Il Carnevale... di giorno e di notte

Il Carnevale... di giorno e di notte Il Carnevale... di giorno e di notte Gianduia e Giacometta in giro per Circoli e Rioni Gianduia e Giacometta, ieri, l'hanno spuntata, n sole, l'unico che fosse mancato alla festa, la quale vuole rinnovata l'allegra a bella tradizione torinese, visto e consideralo ohe s'era latto senza di lui, è comparso: ancora un po' imbronciato, ma, insomma, abbastanza... lindo e pulito. C'è da giurare die, essendosi finalmente deciso a far capolino fra le nubi, a gettare qualche occhiata sul carnevale di Torino e su Gianduia, si sia persuaso che si tratte di avvenimenti e di personaggi veramente degni di considerazione c, per giunta, pieni di buon umore; di guisa che, con ogni probabilt-à, d'ora innanzi messer Sole vorrà essere più benigno e vorrà godersi anche lui questo magniti™ carnevalo torinese; l'avremo, insomma, anche lui fra gli spettatori, e ne sarà anche lui soddisfatto... Che se poi volesse proprio darsi delle arie e ritirarsi dietro una cortina «li nuvole, non creda di mettere quell'acqua nel vino dell'entusiasmo dei torimesi. 1 torinesi non la bevono, specie di carirovule. anche perchè Gianduia non lo permetterebbe. I fatti hanno dimostrato ohe si può anche far settza di lui. Si accomodi pure. A suo marcio ' dispetto, questi pochi giorni di baraonda, ohe rimangono saranno vissuti in tripudio, colile qui conte, a sempre maggiore onore c gloria del sire di CaUianetto, l'illustre ospite. Dicevamo, adunque, che ieri il Sole si è rappattumato col carnevale torinese. Gianduia ne ha preso atto e ne ha approfittato per fare una giraUna in città; giraiina per modo di dire, perchè 6 stato invoco un giro trionfale. Egli ha iniziato le visite ai rioni, quei orioni che, durante la sua lunga assenza, si sodo tanto estesi e modificati, e che perciò egli aveva vivo desiderio di rivedare nella loro nuova veste. Inutile dire che Gianduia 6 tornato più che soddisfatto dalle »ue visite. Accoglienze trionfali gli 60.no state fatte; percht; Torino può ben estendersi, mutare, rinnovarsi, ma il suo cuore resta immutabilmente fedele al suo Gianduia, al suo Gianduja gioviale e faceto, amabile e impertinente, bonario e scaltro insieme, clic rappresenta l'anima c lo spirilo deìla sua popolazione. L'Inltlo della visita La prima mèta del viaggio... ci'rcumri oiuile di Gianduja è stata la regione Yancliiglieti-u. Erano le 14,35 precise (certe date e certe ore storiche bisogna siano registrate meticolosamente), quando il desiderato visitatore giungeva in Vanchigiietta. Ma non più con la vettura di Negri, bensi con una fiammante e potente automobile. Gianduja ha il codino, ma non è codino; è un progressista per eccellenza, e si è subito abituato all'uso dell'automobile. Il corteo era, anzi, tutto di automobili. Precedeva, naturalmente quella di Gianduja che vi aveva bravamente preso posto insieme con la sua amabile metà, Giacometta; seguivano le automobili del seguito, che recavano cioè tutte quelle graziose creature di cui abbiamo già fatto conoscenza: le incipriate damine settecentesche rappresentanti i rioni cittaitini, ed un nugolo di fresche e irrequiete Giacomette (la moglie di Gianduia ha Tecato a Torino la moda che prende Dome da lei, e ohe è già in grande voga...). Aggiungi a tutta questa grazia birichina la severa nota delle autorità, cioè de]l'aw. Colombini, presidente della « Famiia Tuirineisa », ed altri membri de! Consiglio, ed avrai il qiadro completo. Ma la cornice del quadro è stata non meno interessante e memorabile. Era. essa costituita da. tutta la popolazione («tutta» nel senso letterale), che si era riversata incontro a Gianduia, lasciando nelle case il gatto, il canarino e i dispiaceri. Con Gianduja, infatti, non si va. non si può andare coi grattacapi e la musoneria. Ecco perchè attorno all'ospite 'non vi furono che dimostrazioni di gioia, di allegria, di simpatia. Era. come se egli si aprisse il passaggio in un mare di buonumore e di entusiasmo. Battimani, applausi. <■ viva », lancio di fiori e di baci... In alcuni punii l'automobile era costretta a rallentare e addirittura a. fermarsi, presa d'assalto da quell'ondata di tripudio popolare. Un trionfo! Il cav. Florio, presidente del Circolo Vanrliiglieita, circondato da tutti i membri della direzione, diede il benvenuto all'ospite, che venne invitalo alla sede del Circolo. Oui. fra la folla dei soci, di invitati e di signore, il presidente gli rivolse, in dialetto, si capisce, un discorsetto, r Gianduia rispose con un fuoco di fila di arguzie che mandarono in visibilio l'uditorio. l,:i popolazione radunata sulla strada reclamava intanto l"o. spite, che do\ette ripetutamene presentarsi al balcone. Egli gridò: • Viva Torino! » agitando tricorno e codino, e la folla rispose: .Viva CaUianetto!» battendo le mani. Uguali scene di entusiasmo Gianduia sollevò poco dopo, quando si reco al Circolo Porta Palazzo e Borirò Dora. Qui lo spettacolo fu anche più caratteristico, poiché le numerose .' portapalatine » impegnate ai loro banchi all'aperto e nelle loro botteghe, piantarono baracca e burattini, e accorsero m massa al passaggio della felice coppia callianettese. Gianduja e Giacometta parevano di famiglia, perenti ricomparsi dopo una lunga e penosa assenza, tanto furono spontanee, vive e calde le accoglienze che loro vennero fatte. I dirigenti del Circolo salutarono l'ospite con acconcie parole con rinfreschi ed offerte di fiori, come già era avvenuto al Circolo Vanchigttetta. il —luto alla folla Alla. Barriera di Milano, dove Gianduja successivamente si reca con tutto il suo corteo, altre trionfati accoglienze per le strade e sul corso. Dal balcone del Circolo rionale fascista. Gianduia saluta la folla che acclama insistentemente; si improvvisa persino un balletto in suo onore. Quindi, preceduto dal magnillcn gonfalone della Barriera, di Milano, Gianduia si reca in Va'idoeco, Prima di attraversare il pont^ sulla Dora viene salutato da un oratore che dà il primo benvenuto. 11 Circolo Valdocco accoglie a sua volta la simpatica, coppia con onori trionfali. L'attendono cavalieri e dame in costume del "700: un servizio di rinfreschi e confetti viene offerto, con fiori a profusione. Il cav. Garrone si fa interprete di tutta la popolazione sui sentimenti di ansito e di riconoscenza al buon Gianduja, e questi risponde con un'altra gustosissima improvviso zlone. Ed eccoci all'ultima tappa del trionfale viags o: Gianduia ha poi visitato il Borgo Ross-mi al quale è legato da speciali ragioni di affezione Gianduja abita appunto in Borgo Rossini... quando non è a CaUianettoEgli venne rier • nel gran salone di via Mantova, Sii, d ' maggiorenti del Borgo. Arrivò preceduto dai suoi battistrada, ma però in automobile. Erano con liti non solo la «ua Giacometta ora tutti 1 membri dal Con- siglio della * Famija Turineisa ». Gianduja, cioè i! comm. Pioda, che appartiene al Pallonaio scolastico locale e ne è, colla sua signora, uno dei maggiori benefattori, ebbe calorose accoglienze non solo,dagli abitanti del Borgo, ma anche dalla popolazione scolastica e dal personale insegnante, dell'Ufficio di P. I. era presente l'avv. comm. Landi. 11 cav. Balla da, presidente del Circolo Dora Ili paria, pronunciò un arguto e brìi discorso in piemontese a cui seguì un discorso del direttore delle Pouole Michele I.essona, professore Mi Ione. Entrambi gli oratori esaltarono l'opera generosa dell'ospite arguto e ilare ma filantropo. Gli alunni delle scuole Lessona hanno cantato in onore di Gi.andu.ia e Giacometta ima canzone musicata dal maestro Pachner, canzone che tu bissata due volte e ohe ad un reno punto dice: -I/a arìcss tal ani va volta, r.h'à l'è torna l[códin mi. baM a la racolta ver tuli i bicerin, e erto « sursum corda » bógieve, bógtanen, '/ tor a vlo ricordi: Gianduia a trambla tieniDin, dòn... Gianduja ha pronunciato un discorsetto dichiarandosi veramente commosso di trovarsi in un mondo che predilige e ch'è oggetto delle sue cure. Ha chiuso la serie dei brindisi, il presidente, della « Famija Turineisa .avv. Colombini. Una larga distribuzione di confetti e di fiori mise fine alla simpatica riunione, la quale, oltre che salutare il ritorno di Gianduia., ha inteso onorare in ehi •]'impersonail cittadino benefico e l'amico degli umili del Borgo Rossini. Hi ritorno.dalla prima visita rionale. Gianduja e Giacometta, senza nulla dire ad alcu no. eludendo sina.nco la vigilanza del presidente Colombini e quella non meno attenta del co-mondante la polizia di Cai Manetta, soli soli, si sono recati al Palazzo Carignano per godersi via Roma. 1... disgraziati! Si illudevano di passare inosservati! Avevano appe na fatti pochi passi che già erano scoperti. A ecoprirli è stato l'architetto Berga.gna che non solo li ha obbligati a mettersi in mostra, ina ha radunali! intorno ad essi tutti i suoi collaboratori per fare la presentazione ufficiale. Cronisti attenti c diligenti, no abbiamo PTCso nota anche noi. Bcrgagna ha presentato anzitutto il creatore dei diorami : che è Io scenografo Luigi Bosio; poi l'...autoTC del monumento di Emanuele Filiberto, che è Giorgio Cera.gioli; poi i decoratori dei palazzi c dei portici... prof. Emilio Musso e Nicola Arduino, Achille Parachini. Domenico Durante., Oreste Pizio, Filippo Omegna e Teonesto Deabate, il prof. Parachini; poi i caricaturisti che hanno popolato i portici di macchiette: Golia, Grandi. Boetto, Carlin, Vacchette, Quaglino e Da Milano; poi l'illuminatore, il comm. Formica; poi... A questo nunto Giacometta. non senza qualche punta di malizia ha osservato: — Quanti artisti ! E nessuno ha pensata a fare il mio ritratto! Speriamo che qualcuno ci pensi. E ancora: — Tutte queste belle case 6ono da vendere? Mentre avvenivano le presentazioni si è tana intorno alle due maschere molta ressa e Gianduja e Giacometta ne hanno approfittato per eclissarsi. i i ! ! I I j I ' I

Luoghi citati: Borgo Rossini, Gianduia, Milano, Torino