La crisi finanziaria ed economica bulgara

La crisi finanziaria ed economica bulgara La crisi finanziaria ed economica bulgara aniaria d eonomica buleprogeemnsroeennnze(Dal nostro inviato speciale) SOFIA, febbraio. I Le finanze e il bilancio dello Stato assor-1 borio in questo momento le maggiori preoc cupazioni degli uomini politici bulgari che avvertono incombenti, oscuri pericoli di una crisi finanziaria ed economica ohe si spera di evitare o di rinviare con transitori csnedieiit i e con un programma di risanamento clic per ora è ancora tracciato su un telaio di speranze. La criVi ha diversi aspetti: lo Slato compie inaudite fatiche per equilibrare i! bilancio: .la Ranca Nazionale riduce quasi tutta la. sua attività a mantenere stabilizzato il eorso dei lev.i: l'industria ed il commercio si tormentano fra le difficoltà della carestia monetaria. Si cerca affannosamente una vìa d'uscita e non si intravvede «altra soluzione, altra speranza che in un prestito estero. Il "leva,, e la bilancia commerciale Vi sono cifre, che accostate anziché chiarirsi reciprocamente si confondono in un rebus che vi fa persino dubitare della loro esattezza. La Borsa dei cambi è stala abolita due anni fa per evitare speculazioni dopo che in un anno il corso del dollaro ria I8ì leva era disceso a 7(1 leva por risnlire, poco più tardi, a 150 leva. Il Governo incaricò hi Banca Nazionale di monopolizzare tutte le operazioni di camino e di fissare ossa stessa i corsi delle divise a Solia. Tutta la politica economico, è diretta «al mantenimento del corso del leva: la circolazione, cartacea da Ì700 milioni è stata ridotta, negando crediti alle banche allo scopo ài ridurre gli acquisti di mercanzie all'estero, a «ÌOOO milioni onde difendere il leva da. un'ulteriore, svalutazione. La copertura dell'emissione di carta, viene espressa in una cifra di 172 milioni di Je.vu oro: in essa sono compresi solo <ì1 milioni di leva oro, 17 milioni di leva argento e 3 milioni di leva di divise estero. Grazie alle divise estere clic le vengono obbligatoriamente rimesse dagli esportatori, la banca viene messa in grado eli soddisfare, se non tutte, una parto delle domande di cambio che le vengono rivolto dagli importatori, dallo Stato e dai bulgari che .soggiornano all'estero, ila quando si apprende clic dal Lo giugno 10;M al Lo novembre l'.)'27> la bilancia coni merci ale ha segnato ima passivitii di due miliardi di leva e che nello stesso periodo di tempo lo Stato ha dovuto pagare all'estero, in divise straniere, un miliardo ed ottocento milioni di leva., ci si chiede per quale via questi pagamenti sicno stati effettuati e si comprendono le preoccupazioni della Bulica Nazionale c degli uomini di governo per le sorti del leva, da due anni stabilizzato sulla cifra di 138 leva, corrispondenti al valore di un dollaro. Di fronte al grosso squilibrio della bilancia commerciale il Governo è corso ai ripari : e poiché le esperienze hanno dimostrato clic il valore di una moneta è. in rapporto con la massa circolante, il Governo, per evitare la svalutatone del levo, liti ridotto la circolazione cartacea di un sesto. Da duo anni il Governo aveva, proibita l'importazione di tutti gli articoli di lusso: vini, liquori, sete, velluti, pellicce, profumerie, ecc. Ma poiché questo divieto non è bastato, ora si pensa a limitare l'importazione degli articoli di prima necessità. La rtiancanza di denaro colpisce tutti i campi dell'a-ttivitù economica della Bulgaria. Le industrie, invocano capitali e dazi protettivi, i commercianti crediti e diminuzione di imposte, gli agricoltori presliti c facilitazioni alle esportazioni del tabacco e dei cereali. Da tre mesi la Borsa dei titoli di Sofia e chiusa per mancanza di affari. I crediti delle banche sono limitatissimi e benché una legge proibisca di chiedere un tasso di sconto superiore al 12 per cento, banche e privati contrattano crediti garantiti ad un tasso complessivo che oscilla dal 18 al 30 per cento. Prima della guerra lo banche bulgaro collocavano ogni a.nno nel paese 3Ó0 milioni di leva oro sotto forma di crediti accordati ai loro clienti. Nel 1924 lo 11G banche private bulgare hanno concesso dei prestiti per una comma di soli ottanta milioni di leva prò. Il ministro delle finanze Il Governo è sotto l'ipnosi della situazione finanziaria: tutto le conversazioni conducono alla trattazione della crisi che investe lo Stato. Si progettano soluzioni che concludono nella necessità di un prestito per salvare le finanze dal baratro eul quale sembrano affacciate e per risanare finanziariamente ed economicamente il paese. Ma dove trovare il prestito? I mercati dell'Europa continentale paiono chiusi a questa possibilità: le speranze bulgare si raccolgono su Londra e su New York. 1 ministri bulgari non nascondono le loro inquietudini e prospettano in tutti i rilievi il quadro delle miserie bulgare. Così il ministro delle Finanze Molloff ini ha esposto diffusamente la critica situazione delle finanze e dell'economia bulgara, i sacrifizi ch'essa esige e le sofferenze che l'accompagnano. « Noi ei troviamo di fronte a difficoltà economiche e finanziarie — mi ha detto il ministro delle Finanze — che non hanno precedenti nella storia bulgara, difficoltà clic vanno gonfiandosi come un fiume in piena e rompendo i fragili argini che ancora le contengono, poti-ebbero aggravarsi in modo incalcolabile. Poche, cifre bastano a rappresentare la nostra situazione. Su un bilancio di previsione per il corrente anno di sei miliardi e seicento milioni di leva, il debito pubblico assorbe in cifra tonda l(it?0 milioni, le sp«se per il pagamento dei miseri stipendi dei funzionari ammoni uno a circa 2500 milioni, rannata, che per le condizioni imposteci dal trattato di pare dev'essere composta di volontari che ci costano cari (gli effettivi sono 11I untati secondo il trattato a 20 mila solIdati, 10 mila agenti di polizia c 3 mila guardie, di frontiera!1, esige una spesa di 11300 milioni. Cinque sesti dello smunto bilancio sono divorati da queste tre vori. Per dare un'idea delle restrizioni che abbiamo dovuto imporci basti ricordare che le vedove, e gli orfani di guerra percepiscono pensioni che variano tra i quattrocento «il i cinquecento leva al mese mentre il pane costa dieci leva al chilo. Abbiamo dovuto tagliare o sopprimere le spese occorrenti per le più urgenti opere pubbli che: le ferrovie e lo strade sono in conili' zioni deplorevoli ed hanno bisogno di gran di riparazioni, le scuole sono in cattivo stato, ì servizi, igienici sono deficienti, oc corrono acquedotti per dare l'acqua a,ll«a popolazione. Ma dove e come trov.tre i mezzi necessari a mantenere almeno, se non ad accrescere, il grado di civilizzazio ne che abbiamo raggiunto? « li debito dello Stato verso la Banca Nazionale ascende a cinque miliardi di leva, dei quali -4700 milioni rappresentati da emissione cartacea che una convenzione coi paesi alleati non ci permette di superar.- e 300 milioni di Buoni del Tesoro. .Non possiamo procurarci denaro con l'induzione, per il divieto dell'Intesa. Anzi, per stabilizzare il corso del leva e pei- restringere le spese della popolazione «abbiamo ridotta la circoluzione cartacea a 3900 milioni. In queste condizioni, nelle pause tra le uscite e ir mirate, ci troviamo epcsao in difficolta di tesoreria. i «Per colmare la grassa passività della bilancia commercialo abbiamo deciso di contingentare e limitare le importazioni private e facciamo assegnamento sull'espoi-tazionc del grano e del Labacco. » Le nostre condizioni sono aggravate dalla, grande immigrazione di profughi bulgari verificatosi negli ultimi due anni Noi non abbiamo i mezzi occorrenti per assisterò e sistemare, in un lavoro produttivo, questi sveni tirati. I mezzi necessari a quest'opera non si trovano nel paese Bi sogna cercarli all'estero La Grecia' ha ottenuto per i suoi profughi un prestito di dieci milioni di lire sterline. Perchè non dovrebbe essere concesso, per l'identico scopo, un prestito anche «alla Bulga';ia- Oltre a questo prestilo ci occorrono dei mozzi per risanare il nostro bilancio, il fisco ha raggiunto l'estremo limite delle sue possibilità. Non vi e assolutamente nessun margine per creare nuove imposto o aumentare quelle esistenti. Non ci resta clic un prestito estero per In ricostruzione, interna e per il con solida mento del nostro debito estero. Credo die «all'adempimento delle nostre necessiti, occorra un prestito di centocinquanta milioni di dollari. Si può prendere in considerazione possibilmente anello un piano Dawes per le riparazioni bulgare. Comunque la Bulgaria ha la renna, volontà di mantenere i propri impegni e di superare tutte le difficoltà ». Le riparazioni Fin qui il ministro Molloff. Se non interviene, il prestito invocato in quaJi condizioni si troverà la Bulgaria? Avrà la capacita di continuare i pagamenti delle riparazioni fissili i in una. cifra globale di 2250 milioni di franchi oro? 1 pagamenti sono stati divisi in due partì, una che consiste in !550 milioni di franchi oro su cui decorre l'interesse del 5 por cento e da pagarsi entro il 1983 e l'altra di 1700 milioni di franchi oro, senza interesse da pagarsi dopo il 1953. Per il piano di ammortamento della prima parte è prevista una quota di 6 milioni di franchi oro che aumenta progressivamente fino a 33 milioni nel 1933. Per i primi anni la quota di ammortamento e inferiore all'ammontare degli interessi (27 milioni). Ma le ultime annualità sono calcolate in modo che col I9S3 la Bulgaria «avrà estinto tutto il suo debito di 2250 milioni di franchi oro. Secondo il piano di pagamento per lo riparazioni la Bulgaria deve paguro annualmente, ali'a ti ti mie corso del cambio, 260 milioni di leva carta nei primi due anni, 540 milioni per i susseguenti 7 anni, 89! milioni per l'ottavo .'inno e 1175 milioni negli anni successivi. Se. alile prime rate dello riparazioni la Bulgaria esprime molti dubbi sulla propria capacità di pagamento, in quali condizioni si troverà alla scadenza delle più elevate rate successive quando la Bulgaria dovrà sopportare il peso di un maggiore debito estero accresciuto dal prestito attualmente cercato con gronde ansia? Si pensa a chiedere all'Intesa una moratoria nel pagamento delle riparazioni, si accarezza l'idea di un nuovo,: ridotto piano ili pagamenti, si cercano prestiti «ssteri. . i parto la difficoltà di trovare ingenti, cari itali' sul mercato internazionale, un presti o elevato che raggiungesse, ad esempio, i 150 milioni di dollari invocati dal ministro delle Finanze, dopo una temporanea abbondanza monetaria, col pericolo di spese non sufficientemente meditate e non strettamente necessarie, finirebbe per gravare eccessivamente sul bilancio dello-Stato > renderebbe più difficili le future condizioni finanziarie del paese. Forse le tinte oscure che riempiono il quadro desilo attuali condizioni economiche e finanziarie della Bulgaria sono un tantino esagerate; la crisi è meno grave di quanto si fa credere; è probabile che tia.1 corso dal 1926, con le limitazioni imposte alle importazioni e con la maggiore esportazione di tabacchi, dato il grosso stocjt riinasto invenduto lo scorso anno, la bilancia commerciale risulti equilibrota è forse possa anche segnare delle eccedente attive. Il corso reale del leva, difficilmente valutabile dato il monopolio della Banca nazionale che lo sottrae «alla libera contrattazione, non è insidiato da ulteriori svalutazioni, «almeno finché il bilancio e 'l'economia inazionale saranno presidiati dall'attuale prudenza nelle spese e nei consumi. La sobrietà e la laboriosità delia pò. polazione in gran parte agricola costituisce una base solida e sana, di tutta la struttura economica bulgara. Ma il governo commetterebbe un grave errore abbandonandosi alle seduzioni di grossi prestiti esteri, poiché pare azzardato far troppo calcolo su una maggiore capacita di produzione — almeno per una serie di anni — della popolazione. La Bulgaria ha bisogno di un prestito limit.ato all'assistenza ed alla sistemazione dei rifugiati macedoni che costituiscono, accanto ad una questiono umanitaria e di utilizzazione produttiva di queste forze agricole cocciute dai nativi focolari, anche un assillante problema di pubblica tranquillità e di politica interna. La Bulgaria ha bisogno di una moratoria o di una riduzione delle riparazioni per avere quel respiro che le consenta di restaurare le finanze dello Stato e di compiere i più urgenti lavori pubblici. Sia un grosso prestito, per quanto nel suo impiego possa essere rappresenlato come un impegno produttivo, la porrebbe su una strado falsa, e pericolosa e probabilmente la distrarrebbe da quelle sngge oeonotnie odierne che costituiscono la maggior promessa e la migliore garanzia per il suo domani. LUCIANO MAGRINI. Progressiva pacificazione in Bulgaria Gli agrari si allontanano dai comunisti Sofia, 10, notte. Il Coniglio superiora de) Partito dei contudini ha approvato una mozione che respingo ogn: forma di collaborazione con i comunisti e con i partigiani del fronte unico. La mozione sconfessa gli antichi cani ohe ti sono rifugiati all'estero aggiudicandosi im'autoriui ilio nessuno loro riconosce, e racl'.uinumJa agli espaUiuli di approfittare dell'airinistia per ri ioni ari) al loro focolare e lavorale t-iiicerainenie e lealmente alla puclllcazione del puese entro i limiti delle .léggi in vigore. Pur rimediare alla situazione economica j partecipatiti al «.'.ungretiBO hanuo espresso In speranza che le democrazie occidentali aiutino la Bulgaria a risolvere lo spinoso problema dei profughi, l'elidendo possibile il ritorno alla loro patria e garantendo loro le liberili civili e religiose. Per quanto riguarda Je minoranze, il Congresso ha raccomandato di irovare una soluzione alla questione delle nazionalità dei Balcani in un'intesa con i 'vicini salta base dell'interesse reciproco 'ben compreso e della salvaguardia delJ'ouore .nazionale e 6ul principio dell'indipendenza di ogni singola nazione. La mozione afferma infine che per togliere Ja Bulgaria «iaile presenti difficoltà è necessario comporre un Gabinetto di votila coalizione. I membri della Commissione permanente del Partito appartengono alla corrente moderata. Questa ha ricevuto il mandato di preparare il nuovo Congresso del Partito. Secondo i giornali l'opinione pubblica ha iixolto favorevolmente, la mozione del Partito agrario, soprattutto nei campi relativi «U'eniiMStia e al ritorno degli emigranti, rilevando che la saggezza sta per montare.

Persone citate: Dawes, Solia