La movimentata seduta prima del discorso

La movimentata seduta prima del discorso La movimentata seduta prima del discorso Gianferrari replica alle accuse del Torre - I*e interruzioni al comunista Mafia - L'Opera per i "balilla,. Ed ecco ora le prima parte della seduta, che s'ò iniziata con una ripresa dell'incidente GianferTari-Torre. Dichiarazione di Gianferrari In sede di processo verbale domanda la parola l'on. GIANFERRARI, che dice: — .Nella seduta di ieri, me assente, prendendo pretesto da un mio articolo pubblicato su « Regime 'Fascista » e riportato da altri giornali,.l'on. Edoardo Torre ha mosso al mio indirizzo accuse calunniose e parole offensive, per lo. quali ho già chic.s.-t.o lo dovute riparazioni cn.valleresche, a mezzo dei miei rappresentanti. Per il rispetto che debbo altissimo all'Assemblea nazionale, non voglio qui polemizzare con il mio accusatore, molto più che l'attacco che mi vorrebbe colpire deriva soltanto da atti da me compiuti in qualità di Commissario straordinario del Partito, atti che ho energicamente eseguiti in difesa del partito medesimo, e che hanno avuto chiara approvazione dai miei superiori gerarchici (approvazioni) ; ma se cose gravi, anzi gravissime, affiorarono durante l'esplicazione serena dei mio mandato di Commissario straordinario del Partito per il Piemonte a carico di chi in quest'aula ieri violentemente mi accusava e mi offendeva, se ciò ho confermato, non confermai a caso. Ho qui in mie mani, ad esempio, un interessante foglio dal titolo i Avvisaglie » dell'agosto 1925 diretto da Enzo Galbiati nel quale, a proposito di tradimento, si affermava quanto segue: «La parola tradimento valse anche por l'on. Edoardo Torre, che avanzò la proposta (riunione di consoli in casa Vizzoni a Roma il 31 dicembre l'.lìi) di spegnere alquanto bruscamente la preziosa vita del Duce » (vivi commenti e rumori). EDOARDO TORRE (interrompendo con vivacità) : — Ha mentito coinè lei. GIANFERRARI, continuando : — Queste gravissime asserzioni del giornale « Avvisaglia », mai smentite dall'on. Torre... TORRE: — Non l'ho mai visto quel giornale I Nessuno ha pensato a mandarmelo! GIANFERRARI : — Queste gravi rivelazioni, dicovo, sono state anche confermate ed aggravate in una lettera inviala dall'on. Ncgrinl al segretario generale del partito. Non faccio altre dichiarazioni in proposito, perchè questa non 6 la sede più opportuna. Confermo quindi pienamente quanto ho scritto nell'articolo comparso sui quotidiano Regime Fascista del :il gennaio scorso, ed in partieolar rnedo le note gravi frasi, che si riferivano appunto al motivo per cui l'ou. Torre veniva rinliato dal parlito e dalla Milizia nazionale. TORRE :' — Nessuno mi ha mai radiato, ho dato le dimissioni. Lei mente un'altra volta. GIANFERRARI: — Ho appreso anche che durante l'attacco dell'on. Torre è intervenuto in suo favore l'on. Giunta, con espressioni offensive a mio riguardo. Anche nei suoi confronti il mio dovere deve limitarsi per ora a comunicare che ho provveduto, secondo gli usi cavallereschi, alla tutela del mio onore. Eguali provvedimenti, infine, ho preso nei confronti degli onorevoli Rebora e Boido, che hanno solidarizzato colle espressioni dell'onorevole Torre. L'intervento di Farinacci Ha quindi la parola l'on. FARINACCI, 11 quale dice: — Sono dolente di dover portare in questa assemblea un episodio di partito, nta lo faccio soltanto per ristabilire la verità. L'on. Torre, rispondendo all'ora. Gianferrari, ha affermato elle diede le dimissioni dal Partito. Debbo dichiarare che le sue dimissioni vennero respinte, perchè ti Partito credette più opportuno radiarlo dtUle sue ille. Dall'assemblea partono alcuni applausi. FARINACCI : — Il provvedimento è staio preso da me, e quindi so bene come sia andata la cosa. L'on. Torre fu radiato per queste precise mgioni: Lo) perchè costituì fasci di coinbattimeiiM) contro il partito fascista; 2.0) perché si ribellò alle direttive del Direttorio o quindi al Duce, in quanto che nulla il Direttorio fa senza l'approvazione del Duce (vivi applausi); 3.0) perchè ad Alessandria la milizia ferroviaria, che rimase per qualche giorno fedele all'ora. Torre, adoperò le téWi contro i fascisti ufficiali (litui commenti). Ma ciò non basta. Siccome l'on. Torre vuole rifarsi .una verginità, devo ricordare che egli anche fuori del Partito continuò a tenere un atteggiamento contrario al partito al al Duce, sia con pubblicazioni, sia con manifestazioni orali. Un articolo dell'on. Torre venne pubblicato dalla Stampa, giornale antifascista di Torino. Perciò, dopo quanto ho detto, non mi resta, per , quanto si riferisce all'opera svolta dall'on. Gianferrari ad Alessandria, che' riconfermare la mia fiducia all'on. Gianferrari (vive approvazioni). Domanda quindi dti parlare l'on. GIUNTA, U quale dice: — L'on. Gianferrari mi ha inviato i suoi rappresentanti 0 so bene quali sono gii ob¬ blighi che mi incombono. Ma mi sia coivcea. so semplicemente di rilevare che è inesatto quanto ha affermato l'on. Gianferrari in mento a quanto io sarei andato dicendo nel suoi confronti. Ho con l'on. Gianferrari un fatto personale, intorno al qualo riferirò ai suoi rappresentanti per mezzo dei miei. Una replica di Torre Quindi ha la parola l'on. TORRE, H quale dice : — Devo fare qualche rilievo... PRESIDENTE: — Rilievi no, ddoWaraBioml ini'! (iterila), ■ TORBE : — Anzitutto devo rilevai» che quando ieri parlai! alla Camera l'on. Gianferrari era nei corridoi. PRESIDENTE: — Ma lasci andare! TORRE: — vi sono dei testimoni. (L'Assemblea rumoreggia l'oratore, mentre il Presidente scampanella). GIANFERRARI : — Ma non è esatto! TORllK: — Si, si, vi sono dei testimoni. Da più parti della Camera si grida: — Basta! basta! Ma l'on. TORRE cita a testimone l'on. Calore, quindi prosegue alzando il tono della vece: — Lasciatemi parlare. In nome del mio passato, vi prego concedermi pochi minuti di tolleranza. Devo fare brevi dichiarazioni. Anzitutto devo sgombrare il terreno dalle accusa die mi ha rivolto l'on. Farinacoi. L'articolo <l« me scritto quest'estate sulla stampa non aveva nessunissimo carattere politico... Dono qualche interruzione l'onor. TORRE cosi termina: — Riguardo a me, per quanto non più fascista tesserato, mi sento più fascista dt ogni altro nello spirito. Sono disposto a fornire ogni spiegazione sul fatto, non vero, che mi è stato attribuito dal miei avversari. I comunisti contro gli accordi di Londra Esaurito l'incidente Tarre-Gianfcrrari, l'o. norevole MOLINELLI, comunista, domanda la parola per fatto personale. Invece, egli vuole esprimere il punto di vista dei comunisoi sull'accordo di Londra. L'on. D'ALESSIO, sottosegretario di Stato allo Finanze: — Mi oppongo a che queste dichiarazioni siano inserite à verbale. MOLINELLI, insiste nel voler parlare e comincia col leggere una lunghissima dicliiarazione. Egli dice clic il partito comunista non può approvare l'accordo di Londra perdio tutti gli accordi derivanti dalla guerra sono informati a spirito di oppressione dei proletariato delle nazioni tutte, ed in conseguenza, sono in contrasto coi principi sostenuti da! partito.,eomunista: uè annessioni, nè indennità. A queste parole la maggioranza uria il deputato comunista. l.'on. CASERTANO, che ripetutamente ha richiamato l'oratore a contenersi nei limiti di una dichiarazione sul processo verbale, gli toglie la parola e dà ordino agli stenografi della Camera di non raccogliere quanto egli dice. La maggioranza applaude al presidente della Camera o cosi il processo verbale della seduta precedente viene final, mente approvato. .Ma l'incidente provocato dall'on. Molinelli ha un seguito perchè l'on. MAFFL ritenendo illegale la proibizione di parlare fatta al col. lega Molinelli, chiede la parola per appellarsi al regolamento della Camera. Vari deputati fasdsti gridano: — Ma bene! Ma bravo ! Vogliamo sentire MafB. Salga dunque l'on. Mafil alla tribuna. Mani : « Do la parola ali'on. Molinelli » L'on. MAFFI si avvia alla triìrana degli oratori; quando vi C giunto dice: — H presidente della Camera ha or ora permesso lo svolgimento di ima bega tra fascisti... Voci: — Questo non ti riguarda. MAFFI, continuando: — ... vuole ora vietare ad un deputato comunista, che non rappresenta se stesso ma im partito... STARACE: — No, la Russia. MAFFI: — ... vuole vietare di esprimere l'opinione del partito comunista su un argomento svoltosi nella seduta precedente. Voci: —- Perditi non avete parlato ierit MAFFI: — Perdio non eravamo presenti, ma abbiamo sempre diritto di pariare. FARINACCI: — Niente affatto. MAFFI: — Qu.-sto non è un Parlamento... GRECO: — Infatti, è una assemblèa costituente. L'on. MAFPI prosegue, continuamente interrotto e rumoreggiato dalla maggioranza, insistendo nel dire che, fin quando esiste un regolamento, non si può negare a nessun gruppo un diritto costituzionale. Questa afférmazione del deputato comunista provoca di nuovo l'ilarità della maggioranza. Si grida: — Ma guarda guarda chi parla di cosi Unzione! Ed il comunismo dove se ne va? MAFFI: — La verità è che voi avete molta paura dello dichiarazioni del mio gruppo. (La maggioranza ride). FARINACCI: — Ma parli, on. Mnffl, parli pure. MAFFI: - Me lo nermetìelr? Fascisti, in coro: — Si! Si! 1 Allora dò la parola ali'on. Mo- MAFFI : lineili. Il regolamento, usa caduta c gli... scongiuri Tra lo risate della maggioranza l'on. Malfi abbandona la tribuna degli oratori e torna al suo scanno all'estrema sinistra. PRESIDENTE osserva che l'ari, 32 del regolamento dispone che sul procosso verbale non è concessa la parola so non a chi intenda proporrò una rettifica o intenda chiarirò 0 correggere il proprio pensiero cipresso nella seduta precedente oppure un fatto personale. Invece i'ou Molinelli aveva chiesto di parlare per una dichiarazione. Ciò nono- ; stante, egli, interpretando con larghezza il j regola mento, avevugU concessa la parola; ma l'on Molinelli, in luogo di mantenersi nel I limiti ristretti di una dichiarazione, intendeva pronunciare un vero 0 proprio discorso. • Per questo, dopo averlo invano richiamato,1 gli ha tolto la facoltà di parlare. Quindi la interpretazione, die l'on. Muffi ha voluto furo del regolamento, è completamento errata (vive approvazioni, della maggioranza). MAFFI : — Faccio osservare che se fossi 6tato presente alla Camera ieri, avrei chiesto la parola. L'on. Malli ha appena finito di pronunciare questa parola che il deputato fascista on. Lanzillo entra nell'aula ed urtando con un piede in uno spigolo del banco del ministri, cade disteso: alcuni cclleghi lo sollevano prontamente; del resto, non si è fatto nulla di male. Intanto qualche deputato «lolla maggioranza grida: — E' slato Maffl, è stato Mafil! Ride la maggioranza e ride il pubblico delle tribune. Molti deputati fascisti mostrano le corna all'ori. Malti, il quale si accarezza, la lunga barba e ride con soddisfazione. Poi-' che gli scongiuri contro la .iettatura continuano, egli allarga le braccia ed esclama: — Si fa quello che si può ! — Rivolgendosi poi all'ori. Casertano dice tranquilli! amen te : — Sa, on. presidente, consiglio anche a lei di stare attento. L'on. Maffl esce dall'aula salutato dagli applausi della maggioranza. L'Opera nazionale dei Balilla Dopo alcune interrogazioni si possa a discutere il disegno di leggo: « Istituzione dell'opera nazionale Balilla per l'assistenza e per l'educazione fisica e morale della gioventù ». FERRETTI si compiace della presentazione di questo disegno di legge, tanto più che rispecchia concetti e criteri che in gran parte egli aveva enunciati fin dal 19&4. Esso si inquadra in tutto il sistema delle leggi fasciste che riguardano la protezione ed educazione dell'infanzia ed ha carattere prettamente italiano. RICCI RENATO afferma che al movimento giovanile fascista, fiaccola ardente che ha illuminato le vie dell'Italia, è affidata gran parte delle fortune d'Italia; osserva che con questa legge si stabiliscono in modo preciso i compiti che restano ancora da assolvere per perfezionare l'opera c ' organizzazione di questo movimento giovanile. SALVI afferma cbp la legge è essenzialmente progressiva e dinamica, .In quanto, tenendo conto delle diverse iniziative locali e individuali sorte in Italia nel campo giovanile, interviene a disciplinare e ad integrarle istituendo un ergano centrale direttivo'. Saio alla tribuna l'on. .MAFFI, comunista, che comincia così : — L'organizzazione della gioventù comunista in Russia. RICCI, che sta dietro il banco del Governo: — E' lugubre come lei. MAFFI: — Non posso rispondere; sono alla, tribuna. RICCf, interrompendo: — Ma li cacciate dalla scuola voi i ragazzi delle famiglie non comuniste. MAFFI: — Dicevo dunque che l'organizzazione della gioventù comunista russa si basa sulla vita dell'operaio russo e di rutta la massa. RICCI : — Ma ci parli dei bambini. MAFFI : — La borghesia provvede invece alla educazione della gioventù perseguendo un indirizzo di asservimento delle coscienze. L'esperienza però dimostra che i risultati raggiunti sono quasi sempre non conformi, a quelli desiderati. Cosi, ad esempio, l'insegnamento religioso coatto ha spesso creato dei ribelli alla fede. La Camera urla in coro l'on. MAFFI 11 quale cosi prosegue tra i rumori e le risa dell'assemblea: — Occorre un adeguato miglioramento delle condizioni della vita e lo sforzo del fascismo per diffondere tra la folla del giovani l'educazione fisica è inutile perchè è necessario unzittutto assicurare la osservanza perfetta dei precetti dell'igiene. FERRETTI: — Voi, comunisti, i bambini 11 portate in Siberia. MAFFI: — Ma io sto parlando dell'igiene! FERRETTI : — Altro che igiene i Voi siete 1 carnefici dei bimbi russi, MAFFI: — L'osservanza profonda del precetti dell'igiene, che sono anche oggi generalmente i.napplicati In Italia, è seguita perfetta mento, in Russia. I Sovieti si sono assunta l'organizzazione di una educazione libera della gioventù. I tigli dei russi e la crisi degli alloggi STARACE, ironicamente: — Allora bisognerà andare in Russia. MAFFI, anch'egli con ironia: — Certo, noi non abbiamo la vostra intelligenza. BARBIELLINTI-AMIDEI a Maffl: — Ma parlateci del decreto sugli alloggi... Questo parole, che si riferiscono ad una accusa mossa tempo fa aìl'on. Mafil di avere affittato oamere mobiliate a prezzi esorbitanti, provocano una clamorosa risata. MAFFI: — I russi mandano i loro agli... lina voce-. — ...ai cimiterot CNtiova ilarità saluta questa interruzione) MAFFI : — Mandano i loro figli ad apprendere. Insieme coll'educazione della mente* quella dell'igiene. Ciò può avvenire perché la vita del proletariato consente questa edu cazi one. BARBlELLTNI-AAflDEI, insistendo con Ironia: — Ma perchè non vuoi parlarci delle camere ammobiliate? MAFFI: — Voi, fascisti, invece, colla vostra mentalità borghese, vi illudete di educare fnscisticamente la gioventù proletaria. CROLLALAiNZA — Ma se noi fascistizziamo tutto 1 MXFFI : — Voi lo tentate ! Una voce: — Va là, che verranno con noi anche i tuoi ragazzi I MAFFI: — Dicevo che il vectro trionfo 6 un'illusione... Voci.: — ita. se il proletariato èi con noil MAFFI: — Ma è un'illusione, perchè siete incanaci di risolvere la crisi economica! BELLONI: -- Ma i fatti non corrispondono alle lue previsioni! MAFFI, proseguendo: — E non risolvendo la crisi economica, side destinati a veder fallire i vostri tentativi. La vostra organizzazione del Balilla è un'organizzazione piccolo-borghese dei modi ceti, di quella gente, cioè, che è disposta a sottomettersi a qualunque regime, quando e=i vede in pericolo ed invano itrca di attrarre nella pronria orbita l'elemento proletario. CROLLALANZA: — Se c'è già! MAFFI: — Io dico di no. Voi siete intelligenti e lamia è 1 opinione di un ignorante! Da più parti si grida: — E' vero' E' vero! BALBO, rivolto a Maffi: _ Non te lo diamo un posto net Balilla! ^YT1 VL?^0"' - Non Posto nell'Accademia! Questa battuta del deputato comunista provoca viva ilarità. MAFFI dice quindi : — Noi non soffriamo dello illusioni socialistoidi... STARACE, sorridendo: — Voi, comunisti, mantenete naturalmente fede al vostro programma ! MAFFI : — Noi ci serviamo del metodo comunista. Tentiamo, anzitutto, di educare lm gioventù alla lotta! STARACE, con ironia: — Perbacco! come noi. MAFFI: — Vogliamo diffondere nelle nostre file giovanili lo spirito di lotta e di sacri Udo e, seguendo iu nostra tattica, sfruttare la vostra organizzazioni: dei Balilla 1 GABBI: -- Credevo die voleste aiutarci! MAFFI: — I Balilla, colleglli fascisti, frutteranno. Noi stud'eremo il vostro tecnicismo e ce ne serviremo per la nostra gioventù. Il proletariato... BELLONI: — Che è contro di voi! MAFFI: •-- n proletariato si servirà un giorno della vostra organizzazione peri propri I fl«li. Voi dio, anziché evitare la «uerra, la preparate (ed avete tentato in principio di seduta di non farci faro una dichiarazione al riguardo) proprio voi preparate l'avvento del comunismo. Un giorno tutto il proletariato sarà con noi nelle filo dei comunisti. 1 consueti applausi ironici salutano la fine del discorso delifon. Maffl. Mentre il deputato comunista lascia la tribuna e si avvia verso il proprio scanno, l'on. Starace dice:' — Ora puoi essere contento, hai fatto la so-' lita protesta! — Queste parole, pronunciale dati 011. Starace in tono di grande serietà, suscitano tre. i colleglli, ohe gli siedono ac•canto, una viva ilarità. Il sottosegretario all'Interno T.ERUZZI, sottosegretario di .stato per l'In. omo, ^omette che spetta oggi a lu Poiore di parlare in nome de! Governo per l'indifoTtiIIltl1a"'«do lieve del Ministro on. Federzoni cui manda anche a nome del«1 camera al piu cordiale deferente augurio E* lieto di rivolgere un paS are plauso al re more cn. Forni che wn tanta passione e diligenza ha portato il sur» comribirto a questa legge (approvazioni). Ri. lava che il concetto fondamentale, della legge è quo lo di seguire la gioventù in osili sua manifestazione fisica e psichica attraverso, un Ente che si basa sullo istituzioni già vive ed operanti dei Balilla e degli àvanguardis*. Cosi lo Stato potrà valorizzare nei V^h^', syiliippi della vita nazionale, le londainentali inesauribili energie dall'Italia e potenziare sempre più la rivoluzione dello caiiuc.e nere. Ali'on, Ferretti dichiara che la Opera nazionale dei Balilla non solo non intralcerà Unzione sportiva ma anzi ne favo. 7T-rf, 10 ^i'1^1*0 Qn&rilo alle osservazioni dell'on. Maffl, che ha detto da questo tribuna cose che sono il parto della sua fantasia malato, debbo ricordare che il fascismo educa la gioventù italiana alla scuola del sacrificio e dell'amore di patria (vivi applausi I,c;i. leruzzi conclude rilevando ali'on Mafl ti la organicità con cui questa legge si in sensce nella legislazione fascista. Essa farà si che 1 nostri giovani si preparino ad en- w™„ne11 e^2r£,to e nel,e "eiowl del lavoratori con perfetta consapevolezza del loro altussa-mo compito. Con l'approvazione di questa legge la camera acquisterà una nuova beirenieronza verso la Patria che col fasciamo percorre sicura il suo cammino glorioso (vivi applausi salutano le parole dclVon. Teruzzi. Si congratulano con lui l'on. Mussoli. ni-XJ>l,nislTl Presenti e molli deputati). FORNI ROBERTO, relatore, rinuncia a parlare. Si procede quindi all'esame degli arti coli che, con breve discussione, vengono tutu approvati. Vengono concesse le autorizzazioni a procedere contro i deputati Pulci e Bergamo Mario. Seguono quindi le dichiarazioni delìifcìieMUSSOknÌ SUl'€ reiazioni Ralo-germaLe votazioni e le vacanze PRESIDENTE comunica il risultato della votazione segreta sul vari disegni di lrygc-: istituzione dell'Opera nazionale del Balilla per l'assistenza e per l'educazione fisica e morale della gioventù: 'fav. 219, rontrari 9)conversione in legge dei R. D. 7 gennaio 1926 concernente l'istituzione della R. Accademia d'Italia: (fav. 222, contr. 0); conversione in legge del R. D. 13 agosto 1924, che dà esc. dizione alla convenzione stipulata fra la Gran Bretagna e l'Italia per la cessione da parte della prima alla seconda dell'Oltre Giuba, convenzione firmata in Londra il 13 luglio 1924: (fav. 22-4, contr. -4). Infine il PRESIDENTE annunzia che la Camera sarà convocata a domicililo. Quando l'on. Mussolini esce dall'aula, è salutato da virissimi prolungati applausi e da grida di « Viva il Duce! ». Iaì. seduta termina alle 18,30. L'articolo dell'on. Torre pubblicalo dalla Stampo, a cui ha alluso fon. Farinacci alla Camera, è una lettera datata da Timoni (Agosto ?5) ^Ita valle Curane), nella quale, dando relazione di ana passeggiata alpina, si parlava della ipotetica scoperta fatta da un noto rabdomante di alcuni filoni d'oro. I padrini dell'on. Gianferrari nelle quattro vertenze cavalleresche Roma, (i. notte. L'on. Gàanferrari, come ha dichiarato egli stesso alla Camera, ha invino cartelli di sfida agli onorevoli Torre Edoardo, Giunta Rebora e Boido. Ha nominato suoi padrini nella vertenza coit'ora. Torre, gli on. Patrizi e uMazzucco; nella vertenza coll'on. Giunta, gli on. Russo Gioacchino e Barbieri- in quella coll'on. Rribora, gli 011. Marchi Corrado «i Miari; ed in quella, infine, coll'on. Boido. gli on. Mirafiari e Lessona. Alessandria. 6, notte. Questo, sona appena si appresero le dichiti. razionJ fatte alla Camera del deputati dall'on. Gianferrari e poi dal Segretario genetra. le del partito fosdsta on. Farinacei, a nronoeito dedl'incidente sollevato ieri dall'onor Torre sul dissidentismo fascista in provincia di Alessandria, si è improvvisata una rnanìfestazioiie al Caffè della Galleria, Parecchie centinaia di camicie nere e di cittadini hnn, no hmgaiiiente acclamato ali'on. Muse*™, ali'on. Farinacci e ali'on. Gianferrari. I documenti del "Tevere„ "La perfetta onorabilità dell'alto personaggio,, Roma, 6, notte. L'Agenzia Stefani è autorizzata a dichiarare che i documenti liguardanti un'altissima personalità politica, che II Tevere annunciò avrebbe pubblicato il 20 dei mese scorso, e vennero invece rimessi nelle mani del Capo del Governo, furono trovati non contenere niun segreto diplomatico, ne altra cosa che in alcuna maniera potesse ledere la perfetta onorabilità dell'alto peiwonagglo al quale, meondo Io «tesso Tevere, ai riferivano. (Stefani).