LA BORSA e la riduzione dell'interesse dei Buoni ordinari

LA BORSA e la riduzione dell'interesse dei Buoni ordinari LA BORSA e la riduzione dell'interesse dei Buoni ordinari Gencalo IS wrta. aerceit 137.1 — *•* 110.5 —15.7 H23.2 — 145.7 — 23.9 1306.1 — I"" 4'M.t - 24.0 809.4 —16:2 055i6 + 3.2 271.fi — 2.9 43.3 — 15.2 30.0 — 22. i S00.4 + 3.0 1S8J) — W-5 167.1 — 13.3 '.'56.7 — 27.5 1197.8 — 37.5 111.4 — 13.7 253.3 — 94-5 502.1 — 10.9 110.8 — 1X0 Oi eventi che hanno roso così rnoyùnenlate in direzioni opposto Jc nostre Borse dai marzo 1925 ad oggi, e Je misure monetarie prese dal luglio in poi dal ministro on. Volpi, spiegano lo cause dei ribassi nei valori e dell'atonia sui mercati finanziari interni, raggruppandole . intorno a due ragioni principali, che procedono sempre e dovunque di conserva: l.o l'allontanamento da parte del capitalo di speculazione; 2,o la (piani stabilizzazione, raggiunta dalJa fine dello scorso novembre in poi, nel valore della lira. Questa calma nelle Borse dovrebbe, a mio avviso, venire riguardata come un grande vantaggio e quindi senza nessuna impazienza di farla cessare. Probabilmente molte posizioni sono ancora sospese, specialmente nel senso clic una quantità ragguardevole di titoli azionari si trova tuttora nei portatogli e noi dossiere delle Banche, e non ha peranco potuto venire riassorbita dal pubblico non speculatore, « cioè dai veri risparmiatori. Bisogna tenere presento una verità che più volto venimmo ripetendo, e cioè che non appena la moneta si stabilizza, ossia non appena il capitale circolante cessa di venire artificiosamente fabbricato ool torchio, la povertà effettiva di risparmio si manifesta e hisogna lasciar tempo al tempo perchè questo risparmio si venga ricostituendo in misura tale da affrontare lo naturali aleo degli impieghi industriali. Durante questo intervallo di tempo, e fino a quando il nuovo capitalo non si sia riprodotto nella misura tecnica nejee^saria per proporzionarsi a quello che bì è investito nelle aziende, è naturale che l'equilibrio si riaggiusti solo attraverso ad un progressivo ribosso nel valore dei titoli che quelle aziende rappresentano, ossia mediante un saggio di capitalizzazione crescente a favore del risparmio di reicento formazione. Per darò un'idea dell'andamento del fenomeno, riporto qui una delle tabelle del Bachi, pubblicate nella edizione finanziasi del « Corriere Mercantile » di Genova, ponendo come baso dei numeri indici ì calori medi del 1913: Mino '25 Salatati di Credito 131.5 Ex FeiWl«Tl 138.4 (rraeportl terrestri 237.5 Ttrasrtortl marittimi 101.5 Catanl 1502.1 liana 559.9 Uno e canapa hoo.g Se*» SS'i Miniere 279.9 Mderur&lehe 51-1 JtBBOMUCha 3s.f> Automobili 781.5 Elettriche 225.3 Chimiche 192.8 Zuccheri 354.'.» Altre alimento»! t>3g.'.i Aornrtdottl 129.1 UnmobUiaii 344.7 Diverse 503.8 Indice goaorale 108.8 AllMndice generale del gennaio-testé dctoorso corrisponde un saggio di capitalizzazione del 5,35 %, mentre quello per i titoli e i debiti perpetui dello Stato era nello stesso mese salito al 5.40. Cifra la quale conferma quanto sopra dicevamo, perchè i titoli di Stato dovrebbero rendere meno di quelli azionari, data la maggiore sicurezza e le minori possibilità di variazioni che presentano. Molte riflessioni si potrebbero fare su quello specchietto e lo riserbi amo per un momento più opportuno. Nel loro complesso, i titoli azionari sono aumentati un poco meno della svalutazione dell'oro rispetto alle merci, ma si mantengono anche adesso piti elevati dell'indice generale dei prezzi italiani espressi in oro. Difatti i nostri prezzi in oro dello scorso gennaio — posto come 100 il numero-indice del 1913 — furono agli Stati Uniti (nume ro-indiee del prof. Fisher) di 159,5, e in Italia di 138. Questo scarto fra i due paesi si spiega col principio che la semplice stabilizzazione, sino a quando la moneta intemazionale non entra liberamente in gioco, mantiene intatto l'equilibrio interno, basato su una depressione dei costi che non permette un livellamento dei prezzi interni al punto di quelli intemazionali. *""'* Dato l'aito saggio di capitalizzazione raggiunto — ai prezzi correnti di Borsa — dai titoli statali, diveniva evidente che sino ad ieri essi facessero una fortunata concorrenza ad titoli privati, assorbendo una massa cospicua del risparmio che man mano si presentava sul mercato. Riducendo del 0,50 % l'interesso sui buoni da 3 a 12 mesi, il Tesoro ottiene quindi il duplice risultato di invogliare i privati a rivolgere la loro attenzione verso i valori non pubblici e coni ein poniti cani ente di ridun-e il gravame degli interessi a carico dell'erario. Naturalmente tutto sta a vedere so questa misura è sufficiente «per ridare vita alle Borse. Ma, come ripeto, questo non mi sembra allatto per ora un compito dello Stato; e d'altra parte, se la lira dovesse migliorare, vedremmo come necessaria conseguenza un-'ulteriore discesa nei prezzi dei titoli. Il che può spiacere alle banche, ma per l'economia nazionale ha poco peso, perchè si tratta puramente, entro certi limiti, di una semplice redistribuzionc di ricchezze e di un riaggiustamento di prezzi alio nuove condizioni monetarie. Vi è di più a favore del « laisser taire » : e cioè sta il l'atto che le condizioni economiche internazionali lavorano concordemente a produrre per questo 1926 condizioni favorevoli alle industrie ed ai prezzi. Nei due grandi contai della vita economica mondiale — Stati Uniti ed Inghilterra — le previsioni in materia sono concordemente liete. Agli.Stati Uniti la ripresa viene agevolata dal fatto che llatnpici potere monetario della Repubblica bilanicia,.l'elevatezza dei salali al punto da permettere una, riduzione nei costi complessivi delle industrie. Sicché mentre ancora Bino alla metà dello scorso anno il prezzo defilé merci esportate da quel paese si manteneva notevolmente superiore al numero indice generale, dall'ottobre in poi abbiamo un movimento inverso; ed anche 1 prezzi delle morci fabbricate e consumate all'interno si sono ridotti all'incirca al livello di quel numero indice, il quale a Bua volte ha arrestato il suo movimento idi discesa. Nel complesso dunque l'economia nord-americana è caratterizzata oggi ida! basso costo del capitale circolante o 'dagli alti salari, i quali, permettendo laijgbi consumi alle masse lavoratrici, danno Ulteriore incitamento all'industria e concorrono, con le larghe misure bancarie prese nello scorso anno, a risollevare anohe l'attività agricola, prima alquanto depressa. Ed infine bisogna aggiungere che «niesto movimento viene altresì notevolmente aiutato dagli scarichi tributari in via di esecuzione. Pei' un complesso oi ragioni diverse, e malgrado la situazione Aevrbontfera e la stasi della marina mer¬ cantile, anche in Inghilterra la prognosi si va facendo decisamente migliore. Ora il peso di questi due paesi è tale, che un rialzi) nei prezzi delle industrie-base che si manifesti in essi non può non essere seguito nell'Europa continentale, a meno che avvengono in essa avvenimenti particolari teli da paralizzare i risultati benefici del movimento in quegli Stati sani. Tocca agli uomini pubblici ed anche agli elemeinti più rappresentativi dell'attività economica di operare in guisa, che quegli avvenimenti non si verifichino. Il risanamento dell'industria, operato cogliendo e sfruttando con abilità le aito congiunture di carattere mondiale, è infinitamente preferibile ad un miglioramento di dubbia durata raggiunto a spese o dei risparmiatori, o della salute monetaria, o del pubblico erario. ATTILIO CABIATI. Nessun nuovo provvedimento è alle viste Roma, 13. notte. la riunione avvenuta ieri al Ministero dolile Finanze dei rappresoli tanti delle principali Banche è. ancora oggi rilevata da qualche giornale romano. Nel comunicato ufficioso di ieri orano contenuti precisi accenni all'ulteriore azione del Governo, che. d'altra parte, sembrava giustificata dalla dcflcenza del denaro, dall'opportunità di nuovi afflussi di capitali negli Investimenti industriali e di una maggiore possibilità di movimento di quella oggi consentito. Ora Il Mcssauocro dichiara che da fonte competente gli è1 stata recisamente smentita la possibilità di nuovi decreti o provvedimenti di carattere legislativo. 11 giornale soggiunge: ■ I provvedimenti di carattere legislativo, aventi un'azione improvvisa sui mercati!, provocano, infatti, violente oscillazioni, le quali non raggiungono mai il fine essenziale, che è quello di risanare il mercato finanziario, interessando gradatamente il risparmio all'investimento nei valori industriali ed allargando nel paese il classamento di titoli. E' stato confermato perù che sarà fatto dal Ministero delle Finanze quanto è necessario per ricondurre la fiducia, la serenità e l'attività nei mercati finanziari, cui incombe l'alto compito di procurare capitali alle iniziative della produzione.. Esclusa allora l'eventualità di decreti e di provvedimenti legislativi, le altro provvidenze dinanzi accennante posson forse rientrare in pieno nei movimenti, di tesoro, che costituiscono lo strumento necessario del potere centrale di fronte alle varie situazioni del mercato ». Da fonte ufficiosa ci viene poi assicurato che l'inflazionismo è assolutamente escluso; sia in modo diretto, con un aumento della circolazione; sia in modo indiretto, con una diversa sistemazione dell'attuale impiego della carta moneta. Ci è stato anche smentito che si intenda provvedere alla riduzione del tasso di sconto. Un momento caratteristico L'ufficiosa Agenzia di Roma, rilevando l'importanza assunta dalla riunione dei rappresentanti dagli istituti di credito avvenuta ieri al Ministero delle Finanze, per iniziali va e sotto la presidenza del Ministro delle Finanze, on. Voipi, rileva che essa coincide con wf momento particolarmente caratteristico del mercato finanziarlo: « La situazione finanziaria italiana ò caratterizzata, infatti, da due fenomeni, in apparenza profaindarnerite discordanti. 11 primo fenomeno è costituito dall'innegabile sviluppo di ogni iniziativa produttiva e commercialo ita-liana, con Ja diretta conseguenza di ini aumento di profitti e dell'accumulamento del riFìparmip. U secondo fenomeno è costituito dalla crescente rarefazione del denaro, ■da una generalo e pesante tendenza <jul ribusso di tutte le Azioni e Titoli quotati in Borsa per l'assenza di ricerche e di transazioni, ciò che dovrebbe far credere, invece, .ad una diminuzione dell risparmio e del denaro, anziché ad un aumento della ricchezza nazionale. Da alcune parti questo fenomeno contraddittorio è stato spiegato con una deficienza dalla circolazione monetaria, ma la riunione dei rappresentanti del credito ha riconosciuto, con il ministro dei'.e Finanze, elio lu massi monetaria in circolazione e sufficiente agli attuali bisogni, cosicché si può affermare che non è neppure in discussione un aumento dolila circolazione, nò è a prevedersi in un prossimo avvenire tale aumemo. La vera ragiono dell'attuale tendenza pesante del mercato dei valori è, invece, via ricorcarsi piuttosto nella generalo, per quanto ingiustifloata, sfiducia del pubblico verso io Borse, in conseguenza dei notevoli ribassi e dette perdile seguite al « boom » dell'olmo scòrso; ma, soprattutto, non ó cessato, in larghe zone del pubblico, mio spirito speculativo di fronte ai corsi delle Borse. In teli zone.si dà attenzione alla Borsa solo quando i Titoli sono in rialzo e vi è quindi la possibilità di speculazioni. Si comprano Titoli, non per il valore attuale industriale che hanno in corrispondenza al normale reddito che possono assicurare, ma per il lóro valore speculativo, ossia, per i guadagni rapidi che essi possono prometterò in determinati periodi di movimento dei valori. Non vi 6 dubbio che si tratta qui di una tendenza meno satin, e su essa appiuiio i 'fattori più responsabili concentrano la loro attenzione. Netta ricerca dei Titoli bisogna sostituire alla speculazione al rialzo, una tendenza più calma e regolare vii investirmcnti di risparmi. Iti tale caso, la Borsa adempie alla sua reale funzione di mercato •di intermediazione, per mezzo del quale il privato denaro affluisce all'industria, che, a isua volta, ha interesse di avere un mercato di valori noi quale i vari titoli trovano un collocamento tranquillo e definitivo. Attualmente i titoli, cessato l'elemento speculativo, liaawio appunto .raggiunto il livello di un investimento stabile, conveniente e non vi è •dunque ragione, perchè il pubblico non so ne interessi vivamente. I provvedimenti del conte Volpi, che ci prospetta con precisione questo quadro dell'attuale situazione finanziaria, tendono appuntò a ridestare tale interesse •. Scadenza di Buoni per 100 milioni La Tribuna approva loto corde la riduzione di interesse dei Buoni del Tesoro e scrive; «Il provvedimento è destinato a destare all'estero un'impressione ottima per la solidità e la rilevante elasticità di margine di manovra della Tesoreria italiana. In secondo luogo, il pubblico che si apprestava a chiedere il rinnovamento del Buoni dea Tesoro (si pensi che alla fine di febbraio ne scadono •per qualche cosa come cento milioni di lire) data la diminuzione del lasso di interesse, preferirà il rimborso e si troverà cosi disponibile un sempre crescente risparmio in cerca di piazzamento e di investimento. Lo scopo del ministro delle finanze è stato appunto queste: approfittare della fortunata circostanza clic il Governo, 2ion solo non ha più bisogno di drenare verso le casse dello Stato il risparmio nazionale, ma può anche permettersi il lusso di fronteggiare cospicui rimborsi di Buoni, per cercare di deviare dallo Stato alle private iniziative il risparmio della nazione e di convogliarlo verso le industrie, l'agricoltura ed il commercio; di restituire, cioè, al capitale, già formato od in formazione, cioè al risparmio, la sua funzione tipica e classica, fuori della quale non può esservi salute, ma solo il marasma della tesaurizzazione, la funzione di animatore di propulsore, di indicatele delle iniziative di produzione, iniettando sangue vivo nelle arterie economiche della nazione ».

Persone citate: Fisher

Luoghi citati: Europa, Genova, Inghilterra, Italia, Roma, Stati Uniti