Un ladro in prigione e un altro al manicomio-Sempre le pellicce.

Un ladro in prigione e un altro al manicomio-Sempre le pellicce. Un ladro in prigione e un altro al manicomio-Sempre le pellicce. {Tribunale l'aiate di Torino) il ai ottobre scorso, verso lo oro 9 elei] inaU llno, Iti «djfiiora Alurin Serra, affaceli» Kl osali,) flnoetrn (iella propria abUnatinte, sito in vi;» Atoiivinovrò; netime fin individuo, noniìihi Wcieiettii in niano, che ora formo nogiardino iMiincehUv alla villa di oorUi «Umor l'hsdiiivlc <:hvìwbo. Sospotlaj'irlo clic 1» bciìiio' kcìijio l'iter mi Indro. Iti Henri) (liscose .nella strada cercando di avvu'innrlo, tua ne) vinionipo s'accorse ohe dairniiittulon,! del (invàsilo nselvii un alno individuo poti un tfrofied.sinico «ulla «patio. La Scria diede allora allarmo, mentic l duo, vistai si:o|ioill, si davtmo a prcclntlosa turni. Le jjM'ilii dulia donna attrassero l'attenzioni: di ninnatosi uiladmi che «| diodoro nirinscgùiiiifmlo dui iiggiuselil o inetitro imo di o*t riusciva ad eclissarci, l'auro,' o Itreuisujliotuo <|Uót!6 eliti portava il salico, votino rauninnto c formalo noi pressi denti cinta daziaria «lolla Burriera di Kran.dii è'const'(?nalo iigli «urenti di I'. s.Perquisito, io sconosciuto votine trovalo n possesso «li ima plslola linlonialiiHi, HI oiiH|iip grlmiUdeill. di inni, tenaglia, ineiiU'tnel succo vennero rinvenuti numerosi Oggeti di iijaticjttìl'lli e pnv.ioiii vtii'ì. per un vaore PoinlileSMivò di Olt*U 2000 lire, apparii), nenti al Pltsiiiiaie cavalo. L'individuo. Ideni iti-calo por il pres'ludii-nio Rosc-o Pietro, ammise di aiver coniinecSd il furio, ma limi voli* assolutamente fare il nome del onmtilii'p, oli'DRli diceva, di aver conósciuto Solo pòchi Jstn.YIII prima del .follo. \r indagini esperite dall'autorità di P. ss., pollarono all'arreslo antflie di costili, lalr «iiovaioii Posta, projriudloato o matto. hi istnittoria il l'asia, che ora, sia nwitn ricoverato pili volle nel nostro Manicomio, ottenne .rassoluzinm: per toltile, infermila eli mente, ma .non oc la iiassd liscia neppure lui |>«Nr«Mift il giudico ordino nella stia .-Piitoii7.il di assolutoria vie' l'iniputntó, definito nomo individuo pericolosissimo, fosse restituito allo paterno cure dei medici manicomiali. Il Rosso, invece, venne t'Inviatiti a giudizio por rispondere di furto qualificato, di porlo d'arma atm«ivo, di omessa do.nunriu ili arma p di possesso iiiwlusUficaio «li g>ritiwldelli. Jn diliaiiimcnto il nostro uòmo mantenne un coni citilo assai iVisoiwito, o dichiaroiti Tribunale <Jn\ \-i parer suo, ora perfotinmenio Inutile soffermarsi nelle lungauittnl di un lnttn\rotfiitoriu, «lai momento elio nnn vi poteva estero dutilrin sulla sua responsabilità (non .lo avevano l'orso pescato eolle mani nel sacco?). E non si tra tienile dal fare amare considerazioni sulla, curiosità delle donne, curiosità la gitale, quenta velia, era slatti per Ini l'alale. il lios.->o, calorosamente difeso dall'avvocato Giulio, venne condannalo per I venti a. lui aseritli alla pai» complessiva di unn1, mesi il <> Rimili 20 di reclusione. Alla, lettura della sentenza .l'imputalo die, a (|uaflio pare, si us.pelia.va nini pena ften t'naitKiarc, senti il dovere di ritipraziaro il Tribunale, e l'atto un profondo in chino, ai allontanò raggiunte tra i due .aliseli custodi. l'res. : colile Halladore — P. M. : cav. Martelli — Cane. : Minicene. Altra pellicceria in discussione davanti agiudici. Quarta volta si trattava d'un caso di «loscionza, del csiso d'un pellicciaio che aveva, giurato sulla, esistenza di li tenero besliOUllO, anzi sulla loro polle, di pcUt-gris. Questa .faccenda andò cosi. La sipnora .Marta. Cagno.'a, aibitanlo in eorso Stop luigi, un giorno pcrio la sua pelliccia da riparare apellicciaio falco Costantino, Quando Questi la rimandò riparata, alla, cliente, la signora, di fronte a ciucile pelli di pctit-nrin si senti venir ìt, Mie d'oca scorrendo iconto. Il pellicciaio aveva fatturato alla »ignora, por la suddetta riparazioni, tien 12 pelli. I.a cliente protestò e non pago. Il pellicciaio si trattenne la, pelliccia e cosi une«lue una di quelle contestuzloni giudiziario ohe lamio tanto bene a tutti, alte clientela c «1 eoniniiTciunteI l,a «Signora si faceva forte dalla perizia d'un suo pellicciaio di Udirci* il guaio, esaminato il conteso mantello, giudicò nhe tuit'al più dovevano essere state adoperate 'Ai pelli. Nella causa civilr (I pellicciaio aveva giuralo di averne adoperate invece -ift ed allora eia stato denunciato dt falso. In peiito nominalo daTribunale ««sicuro elio le pelli adoperali: potevano essere 33. Ne mancavano sempre f*lì anche di queste rimanenti pelli, il pellicciaio diede ieri una spiegazione. Disse clic le pelli adoperate avevano sul dorso una Striscia pili scura e. che per faro il lavoro di gradimento delia cliente aveva per ciò lollo ad ognuna tale striscia. Esco perché iconto non tornava. La signora che sino allo.ra aveva, sostenuto le sue ragioni davanti al giudici civili, non si ptrcsénlù a «lucili penali e uutudi non si costituì Parlo Civile. Il Tribunale ha assòlto il pellicciaio Falco. Dal carcere al manicomio Viva emozione suscitò a Vailglole — sul fittine del giugno scorso — un rabbioso episodio di violenza di cui fu protagonista un contadino cinquantalreenne del luogo, Giovanni Battista Baronetto, originale tipo di rozzo misantropo. .Essendogli morto un fruiclto, egli che viveva celibe e solo — trascorso il tempo del lutto — si era fitto in testa di sposarne ila vedova. Forse egli era spinto a questo passo da unu duplice ragione: l'affetto per la. cognata cresciuto e sviluppato durante tanto tempo di cordiale famigliarità ed uno scotio pratico di consolidamento dello due piccole fortune riunite. 11 Baronetto possiede poche giornate di terremo, quasi altrettante ne possiede la cognata. Qu«selc due proprietà, messo insieme col... matrimonio, avrebbero, potuto formare quel anio che bosla ai contadini per sentirei soddisfatti. Ma la cognata rifiutò recisamente ogni proposta di niaU-inioitiio. .il Baronetto insistette n pili ripr. se ed ebbe sempre In stessti risposta negativa. Afiora la simpatia che egli aveva coltivato per la cognata diventò ostilità manifesta <> dichiarata. Il risentimento indusse il pretendente respinto a progettare una campagna tenace per danneggiare la vedova. Siccome quesia era aiutala, nei lavori agricoli, soltanto dal giovano ilg)io, qualche, volta piT le opero più delicate e gravi ricórreva alla cortesia degli amiie.i di" famiglia o dei parenti di grado ontano, i quali tulli .le davano il loro aiuto volenteroso. Ebbene, il Baronetto, che vedeva di mal'unimo, tale corrente di simpatia e di solidairieiù verso ila cognata, cominciò a dichiarare apertamente che nessuno, se védova starsene tranquillo, avrebbe dovuto dare la sua opera nelle faccende della donna. — Mia.cognata, non mi ha voluto sposare: ma deve andare in miseria. E guai a chi si stinerà, ad aiutarla — soleva dire per esprimere questo suo curioso stato d'animo c la ituazione di contrasti cui era arrivato. Nessuno iterò foce ciso allo sue minaccioe parole e tutti conlinuarono a prestare voenteroeamente 1 loro aiuti alla vedova. Cosi fratelli Annodo, Giuseppe di :s6 aimi. e Giuio, di 28 anni, seguendo la. consuetudine avevamo, :nel giugno scorso, compililo alcuni avori sul terreno della vedova, senza dare peso alle minacce del Baronetto. In compenso la vedova mandava il giovano figlio ad aiutare j fratelli Arnodo in altro occupaSUml. Tale semplice episodio fece maturare nell'animo del Baronei'.o il proposito di una yiòtenza vendicativa. Egli comprò una rivolteUa aiitomatica a sei colpi e neppure la denunciò ai carabinieri: poi ri ìaee Iti attesa del momento propizio. Mentre i frateilli Arnodo falciavamo un loro Tirato, verso le sci della sera, il Baronetto, che. tornava dalla campagna ostentando indifferenza, si avvicinò ad essi come per scambiare finniche ffgwi*- Ma improvvisamente getlò a terra i sooi arnesi da lavoro, ostrusse la rivoltella • cominciò a sparare, da brevissima distanzi, contro il Giuseppe Arnodo. Questi fu Milito colpito al ventre da duo proiettili c 3Ha a terra. 11 Baronetto ì ebbe pietà fi lof « gli sparò un terzo colpo che l'i raggtanae alla guancia, sinistra, intanto 11 titfMO Arnodo Si erti celiati:,, su! corpo del fratello caduto ner rialzarlo, chiamandolo affMtuosamente. li violento aggressore dire--. •Jlon 1* rivoltella contro il fratello minori ób$ accorreva presso il ferito e sparò gli alm «tre colpi che andarono tutti a vuoto. Rimasto senza proiettili il Baronetto fuggi. Andò a casa, si cambiò d'abito, indossando « vestito dolla festa: poi, con la rivoltella in oano, pei" evitare di essere fermato dai cqmMMaK «stravereó la frazione Camhrnvrno 'taf* W1 * bocchi. Fu però poco dopo nn- i I ! sdlctmuppmcmoNmJ tracciaio dai carabinieri di Giavcno ed arrestato. Il povero idusoppc Arnodo inori alcuni giorni dopi, ira atroci solfereiize, noimslainli le cute presllilegli. Apertasi VlfilruttOrla. su Istanza del difensore avv. Luigi Buraud, il g.iudiito istruiloi'd ordinava .una perizia pskiraliira -ul Baìotiello. I/esame veniva allidalo ai prof. Tirplii e Blvuiiu, i quali riscontrarono nell'imputato una forma grave di monomania od altre allt'ruxlonl per cui eoiielusero con una lesi ili lutale iìTCspolisabllini. In baso alle eonolustoiti «lei periti la lezione d'accUau — su polifolMim l'iinclusioiiie iloti P. n. cav. Taslietli - Int. ora• dichiaralo i\«soIlo il Bartirtelto por avere agito In istato di iotulo iuferniiti'i nienlale.

Persone citate: Arnodo, Giovanni Battista, Giuseppe Arnodo, Luigi Buraud, Martelli ? Cane, Quarta

Luoghi citati: Torino