Il festoso corteo dei carri ammirato da una folla di oltre centomila persone

Il festoso corteo dei carri ammirato da una folla di oltre centomila persone J?ij>s^<e^o. dolisi tradizione carnevalesca Il festoso corteo dei carri ammirato da una folla di oltre centomila persone rA" Gianduii! redivivo, « Gianduia ritornalo tra noi dopo tanti mini dj assenza, sono state aperto, comi- abbiamo visto nei giorni passati, le porle della città e le animo dei torinesi. Torino liu sorriso all'ospite con tutti i suoi sorrisa, gli ha mostrato tutti i suoi volti, i 6Uoi aspetti. Con le dame settecentesche dei rioni gli lia simboleggiata la sua grazia c cortesia, con le maschero regionali gii ha palesato la sua (ranca ospitalità, con le dimostrazioni popolavi gli Ini svelato il suo grande, cuore, c Umilmente con le gite ai riopi gli ha reso conto della sua vastità, della sua ricchezza di vera grande città moderna. Ma rimaneva una cn-ia. Bisognava offrire a Gianduia l'idea esatta di Torino industrialo c commerciale, bisognava dare all'ospite le prove della raggiunta prosperila e potenza in fatto di industrie. Ma trattandosi di Gianduia — vale a dire di un personaggio cosi gioviale, cosi fantasioso ed eccentrico nella sua fondamentale semplicità — si doveva fornirgli queste prove in un modo del tutto singolare, intonato alla circostanza. Una visita agli stabilimenti? nona buona per le autorità ufficiali in cilindro e « redingote»; per l'uomo del buonumore, per il simbolo dell'allegria ei voleva ben altro I Bisognava dargli il quadro delle Industrie n una cornice vivace, colorita, sbrigliala. E allora, tenuto conio che slamo di carnevale, si ò pensato al gran eorso di gala, alla stiata dei carri, all'apoteosi, al « trionfo deli'industria torinese ». r.osì si raggiungeva anche lo scopo di rinnovare il grandioso carnevale di un tempo, per cui Torino era famosa Ira le genti; di portare, di colpo. Gianduia e tutti i torinesi, a cinquanta o sessant'anni addietro, al ne: tempi in cui Torino, capitale e insieme eitlà provinciale, viveva una sua vita patriarcale e faslosa, aristocratica e popolare, seria e gioconda ; di ciucia giocondità che nelle parentesi del carnevalo si manifestava con tanlo squisito spirito, con tanta fantasiosa spontaneità. L'idea, lanciala dalla ■Pamiju Turineisa», è stata accolta con entusiasmo dagli industriali e commercianti, i quali si sono messi all'opera, decisi a superara il passato, per superare le altre città. « Nizza — si è detto — allestisce dei corsi con una ventina di carri? K noi ne realizzoremo uno di almeno quaranta, lì saranno tutti belli, tutti artistici, perchè saranno tutti creati da arti6li di gusto e di fantasia ». L'ottimo, spettacoloso progetto venne approvato da Gianduia, dai torinesi ed anche... dal tempo. Già! Anche dal tempo o dal sole. L'avevamo predetto, del resto. Sarebbe bastato che il sole desse un'occhiata in giù. a Gianduia, al carnevale torinese, perchè anche lui toslo sméttesse il broncio, si schierasse dall'allra parte, concorresse al successo delle geniali ed allegre manifestazioni. Cosi stato. Dono un mimo liniido « assaggio » dell'altro giorno, ieri il sole si !• deciso ad apparire in un cielo rasserenato comnlctnniento. Ha voluto favorire in pieno il corso. Fu un sole lièto, tiepido, primaverile che nondò allegramente la città, si riverberò con spensierata gaiezza sulle masse e sui colori dei carvi, traendone vivi barbiteli ed effetti luminosi che recano una gioia per gli occhi. Al punto di partenza Per esempio, chi non ha visto, ieri, piazza Statuto fra le IV c lo 15, non ha visto nulla d'interessante. Era qui l'adunata dei carri, che dovevano sfilare poi per via Garibaldi, iniziando cosi il grande giro per la città. Fu una cosa indimenticabile: una festa, un'orgia di colori; un tumulto di suoni, di voci, di risa; un miscuglio di costumi di tutte le epoche e di tutti i paesi ; la realizzazione delle fantasie più sbrigliale, che toccò, per mezzo della grande varietà dei carri, la satira, la storia, l'industria ed il commercio, il romanzo, la noesìa... Piazza Statuto ti è popolala di curiosi subito dopo le 13. Agenti municipali e- di questura, carabinieri e militi fascisti si 6ono schierati in cordoni per arginare la folla. Cosi metà della vasta piazza era lasciala libera allo spieg-amento dei carri. Funzionari di polizia ed ufficiali dei carabinieri sovrintendevano al servizio d'ordine. Per disciplinare l'afflusso dei carri e disporli secondo l'ordine preslabilito erano alcuni membri della a Famija », fra cui il cav. uff. Limito, il comni. Formica, il cav. Aimerito. L' pure presente — sintende — la Giuria che deve giudicare i carri per l'assegnazione dei premi ed 6 composta dall'architetto Bergagna, presidente, dagli artisti Gialli, Guidò, Golia, Fftlchetti. Nlcco. Corrndini. Arduino, mitraglia e Musso. Come è nolo, i carri intonati ad un motivo di « reclame » per i vari prodotti industriali, non concorrevano ai premi. Prima delle 14 cominciano ad arrivare i carri, dapprima radi, poi sempre più fitti e numerosi. Ogni ingresso h salutato dalia folla con grida di ammirazione. Pai carri, che recano tutti numerose comitive in costume, partono grida gioconde. <?i intrecciano lo battute ed 1 frizzi : qua c là avvengono scambi o lancio di confelt!. di fiori, di slelle filanti. Sono i prodromi della grondo manifestazione, la prova generale di (lucilo che 6arà la movimentata, giocondissima sfilala. Intanto è bene far osservare che ogni c.arTO non può superare, in altezza, i quattro metrt, e ciò a motivo dei fili eletti lei tesi per le vie. Ma quello che ha perduto in altezza ogni carro ha cercato di acquistare in grazi?., in istile, in originalità. Se ne ha una prova facendo un pccòlo giro fra di essi. Molti sono quelli veramente Interessanti. La gioconda fantasia Ecco ad esempio, il carro più minuscolo di tutti. E' un carrello siciliano, lillipuziano per bambini, trainato da un somarelln in sedicesimo. II carretto è tutto scolpilo e dipinto. 6 una certosina opera d'arte. Si dice che l'abbiano fatto vonirc apposta dalla Sicilia, per presentarlo al nostro corso. La bardatura del sotnarello è pure un capolavoro, tutto luccicante d'oro e argento e turchino. Nel complesso, una macchia di giallo e rosso veramente Indovinala, suggestiva, Siede sul carretto una giovane in costume, la cui grazia completa j| piccolo magnifico quadro. Ecco un carro di Intonazione satirica: è quello del Borgo Crocetta, che riproduce un frammento dello Stadium, davanti al quale sto. un grande punto Interrogai ivo. Lo demoliamo o no? 11 carro della colonia vercellese o un quadretto campestre riuscitissimo, Campeggia un pagliaio |n cui è stala praticata una ' specie di capanna, e adorno sono ani»he sacchi di concilili artificiali, strumenti cnntadineshl, nonché un gruppo di graziose (■■impaglinole e conladinetli elio danno vita un'insieme. Il carro dei lombardi rappresenta la faziosa edicola presso cui avvenne l'incontro tei bravi con Don Abbondio, e. in lontananza, il castello ili non Rodrigo. Notevoli sono qui i costumi, per il loro numero o più per la fod<Mtn con cui sono stati riprodotti. Si nolano tutti | personaggi dei Promessi Sposi, da Lucia ad Agnese, da Renzo a Don Abbondio, dal Griso all'Innominato. Il Circolo porli! Palazzo In 'l'ilo qui la esatta riproduzione delle due Torri Palaline. nonché un gruppo ili prospero-- u vispe figliole. Ynldorco ha riprodotto un semplice ma artistico « Itererà u . tutto liorito, in cui riamine del sollenenìo e cavalieri serventi indugiano in dolci o "ammessi conversari... Il carro di San Secondo riproduce pure un motivo floreale, completalo da movi fieri... limali:, che sono grnziose donzelle in delicati costumi. fiorirò Posti::1 ha un cero assai artistico, decorato di bassorilievi e di di-, pinli eseguiti da mimo maestra, ma la vivacità blricclilna delle sue dame e dei suoi cavalieri del 700 non basta, a cancellare del lutto la sua sagoma un po' pesante e grigia. Eccoci agli sportivi. Lo Sport Cluv Gal\am ha gii addobbi ed j costumi della sua numerosa comitiva di ambo i sessi, intonati alla semplice ma efficace armonia di due colori: il bianco e l'azzurro, f.a Socieni bociiitihi ha scello la boccia come motivo fondamentale, e ia boccia si trova dap pertutio, sui copricapi, al posto dei bottuni, ecc.. Anche qui inolia vivacità e allegria. Eli ecco il carro degli studenti in chimica e farmacia, i cui segni della Facoltà sono riprodotti In modo da dar l'impressiono della cabala e dell'alchimista insieme riuniti: siringhe, serpi, camaleonti... Ecco una berlina autentii a dell'epoca dell'impero, pesante c massiccia, che viceversa, regge un gruppo ili deliziose c lievi signore, in costume dell'epoca, in brevi corsetti nrri c lunghe gonne chiare. Ecco ancora una nera automobile carica di candidi « picrrots ». Un'altra automobile scompare hit la sotto una itorifilivi giallo e viola, che è ima delizia dell'occhio. La regina della Laguna L'ultimo mi arrivare, quando il corteo già si avvia, è il carro della li'tcliilóro, allestito dalla colonia veneziana. E vera munte una cosa spettacolosa: il carro più fastoso c più imponente di lutti. E' lungo una dozzina di metri, e la stòrica galèa è riprodotta minutamente, magnificamente. E' tutto dorato, e splende al sole come in un nimbo. A poppa è il leone alalo, che regge l'evangelo di San Marco; nel centro sventola il ricco gonfalone in velluto cremisi, con le insegne della Kepilbblica; la prua, col suo « castello ». fedelmente riprodotto con le colonne stuccate, con la vòlta ornata? con le tendine di velluto cremisi, dà un'Impressione di ricchezza, di fasto, di solennità, che ricorda veramente le fortune della Signora dei Mari, f.a Bucintoro è (lilla popolata di personaggi n ricchissimi e fedeli costumi: il Doge con la Unente barba bianca, la Pogaressa, guerrieri, marinai, nonché tutte le * maschere del teatro immortalato da Goldoni, da Bosanra art Arlecchino, da Pantalone a Lindoro. Fa riscontro con questo carro, allestito sopra un » camion » e di proporzioni veramente eccezionali, un altro carro, assai phi piccolo. Esso offre la sua squisita grazia di fronte alla maestosità di quello: ed"è il carro delle Giaeomette. Esso appare come un cesto con lo pareti di Mori, che accoglie altri fiori: e.Giaeomette, che portano tutti leggiadri copricapi ed abiti di colori primaverili, c che non sai se siano più freschi i (lori, i colori od I visini clic essi incorniciano... E c'è poi luna la pleiade dei carri ,. reclame », alcuni ilei quali presentano interesso ed originalità. Ina Cesa di saponi ha ideato un enorme mastello da cui trabocca la candida schiunia raffigurata all'evidenza con soffice bambagia Nel mastello... diguazzano massaie e lavandaie biunco-vesUie; patini candidissimi sono sciorinati all'ingiro. Una fabbrica di marsala Ini presentato un grande faccione da cuor contento che beve il prodotto e ne è. tutto esilaralo; un'altra ditta produttrice di « vermouth » lui immaginato un grande gallo che sbuca fuori da "in uovo colossale; il carro di una casa produttrice di colori aveva una dozzina di ragazze vc-li'e con obiti vaporósi, ognuno di colore diverso e di tinta delicatissima; una immensa scarpa dorala da donna era l'emblema di un nolo calzaturificio: un colossale salvadanaio con la scrita: b Risparmiate se comprale, da noi» era la trovata di unti fabbrica di tessuti. E c'è Imre ini inolino con la ruota che gira, una immensa piUeggìa in legno giallo, e poi nu. coni un carro che si potrebbe dire delle l'azioni, poiché luti: i popoli e lutti gli Stati vi erano rappresentitii con i costumi ad ognuno assegnato dalla tradizione La sfilata s'inizia Insomma tutto l'universo mondo si è dato convegno ieri in piazza Statino, ma. naturalmente; tulio mutalo in caricatura, tutto osservato da un punto di vista per cosi dire sfocato, ma non per questo meno gustoso: ipunto di visiti umoristico e scapigliato decarnevale. Si può quindi immaginare la lieta baraonda di piazza Statuto, quando si sappia che con tutti i carri c'erano ancora automobili iit grande quantità, tulle infiorate o decorale, clic recavano come chi dicesse i » supporterà » dei vari carri: in esse. cioèavevano preso posto le autorità dei Circolrionali n regionali, e dovevano seguire come teoria d'onoro i carri rispettivamente allestitiVerso le là -sono giunti sulla piazza i cavaieri destinati alla scorta (l'onore di Gianduia, capitanali dall'in?, conte (irsi. Sono ossi che devono .aprire il corteo. E' dunque finn*.:) l'ora della grande sfilata. 1 cavalierinelle loro divise dell'antico esercito piemonese, .-i iiiciiiomUiaveno per viti Garibaldi, che è tutta gremita e nereggiante. Essi sono seguitdal carro delle Glacometle. In Piazza Castello l. carro di Gianduia, cioè della » Fnmi.in »sarà attorniato dai cavalieri e. subito seguito da.'ie Giaeomette. si metterà alla testa del coreo nel giro della città, l'no alla volta, con ordine, forse con eccessiva lentezza, i carrsfilano, imboccando via Garibaldi: i « picrrots ». il carrellino siciliano, il mastello del sapone, i vercellesi, il Borgo San Secondoecc. ecc. Si ode giungere da via Garibaldl suono degli applausi, delle esclamazioni e delle riso clic partono dalla folla ad ogni nuova apparizione. Li piazza a poco a poco ssvuota di tutti quei colori, di tutta quella strana moltitudine, della sua allegria, del suo frastuono, per riversarlo, generosamente, necentro della città, perchè l'intera cittadinanza che attende impaziente possa gustare l'insolito, grandioso spettacolo, possa bearsi di giocondità possa, ne! futuro, dire con orgoglio: « Quel giorno c'ero anch'io. Ed ho visto I ». ' Procediamo dunque aneli.1 noi c tentiamo di dare un hi a di quello che fu veramente questo caratteristico corso di gala carnevaesco Ecco: per via Garibaldi, quando il pittoresco corico sia per avviarsi c'è ancora un... Ira in sbandato, della liin-ti del Martinetto Se ne va... spaventalo. Passata l'ultima ■ carròzza di tulli » il pubblico enorme enta di invaderò via Garibaldi mo non ri riesce ed è obbligalo ad assieparsi rispettosamente ili lofi della strada. Non sonio siali irali i cordoni: solo all'imbocco del le vie secondarie prestano servizio d'ordine i milii nazionali. La folla però è subito messa in rispetto dal can-ro delle «Giaeomette», carro liammeggiamie di sete e d.i sorrisi. Largo i.H'a.morelT.e Giaeomette 6i avviano ali appuntamento che hanno dato a Gianduia in piazza' Castello, e non bisogna raillemtare il oro cammino. Risogna lasciarle andare, polche sono . Giaeomette dai desio chiamali! e guai a chi osa ostacolare i... diritti del cuore. Gli ardimentosi che avessero tentato di mpedire la marcia trionfale dei cauri si sarebbero ricevuta una bella lavata di capoun memorabile •• cliauipolng » — come si usa dire adesso adesso — da quel secando carro che rappresentava, anzi, era il trionfo dela spuma. Sul n-iveo carro, conio altrettane sirene dti'.lc onde «lei mare. Gorge vano e dee del sapone. Ciuffi n criniere di spuma si allungavamo, propendevamo, si alluminavano di solo lungo i lianchi del cario. Mai panna» è siala più montata di cosi: su quattro mute, addirittura. Dietro lutto quenitore, come ve camminasse sul tappeto più morbido del mondo, senza uno scricchiolioquasi scivolando, procedeva una deliziosa e gigantesca scarpa di raso dorato. Era bella corno lo scariia che hi fata ha portato alla pavé;a Cenerentola e tanto grande che non aveva bisogno dell'altra compagna per formare il paio. Una scarpa di cosi smisurata grandi zza che avrebbe pollilo servire ad un..millepiedi, litìoriio alla scalpa, uno sciame di belle ragazze intrecciavano dello danzemalgrado i 'sobbalzi del carro. Guardando 'o belle figliole qualcuno della folla lui esclamato : — Per una scarpa sola quanti splendidi..o.'chicli i I Gli « occhielli » i»i capisce, erano quelli che brinavano di gioia nel viso delle accompagnatrici della scarpa d'oro la punta della quale, come la pena di una nave funi astica è .'Mldiita ti fendere la. folla che nereggiava veramente come una marea, in piazza Casi elio. E la visione continua Dietro a questo carro, procedevamo pensosamente gli studenti di chimica e farmacia, seduti attorno od un lambicco, forse tinello che serve per distillare lo id-ee, le formule e un trenta o magari .soltanto un sufficiente diciatto agli esami. Éd ecco un uovo favoloso distillato da una gattina che dopo uno sforzo simile .non deve più aver avuto le forza di partecipane al carnevalo. Nel corico, di slmili uova ce nVra.no parecchie; ce n'orano di quelli; candido come le neve o delle altre gialle come il Iorio che. traboccava dalle, fenditure die avevamo in cima, brano però uitte di... Colomlio, poiché stavano diritte sui carri che le trasportavano senza il solilo visibile trucco od inganno. E dopo lo uova ,>i avanzavano... ferme come lo torri ohe non crollano per « soffiar dei venti » le torri palatine. Le licllc cautelili ne bianco vestite.e con tanto di corona in capo ermi discese dai loro appartamenti ai pi-odi dello mura con i inerii. Anzi i merli arano addiriltua-a a piedi. Merli di sotto, merli di sopra: passava venainenlo por via «Dora. Grossa -i un angolo della vecchia Torino. .Si vedo che a Torino, una volta non si invecchiava come si invecchia adesso, l'oidio le abitatrici... del carro erano una pili giovane dell'aita... A questa visione un'altra subito se ne sovrappone: una visione romantica, lamio cara al ricordo di tiitij. Proprio cho uscissero freschi riescili dal Municipio dopo essersi giurala eterna fedo davanti alla paterna figura del Commissario 6t.raordina.rio, gcu. Fina, ecco Beuzo Tramaglino e Lucia Mondclia sul carro del trionfo del loro amore. I duo giovani sposi, si tengono per mano, e incendono il sole presso la spianata erbosa nella quale durano ancora gli ultimi avanzi del castello dell Innominato. Don Rodrigo, in un angolo del carro, ancora convalescente di quel piccolo attacco di peste bubbonica (i medi'ii. ai primi sintomi del mal-j avevano diagnosticalo una... sbornia di vernaccia) con la quale la Provvidenza l'aveva messo sulla buona strada del pentimento e del cimitero, ave\ i appello dell'uomo veramente pentito e. aiK'ne i suoi sgherri cattivi avevano l'aria di essere... bravi. Quanti miracoli ha compiuto In questi indimenticabili giornate torinesi il buon Gianduia. Renzo c Lucia, dunque, con mamma Agnese e i loro buoni cugini, usciti dal Municipio si sono avviarti /- ! ,; 0011 il resto (lcJ corteo, venso piazza castello ad ossequiane il re « la regina del Carnevale. Dopo questo sereno angolo di Brianza scendeva dalla, soglia vii qu-eM'uscio (che è pai il meraviglioso limitare di viu Garibaldi che ieri aveva il più smagliante e limpido sfondo di paesaggio alpino che si possa immaginare) un intero giuoco di boccio. Lo boccio delia » Società 'bocclofila ». I giuociitori no avevano una ciascuna, sul capo. £ poi dicono che le boccio sul capo fauno male... Noi siamo convinti invece, dopo lo spettacolo di ieri, che facciano benissimo... Il corteo seguita a. snodate davanti al pubblico pùuidento un'infinità di visioni. Pergolati, angoli di giardini fioriti, cespugli di roso mettono una nota di gentile primavèra fra un carro o l'altro. Tutto a/1 un tratto s'è ripetuto anche il miracelo di Mose: fra due onde coinè spezzate da una volontà divina, si avanza per via Garibaldi mento mono elio la. imponente ammiraglia, veneta, la Bucintoro... Gli studenti veneti dopo un aspra battaglia navale cotro gli infedeli (forse, magari, i professori) hanno catturato e issalo a bordo una turba di turchi e vii... lurchesso. La masnada viene condotta «lavanti a Gianduia alla quaVi è presentata da Pantalone, che ha l'occhio vivace, la barba ti punta e la parola arguta. La mezza luna turca e sostituita dallo splendido sole torinese... Un canto lento e dolcissimo per aere sacro... muove le penne... Sono I coristi della « Giacomo Puccini » che hanno installato sul loro carro un piano a... coda. Veramente la colla è queliti dei cavalli, ma per l'effetto, e come se l'avesse il niano. Attorno al piano le immortali figure Pucciniiuie. dalla accorata giayr-òonesina melanconica come un crisantemo, alla commossa figura rtl Mimi, sorella spirituale di tante nostre sartine torinesi, alla, scervellata Manon cho per lochi gioielli è andata a morir In un deserto, intonano un coro che è accompagnato vlallii fanfara della « Filarmonica ». ospitata su un carro che precede quasi immediatamente quello della « Corale .. . t n inarmonica, si vede, non ha tante melanconie per la lesta e dà flato alle trombe. I suonatori _ beali loro — sono pre-tetti da una «lira » mastodontica, che è poi quella sognata dui ministro Volpi. L Lo Stadium... crollato Durante il corteo un'imprevista notizia messa fuori chissà da chi circola improvvisamente tra la folla cho l'accoglie con lunghi e poderosi applausi: lo Stadium ò crolato. Un piccone magico lo ha distrutto dui-ante la notte, senza che nessuno lo sapose. La notizia è talmente fantastica che nessuno ci vuol credere, applaudono tutti, ma nessuno ò convinto di un... -disastro simile che, se non colpisce la città di Torino, sogna la fine di quei bei fuochi artificiali che durante tutta Iti primavera e tutta l'estate tengono sotto l'incubo del terrore quelli elio abitano le adiacenze di Piazza d'Armi. A valorizzare però la « diceria » ecco su un carro apparire un pezzo di Stadium, l'ultimo che e rimasto in piedi. Sono gli abitanti dela Crocetta che portano a Gianduia e a Giacometta i... ruderi di quello clic è stato lo Stadium più grande d'Europa. E lui vero peccato se si pensa che delle volte perline duecento persone trovavano in quel colosso di calcestruzzo mezz'ora di refrigerio c di solitudine durante Io. sortito cslive. Un tale dolore perù viene subito mitigao da un errantissimo carro che trasporta e più meravigliose... « mervelUeuses » che si possano immaginare. C'è. nel corteo anche l'automobile che fa il giro del inondo, a bardo del quale sono radunati i rappresentanti di tulli gli abitanti del globo terracqueo che hanno giurato vii ruha.ro le belle n merveilleiises « torinesi per migliorare la razza dei loro rispettivi paesi. Gianduia, e Giaeometta non hanno lasciato più ripeterò l'episodio nefando del ratto dello Sabine e. appena padroni del corico, l'hanno portato n .passeggio per le vie della citta, a.! completo. In via Po L'enorme afflusso di gente Oliando il corteo apparo in piazza Castello a marea umana e Impressionante. E' li ad attendere i... sudditi Gianduia issalo sul suo rono carnevalesco, con a fianco la fedele Giocò metto. II carro che purta il... rappresentante dell'anima piemontese entra nel corteo, p.' preceduto da una numerosa 0 rumorosa cavalcala di dragoni nei pittoreschi costumi settecenteschi, I cavalli scalpitano, a gente lancia qualche strillo, gli spettatori troppo... avanzati danno ili gomito e di schiena a quelli che sttinuo indietro, e la cavalcata passa trionfai mento in quella scia umana con molla ammirazione « qualche po' di paura. Il carro tutto luccicante d'oro, trainao da quattro... posati quadrupedi, avanza trionfale. Il giocondo e... prolifico Gian 'd la h'jja, olire a Giaeometta, ha tutt'attoiiiu i famigliari, c diètro la... prole numerosa di Gianduiotti e Giaeomette. Viva Gianduia. Viva. Gianduia! 11 grido acclamante si ripete ininterrottamente e Gianduia, sorridente e beato, si volge a destra a sinistra, saluta il popolo con... degnazione e clemenza. 11 corteo riprendo il suo cammino ed entra pomposamente ia via Po. La lolla che 6i inealca ai due lati della magnifica via e sol lo ai ponici diventa addirittura... favolosa;una cosa mai vista, uno spettacolo indìmen-ticabilc; la vita ili Torino per un paio d'ore, pulsa tutta quanta nella grande arteria, con una violenza impressionante. Sulla piazza Vittorio Veneto lo giostre lanciano come salolo gli urli laceranti delle loro sirene e tutte10 musiche che sono nel corteo, quella di s. Cecilia, la corale Armonia. La Fiat, la Margherita, l'Operaia. l'Excelsior, quella dei dipendenti municipali, la » Giovano - di Cambiano e la Ganivino uniscono ai clamori della, folla lo loro marcie trionfali. Dal giardino reale, dove, si erano adunate sono entrate nel corteo anche, centinaia di cari-azze e di automobili indorate. Il capitano Gobbi e l'avv. Marini hanno il loro d'affare.ad ordinare la mastodontica colonna che,san za soluzioni di continuità, ordinatamente procede verso lo sbocco di piazza Vittorio. I carabinieri, la pubblica sicurezza, leguardie municipali i militi nazionali, si sono prodigati nel servizio d'ordine e si deve al loro spirilo di sacrificio se, malgrado la formidabile ressa, non si è avuto a deplorare11 più lieve incidente. II carro di Gianduia e ili Giaeometta preceduto dal leggiadro curro dei •< Gianduiotti » e. da quello della » Famija Turineisa» elio ospitava il presidente avv. Colombini, il vico presidente V.incio, il segretario cav. Giannetto, il cassiere Vaschetli, i commissari avv. Giordano, il prof. .Segre, l'avv. CarraraGigi Michelotti. V. G. Valabrega. è fatto segno ad un interi otto getto di stelle filantiIl giro trionfale continua tra il crescente entusiasmo della, folla sbalorditiva che si ora assiepata al loro passaggio. Por dare una idea del corteo basterà dire che mentre la testa toccava Piazza Vittorio Veneto, la... co. da era in piazza Castello. Lna magnifica co. da formata da tre cavalieri e da due cavallerizze beduine (In gentile signorina Gallina e la signora Belttàini) venuto apposta ila Giarabub conquistata... Il corteo dopo avere percorso via Po e tornato in piazza Castello ed è svoltato in via Roma. Arrivato in piazza San Carlo si è termaio sotto il « cavali '«I bronz » ha tributato al inonumenlo una dimostrazione formidabile. Per poco il cavallo non è disceso dui suo piedistallo per unirsi al... corteo. 11 prefetto cav. di gran croco D'Adamo che ha assistito alla sfilala dal suo balcone ha voluto congratularsi personalmente con i dirigenti della l'amila. , Oggi alle 14.30 ci sarà la sfilata delle maschere a piedi che partiranno da piazza Statuto e faranno il medesimo percorso. Contenti dell'insperato successo, Gianduia e Giaeometta hanno promesso alla cittadinanza torinese di ripetere martedì la meravigliosa sfilata dei carri. E per questo, hanno dato appuntamento, anche al sole, al bel solo che c'era, ieri. Uno squillo di primavera ha inauguralo la ripresa dei Carnevali torinesi. Si può ancora rilevare che da tutti ì centri della, regione piemontese sono affluite ieri molle migliaia, di forestieri. Gran parto ha pernottato a Torino, cosicché quasi tutti gli alberghi orano- ieri sera al completo, ma qualche migliaio di persone è ritornato alle rispettive case coi treni della seva. La stazione di Porta Nuova ha per ciò presentato ieri sere una insolita animazione. I treni delle Ferrovie di Stato e delle lineo intercomunali sono partiti affollatissimi e srnza incidenti. Gianduia all'Associazione della Stampa Quest'oggi alle ore 17 precise l'Associazione della Stampa Subalpina offrirà un ricevimento a Giandòja ed a Giaeometta ed al Consiglio direttivo della Famija turineisa, nelle sale sociali di via Carlo Alberto 11. Al ri: cevimento sono cordialmente invitati tutti i soci dell'Associazione della Stampa Subalpina. Durante i ricevimenti nella sala%ialla, saraano cantate le canzoni dialettali inspi-rate dal ritorno a Torino della popolare ma-schera piemontese e della sua Consorte. S'.ederanno al pianoforte i maestri Boasso e Ghiri e presteranno la loro gentile opera, un gruppo di artisti della Compagnia Casaleg- gio ed i coristi del Gruppo Goliardico. Avendo il ricevimento carattere intimo, non si diramano inviti speciali alle Autorità.