no, vi e ee eln o oxo a ceno direttamente con l'ufficio di questura che fe incaricato di avvertirli della fine della riunione della Camera di consiglio. Alle 13 6i apprende che l'Alta Corto ha 60sneso i suoi lavori per il pranzo che, come ieri vi abbiamo detto, vicno servito direttamente a Palazzo Madama, non potendo i senatori durante l'interruzióne dei lavori della Camera di consiglio comunicare con l'esterno. All'uopo sono stati serviti 73 coperti, tan. ti quanti sono i giudici dell'Alta Corte, compreso il Presidente. E' assente stamane il sen. Gallina improvvisamente colpito da dolori artritici. Egli ha partecipato attivamente a tutte le sedute dell'Alta Corte fino a quella di ieri. Palazzo Madama è circondato da capannelli di curiosi che, in attesa della sentenza, prendono d'assalto i giornalisti per chiedere quelle notizie che naturalmente nessuno può sapere. E' ima fresca giornata primaverile e un bel sole rende meno noiosa la attesa di tanta gente, che evidentemente ha doco da fare. L'unica notizia che i giornalisti riescono ad apprendere è che la colazione dei senatori-si è protratta dalle 13 alle 14,15. ora in cui la. riunione in Camera di consiglio è stata ripresa L'attesa si prolunga tino a tardi. Nella piazzetta di San Luigi dei Francesi alle 17 la folla dei curiosi e più numerosa e viene sempre più aumentando. Alle 17.20. avvertiti telefonicamente, iucominuiauo a giungere i primi avvocati, i quali, come era stato stabilito, hanno ricevuto dall'Ufficio di questura del Senato, una mezz'ora prima della riapertura dell udienza, telef-micnniente no- \tizia della fine dei lavori della Camera di I consiglio. Alle 17,35 il pubblico è ammesso nell'aula. Carabinieri, commessi ed agenti di \P. S. vigilano all'ingresso della tribuna dej | pubblico, a cui si accede dalla piazzetta di San Luigi dei Francesi, e verificano attentamente i biglietti. Le tribune si affollano ra. pidamentc. Molte ed elega.nl i le signore. Nella tribuna dei deputati si notano un folto gruppo di senatori che non parteciparono alle seduto dell'Alta Corte, e Fon. Rotigliano, che, come è noto, è stato testimone nel processo. Nell'aula sono i senatori Dallolio, Bergamini, Credaro, Lucignoli, che conversano tranquillamente, ed il cancelliere, commendatore Fontana, che mette in ordine grandi fasci di carte che ha std suo tavolo. Poco prima delle 18 l'aula si fa deserta. La ssnienza Alle 18 precise un commesso di aula annunzia l'entrata dell'Alta Corte. Il senatore Zuppili prende il suo soli'o posto; alla sua destra è il Pubblico Ministero, comm. Santoro, ed a sinistra il cancelliere. Aperta la seduta, il senatore Zupclli dice: — Prima di dare lettura della sentenza avverto il pubblico che la legge fa formale divieto di fare segni di approvazione e di disapprovazione. Gli agenti di P. S. sono incaricati di fare rispettare questa disposizione con tutto il rigore. II senatore Zupeili si leva quindi in piedi: tutti i membri dell'Alia Corte e le tribuno seguono l'esempio del Presidente. A voce alta il senatore Kupelli legge la sentenza dell'Alta Corte, che suona così : In nome di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele 177, per grazia di Dio e per vo. tonta della Nazione lìe d'Italia, il Senato del Regno costituito in Alta Corte di Giustizia, per giudicare : 1° Scalini Enrico fu Giovanni Battista e fu Rebuzzini Gaetana, nato a Dongo (Como) il 15 ottobre 1867 e domiciliato a Milano, già consigliere di amministrazione della Banca Italiana di Sconto, senatore dal. Regno ; 2° Gavazzi Ludovico fu Giuseppe e fu Sessa Arcangelo, nato a Milano il 17 luglio 1S57 e ivi domiciliato, già consigliere della Banca Italiana di Sconto, senatore del Regno; 3° Pogliani Angelo fu Giuseppe e lu Cle ** -<° « u ^ 1871 e domiciliato a Roma, già ammini- stratore delegalo della Ranca Italiana dì Sconto ;. 4° Perronc Mario fu Ferdinando e fu Amati Cleonice, nato ad Alessandria il 1° gennaio 1878, domiciliato a Roma, già con. siglicre di amministrazione della Bon-ca Italiana di Sconto ; 5° Venzaghl Achille fu Giuseppe e fu Bossi Carolina, nato a Busto Arsizio (Milano) il 5 settembre 1851 ed ivi domiciliato, giti vice-presidente del Consiglio d'Amministrazione della Ranca Italiana di Sconto : 6" Gallazzi Ernesto fu Giovanni e fu Besnali Giulia, nato a Busto Arsizio (Milano) il 16 giugno 1859 e ivi domiciliato, già consigliere d'amministrazione della Banca Italiana di Sconto ; 7° Coppi Cesare fu Luigi, d'anni 58, nato a Tunisi, domiciliato a Roma, già consigliere d'amministrazione della Rama Italiana di Sconto ; 8" Galimberti Carlo fu Luigi e Caterina Verncr, nato a Milano il 22 settembre 1859, ivi domiciliato, già consigliere di amministrazione della Banca Italiana di Sconto ; 9° Mazzanti Luigi fu Gaetano e fu Virgulti Marianna, nato a Roma il Zi dicembre 1850 ed ivi domiciliato, già consigliere di amministrazione della Ranca Italiana dì Sconto ; 10° Rap2?aport Leo fu Marco, nato a Piteste (Romania) il 20 luglio 1862 e domiciliato a Parigi, già consigliere di amministrazione della Banca Italiana di Sconto ; 11° Ber torelli Luigi fu Giuseppe e fu Roiontli Giovanna, nato a Milano il V dicembre 18-io ed ivi domiciliato, già consigliere della Ranca Italiana di Sconto ; lutti amministratori membri del Comitato centrale ; 12° Combe Alfredo fu Edoardo e Cond Aline, nato a Beaumourt (Svizzera) il 10 gennaio 1S73, domiciliato a Roma, aia contabile generale e direttore centrale della Banca Italiana di Sconto ; 13° Paolctti Ottorino fu Carlo e Beatrice Polverini, nato a Firenze il 9 agosto 1881, domiciliato a Roma, agente di cambio ; accusali : i primi dodici (meno Perrone Mario) : a) del delitto previsto daWart. 873 n. 8, in relazione all'art. 861, secondo capoverso', del Codice di. Commercio, e primo del Re rin i\ecr0>n P >>o w;r„„,;,r/, in.ji „ iaC. ffI° 'je<re-.o-j.Lgge ^8 dici.ni.bie 1921 n. 1861 per avere, nella loro rispettiva qualità di amministratori e. direttore centrale della Ranca Italiana di Sconto dichiarata in mo. ratoria con sentenza, del 29 dicembre 1921 dal Tribunale di Roma, dato ai soci dividendi manifestamente insussistenti per Ve. sercizio 1920, diminuendo con ciò il capitate sociale della somma di lire 25 milioni e 2011 mila, pari ad un dividendo dell'i % sulle azioni ; b) del delitto preveduto dagli articoli n, 863 primo capoverso, 860 e 861 secondo capoverso del Codice di Commercio e 1" del R. Decreto-Legge 28 dicembre 1921 n. 1861 per avere, nelle suddette loro rispettive loro qualità, distratto Hall'attivo della Ranca Italiana di Sconto la somma di lire 1.269.612,13 quale percentuale di utili inesistenti attribuiti agli amministratori per l'esercizio 1920 e la. somma di lire 566.980,60 quale percentuale di utili inesistenti attribuita ai dire/tori, condirettori e vice-direttori della Bornia ; i primi undici inoltre: c) del delitto preveduto (lugli articoli 863 zi. 4, $60 e 861 secondo capoverso del Codice di. Commercio e 1° del Regio Decreto 28 dicembre 1921 n. 1861 iter avere, nella loro qualità di amministratori e componenti del Comitato centrale della Banca Italiana di Sconto, prelevato a loro favore dall'attivo della Banca la somma di lire 360 ?)ii(a attribuendosela come ulteriore compenso per l'esercizio 1020 oltre a quella di lire centomila, ad essi assegnata dall'assemblea dei soci a cui spettava di determinarla in conformità dello statuto sociale; Pogliani altresì: di del delitto di aggiotaggio continuato e preveduto dagli articoli 79 e 293 del Codice Penale per avere in Roma, in più volle e con alti esecutivi della medesima risoluzione, dal giugno 1920 fino al dicembre 1921, prodotto in Borsa un aumento dei prezzi delle azioni dalla Ronca Italiana di Sconto, facendo acquistare o prendere a riporto una ingente quantità di questi titoli a mezzo dell'agente di cambio Paoletti Ottorino per conto della Ranca Caucasica, che serviva da prestanome alla Banca Italiana di Sconto effettiva acquirente e riportante delle proprie azioni ; il Paoletli per avere cooperalo immediatamente col Pogliani nell'esecuzione del predetto reato di aggiotaggio continuai* (art. 63 del Corticc Penale). Omissis. Per questi molivi, visli gli articoli 8G0, 861, 803 ir. 2 e n. 4, 217 n. 3 del Codice di Commercio, 293, 79 e 63 del Codice Penale e 241 Procedura Penale, e 56 del Regolamento giudiziario del Senato, assolve: Pogliani Angelo, Gavazzi Ludovico, Scalini Enrico, Venzaghl Achille, Gallazzi Ernesto, Coppi Cesare, Galimberti Carlo Mazzanti Ltiigi, Rappaport Leo, Bertarelli Lugi, Combe Alfredo, dai capo di Imputazione rli .-ui alla lettera A), perchè non è provato che sussista il fatto loro imputato, e dal capo di imputazione di cui alla lettera B), perchè il fatto ad essi attribuito non costituisce reato; assolve: gli imputati Pogliani Angelo, Gavazzi Ludovico, Scalini Enrico, Venzaghl Aohille, Gallazzi Ernesto, Coppi Cesare, Galimberti Carlo, Mazzanti Luigi, Rappaport Leo, Bertareiii Luigi e Perrone Mario, dal capo di imputazione di cui alla lettera C), perchè il fatto ad e sei attribuito non costituisce reato; assolve Infine Pogliani e Paoletti dalia imputazione di aggiotaggio perchè il fatto loro ascritto non costituisce reato. Cosi deciso rn Camera di Consiglio oggi 2 marzo 1926. — Il presidente, firmato Zupeili ; il cancelliere firmato Fontana.- La lettura della sentenza è accolta in pertetto silenzio. Vi hanno assistito - come prescrive la procedura dell'Alta Coita —. olirci al pubblico, ì soli avvocali rappresentanti delle Parti c non gM imputati. Alle 18,10 la seduta c tolta tra i più animati commenti.