Cipria verde

Cipria verde L'inviato col_ binoccolo Cipria verde Iter parlare di certe co*, b^.erebbe nov dere r«to di «aper comporre: auc. perno- tiìttt tarava o secchii vestita ^"«"2 ? fh *«• ch* panno comporre, senza ! *\ere da. c^iensa, d. quello .-iv* m d.i; ano. i gli etunefaéenti tretraentaton dei. tabarri fe- •li ogni .genere di ritrova ajKtorni .da^(fuetti | nes qiiali ri bexr 1) mezzo litro di barbera a | Tuegli altri dove, il giovanotto■ . vissuto • fra : una. T.igidai e torva occhiata attraverso al ve-1 tro della caramelli a e una smorfia di disgu¬ sto deille palillde labbra con relativo echiocco di lingua contro il palato aimairo, aspira una presa di cocaina. Xon ho a mia disposizione che la polvere per asciugare l'inchiostro della quale è colma, sul mio tavolo, una coppa simile a quella dei botteghini del lotto: imi non serve per far venire le idee e iutt'al più provoca, uri • dinamico iprnrnto » che fa indie .svanire, le fioche clic, una volta.' tanto, ni posseggono. Ma proviamo. Viorma': ultima ftiravagniriza. della bella femminilità superelegante.: la cipria verde. Visi verdi di grandi mondane rie passano e otto l'arco tutto vibranto d) luce dei varietà i-lonaeher. Lucentezze di cilindri tea t quali 1 freddi tagli d^lle figure si jiwjuadrano come rtentiro una tela ,ij pittura cubista. Soprabiti neri, svolazzanti a.1,torno ai magri «-orni devi i uomini, cravatte di .masflia di snta .bianca con rifiniture di fra.ngir. • Ohasseiirs > e' • lift.ier.s » del ipaese del corco, sorrisi e de< imi di marcili oro per «rwnei». Piastre di metano con jt| numero dei soprabiti lasciati in guaivlaroba, .imi-bini e a*asi«ri trazioni riel1 impiccato: • Se para ubbriaco (ine ne ricorderò io d«l suo numero: beva finché, vuole 6 fìltehè e giovami. • altri d«cimi di marchi oro. L'interno del Ronacheir: ini pai i-osceni co in mezzo alla, platea, bianco e nudo come un > ring t. senza, emù». Pochi «■ round» » di steofette leggere lanciai, come altrettanti pu srm neiie orecchie desìi .•w.U.atori che li in«arcano con editata sopportazione. Affaccia •f. 3,"r tre " <Piatt.ro flle di palchi foderati ili velluto rogso donne col viso verde Nei nalchi dellirofoper. derl Burglhratcr o del lieiitcbosvolksthcatcr — :i maggiori templi I'.?!la musica classica. — la medesima, tonalità di siepe languidamente primaverile. I visi — tanto per la 6toria — si usavano cosi verdi anche prima del boicottaggio delle verdure degli italici orti. Prima ed unica impressione di quei visi femminili spolverati sullo sfondo rìw velluto rosso: vasi di terracotta smaltata, affacciati ai davanzali dell'' finestre delle uo.strr bèlle case provinciali. Bisogno, farci l'orvbto Non « necessario farci .l'occhiolino... . TIn anno fa, dar noi, r>ra. venni», la moda, della, cipria <■ marron » e allora, le gnu> delie ■nrj&fo-p hPiic signore ombravano a.ner>ra più dolci fotte, quella soffiatimi al cacao. Roba naturalmente da • servirsi calda. . ia sera non ai mattino, a. sioniaco vuoto. Era un lx»l colpo alle ultime cadenze dei minuetti funebri del romanticismo da emotlisi e da pneumotorace. Quel bel coloritoci ioterapico doveva odorare di salmastro marino, di ghiacciaio sui quattromila o di cuoio di Russia. Le signore che facevano uso di lineila cipria avevan l'aria d'aver bevuto, fino al giorno prima, nelle ciottole paesane, il latte appena munto, stando sul limitare degli usci delle • malghe > alpestri e di avere i malleoli permeati di un buon aroma di rododendro, di menta, e di ginepro invece di iivere i polpacci stretti nella calza elastica contro le vene varicose. Quel bel color di bronzo era insomma, o per meglio dire, imi. lava quello della salute. . Adesso a Vienna — e speriamo di non vederlo anche a 'l'orino — è ài momento dei visi verdi. Viso venie schiacciato contro ai •>etri di un'automobile di lusso (non più di marca italiana1 che attraversa i sontuosi viali del Prater: globo di verdura rovesciato sui cuscini, un cavolo a passeggili: un ciuffo di erba stretto fra i demi del cavaliere che dà la destra (e magari anche il cuore.) alla Pi-lia dama di fnieraldo molle. Viso verde in tea1ro: liquida trasparenza di un prezioso vaso di cristallo in mezzo al quale si è irrigidito nell'ultimo guizzo un pesciolino rosso: il taglio prepotente della bocca, gonfia di carminio. Viso verde in un corridoio poco illuminato di un vii rovo notturno (uso Rraga(,'lia. romano): fantasma errabondo in cerca di uri altro bicchiere di assenzio. Viso verde posalo sulle candide trine di un guanciale... Noi non ne a.bhiajino veduti e per poter dire «piale impressione, /-e ree verrebbe bisogna pensare ai bei sogni che facevamo da studenti, alla fine del mese; ma allora non dubitavamo che tali incubi da <i Monte di Pietà » m sarebbero «n giorno realizzati e incrostati sul viso delle belle viennesi. Riflessi della guerra? Impressioni persistenti delia descrizione macabra di un inviato speciale i:he ha visto magari sul ciglio erboso di una trincea il viso di un Landsturm.ista morto di tifo petecchiale. ? Noti sappiamo che a Torino, quando passa una bella e fiorente popolana si ha l'abitudine di esclamare e se si è superati i trenta (come ' me, appena appena...! di pensare: • Guarda che. bel sorteli : ». Il « sarsett « che è D primo grido primaverile dei prati delle nostre colline, come 1ulti sanno, e verde. Che le viennesi conoscano questa nostra pittorica frase tutta torinese? Non lo so, ma voglio provare a lanciare questo grido di gioia ammirativa la prima sera che me ne capiti l'occasione, in piena platea del BurgtheatcT. Se il mio dubbio ha qualche fondamento le signore che udinamno il mio... madrigale torinese rideranno... veide e allora vorrà dire che hanno mangiata la foglia... C*è un » ina » però... Io sono a Torino e non a Vienna, dove neppure ci sono mai stalo. L'affare della cipria però c vero, se no, non avrei a. talli Argomento dedicato una prosa a... nlii'jliiozzo, stile - tabarin >. a. mezzanotte passata, con ronzainenli di saxofon e bollicine all'acido solforico in partenza dal fondo dei calici dove fermentano i residui del vino spumante... ^

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Luoghi citati: Russia, Torino, Vienna